E finalmente ti dirò addio
Casa Editrice: Piemme
Pagine: 430
Prezzo: € 11,00
Trama: Samantha Kingston ha tutto quello che
un'adolescente potrebbe desiderare: il ragazzo più bello della scuola,
tre amiche fantastiche, un'incredibile popolarità. Quel venerdì 12
febbraio si preannuncia come un altro giorno perfetto nella sua
meravigliosa vita. Invece non andrà così, perché quella sera Sam morirà.
Tornando con le sue amiche in macchina da una festa avrà un incidente.
La mattina seguente, però, la ragazza si risveglia misteriosamente nel
suo letto ed è ancora il 12 febbraio. Sospesa fra la vita e la morte,
Sam continua a rivivere quella sua ultima giornata. Ogni volta si
comporterà in modo diverso, cercando disperatamente di evitare
l'incidente che la farà morire. Ma riuscirà a uscire da quell'incubo
solo quando capirà che non è per salvare se stessa che continua a
tornare.



STILE: 6
STORIA: 7
COPERTINA: 6
Recensione
“E finalmente ti dirò addio” è il romanzo d’esordio di Lauren
Oliver che racconta il mondo dei ragazzi con i loro problemi nascosti sotto il
consumo di alcool, l’uso di droga, lo shopping e il sesso senza amore. La
protagonista è la giovane Samantha Kingstom, che continua a rivivere lo stesso
giorno: il 12 febbraio, giorno della sua morte. La sua vita è perfetta. Sta con
il ragazzo più bello della scuola, ha amiche “perfette”, ma ogni sera... muore!
Sam vive sospesa tra la vita e la morte, rivivendo quell’ultima giornata che
lei cercherà, disperatamente, di cambiare. Inizialmente cercherà di evitare
l’incidente, poi capirà che non è per salvare se stessa che continua a tornare.
Durante i vari “ritorni” Sam affronta la sua vita e comincia a dissolvere le
bugie e i segreti che l’hanno resa una ragazza “dura e superficiale”; una
ragazza che non pensa mai alle conseguenze che le sue parole e le sue azioni
possono avere sugli altri. Il mondo giovanile viene descritto in maniera brillante, anche se non tutti i ragazzi sono
così, sottolineando la mancanza di valori, l’importanza dell’apparire e non
dell’essere, la mancanza di rispetto per gli altri. Ma, a Sam, la vita dà
un’altra possibilità, anzi 7 possibilità, che durano un giorno ciascuna. In
questo tempo, “dono del destino”, la ragazza rivaluta i suoi amici-nemici e vede
la vita con occhi diversi. Kent era il suo miglior amico ai tempi delle elementari; Juliet è la ragazza che
tutta la scuola deride; Lindsay è l’amica del cuore: perfetta e
imperfetta,forte e fragile. Tutti questi personaggi hanno un aspetto pubblico e
uno privato, tutti rappresentano quel mondo a cui Sam deve dire addio. Ma, come
nella leggenda di Pandora, la ragazza trova conforto nella speranza: “La
speranza ti tiene viva. Anche quando sei morta. E’ l’unica cosa che ti tiene
viva”. Sam ogni volta che rivive il suo ultimo giorno si riappropria di un
“qualcosa” che aveva dimenticato; comprende chi sono i suoi veri amici. “Penso
a quanto sono strane le persone. Puoi
vederle tutti i giorni, credi di sapere tutto di loro, ma poi scopri di non
conoscerle neanche un po". Comprende cosa vuol dire amare col cuore e non per
interesse. Comprende l’amore per la sua famiglia: “Queste cose diventano belle
quando le guardi da vicino”. Sam ripercorre una spirale che la porta a cambiare ,in meglio, la sua
esistenza. Questo romanzo suscita emozioni contrastanti: dolore e gioia, rabbia
e perdono, sorriso e pianto. Il lettore si sente partecipe dell’evoluzione
della protagonista e vien voglia di darle dei suggerimenti. Infatti bisogna
guardare alle vere amicizie, vivere l’amore nella sua forma più sincera e
dolce, bisogna apprezzare le bellezze semplici della vita, vivere ogni momento
al meglio. Come sempre la forza per cambiare la dobbiamo trovare dentro di
noi, dobbiamo “voler cambiare”, dobbiamo voler rinascere. Sam è rinata,
metaforicamente parlando, dalle sue ceneri come “ l’ Araba fenice”. E’
diventata una stella senza età, il cui ricordo non si spegnerà mai.
Spero che la mia recensione vi abbia convinto a leggere
questo libro. Mi piacerebbe conoscere le vostre impressioni riguardo l’evoluzione di Sam. Ma per poter
cambiare, bisogna necessariamente, prima, morire ?
Vi riporto il mito dell’Araba fenice raccontato da Leonardo
da Vinci
Volando tra il deserto e il mare, la fenice scorse in
lontananza il fuoco di un bivacco. Allora capì che il tempo della grande prova
era giunto. Doveva aver fiducia ed abbandonarsi tranquilla al suo destino. Si
librò solenne nell’aria, ad ali tese e ferme, poi con larghe ruote, incominciò
a discendere. Era più grande di tutte le aquile, e la più bella, per il vivido
piumaggio di mille colori, era… un’aquila reale. Quando fu sopra il fuoco si
lasciò cadere. Ma quando il fuoco si spense, dal mucchio delle ceneri si
sprigionò una fiammella azzurra; ondeggiò nell’aria, si levò in alto aprendosi
come se avesse le ali. Era la fenice che rinasceva dalle sue ceneri per vivere
nel cielo altri 500 anni.
Ho adorato questo libro :)
RispondiEliminaCiao, scusa se il mio commento non ha nulla a che fare con ciò che hai scritto, ma volevo informarti che sul mio blog c'è un premio per te: http://libri-mes-amours.blogspot.it/2013/05/liebster-award-discovere-new-blog.html
RispondiEliminaUn saluto, Jane