giovedì 29 settembre 2016

RECENSIONE | "Ci proteggerà la neve" di Ruta Sepetys

Buongiorno a voi, cari lettori. La seconda guerra mondiale è considerato il più grande conflitto armato della storia. Sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri. Tutti noi abbiamo avuto mille occasioni per studiare questi avvenimenti drammatici, eppure ho scoperto un evento, un drammatico evento, che non conoscevo. Si tratta della più imponente evacuazione di popoli che la storia ricordi. Milioni di persone furono imbarcate dai tedeschi su navi pronte a salpare per raggiungere la Germania settentrionale e la Danimarca. Nel gennaio del 1945 ebbe inizio l’Operazione Annibale. Il romanzo “Ci proteggerà la neve” di Ruta Sepetys, edito Garzanti, dà voce a coloro che videro in quest’operazione una possibilità di salvezza. Ci riporta le storie di uomini, donne, bambini che salirono sulla nave Wilhelm Gustloff pensando di poter finalmente sorridere al futuro.  

Ci proteggerà la neve
Ruta Sepetys (traduzione di R. Scarabelli)

Editore: Garzanti 
Pagine: 368 
Prezzo: € 16,90

Sinossi: Il vento solleva strati leggeri di fiocchi ghiacciati. Joana ha ventun anni e intorno a sé vede solo una distesa di neve. È fuggita dal suo paese, la Lituania. È fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sé ha un nuovo nemico: è il 1945 e la Prussia è invasa dalla Russia. Non ha altra scelta che scappare verso l’unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare verso un luogo sicuro. Eppure la costa è lontana chilometri. Chilometri fatti di sete e fame. E Joana non è sola. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga, ognuna dal proprio incubo, in viaggio verso la stessa meta. Emilia, una ragazza polacca che ha soli quindici anni aspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sé il peso di un segreto inconfessabile. I due hanno bisogno di Joana. Perché lei non ha mai perso la speranza. Perché la guerra può radere al suolo intere città, ma non può annientare il coraggio e la voglia di vivere. È grazie a questa sua forza che Joana riesce ad aiutare Emilia nella gravidanza e a far breccia nel carattere chiuso e diffidente di Florian. I loro giorni e le loro notti hanno un’unica eco: sopravvivere. E quando la nave finalmente si intravede all’orizzonte, la paura vorrebbe riposare in un porto sicuro. Ma Joana sa che non si finisce mai di combattere per la propria vita, ed è pronta ad affrontare ogni ostacolo, ogni prova, ogni scherzo del destino. Finché guardando in alto vedrà un cielo infinito pieno di neve, saprà che quel candore le darà la forza per non arrendersi. 

STILE: 8 | STORIA: 9 | COPERTINA: 6

Che gruppo eravamo! Una ragazza incinta innamorata, un calzolaio gentile, un bambino orfano, una cieca e una gigantessa che si lamentava perché tutti le stavano tra i piedi quando era lei stessa a occupare la maggior parte dello spazio. E io, una ragazza sola a cui mancava la famiglia e che chiedeva una seconda occasione.
La guerra. La fuga. La paura.

Mentre Hitler sterminava milioni di ebrei, Stalin annientava i popoli della Polonia, dell’Ucraina e dei Paesi baltici. Siamo nel 1945 e lituani, polacchi, prussiani, per la prima volta insieme, sono in fuga verso l’unica salvezza possibile: alcune navi pronte a salpare verso un luogo sicuro.

Un fiume ininterrotto di persone si muove verso le coste del Mar Baltico portando con sé gli orrori dell’invasione russa ma conservando nel cuore una speranza.

Il romanzo si presenta subito come un accattivante coro di voci. Ogni capitolo riporta i pensieri, le azioni, le riflessioni di una persona in fuga.

Joana, infermiera dal cuore d’oro, ha ventun anni ed è fuggita dal suo paese, la Lituania.

Emilia, ragazza polacca che a soli quindici anni aspetta un bambino.

Florian , un giovane prussiano, che porta con sé il peso di un segreto inconfessabile.

Alfred, marinaio sulla Gustloff, scrive lettere che mai spedirà alla sua amata.

Per raggiungere la costa queste persone dovranno affrontare un lungo viaggio. Chilometri fatti di sete e fame. Queste anime in fuga viaggeranno insieme per raggiungere la stessa meta. La strada da percorrere è lunga, sferzata da venti freddi che portano con sé strati leggeri di fiocchi ghiacciati. In ognuno di loro vive un coraggio e una speranza che nessuna guerra può cancellare. Joana è pronta ad affrontare ogni ostacolo, combatte le sue paure aiutando gli altri, sa che non ci si può arrendere se si vuole combattere per la propria vita. Quando il gruppo giunge finalmente in vista dell’agognata nave, ogni incubo svanisce. Nei loro cuori si riaccende la speranza che sarà la loro ancora di salvezza quando, guardando il cielo infinito pieno di neve, attingeranno da quel candore la forza per non arrendersi.

http://i.imgur.com/alxMeYR.png

“Ci proteggerà la neve” è un’opera di storia romanzata. La Wilhelm Gustloff e l’Operazione Annibale sono realmente esistite e fanno da cornice a storie che raccontano la Storia. Credetemi quando vi dico che leggere questo romanzo è stata per me un’occasione per scoprire come il baratro della guerra non abbia mai fine. I capitoli, brevi e concisi, sono echi di voci che ci giungono dal passato. Voci che in molti hanno dimenticato coprendo l’amaro esodo di popoli martoriati. Ho amato subito tutti i personaggi. Fragili eppur coraggiosi, tormentati dalla fame e dalla sete ma pronti a dividere il poco che avevano per aiutare i propri fratelli. Condividere una patata, un po’ d’acqua, diventa un gesto di comunione in un unico corpo. La guerra evoca il male che c’è nell’uomo, nutre il destino nel suo ruolo di cacciatore, risveglia il senso di colpa e vorrebbe uccidere il futuro.

Un romanzo di 360 pagine in cui si percepisce angoscia, sofferenza, tristezza, oscurità, morte. Tanti frammenti di vite diverse che raccontano storie testimoni di un mutamento, politico e geografico, epocale. I personaggi sono sempre al centro della narrazione, mai eroi ma uomini con le loro debolezze. Ci sono molti modi di raccontare il mondo e la Storia, la scrittrice Ruta Sepetys lo fa dando voce a chi voce non ha mai avuto. Ai bambini e agli adolescenti indifesi, alle vittime delle pulizie etniche e dei regimi vendicativi, ai morti seppelliti con i loro segreti.

Se non lo avete già fatto, vi consiglio di leggere, sempre della Sepetys, il romanzo “Avevano spento anche la luna” (Recensione), uomini e donne deportati in Siberia nei campi di lavoro dove regna il buio e il freddo uccide.

Amo leggere questi romanzi testimoni di un passato che vive nei racconti, nelle memorie, nelle testimonianze dei sopravvissuti. A noi il dovere di dar voce alla verità in un mondo che troppo spesso dimentica. La memoria è sempre stata la nostra più grande ricchezza. La Storia siamo noi, nessuno escluso.

mercoledì 28 settembre 2016

IN LIBRERIA #21 | A settembre in libreria (seconda parte)

The Quick
Lauren Owen (traduzione di L. Olivieri)

Editore: Fazi | Pagine: 528 | Prezzo: € 17,50

Dal 15 SETTEMBRE in libreria

Sinossi: 
Inghilterra, fine Ottocento. James e Charlotte sono due fratelli orfani che vivono in una dimora signorile sperduta nella campagna inglese. Una volta cresciuti le loro strade si dividono: James, timido aspirante scrittore, terminati gli studi a Oxford divide l'appartamento in affitto a Londra con un affascinante giovane aristocratico. Grazie alle conoscenze del ragazzo, viene introdotto nei salotti dell'alta società e trova l'amore dove non se lo sarebbe mai aspettato. Poi, improvvisamente, scompare senza lasciare traccia. Preoccupata e determinata a trovarlo, la sorella Charlotte parte per Londra e s'immerge nelle tetre atmosfere della città industriale, dove scopre l'esistenza di un mondo segreto, popolato da personaggi incredibili e loschi che vivono ai margini della città. Un mondo in cui i confini della realtà hanno assunto forme tutte nuove. Per lei si apriranno le imponenti porte di una delle istituzioni più autorevoli e impenetrabili del paese: l'AEgolius club, luogo di ritrovo degli uomini più ambiziosi e pericolosi d'Inghilterra, cupo circolo d'élite che cela mille segreti, uno più terrificante dell'alro.



Newton Compton
€ 9,90 | 384 pg
Newton Compton
€ 9,90 | 336 pg
Newton Compton
€ 9,90 | 480 pg
Fabrizio appartiene alla Napoli bene, è figlio di un medico molto noto. Andrea invece viene da Miano, un quartiere di periferia, dove la camorra la fa da padrone.
S’incontrano per caso a una festa e quell’incontro segna l’inizio e la fine di tutto. Perché i due, pur così diversi, si piacciono, e quando Fabrizio, seguendo Andrea, si trova coinvolto in un duplice omicidio, invece di scappare subisce il fascino di quel che non conosce. E la scalata ai vertici della criminalità è breve: Fabrizio e Andrea conquistano la fiducia di Totonno, il boss di Miano, e cominciano a lavorare per lui. Ma sono giovani, quel che hanno non gli basta: puntano più in alto e convincono Totonno a fare affari coi cartelli messicani. All’inizio tutto procede bene, poi, lentamente, qualcosa nel meccanismo che hanno messo a punto s’inceppa. Sequestri di droga, denunce sui giornali, morti scomode ed ecco che il sodalizio col boss si spezza. E la vendetta, quella più crudele, si scatena…
Tutti gli abitanti di Beulah Grove numero 23 hanno un segreto. Se non fosse così, non avrebbero affittato in contanti e senza contratto delle lerce stanze in un vecchio edificio malmesso. Quello è il tipo di posto in cui si può finire quando non si hanno alternative. I sei inquilini dello stabile fanno vite solitarie e non si può certo dire che curino i rapporti di buon vicinato, ma in un’afosa notte d’estate, un terribile incidente li costringe a stringere una strana alleanza. Quello che non sanno è che uno di loro è un assassino. Ha già scelto la prossima vittima, e farà di tutto per proteggere il suo segreto.
Carla Kelly, una top model di successo, una mattina si sveglia e trova la culla della sua bambina, una neonata di soli due giorni, fredda e vuota. Sua figlia Isobel è stata rapita. Sull’orlo della disperazione, Carla chiede aiuto alle autorità e alla stampa nazionale, ma invece di ricevere aiuto viene giudicata per come si è comportata nei mesi precedenti, quando è apparsa su tutti i media con il pancione, usando la gravidanza per guadagnare visibilità e denaro. Oltre alle offese e alle critiche della gente, le indagini vanno a rilento. Non c’è nemmeno uno straccio di pista da seguire, niente che possa far sperare in una rapida soluzione del caso. Un giorno, però, Carla riceve la lettera di qualcuno che le offre un aiuto insperato. Inizia così la sua personale e disperata battaglia per ritrovare la figlia, un viaggio che la porta indietro nel tempo, a un momento della sua vita che sperava fosse sepolto, per sempre. C’è qualcuno là fuori che ha deciso di vendicarsi…


La solitudine dell'assassino
Andrea Molesini

Editore: Rizzoli | Pagine: 366 | Prezzo: € 19,00

Dal 15 SETTEMBRE in libreria

Sinossi: 
Molti anni fa, Carlo Malaguti ha ucciso. Da allora, la pena più dura non è quella che sta scontando nel carcere di Trieste, ma l'ostinato silenzio in cui ha seppellito la propria verità sul delitto, rinunciando persino a difendersi in tribunale. Tra le mura della sua cella sembra aver trovato un riparo dal rumore del mondo che lo aiuta ad affrontare la tenebra che sente dentro di sé. Adesso però Malaguti ha più di ottant'anni e un giudice ha stabilito che deve tornare libero. Ma libero di fare cosa? Di confessare? Di uccidere ancora? Sono queste le domande che non danno pace a Luca Rainer, stimato traduttore sulla soglia critica dei quaranta. I due non si conoscono, ma qualcuno vuole farli incontrare, sapendo che a legarli può esserci molto più di una fervida passione per la letteratura. Entrare nel labirinto fortificato che è la mente di Malaguti è un'impresa ardua: Rainer dovrà mostrarsi degno dei segreti che l'assassino custodisce, battersi con l'immensità della sua solitudine, e provare il sapore acre della paura.


Marsilio
€ 
18,50 | 394 pg | Dal 8.09
Marsilio
€ 18,50 | 430 pg | Dal 15.09
Marsilio
€ 19,00 | 486 pg | Dal 29.09
Milano, 2002. Molti misteri s'intrecciano sotto la Madonnina. Tutto comincia quando un noto avvocato viene assassinato in pieno giorno nella centralissima piazza dei Mercanti: prima di morire, però, l'uomo traccia uno strano simbolo col proprio sangue... Da qui parte una complicata indagine che porterà Enrico Radeschi, giovane aspirante giornalista nonché hacker alle prime armi, a indagare, insieme allo scorbutico vicequestore Loris Sebastiani, su una misteriosa confraternita che trae ispirazione da san Carlo Borromeo e persegue un disegno spietato per ristabilire l'ordine morale in una società giudicata corrotta. A quello dell'avvocato seguiranno altri omicidi o presunti tali, come l'inquietante schianto di un aereo contro il grattacielo Pirelli. Nel frattempo, una conturbante femme fatale, soprannominata "la Mantide" dagli inquirenti, seduce e uccide giovani ragazzi nei giorni di festa, facendone poi sparire i corpi. Chi è la donna misteriosa? E chi la protegge? Qual è il disegno ultimo di questa confraternita millenaria? Cosa si nasconde nei sotterranei del Duomo di Milano e nella cripta di un'altra famosa chiesa milanese?
Axel Steen, l'ispettore più spregiudicato e irriverente del corpo di polizia danese, è tormentato da ricordi che non vogliono lasciarlo in pace. In un'estate particolarmente calda, una denuncia per stupro ha riaperto un vecchio caso di omicidio mai risolto: una ragazza di diciotto anni, strangolata e ripescata in un laghetto di Orstedspark, l'area verde più hot di Copenaghen. Un caso che per Axel è diventato un'ossessione e che, quattro anni prima, gli aveva rovinato il matrimonio ed era quasi costato la vita a sua figlia. Pochi confronti, trascurati nel tempo per incuria della polizia e diffidenza delle vittime, gli bastano per mettere in relazione tra loro diversi episodi di violenza analoghi: il bilancio è di dodici anni di stupri e un assassinio. Potrebbe essere il caso più importante che l'anticrimine abbia mai avuto per le mani. L'indagine lungo i labirinti bui dell'alternativo quartiere di Norrebro, sulle orme di un criminale seriale, diventa per Axel una questione di sopravvivenza. Spinto dal desiderio di riparare qualcosa di sbagliato, si getta in una frenetica caccia al colpevole con la rabbia - e i metodi non necessariamente allineati - che delinquenti e colleghi conoscono bene. Uno sbirro che fuma hashish, con la costante paura di morire, che vuole mettere un punto a quelle orribili storie di abuso e abbandono, sperando di riportare l'ordine. Per le strade e dentro di sé.
Nel gelido inverno di Fjällbacka, una ragazza vaga seminuda per la foresta. Nel momento in cui raggiunge la strada, l'auto che sta sopraggiungendo non ha il tempo di frenare... Quando Patrik Hedström e la sua squadra arrivano sul luogo dell'incidente, la ragazza è già stata identificata: scomparsa da scuola senza lasciare traccia quattro mesi prima, porta sul corpo i segni di inimmaginabili atrocità. Qualcosa fa temere che possa essere solo la prima di una serie di vittime. Nel frattempo Erica Falck sta indagando su una vecchia e oscura tragedia famigliare che ha portato alla morte di un uomo. Quali terribili segreti nasconde sua moglie, condannata all'epoca per l'omicidio



Un po' di follia in primavera
Alessia Gazzola

Nuovo volume della serie L'Allieva
Editore: Longanesi | Pagine: 350 | Prezzo: € 16,90
Dal 26 SETTEMBRE in libreria

Sinossi: 
Quella di Ruggero D'Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato con un'arma del delitto particolarmente insolita. E anche perché Ruggero D'Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante... Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio e dai seminari che ha frequentato con grande interesse, catturata dal magnetismo di quell'uomo all'apparenza rude ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. E con le sue parole. L'indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta... Ma sarà quella giusta?


Garzanti
€ 16,90 | 349 pg | Dal 15.09
Garzanti
€ 15,90 | 152 pg | Dal 15.09
Garzanti
€ 20,00 | 440 pg | Dal 29.09
La strada è piena di rumori: le macchine che sfrecciano, le voci dei passanti, i clacson impazziti. Ma l'uomo non sente nulla. È come se tutto il mondo si fosse fermato in un istante. Per lui esiste solo lei. Lei che stranita si guarda intorno mentre il vento le scompiglia i capelli. Non la conosce, ma non importa. Sa di amarla. In fondo per farlo basta guardare i suoi occhi, le sue mani e la sua bocca. L'amore non ha bisogno di altro. L'uomo le si avvicina e le chiede di essere sua per sempre. Lei gli dice di sì. Perché amarsi vuol dire essere folli. Solo allora scoprono i loro nomi, ma già i loro cuori li urlavano. In quel momento lui le fa la promessa più importante. Quella di perdere, di non riuscire a darle sempre quello che desidera, di fare scelte sbagliate. Eppure le promette che non desisterà, non cederà mai solo perché costruire è la strada più complicata. Solo chi non ha mai amato non ha mai perso. Ed è allora che comincia la sfida, la sfida che come loro tutti gli amanti devono affrontare, e ogni loro storia insegna qualcosa. Insegna che per restare insieme si devono fare errori. Si deve piangere e litigare, essere deboli, incoerenti e lunatici. La ragione non ha nulla a che fare con i sentimenti. È il sogno la loro giusta dimensione. Bisogna credere nell'impossibile. Perché l'impossibile accade, come nei film e nei libri. Il segreto è trovare le parole. Se si ama qualcuno, l'importante è dirlo. E convincere l'altro che l'amore non è una bugia, un'invenzione dei poeti.
Laura Wilmote si rende conto che qualcosa non va. Di fronte a lei c'è C., sua amica da quando erano ragazze, ed è vestita esattamente come lei. Laura è una scrittrice e autrice televisiva di successo. Conduce un programma di cultura sulla televisione francese e sta lavorando a una puntata sul tema della gelosia. Da qualche mese C. ha iniziato a lavorare con lei. Laura l'ha rivista per caso e le due donne si sono raccontate gli anni passati dal loro ultimo incontro. C. è una donna insoddisfatta, non è riuscita a realizzare i suoi desideri e ha un lavoro precario. Laura invece ha fatto studi prestigiosi e adesso vive come aveva sempre sognato, grazie alla scrittura. La protagonista, in parte per amicizia, in parte per un inconfessato senso di colpa nei confronti della vecchia amica, le ha procurato un lavoro nella sua emittente. Adesso però C. si sta comportando in modo strano. Vuole essere come Laura. Di più, vuole essere Laura. Finché non rivela il perché di questo atteggiamento: è innamorata di lei, ed è convinta al di là di ogni dubbio che anche Laura nutra gli stessi sentimenti. E non sembra disposta ad arrendersi di fronte alle proteste di Laura, anzi, inizia a farsi sempre più insistente, addirittura inquietante nella sua cecità di fronte alla realtà... Un romanzo psicologico che siìì tinge di giallo. Due amiche. Una vicinanza tossica. La storia di un'amicizia che si tramuta in pericolo e ossessione
La pioggia sembra non smettere mai di cadere, qui al centro degli Stati Uniti, nel cuore del paese, dove Nathaniel e Julia Noailles si sono appena trasferiti. Ma cercano di non abbattersi, perché sono una famiglia perfetta: due giovani professionisti in carriera con un bambino bello e intelligente, alla ricerca di una casa tutta loro dove mettere radici. La terra che li accoglie, così spaziosa e fertile, è però anche ricca di segreti: quelli dell'anziana Louise, discendente dei primi proprietari di colore, e quelli di Paul Krovik, imprenditore che ha scommesso tutto sulla costruzione di un quartiere idillico ma è stato sconfitto dalla crisi economica. Sono i suoi desideri di rivalsa a mettere in moto una inquietante catena di eventi, che costringerà Louise e i Noailles a confrontarsi con il proprio lato oscuro e a lottare per la loro stessa vita.

   

Per festeggiare il ritorno in libreria di Pedro Chagas Freitas con il suo nuovo romanzo "Prometto di perdere", la Garzanti ha organizzato un’iniziativa particolare: nei punti vendita i lettori potranno trovare dei cartelli ai quali sarà attaccato un blocchettino di post-it. Tramite i suoi canali social, la Garzanti vi inviterà a cercare il cartello in libreria e a lasciare il vostro pensiero appiccicato, proprio come mostra il video youtube di “istruzioni per l’uso”. I librai a loro volta saranno invitati a condividere le foto del cartello con i post-it sui social (#PromettoDiPerdere) o a mandarlo via mail. La frase che colpirà di più l’autore fungerà da ispirazione per un breve racconto che l’autore condividerà sulle sue pagine.



Mondadori
€ 17,50 | 201 pg | Dal 27.09
Mondadori
€ 17,00 | 268 pg | Dal 20.09
Mondadori
€ 19,50 | 318 pg | Dal 20.09
Un tradimento, come ce ne sono tanti. Ma quando irrompe nel suo matrimonio, Tessa reagisce in modo inaspettato. Senza scenate e senza urla, si trova a riprendere un viaggio in un passato che credeva di essersi lasciata alle spalle. Mentre tenta di fare chiarezza ricompare Clara, la sua amica del cuore, con cui ha fumato le prime sigarette, ha ascoltato fino a consumarle le cassette dei Guns 'n' Roses e trascorso ore al telefono... Quella amica speciale che un giorno è uscita dalla sua vita senza un perché. Lenito il dolore di quella ferita, Tessa aveva smesso di cercarla, ma a volte il destino segue dei percorsi tutti suoi e così, vent'anni dopo, le due amiche si ritrovano. Forse per caso. O forse no. Ora Tessa è mamma, ha un lavoro da editor ed è una donna riservata. Clara è una donna in carriera, sposata ma senza figli. Tante cose sono cambiate, ma i fili di quell'amicizia si intrecciano di nuovo e quando Tessa e Clara tornano nella casa in Abruzzo, dove hanno trascorso tante estati della loro giovinezza, trovano ad accoglierle un melograno in fiore. Lo stesso che a sedici anni avevano piantato per gioco. Lo avevano giurato: "Saremo amiche per sempre, finché morte non ci separi". Ma è possibile rimanere amiche per sempre? Perdersi per anni e poi ritrovarsi? La risposta è nascosta all'ombra di quel melograno diventato grande. Qui, finalmente, proveranno a sciogliere i nodi delle loro esistenze.
Erica Silverman fu rapita all'età di quattro anni. Da allora nessuno l'ha più vista. Sono passati tredici anni, ma i suoi genitori multimilionari non hanno mai smesso di cercarla, e non hanno badato a spese per farlo. Poi, il miracolo accade. Erica ricompare. Ha diciassette anni ora. Anni interi della sua vita sono stati cancellati. È molto provata e arrabbiata. E deve imparare di nuovo chi è e da dove viene. Ma c'è un particolare, di cui quasi nessuno è a conoscenza: lei non è Erica Silverman. Violet è la figlia adottiva del più grande truffatore di Las Vegas. Ha passato la sua intera esistenza a prepararsi a vestire i panni di una ragazza che non ha mai conosciuto. Ha lo stesso gruppo sanguigno di Erica, e, grazie alla chirurgia plastica e all'inganno, anche la sua stessa faccia, il suo stesso corpo e il suo stesso DNA. E poi conosce ogni dettaglio della vita dei Silverman, così come è perfettamente in grado di simulare i sintomi del disturbo post traumatico da stress che le servirà per ingannarli. Perché il piano agghiacciante di suo padre ha uno scopo ben preciso: farla rimanere abbastanza a lungo a casa Silverman per rubare un quadro leggendario di loro proprietà. Ma una volta entrata a far parte, per la prima volta nella sua vita, di una vera famiglia, qualcosa in Violet inizia a incrinarsi. Quando la tua vita è stata plasmata sulla manipolazione e l'inganno, il rischio inevitabile è di perderti nelle tue stesse bugie.
Come nel miglior Cluedo, un'anziana scrittrice, aristocratica irlandese, invita alcuni amici e sconosciuti - tra cui Hercule Poirot e Edward Catchpool, ispettore di Scotland Yard - nell'austera dimora di Lillieoak. Ha deciso di cambiare il suo testamento in modo alquanto bizzarro e lo farà davanti ai suoi ospiti. "Ciò che ho intenzione di dirvi risulterà scioccante", così la prima frase che pronuncia Lady Athelinda Playford, lei che ha l'abitudine di scrivere i propri libri come se "fossero trombe d'aria" e il vezzo di lasciarli in ogni angolo della casa, "pagine spiegazzate con i bordi arricciati e gli angoli puntati in ogni direzione". Insomma intrighi di carta che non hanno "niente di vagamente rettangolare". E tutto questo al cospetto di Hercule Poirot, proprio lui, "l'ometto preciso" - parole di Agatha Christie - "con la mania dell'ordine, della simmetria e una netta propensione per le forme quadrate". Un acerrimo nemico del caos, Poirot, che intuisce subito che dalla lettura del testamento nascerà qualcosa di tragico. E in queste cose l'investigatore belga è infallibile, passano poche ore e il corpo senza vita di un ospite viene trovato. Tutti sono sospettati. È un caso di omicidio che sfugge a ogni logica e in cui mille sfumature si intrecciano: la mezza frase detta da uno dei presenti, la sfrenata avidità dei cacciatori di eredità, un enigmatico verso del Re Giovanni di Shakespeare che racconta di un "gioiello di una vita", di una "vita rubata", di una "mano sacrilega".



WWW Wednesdays #95

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)


 
What are you currently reading?
(Cosa stai leggendo adesso?)
http://i.imgur.com/MuLavhi.jpg http://i.imgur.com/aWbQFWw.jpg

What did you recently finish reading?
(Cosa hai appena finito di leggere?)


What do you think you’ll read next?
(Cosa leggerai dopo?)
http://i.imgur.com/CQBJJBn.jpg  http://i.imgur.com/n2qeAX2.jpg 

martedì 27 settembre 2016

RECENSIONE | "Ninni, mio padre" di Roberto Sapienza con Vittorio De Agrò

Carissimi lettori, ecco la recensione di un libro che mi ha coinvolta emotivamente e mi ha fatto riflettere sul difficile rapporto tra padri e figli.


Ninni, mio padre
Roberto Sapienza con Vittorio De Agrò

Editore: Autopubblicato
Pagine: 175
Prezzo:  € 0,99 ebook | € 16,00 cartaceo

Sinossi: In una serata di novembre, Roberto è davanti al computer, cercando di iniziare a scrivere un libro su suo padre Carmelo, deceduto vent'anni prima. Improvvisamente, sotto forma di un' entità incorporea, il padre gli si palesa con l'intento di mostrargli il proprio passato nei minimi dettagli: dall'infanzia, segnata da una tragedia familiare, dai successi e delusioni nello studio, in politica e in famiglia, fino al termine della sua vita, a causa di un male incurabile. Da quelle immagini, tra Roberto e suo padre, nasce un confronto dialettico segnato da forti emozioni e da animati contrasti che rivelano visioni discordi e sedimentate incomprensioni. Dopo il serrato dialogo che li coinvolge fino all'alba, Carmelo tornerà nella sua dimensione con una maggior consapevolezza riguardo alle conseguenze dei suoi atteggiamenti nella vita terrena? E Roberto, dopo quell'intensa e straordinaria chiacchierata notturna, riuscirà a scrivere quel libro su suo padre?

STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

In questi anni mi sono chiesto chi fosse davvero Carmelo Sapienza: l’uomo che mi ha insegnato a guidare la macchina a tre ruote, un suo regalo, in mezzo al traffico di Roma; che ha organizzato la festa a sorpresa a scuola, chiudendo spesso un occhio sulle mie magagne nello studio e sui fastidi procurati; che ha regalato a Massimo la moto d’acqua; che guardava Claudio, il figlio minore, con gli occhi bagnati di tenerezza e, pur di vedere i figli felici, percorreva migliaia di chilometri in auto per portarli in tutti i parchi giochi d’Italia? O era l’uomo delle urla, delle ossessioni e dei litigi?
A parlare in questo modo è Roberto nel tentativo di iniziare a scrivere un libro su suo padre Carmelo, deceduto vent’anni prima. Improvvisamente, sotto forma di entità incorporea, il padre si manifesta a Roberto con l’intento di mostrargli il passato nei minimi particolari. Roberto diventa spettatore privilegiato dell’intera vita del padre iniziando dall’infanzia, segnata da un evento drammatico che ha coinvolto la famiglia, dai successi nello studio e dalle delusioni in ambito professionale, politico e familiare. Fino all’epilogo della sua vita a causa di una malattia incurabile. Attraverso le immagini del passato Roberto può comprendere le mille sfaccettature del carattere paterno. Finalmente Roberto e Ninni, com’era familiarmente chiamato Carmelo Sapienza, hanno la possibilità di confrontarsi in un colloquio ricco di emozioni e contrasti che nascono dalle loro differenti visioni della vita. Roberto e suo padre hanno a disposizione una notte per avere un sincero e risolutivo chiarimento.

“Ninni, mio padre” è un’emozionante storia di ricerca alla scoperta di chi fosse stato davvero Carmelo Sapienza. Ho avuto la sensazione di entrare in punta di piedi in un mondo familiare basato su vivide emozioni. Ho conosciuto i componenti della famiglia, le loro vite, le scelte lavorative, i rapporti tra genitori e figli, i rapporti tra coniugi. È stato come aprire una finestra su un panorama di relazioni, sentimenti, scelte e delusioni.

http://i.imgur.com/MzH2Vad.pngCarmelo Sapienza, giurista e avvocato, ci guida attraverso i momenti salienti della sua vita. Uomo dall’apparente sicurezza, nasconde un animo sensibile e fragile. Le sue molteplici passioni (macchine, cinema, politica) sono, con lui, avare di soddisfazioni. In genere tutta la sua vita pubblica è avara di soddisfazioni, solo nella sua famiglia Carmelo trova un po’ di serenità e stabilità. La vita di Ninni è costellata da eventi tragici, delusioni, tradimenti. Nel settembre del 1989 lascia la Sicilia portando la moglie e i tre figli a Roma. La sua non è una fuga da Catania ma una consapevole scelta di vita.

Carmelo è stato un uomo orgoglioso e testardo, ha fatto tutto ciò che poteva per rendere felici i figli. Ma è anche l’uomo delle urla, delle ossessioni, dei litigi. Ha inseguito sogni, subito delusioni, sottratto tempo e affetto alla sua famiglia senza capire le esigenze degli altri. Quando un brutto male pone fine alla sua vita, rimane in Roberto il dubbio di averlo deluso anche in punto di morte.


Tenero ed emozionante il confronto tra Roberto e suo padre da cui traspare un grande amore anche se i due uomini avevano diverse visioni del mondo e della vita.

“Ninni, mio padre” è un racconto che sfida il tempo, mette insieme i ricordi, ricostruisce eventi scavando nel profondo dei cuori. Roberto Sapienza usa la penna come un bisturi e traccia una linea sottile che congiunge passato e presente. Una ricostruzione dettagliata in cui i sentimenti sono sempre presenti.

Ho molto apprezzato la capacità dell’autore di far scaturire dalla prosa immagini vivide e coinvolgenti. La realtà è sempre descritta con precisi riferimenti anche al momento storico, economico e politico che investe la Sicilia, terra amata ma ricca di contraddizioni. Ogni evento è analizzato in un vortice di gioie, dolori e delusioni. La voglia di cambiamento, l’entusiasmo con cui ha sempre affrontato la vita, fanno di Carmelo un uomo che guardava la vita con gli occhi fiduciosi di un ragazzo.

Il finale ha una vena di malinconia ma guarda anche al futuro con speranza e orgoglio. I sogni non svaniscono nel tempo, non hanno età, si rincorrono nascondendosi e facendo capolino nei momenti più impensabili. Come l’amore tra un padre e un figlio, amore che rimarrà sempre presente nei loro cuori a testimonianza di un rapporto profondo e sincero.

lunedì 26 settembre 2016

RECENSIONE | "L'anno senza estate" di Carlos Del Amor

Carissimi lettori, iniziamo la settimana con la recensione di un romanzo che ha catturato la mia attenzione sin da subito :)

L'anno senza estate
Carlos Del Amor (traduzione di P. Spinato)

Editore: Nord
Pagine: 266
Prezzo: € 16,90

Sinossi: Secondo i meteorologi, l'estate sarà fredda e piovosa. E una Madrid silenziosa e soprattutto fresca è ciò che serve a un giornalista per concentrarsi sulla stesura del suo primo romanzo. Peccato, però, che i meteorologi si siano sbagliati e ad agosto lo città diventi un deserto d'asfalto infuocato. Il giornalista è stremato dal caldo e completamente privo di idee. Ma tutto cambia quando, per caso, trova il mazzo di chiavi della custode del suo condominio, anche lei partita per le vacanze. La tentazione è troppo forte e il giornalista lo usa per entrare negli appartamenti dei vicini. Comincia così uno strano vagabondaggio alla scoperta dei mondi celati dietro le porte chiuse: dall'attico spoglio di Juan, attore fallito che mente alla famiglia dicendo di essere diventato un divo, alla casa della signora Margherita, piena dei ricordi che l'Alzheimer le ha portato via. Ma sono i segreti di Simon, l'inquilino del quinto piano, ad attrarre maggiormente l'attenzione del giornalista. Perché da trent'anni, ogni 20 settembre, Simon fa pubblicare sul giornale una lettera per Ana, la moglie morta troppo presto... e non per cause naturali. Ana è caduta dal balcone. È stato un incidente? O forse qualcuno l'ha spinta? Per il giornalista, capire che cosa sia accaduto ad Ana diventa quasi una missione.

STILE: 7 | STORIA: 7 | COPERTINA: 6

Nel folle piano che avevo in mente, l’appartamento semiabbandonato sotto il mio sarebbe stato il primo obiettivo. Guardai il mazzo di chiavi, ed eccola: una molto più vecchia delle altre, con qualche segno di ruggine, che aspettava solo di essere usata. Le chiavi sono fatte per aprire porte, cassette delle lettere, macchine, sogni. E quella era una chiave triste.
I meteorologi avevano previsto un’estate fredda e piovosa. Peccato che si siano sbagliati e Madrid, ad agosto, è un deserto d’asfalto infuocato. Un giornalista, alle prese con la stesura del suo primo romanzo, è stremato dal caldo e del tutto privo di idee. Rientrando a casa trova, per caso, il mazzo di chiavi della custode del suo condominio. Tutti sono partiti per le vacanze e il giornalista decide di usare le chiave per entrare nei vari appartamenti del suo condominio. Scoprirà mondi diversi che si celano dietro le porte chiuse.

Entrerà negli appartamenti di persone che finora ha conosciuto in modo superficiale, profanerà la loro intimità. Come un ladro di ricordi porterà alla luce situazioni vissute nell’ombra. Ogni notte un appartamento viene violato: dall’attico di Juan, attore fallito che mente ai suoi vantandosi di essere un divo del cinema, alla casa della signora Margherita, i cui ricordi sono stati spazzati via dall’Alzheimer. Ma è al terzo piano che il giornalista fa una scoperta sensazionale. Qui vive Simòn che da più di trent’anni, ogni 20 settembre, pubblica sul giornale una lettera per Ana, sua moglie, morta in circostanze misteriose. Ana è caduta dal balcone ma non tutti credono al suicidio. Forse si è trattato di un incidente. Forse è stato un omicidio. Il giornalista è deciso a ricostruire la storia di Simòn e Ana. Conoscerà la donna attraverso le lettere, ricostruendo l’esistenza di una persona fragile e misteriosa. Soprattutto si renderà conto che spesso la realtà è più sorprendente di un romanzo.

Leggendo questo libro mi sono chiesta cosa averi fatto se fossi stata io a trovare le chiavi degli appartamenti del mio condominio. Sicuramente non avrei girovagato, di casa in casa, per carpire i segreti altrui ma, un “ma” c’è sempre, l’idea di scoprire tante storie ha un suo fascino. Quando il giornalista inserisce la chiave nella serratura e apre la porta entrando in una realtà che non gli appartiene, ho provato una forte curiosità verso queste persone le cui storie vengono svelate pian piano come a ricostruire il gran puzzle della vita. Sono curiosa di sapere voi cosa fareste in una situazione del genere.

“L’anno senza estate” è un romanzo che si legge piacevolmente e con un pizzico di morbosa curiosità. Le storie dei vari inquilini si intrecciano dando vita a una narrazione che coinvolge e induce a riflettere. Tra le mura domestiche del condominio violato si nascondono situazioni tristi e grandi solitudini. Una malattia debilitante, la ricerca della propria identità, la mancanza di coraggio, la solitudine, l’amore tradito e mai più ritrovato, le azioni fatte per aiutare che si rivelano un boomerang mortale. Tra le pagine di questo libro ho trovato esempi di una variegata umanità. Il finale non mi ha sorpresa più di tanto poiché perfettamente in linea con il romanzo. Ho apprezzato la ricostruzione del passato dei molteplici personaggi che sono ben caratterizzati e rappresentano gente comune che tutti potremmo avere come vicini di casa.

“L’anno senza estate” è una storia dalle molteplici sfumature in cui tutti hanno qualcosa da nascondere. A volte non basta una porta chiusa per tener lontano il mondo. La realtà ci costringe a far i conti con le nostre azioni. Una chiave non ci proteggerà. 

venerdì 23 settembre 2016

BLOGTOUR "Erano due bravi ragazzi" di Giuramento e Scalia | Terza Tappa - Intervista agli autori

Carissimi lettori, benvenuti alla terza tappa del blogtour dedicato al romanzo "Erano due bravi ragazzi" di Mattia Giuramento e Emiliano Scalia (Newton Compton). Io ho già avuto il piacere di leggere questo libro che  ho trovato interessante e coinvolgente. Si narra di Napoli, di camorra e di due guaglioni che volevano farsi re. Per saperne di più vi lascio all’intervista con i due autori che ringrazio per la loro disponibilità :)

Erano due bravi ragazzi
Mattia Giuramento e Emiliano Scalia

Editore: Newton Compton | Pagine: 331 | Prezzo: € 9,90

Sinossi: Fabrizio appartiene alla Napoli bene, è figlio di un medico molto noto. Andrea invece viene da Miano, un quartiere di periferia, dove la camorra la fa da padrone. 

S’incontrano per caso a una festa e quell’incontro segna l’inizio e la fine di tutto. Perché i due, pur così diversi, si piacciono, e quando Fabrizio, seguendo Andrea, si trova coinvolto in un duplice omicidio, invece di scappare subisce il fascino di quel che non conosce. E la scalata ai vertici della criminalità è breve: Fabrizio e Andrea conquistano la fiducia di Totonno, il boss di Miano, e cominciano a lavorare per lui. Ma sono giovani, quel che hanno non gli basta: puntano più in alto e convincono Totonno a fare affari coi cartelli messicani. All’inizio tutto procede bene, poi, lentamente, qualcosa nel meccanismo che hanno messo a punto s’inceppa. Sequestri di droga, denunce sui giornali, morti scomode ed ecco che il sodalizio col boss si spezza. E la vendetta, quella più crudele, si scatena…

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 Mattia Giuramento e Emiliano Scalia, benvenuti nel mio blog. Senza indugi vi chiedo di presentarvi ai lettori di Penna d’Oro.
 Siamo due giornalisti con la passione per i libri. Lavoriamo insieme da tanti anni nella redazione di Sky Tg24. Mattia è pugliese con radici profonde nella sua terra. Emiliano è romano, ma con Napoli nel cuore. Cinque figli in due (quasi sei) e due vite piuttosto piene. Ci uniscono molte cose, ci divide solo la fede calcistica. Mattia ha già tre pubblicazioni di altro genere alle spalle, per Emiliano “Erano due bravi ragazzi” è il battesimo del fuoco.

 Quali sono le motivazioni che vi hanno portato a scrivere “Erano due bravi ragazzi”?
 Abbiamo gusti letterari molto simili. Ci piacciono gli stessi autori e un genere che in Italia è scritto poco. Un giorno ci siamo guardati e ci siamo detti: “Perché non proviamo a scriverne uno?”. Ci piace raccontare storie con intrecci movimentati e abbiamo trovato nella trama che poi si è sviluppata le dinamiche giuste in cui inserire il nostro plot. Ma le motivazioni sono essenzialmente di pura passione verso un genere che amiamo così tanto da sentirci spinti a metterci in gioco.

 Andrea e Fabrizio sono due ragazzi legati indissolubilmente alla camorra. Fabrizio appartiene alla Napoli bene, Andrea è cresciuto a pane e camorra. La loro è una scelta o un destino già scritto?
 La strada di uno dei due era già tracciata, mentre l’altro è completamente estraneo all’ambiente criminale. Ma la scelta è di entrambi. Anche grazie a un episodio decisivo, Fabrizio viene catapultato in una realtà che non conosce ma che subito lo attrae e lo spinge a compiere questo salto; Andrea trova l’anima gemella necessaria per dare una svolta a una carriera criminale di piccolo cabotaggio. Da lì in poi le loro due strade diventano una sola. 

 Criminalità organizzata, politica, economia spesso si confondono in un tutt’uno. Una comunione d’interessi che non stupisce più. Da dove nasce questa visione?
 Nasce dalla più pura realtà. Il nostro mestiere ci mette ogni giorno di fronte a episodi e notizie che non possono fare altro che ispirare chi ha voglia di raccontare qualcosa. “Erano due bravi ragazzi” è un romanzo, è pura fiction. Ma bisogna necessariamente partire dal reale per scrivere una buona storia. E la realtà dice che le mafie non sono apparati estranei alla società e alle sue mille espressioni ma, anzi, spesso le condizionano.

 Nel vostro romanzo emergono prepotentemente dei personaggi femminili potenti e spietati. Donne forti tra uomini forti?
 Al contrario che nella mafia siciliana, o ancora di più nella ‘ndrangheta, la camorra ha visto spesso le donne prendere le redini dei clan. Senza risalire alla storia di Pupetta Maresca (che è ancora viva e che meriterebbe un discorso a parte), negli ultimi anni le donne al vertice di clan camorristici sono state sempre di più. Mogli, compagne e figlie che –magari con i loro uomini in carcere- si assumono la responsabilità di portare avanti gli affari. Dalle cronache emergono ritratti interessanti per giornalisti, romanzieri e sociologi.

 Leggendo “Erano due bravi ragazzi” ho notato un intenso rapporto tra camorra e fede. Perché Dio dovrebbe proteggere uomini così violenti?
 Tutte le mafie, storicamente, fanno riferimento a Dio nel loro agire. Da quelle italiane a quelle sudamericane. Ma in parte anche i cinesi e i russi, a modo loro, giustificano le loro azioni e si nascondono dietro a riti e credenze. Pensiamo alla punciuta mafiosa, ai vari riti di iniziazione e alle leggende sulle origini delle mafie nostrane. La religione è uno strumento di controllo, oltre che un alibi morale.

 Quanto vi sentite emotivamente coinvolti nei personaggi che rendono vivo il vostro romanzo?
 Molto. Sentirsi coinvolti, immedesimarsi nei personaggi è una condizione imprescindibile per scrivere un buon romanzo e tratteggiarne decentemente i protagonisti. E’ un po’ una prova attoriale: cosa farei se fossi io il protagonista? Come mi muoverei in quel contesto? Ogni scrittore si affeziona ai suoi personaggi e in questo caso l’affetto è doppio, visto che i protagonisti sono due come gli autori. 

 Chi vince e chi perde in “Erano due bravi ragazzi”?
 Noi speriamo che vinca la storia. Qualsiasi altra risposta anticiperebbe troppo del romanzo.

 Progetti per il futuro?
 Continuare a scrivere. Siamo grosso modo a metà del nostro secondo romanzo. Scrivere è una cosa che ci piace moltissimo fare e  fare insieme. Abbiamo trovato una sintonia che speriamo ci possa portare verso nuove storie e sfide narrative anche diverse.






20 settembre /  Il giallista - Introduzione e incipit del romanzo
22 settembre / Liberi di scrivere - I personaggi del romanzo 
23 settembre / Penna d'oro - Intervista agli autori
26 settembre / Il Flauto di Pan - Recensione
27 settembre / GraphoMania - Recensione

Buon proseguimento e buona lettura :)