mercoledì 29 giugno 2016

RECENSIONE | "La ragazza dai due volti" di Kathryn Croft

Buongiorno amati lettori :)
In questo periodo sono una lettrice felice perché ho letto molti thriller avvincenti e ho una lista infinita di future letture che promettono ore e ore, anzi potrei tranquillamente dire anni e anni, di goduriosa lettura per la mente. Il libro odierno è un romanzo ad alta tensione che gioca con il lettore attirandolo in un vortice di dubbi e sospetti.

La ragazza dai due volti
Kathryn Croft (traduzione di Chiara Alberghetti)


Editore: Harper Collins Italia

Pagine: 277

Prezzo: € 16,00

Sinossi: Leah Mills vive una vita da fuggitiva inseguita dal ricordo di un avvenimento terribile del suo passato. Conduce un’esistenza in disparte, sola e senza amici, finché non incontra Julian e per la prima volta intravede la possibilità di un futuro normale. Fino a quando, nel quattordicesimo anniversario di quel giorno maledetto, riceve un biglietto inquietante e misterioso. Qualcuno conosce la verità su quanto è successo. Qualcuno che non smetterà di tormentarla fino a quando non sarà riuscito a distruggere la vita che Leah si è creata. Ma Leah è davvero quella che sembra? Oppure si merita tutto ciò che le sta succedendo? Tutti hanno dei segreti. Ma alcuni sono mortali.


http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 7 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

Anche se la mia era più esistenza che vita, sapevo occuparmene ogni istante con qualcosa. L’inattività era veleno per me; permetteva ai pensieri di prendere il sopravvento e per fin troppo tempo avevo lasciato che ciò accadesse. Ora il mio obiettivo era quello di tenerli lontani.
La protagonista di questa avvincente storia è Leah Mills, una giovane donna costretta a vivere una vita da fuggitiva perché incapace di mettere a tacere il suo terribile passato. Leah lavora in una biblioteca, non ha amici, vive all’ombra di se stessa, senza mai pensare al futuro. Questa situazione psicologica la condanna alla solitudine a cui lei tenta di sottrarsi rifugiandosi nei libri e vivendo le vite degli utenti delle chat. Ogni anno, come se il tempo non fosse passato, Leah rivive, nell’anniversario, quel giorno maledetto. Il ricordo la tortura interiormente fino a quando, proprio nel giorno dell’anniversario, le viene recapitato un biglietto con la scritta : “Buon Anniversario.” Sarà l’inizio di un incubo che vedrà Leah precipitare in una situazione terrificante. Una cosa è certa: qualcuno conosce la verità su quanto è successo e non smetterà di tormentarla finché non avrà distrutto la sua vita.

Leah è una donna complessa che ha costruito, tra sé e il mondo, un muro fatto di diffidenza, solitudine, sospetti. La sua vita corre sui binari dell’anonimato, il suo cuore sembra immune al potere delle emozioni. Questa cortina ha la funzione di proteggerla dal suo passato ed è anche una pena che Leah si auto infligge. Fin dal primo capitolo il fantasma del passato perseguita la protagonista. Tante allusioni ma nulla di concreto mi hanno lasciata libera d’immaginare possibili eventi drammatici. Una cosa è chiara, il fattaccio coinvolge alcuni amici di Leah ai tempi del liceo.

Ho letto con avidità i capitoli e la storia mi ha coinvolta anche se, in alcuni momenti, la protagonista si è rivelata di un’ingenuità disarmante. Tra lei e me non è scattato un gran feeling, nei suoi panni mi sarei comportata in modo diverso anche se poi gli avvenimenti avrebbero subito una radicale trasformazione. La grande colpa di Leah è quella di non aver avuto la forza per reagire di fronte a situazioni forti.  In questa storia ci sono molte fragilità che descrivono l’imperfezione umana. In un carosello di storie in bilico tra passato e presente ho scoperto una parte del segreto e per un attimo mi sono chiesta quale fosse il vero ruolo di Leah. La storia la descrive come una fragile ragazza innocente perseguitata dal suo passato. Poi le carte in tavola cambiano e dimessi i candidi panni la fanciulla si presenta come giustiziera. Il doppio ruolo è ambiguo e coinvolgente. 

Procedendo con la lettura mi sono travata di fronte anche a figure di adulti che subiscono passivamente soprusi e violenze. La parola d’ordine è “dimenticare” per fingere che nulla sia successo. La parte del romanzo che ho maggiormente apprezzato è la caratterizzazione psicologica dei personaggi con i loro pensieri mai svelati del tutto che li condannano a essere dei perdenti. Alcuni comportamenti mi hanno fatto inquietare altri mi hanno intenerita  e ciò ha creato un coinvolgimento dinamico e partecipativo. Per scoprire cosa fosse realmente successo ho dovuto aspettare fin all’ultima pagina dove, con mia grande meraviglia, mi sono trovata a vivere un finale che si ricollegava con l’inizio della storia. Una trama circolare che mi ha riportata lì dove tutto aveva avuto inizio. Nel mezzo c’è la vita che punisce amaramente chi non riesce o non può perdonare se stesso.

lunedì 27 giugno 2016

RECENSIONE | "La vedova" di Fiona Barton

Carissimi, sopravvivo all’estenuante caldo solo grazie ai miei thriller che mi regalano brividi rigeneranti.  L’ultima lettura racchiude il suo più intimo significato in una bellissima frase di Virginia Woolf: “Le donne sono servite in tutti questi secoli come specchi che possiedono il potere magico e delizioso di riflettere la figura dell’uomo al doppio della sua dimensione naturale.” Quando lui, marito esemplare muore, lei, moglie devota, non si annulla nella disperazione ma inizia una rinascita dalla voce dirompente. 

La vedova
Fiona Barton
(traduzione di Carla Palmieri)


Editore: Einaudi

Pagine: 372

Prezzo: € 18,50


Sinossi: Lo hanno visto tutti, il mostro, sbattuto in tv e sulle prime pagine dei giornali. Era accusato di un crimine raccapricciante, ma adesso che è morto, la verità finirà sepolta con lui. A meno che Jean, la vedova, la moglie devota che gli è sempre stata a fianco in tribunale, non si decida a parlare. A meno che Jean alla fine non decida di raccontare la sua storia.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 8

Glen è morto, sapete? Tre settimane fa. Investito da un autobus appena fuori dal supermercato. Un minuto prima era lì a stressarmi perché non avevo comprato i cereali giusti, e poi bum, lungo e disteso sull’asfalto. Trauma cranico, hanno detto. Insomma, morto. Io stavo lì impalata, lo guardavo e basta. Gente che correva qua e là in cerca di coperte, il marciapiede un po’ sporco di sangue. Non tanto, eh. Lui sarebbe stato contento: odiava il disordine. Erano tutti molto gentili con me e cercavano di non farmi vedere il cadavere, e io non è che potessi dirglielo, ma ero così contenta che se ne fosse andato. Niente più sciocchezze.
Marito devoto o killer spietato? La vedova, lei sì, deve saperlo.

Glen è un uomo accusato di un crimine raccapricciante. La sua colpevolezza non viene mai provata senza alcun ragionevole dubbio. Tutti lo considerano un mostro i giornali hanno pubblicato la sua storia con grande risalto ma, ora che è morto, la verità rischia di giacere accanto a lui per l’eternità. A meno che Jean, la moglie devota che lo ha sempre difeso, non si decida a parlare.

Spesso noi lettori ci lamentiamo perché non troviamo una relazione diretta tra titolo e romanzo. Tante volte abbiamo acquistato libri affascinati da titoli avvincenti carichi di promesse inevitabilmente non mantenute. Con il romanzo “La Vedova” questo non succede perché il titolo è lo specchio di una storia capace di creare un filo diretto tra i personaggi e il lettore. Fin dalle prime pagine Glen mi è stato antipatico mentre Jean mi ha incuriosita. Ho subito notato come il suo comportamento non corrispondesse ai suoi pensieri che tradiscono un desiderio di rivalsa con tutti. Che Glen abbia commesso qualcosa di atroce è subito evidente, scoprirò la sua grande colpa dopo vari capitoli: pedopornografia online e il rapimento di una bambina.

La scomparsa della piccola Belle, svanita nel nulla mentre giocava nel giardino della sua casa, è l’inizio di una grande caccia all’uomo che si arena davanti alla villetta dei coniugi Taylor. La polizia ritiene Glen il responsabile del rapimento ma non riesce a trovare prove che possano dimostrare la sua colpevolezza. Ci sono molte prove indiziarie ma nulla più. Glen è un uomo intelligente, con una risposta per tutto, è pronto a sfidare la polizia raccontando la sua verità. Durante gli interrogatori l’uomo esprime due verità: una esplicita tramite le parole, l’altra è la verità espressa dai suoi gesti. Braccia strette contro il petto, chiusura quasi impercettibile degli occhi, piedi in continuo movimento. Ho subito pensato alla comunicazione non verbale non perché ne sia a conoscenza ma perché amo la serie televisiva “Lie To Me” dove il protagonista è in grado di capire, dalle espressioni facciali e di tutto il corpo, quando una persona mente. Ritornando al mostro Glen posso tranquillamente dire di aver odiato immediatamente la sua figura ancor prima di conoscere il crimine di cui si era macchiato. Non mi è piaciuto il modo in cui manipolava sua moglie Jean anche se poi mi sono resa conto della presenza di più manipolatori. La narrazione copre un lasso temporale di quattro anni in cui si alternano più visioni della stessa storia plasmata con depistaggi vari. I personaggi si muovono creando, a volte, una cortina di bugie che difende la preziosa verità. Jean è una moglie che vive in funzione del marito, lo considera il suo principe azzurro ed è disposta a difenderlo a ogni costo. Al suo fianco si schiera l’irriducibile reporter Kate che trasforma le dichiarazioni di Jean rendendole più appetibili per il suo pubblico. In antitesi troviamo la verità narrata dalla mamma di Bella impegnata a tener sempre vivo l’interesse dell’opinione pubblica sul dramma della sua bambina. Tante verità o riflessi diversi di un unico specchio?

Tutto nasce e muore con lei, con Jean la vedova. Durante l’evolversi della storia ho conosciuto una donna che accetta passivamente i racconti del marito, asseconda le sue bugie, lo difende a spada tratta senza mai fermarsi un momento a riflettere.

Virginia Woolf scriveva: “La bellezza del mondo è una lama a doppio taglio, uno di gioia, l’altro di angoscia, e taglia il cuore in due.”

Anche per Jean arriverà il momento in cui dovrà decidere se continuare nella sua falsa gioia familiare o affrontare il lato oscuro del suo matrimonio. La morte di Glen segna la rinascita della donna che libera da ogni condizionamento fa sentire, finalmente, la sua voce. Capitolo dopo capitolo la vedova si mostra un personaggio a tutto tondo. Dopo la morte di Glen diventa imprevedibile, decide con la sua testa, mostra le sue riflessioni i suoi pensieri scoprendosi in grado di essere artefice della propria vita. Per anni è stata succube del marito, poi ha subito l’assedio dei media che volevano la sua testimonianza. Ora riesce a scrollarsi da dosso i condizionamenti del coniuge e si trasforma in  paladina della giustizia. Infine la verità vedrà la luce e sarà un momento ad alta intensità emotiva. Un finale perfetto per un romanzo che cambia continuamente pelle cercando di confondere il lettore e che finisce per conquistarlo completamente.

Sbirciando tra i commenti vip ho letto che l’Observer considera questo libro come il nuovo “La ragazza del treno” di Paula Howkins. Invece Stephen King scrive: “Se avete amato 'La ragazza del treno' dovete leggere 'La vedova'. Un libro che vi terrà sulla corda.”

Io non ho molto apprezzato il libro della Howkins anche se devo ammettere che i due romanzi hanno dei punti in comuni. Le protagoniste sono due donne che lavorano senza grandi profitti e riconoscimenti. Sono donne fragili che si sentono emarginate e sono affamate d’amore. Jean perdona tutto al marito per salvare il suo matrimonio che le conferisce un ruolo ben preciso nella società. Pur vivendo in una casa modesta, in un quartiere povero, lei si considera una principessa perché è amata da Glen, il suo principe azzurro. Entrambe le protagoniste dovranno affrontare avvenimenti drammatici che le vedono al centro dell’evoluzione delle storie.

Ultimamente ho notato di aver letto molti thriller scritti da donne e che hanno donne come protagoniste. Questi romanzi hanno una marcia in più. Vi consiglio di inserire “La vedova” tra le vostre prossime letture.

sabato 25 giugno 2016

RECENSIONE | "Il Gigante Sepolto" di Kazuo Ishiguro

Buongiorno lettori :) Spesso abbiamo sostenuto l’importanza del ricordo, della memoria e condannato l’oblio. Per caso mi è capitato tra le mani un romanzo che parla proprio della memoria ponendo ai lettori una domanda che mi ha fatto riflettere: "La memoria, per l’uomo, è sempre un elemento positivo?". E’ meglio ricordare sia i momenti belli che quelli brutti della nostra esistenza o si può rinunciare a essa per evitare odi e rancori? Un popolo deve sempre ricordare o in nome della pace, sicuramente precaria ma pur sempre un momento positivo per la popolazione, può dimenticare? Con l’oblio le guerre, le vendette diventano una possibilità remota e perdono la loro naturale ragion d’essere? Mentre meditate vi presento il libro da cui sono nate queste domande.

Il Gigante Sepolto
Kazuo Ishiguro (traduzione di Susanna Basso)

Editore: Einaudi
Pagine: 313  
Prezzo: € 20,00

Sinossi: Il leggendario re Artù è morto ormai da qualche tempo ma la pace che egli ha imposto sulla futura Inghilterra, dilaniata per decenni dalla guerra intestina fra sassoni e britanni, seppure incerta, perdura. Nella dimora buia e angusta di Axl e Beatrice, tuttavia, non vi è pace possibile. La coppia di anziani coniugi britanni è afflitta da un arcano tormento: una sorta di inspiegabile amnesia che priva i due di una storia condivisa. A causarla pare essere una strana nebbia dilagante che, villaggio dopo villaggio, avvolge indistintamente tutte le popolazioni, ammorbandole con i suoi miasmi. Axl e Beatrice ricordano di aver avuto un figlio, ma non sanno più dove si trovi, né che cosa li abbia separati da lui. Non possono indugiare oltre: a dispetto della vecchiaia e dei pericoli devono mettersi in viaggio e scoprire l'origine della nebbia incantata, prima che la memoria di ciò a cui più tengono sia perduta per sempre. Lungo il cammino si uniscono ad altri viandanti - il giovane Edwin, che porta il marchio di un demone, e il valoroso guerriero sassone Wistan, in missione per conto del suo re - e con essi affrontano ogni genere di prodigio: la violenza cieca degli orchi e le insidie di un antico monastero, lo scrutinio di un oscuro barcaiolo e l'aggressione di maligni folletti, il vetusto cavaliere di Artù Galvano e il potente drago Querig...

STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 8

Barcaiolo, ho sentito dire che un uomo e una donna, dopo una vita insieme, se a legarli è stato un amore straordinariamente forte, possono traghettare all’isola senza bisogno di separarsi. Ho sentito che possono godersi il piacere della reciproca presenza, come hanno fatto per tutti gli anni prima. Potrebbe essere vero, barcaiolo?
VI secolo d.C. Artù è morto da tempo e la terra della futura Inghilterra, che ha visto cruente guerre tra Sassoni e Britanni, gode finalmente un periodo di pace. Da qualche tempo, però, una strana nebbia circonda le genti e i villaggi provocando la perdita della memoria di breve e lungo periodo. Axl e Beatrice, anziani coniugi, lasciano la loro casa e intraprendono un viaggio per raggiungere il figlio che vagamente ricordano di aver avuto. Prima di morire vorrebbero rivedere l’amato volto che ormai non ricordano più. Durante il cammino si uniscono a loro tre personaggi. Edwin, un ragazzino marchiato dal morso di  un demone. Ser Galvano, vetusto cavaliere della tavola rotonda che sostiene di aver ricevuto da Artù il compito di uccidere la draghessa Querig. Wistan, giovane guerriero senza paura. Per diradare la nebbia e ritrovare la memoria bisognerà uccidere Querig, il suo alito dona l’oblio. Cosa decideranno i nostri eroi? Bisogna uccidere il drago o proteggerlo?

Ho letto questa dolce e malinconica fiaba provando una miriade di sentimenti. Mi sono lasciata condurre nello strano mondo creato da Ishiguro apprezzando la molteplicità dei punti di vista dei personaggi. Un protagonista vero e proprio nel romanzo non c’è, la storia è caratterizzata da un coro di voci. Ognuno difende la sua posizione e insieme affrontano tante avventure che fluttuano tra sogno e realtà. Ho provato profonda commozione per Axl e Beatrice, la loro età li mostra deboli e indifesi ma il loro coraggio è grande. Camminano in fila indiana. Lei davanti, lui la segue. Il loro mantra mi ha intenerito il cuore.
Beatrice chiedeva sovente: “Ci sei ancora, Axl?”
E il marito solerte rispondeva: “Ci sono ancora, principessa!”
I due anziani coniugi affronteranno pericoli e sfideranno prodigi pur di raggiungere quel figlio perso nel quasi oblio delle loro menti. Con una scrittura raffinata che permea l’intero romanzo di una struggente malinconia, Ishiguro ha realizzato una cornice narrativa in cui ho assistito alla violenza degli orchi, alle insidie di un vecchio e misterioso monastero, alle domande di un oscuro barcaiolo che mi ha ricordato il Caronte della religione greca. Originali i capitoli che narrano ognuno una delle tante avventure vissute dai personaggi. Il ritmo è altalenante, a momenti di vivace narrazione si alternano periodi dal ritmo più pacato. I dialoghi presentano, a volte, la ripetizione di concetti già detti e i personaggi sembrano quasi figure irreali definite più dai loro caratteri che non dalle peculiarità fisiche. Le descrizioni sono ricche e particolareggiate e rappresentano un punto di merito per lo scrittore. Alcune scene concrete danno vita ad allegorie che rappresentano perle nel tessuto narrativo. In questo mondo fantastico c’è una figura che sovrasta ogni cosa, il Gigante Sepolto: la Memoria. È una presenza tra le righe, un monito per tutti. La memoria, il Gigante dormiente, non è stata del tutto annullata. Potrebbe risvegliarsi. Cosa succederebbe se i popoli recuperassero la loro memoria storica? La consapevolezza dei torti subiti accenderebbe immediatamente la miccia della guerra, dell’odio e la pace svanirebbe in un batter di ciglia.

“Il Gigante Sepolto” è un lungo, complesso viaggio verso una meta comune a noi mortali. Un tentativo di mediazione tra ricordo e perdono. Ogni uomo ha diritto alla sua memoria anche se ciò vuol dire affrontare situazioni conflittuali con gli altri. Nella dimensione umana direi che Axl e Beatrice non temono la morte ma la possibilità che la memoria sepolta ritorni a dividerli. Tra due persone, anche se unite da un profondo amore, tante parole rimangono confinate nel silenzio. Negli abissi del nostro cuore spesso si nascondono orgoglio, stupidità e brama di vendetta. La memoria che scivola via dona all’amore e alla pace una possibilità per continuare a vivere, per sperare in un domani migliore. In fondo ognuno di noi ha il suo gigante sepolto. Vedendo le brutture della realtà odierna, mi piacerebbe avere un’ampolla di alito di drago da spargere sul mondo. 

venerdì 24 giugno 2016

VI PRESENTO... | "La Guerra degli Elementi - I Manoscritti del Destino" di Veronika Santiago

I Manoscritti del Destino
La Guerra degli Elementi
Veronika Santiago

  Saga: La Guerra degli Elementi  
#1 Gli Eredi di Atlas  [recensione]
#2 Il Varco dell'Apocalisse [recensione]
#3 La Tempesta Del Tempo [recensione]
#4 I Manoscritti del Destino

Data di pubblicazione: Giugno 2016
Genere: Fantasy, Urban Fantasy
Editore: YouCanPrint
Pagine: 390
Prezzo: € 1,99 (ebook) | € 17,90 (cartaceo) LINK AMAZON
(disponibile nei maggio store entro fine giugno)


Sinossi
Per gli Eredi di Atlas un’intera vita è trascorsa in una sola notte: la seconda linea temporale corrotta creata dall’Eletto è stata annullata ma non tutti sono riusciti a tornare indenni dalla SacraScozia e la minaccia rappresentata da Desmond e la Guida grava ancora su OgniDove e su tutto il pianeta.
Mentre Dominique e gli abitanti dell’isola cercano di trovare alleati in vista dello scontro imminente, gli Eredi seguiranno le orme dell’ultimo Custode di Atlas alla ricerca dell’unica arma in grado di battere il nemico: i Manoscritti del Destino. Gli antichi volumi tuttavia si riveleranno saturi di potere ma anche colmi di insidie e inganni.
Il piano della Guida, ordito per anni nell’ombra, si paleserà nella sua crudele perfezione costringendo gli Eredi ad abbandonare OgniDove per avere salva la vita e riacquisire il perduto dominio sugli elementi. Ma arrendersi non è un’opzione e gli Eredi scenderanno in campo nell’ultima decisiva battaglia quando la creatura fatta d’oscurità solcherà i cieli e i segreti del passato porteranno il mondo a un passo dall’avverarsi della Profezia.

Saresti disposto ad accettare un patto oscuro
per realizzare ogni tuo desiderio?

Rinunceresti al potere assoluto se capissi
che la magia allo stato puro non ha morale?

E se l’arma in grado di sconfiggere gli incanti più potenti
fosse celata nell’anima di ogni essere umano?



PROLOGO

Sono l’ultimo Custode di Atlas. Calpesto una terra estranea, un suolo inospitale e arido che sfianca i sensi e grava sul cuore. Il dominio sul Fuoco concessomi anni or sono sta svanendo e non riesco a utilizzare la potestà del mio elemento per dissolvermi tra le fiamme. Devo camminare: un’azione quasi banale, davanti alla quale da troppo tempo non avevo più la necessità di abbassarmi. Non sono più un re, ho distrutto il mio regno: non meritavo uno scranno nel consiglio.
Dinanzi a me, sotto un cielo privo di nuvole, si estendono vastità di sabbia senza fine, sfocate dal riverbero di una luce impietosa. L’aria, torrida e densa, è faticosa da respirare e non rinfranca. I passi affondano tra infiniti, minuscoli grani e la sete in breve tempo mi raschia la gola. Una speranza si materializza all’orizzonte, ma forse è solo un miraggio: costruzioni triangolari e spoglie, lambite da un verde acceso, il colore della Sacerdotessa che mi ha salvato l’anima. Non credo sia reale, tuttavia non ho altra scelta se non camminare. Ho una promessa da mantenere.
Il mio mantello è tornato ad essere solo un pezzo di stoffa cremisi. La scintilla del Fuoco è salva, ma non sono abituato ad esistere senza le fiamme nelle vene. Cosa sono ora, senza il potere elementale che mi ha reso il più grande sovrano della storia del mondo? I Manoscritti pulsano deboli, stretti al mio petto, anche loro alieni alla realtà circostante. Chi sono senza un regno da governare? Chi sono ora che ho ucciso l’amore? Sono solo un uomo comune, benedetto dal perdono, con uno scopo preciso nella vita che mi rimane: celare il Destino agli angoli del mondo. Io sono l’ultimo Custode di Atlas.
Duncan aveva sete. Forse era solo la suggestione di quel sogno desertico, ciò nonostante fu proprio l’arsura a riportarlo nel mondo di veglia. Ma in quale realtà stava riaprendo gli occhi? Le lenzuola erano un viluppo di seta, il materasso comodo e confortevole. Si tirò su dal letto e corse alla finestra per tirare le tende, in cerca di conferme. StoneWall era inviolata. Ce l’avevano fatta: erano tornati alla loro vita.
Ripensò per un attimo agli ultimi momenti trascorsi in SacraScozia e subito riaffiorò il ricordo del dolore provato. Duncan strinse la mano sulla tenda di broccato e allontanò quella sensazione, sradicandola a forza dalla memoria. Aveva perso qualcosa d’importante, anzi, qualcuno l’aveva strappato via da lui con violenza e senza il suo consenso. Ma nonostante l’idea lo irritasse oltremodo, si sentiva più leggero.



VI PRESENTO... | "Un dolore oscuro" di Giuseppe Calzi & "Ninni, mio padre" di Roberto Sapienza con Vittorio De Agrò


Un dolore oscuro
Giuseppe Calzi

Editore: Autopubblicato
Pagine: 304
Prezzo:  € 7,49 cartaceo | € 1,99 ebook
Il romanzo è anche disponibile a puntate su wattpad

Sinossi: Ambientato nelle località del nord degli Stati Uniti e collocato temporalmente ai giorni nostri, UN DOLORE OSCURO descrive il viaggio di Dave Metzelder all’interno del proprio universo emotivo, a seguito della prematura scomparsa della moglie, l’adorata Ellen.
La vita piena di sogni ed aspettative della giovane coppia viene devastata dalla scoperta della grave malattia che ha colpito la donna. Inizia così un lungo percorso che porterà la coppia a consultare specialisti e strutture che possano dare loro una speranza di vittoria sulla malattia, anche solo una flebile speranza di vita alla quale aggrapparsi disperatamente.
Durante quelle tappe, qualcosa accade. Qualcosa ai limiti della razionalità, qualcosa che porterà Dave a sondare un altro tipo di viaggio, ben più accidentato e pericoloso. L’uomo si ritroverà coinvolto in una serie di avvenimenti, omicidi ed apparizioni. Alla inevitabile morte della moglie, il giovane si ritroverà calato in una sorta di labirinto emozionale, del tutto solo ad affrontare un’ombra oscura, sul filo del rasoio, nel limbo tra realtà e mondo della psiche umana. Riuscirà Dave a sconfiggere la sorta di ombra penetrata con violenza nella sua esistenza? Dove finisce ciò che l’uomo chiama realtà, e dove iniziano le sconfinate lande dell’ignoto?


Informazioni sull'autore


Giuseppe Calzi è nato  nel 1980 e vive a Seriate, nella provincia di Bergamo, in Italia. 

Si è laureato nel 2004 in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Milano e tra le sue passioni un ruolo fondamentale lo giocano la lettura e la scrittura, ed in particolare l’interesse per i romanzi thriller, per i gialli, i noir e gli horror. Un interesse che dapprincipio lo ha portato a scrivere il romanzo UN DOLORE OSCURO, la sua prima produzione letteraria.


Dopo aver proposto UN DOLORE OSCURO a diverse case editrici, ottiene da alcune di esse delle proposte editoriali per la pubblicazione dell’opera, che ritiene però di declinare, per dare invece avvio, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 in collaborazione con la moglie Alessia, all’iniziativa SUSSURRI A MEZZANOTTE. Un progetto che vuole essere una raccolta delle sue opere, romanzi e racconti brevi, a carattere thriller, horror e noir, disponibili gratuitamente in letture a puntate sul sito Sussurri a mezzanotte


La raccolta SUSSURRI A MEZZANOTTE contiene al momento il romanzo UN DOLORE OSCURO,  e per l’autunno 2016 dovrebbe arricchirsi di un secondo romanzo e di un racconto breve.



Ninni, mio padre
Roberto Sapienza con Vittorio De Agrò


Data di pubblicazione: 22 giugno
Editore: Autopubblicato
Pagine: 175
Prezzo:  € 0,99 ebook | prossimamente anche in cartaceo
LINK AMAZON 

Sinossi: In una serata di novembre, Roberto è davanti al computer, cercando di iniziare a scrivere un libro su suo padre Carmelo, deceduto vent'anni prima. Improvvisamente, sotto forma di un' entità incorporea, il padre gli si palesa con l'intento di mostrargli il proprio passato nei minimi dettagli: dall'infanzia, segnata da una tragedia familiare, dai successi e delusioni nello studio, in politica e in famiglia, fino al termine della sua vita, a causa di un male incurabile. Da quelle immagini, tra Roberto e suo padre, nasce un confronto dialettico segnato da forti emozioni e da animati contrasti che rivelano visioni discordi e sedimentate incomprensioni. Dopo il serrato dialogo che li coinvolge fino all'alba, Carmelo tornerà nella sua dimensione con una maggior consapevolezza riguardo alle conseguenze dei suoi atteggiamenti nella vita terrena? E Roberto, dopo quell'intensa e straordinaria chiacchierata notturna, riuscirà a scrivere quel libro su suo padre?


Informazioni sull'autore


Vittorio De Agrò è nato  in Sicilia,  ma vive a Roma da tempo.

Collabora :con il blog letterario “Il Rumore dei libri”ed  è redattore cinema e teatro dei sitI”Parole a Colori”,”Nuove Edizioni Bohemien” e “My Genaration Web.”

Da quest’anno è giurato del Festival Internazionale del Cinema Povero di Ispra.

Ha pubblicato  nel 2014 con Cavinato Editore International il romanzo autobiografico “Essere Melvin” 

“Amiamoci,nonostante tutto” è il suo secondo romanzo auto pubblicato nel febbraio 2015

Roberto Sapienza è nato a Catania il 10 Maggio 1977, ma si sopporta con la città Roma dall’età di dodici anni.

Nel dicembre del 2012 ha conosciuto Vittorio De Agrò e hanno scelto di fondare il blog Ilritornodimelvinwordpress.com.

Nel 2014 e nel 2015 ha contribuito alla stesura delle raccolte di recensioni “Lo Spettatore Pagante”.

Dall’Aprile 2016 collabora  con il sito “Dreaming cinema” come redattore cinema e come opinionista cinematografico con la radio web “Radio Selfie”

“Ninni, mio padre” è il suo primo romanzo.



giovedì 23 giugno 2016

RECENSIONE | "Nel nome di mio padre" di Viveca Sten

Buongiorno, carissimi lettori :) Il mio interesse per “il giallo scandinavo” continua ad aumentare. È un genere che ha ormai superato i confini nazionali per affermarsi in ogni angolo del mondo. Per questo ho molto apprezzato l’iniziativa della Casa Editrice Marsilio che ha selezionato un gruppo di autori svedesi, norvegesi e danesi, per pubblicare i loro successi editoriali dando vita a un catalogo ricco di qualità. Gli autori raccontano il lato oscuro del Nord Europa dando risalto alle inquietudini del nostro tempo affrontando temi di carattere sociale e politico. Il giallo che oggi vi presento rientra tra queste pubblicazioni.

Nel nome di mio padre
Viveca Sten (traduzione di Alessia Ferrari)

Editore: Marsilio (farfalle)
Pagine: 414   
Prezzo: € 18,50

Sinossi: In una buia sera di novembre, una ragazza di vent'anni scompare misteriosamente dalla piccola isola di Sandhamn al largo di Stoccolma, un paradiso naturale di spiagge e boschi, famoso per lo storico circolo velico e le regate, con un accogliente villaggio di case in legno che si affacciano sulle acque del Mar Baltico. La bella stagione è ormai finita, chioschi e locali sono sigillati con robusti lucchetti, e sull'isola è rimasta solo una manciata di persone, in attesa che le giornate si facciano più luminose. Dalla centrale di Nacka, l'ispettore Thomas Andreasson torna ai luoghi dell'infanzia per partecipare alle ricerche, complicate dall'infuriare di una violenta tempesta di pioggia e vento, ma è tutto inutile. Di Lina Rosén non c'è più traccia. Qualche mese dopo un gruppo di bambini, giocando nel bosco, scopre un sacco che affiora dalla neve. Contiene resti umani. Potrebbero appartenere a Lina? Anche Nora Linde in quei giorni si trova a Sandhamn con i figli. Il suo matrimonio è in crisi e lei ha bisogno di riflettere, ma i tragici eventi che scuotono l'arcipelago hanno il sopravvento. Ora sente di dover dare un contributo alle indagini, in nome dell'antica e profonda amicizia che la lega a Thomas; e in nome della sua innata curiosità di avvocato che non si accontenta di stare semplicemente a guardare. L'assassino potrebbe trovarsi ancora sull'isola e non sembrano esserci piste a cui aggrapparsi.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

Marianne si fermò nell’ingresso: davanti alla porta c’erano scarpe sparpagliate dappertutto. D’istinto si chinò e cominciò a sistemarle, un paio accanto all’altro. Poi restò a fissare il punto in cui avrebbero dovuto esserci quelle di Lina, le Timberland chiare. Lo spazio vuoto le mise paura. Perché la figlia non era tornata a casa a dormire?
Nella piccola isola di Sandhamn, al largo di Stoccolma, scompare una ragazza di vent’anni. La polizia indaga inutilmente. L’ispettore Thomas Andreasson partecipa alle ricerche rese ancor più complicate da una tempesta di pioggia e vento. La ragazza sembra svanita nel nulla. Qualche mese dopo, nel bosco, viene trovato un sacco che affiora dalla neve. Contiene resti umani ed è inevitabile pensare che possano appartenere a Lina,la ragazza di cui non si hanno più notizie. Thomas riprende le indagini  che vedranno coinvolta anche Nora Linde, amica d’infanzia dell’ispettore. Lei, spinta dalla sua innata curiosità di avvocato, vuol  dare il suo contributo alle indagini che aprono drammatici e violenti scenari sulla piccola comunità dell’isola che nasconde sconvolgenti avvenimenti che il fluire del tempo non ha cancellato.

“Nel nome di mio padre” è un giallo svedese con delle caratteristiche che ben lo distinguono da un giallo americano. La violenza, pur presente, ha radici nella vita sociale e mostra i difficili rapporti nell’ambito familiare. La supremazia dell’uomo sulla donna è dilagante e l’esaltazione religiosa complica le cose.

La lettura di questo romanzo procede in modo fluido, l’unica difficoltà è leggere i nomi dei luoghi dalla pronuncia impossibile. L’architettura della narrazione svela una trama principale a cui si ricollegano storie avvenute sempre a Sandhamn ma in un tempo lontano. Il presente vede l’ispettore Andresson impegnato nell’indagine per l’omicidio di Lena. Dal passato, inizi del Novecento, giunge l’eco di avvenimenti drammatici segnati da una violenza consumata tra le mura domestiche. I tempi della narrazione sono lenti e danno la possibilità di godere della descrizione dei paesaggi e regalano ai personaggi una dimensione umana. Manca il ritmo adrenalinico dei thriller e non troverete scie di sangue anche se, nella seconda parte del romanzo, il ritrovamento del cadavere offre una scena del crimine da brivido. I capitoli alternano il racconto delle micro storie che sembrano rubarsi la scena a vicenda per poi confluire nel finale prevedibile ma di grande effetto. Leggendo questo giallo mi sono lasciata coinvolgere maggiormente dalla storia di Gottfrid e di suo figlio Thorwald. Un rapporto di odio profondo fomentato dal fervore religioso. Un rancore da cui nasce un giuramento, una promessa di vendetta. Quando il passato irrompe con irruenza nel presente, la situazione precipita scoprendo il lato buio di alcuni personaggi. Ho apprezzato la scelta della scrittrice di dar voce a figure di persone normali con problemi normali: il lavoro, la famiglia, i figli, il difficile rapporto tra coniugi. In questo romanzo non ci sono eroi e superpoliziotti.

Nel complesso Il romanzo si è rivelato un’ottima lettura che mi ha permesso di conoscere luoghi lontani che non ho mai visitato. Curiosando ho scoperto che dai libri della Sten è stata tratta la serie tv “Omicidi a Sandhamn” trasmessa in Italia dall’emittente televisiva Giallo. Se siete curiosi e volete ulteriori informazioni sui giallisti scandinavi vi consiglio di visitare il sito GialloSvezia.

mercoledì 22 giugno 2016

RECENSIONE | "Quando finiscono le ombre" di Cristina Rava

Salve, cari lettori :) Per gli appassionati del genere thriller assume notevole importanza, nelle dinamiche delle indagini, la figura del medico legale. Siamo abituati a vederli sulla scena del crimine mentre svolgono i loro sopralluoghi per poi trasferirsi nelle sale autoptiche per le autopsie. Bene, dimenticate questo ruolo consolidato nel tempo perché oggi vi presento Ardelia Spinola che interpreta in modo differente il ruolo del medico legale. La sua creatrice, la scrittrice Cristina Rava, la descrive come una donna che ama il suo lavoro ma nutre profonda passione per i misteri e le investigazioni complicate. Lei non si limita a indicare l’ora del decesso stabilendone le cause e le dinamiche. I corpi senza vita che giungono sul suo tavolo autoptico generano in lei pietà e rispetto. A volte, per risolvere un caso, non basta solo l’autopsia del corpo. Occorre sezionare anche l’anima. 

Quando finiscono le ombre
Cristina Rava

Editore: Garzanti
Pagine: 291
Prezzo:  € 16,90

Sinossi: Il lungo viale al centro della città è deserto. Solo un uomo anziano cammina sotto il sole, con una torcia elettrica accesa nonostante la luce estiva. E Spartaco Guidi. Qualche mese dopo, il suo corpo viene ritrovato in un terreno di campagna. L'autopsia viene affidata al medico legale Ardelia Spinola. Dopo tanti anni di esperienza, sa che il suo compito è solamente quello di circoscrivere l'ora della morte, di stabilirne cause e dinamiche. Ma non è facile zittire l'anima investigatrice che c'è in lei. Anche se, in realtà, avrebbe ben altro a cui pensare. Arturo, l'affascinante apicultore (e amante dei gatti come lei) che da pochi mesi è nella sua vita, sembra nascondere qualcosa che le sfugge. Qualcosa che le fa temere di perderlo, anche se ammetterlo per lei è difficile. E quando scopre che la casa di Spartaco Guidi è stata messa sottosopra, tutta la sua attenzione torna sul caso. Scopre che l'uomo era tornato da poco ad Albenga, il suo luogo d'origine, dopo decenni passati in ospedale psichiatrico per aver ucciso un amico in gioventù. Eppure tutti parlano di lui come di una persona di animo buono. Cosa l'avrà portato a quel gesto, allora, e adesso a subire una morte violenta? L'intuito di Ardelia non sbaglia mai, e stavolta le dice che il ritorno della vittima in città è la chiave del mistero. Ma non è facile scovare dove si nascondono le ombre. Soprattutto se ci sono tanti piccoli dettagli che sfuggono. Dettagli fondamentali perché le tessere di un puzzle possano combaciare.

http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png
STILE: 7 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7

Quanto profondo è l’abisso del cuore umano? Quanta tenebra sappiamo contenere? Siamo impastati di buio e ignari galleggiamo sulla superficie di noi stessi.
Albenga, Riviera di Ponente. Un anziano signore cammina sotto il sole lungo il viale al centro della città. L’uomo ha con sé una torcia elettrica accesa, nonostante sia pieno giorno, e cerca minuziosamente qualcosa che non riesce a trovare. È Spartaco Guidi il cui corpo verrà ritrovato in un terreno di campagna. Per l’autopsia viene chiamata Ardelia Spinola, medico legale. Come spesso accade Ardelia non si limita all’indagine scientifica ma si lascia trasportare dalla sua anima investigatrice e inizia a indagare nella vita del morto. Scopre che l’uomo era tornato da poco ad Albenga dopo aver trascorso tantissimi anni in un ospedale psichiatrico per aver ucciso un suo conoscente. Eppure chi lo conosce lo descrive come una brava persona. Cosa si nasconde nel passato di Spartaco? Perché è tornato ad Albenga disinteressandosi dei suoi ingenti possedimenti? Chi l’ha ucciso? Per Ardelia non sarà facile separare le ombre dalla luce, dar voce al passato per comprendere il presente. La verità a volte è talmente vicina da diventare quasi invisibile. Ma Ardelia non si ferma, per lei giustizia e verità devono trionfare perché solo così verrà ridata dignità alle vittime.

Ho conosciuto il personaggio di Ardelia Spinola  leggendo il giallo “Quando finiscono le ombre” e ciò che ho appreso  mi è piaciuto. Ardelia ha già altre storie alle spalle, storie in cui i suoi pregi e i suoi difetti sono stati svelati pian piano. Per me Ardelia è una donna che ama il suo lavoro e lo svolge in modo completo unendo capacità investigative e umanità. I suoi superiori sanno che lei ama fare di testa sua, conoscono il suo infallibile istinto per ricostruire trame oscure. Ama i gatti e ha un debole per la cucina locale e per quella etnica. È una donna gentile, simpatica, ironica che prende a cuore la storia dei corpi senza vita che le vengono affidati. Ardelia ha un fidanzato, Arturo. Egli è un affascinante apicoltore, colleziona libri antichi e ama i felini. I due fanno la spola tra le loro abitazioni, Ardelia ama la propria indipendenza e non è ancora pronta a dividere la sua vita con la persona amata che sembra nasconderle qualcosa.

Come avrete ben compreso Ardelia conduce le fila della sua personale investigazione, a spingerla è la voglia di portare alla luce la verità. In questo caso non si parla di un omicidio caratterizzato da un modus operandi particolare. Non ci sono serial killer ma una morte che, pur narrata in un romanzo, ha una forte relazione di somiglianza con la realtà.

La storia evolve con ritmo altalenante e ci svela avvenimenti lontani nel tempo la cui eco giunge ai nostri giorni. La lettura fluida è da sostegno alla confusione iniziale scomposta in schegge di verità che Ardelia riuscirà a ricomporre. Lei non è un’eroina ma una donna  fiera con un animo sensibile. Dalle sue indagini emerge la figura complessa di Spartaco Guidi, un uomo dal torbido passato e dal presente caratterizzato dalla solitudine.

Tra i personaggi che ruotano intorno al medico legale ho apprezzato molto la figura dell’ottantenne psichiatra Gabriel, scampato ai lager nazisti. Egli è un vecchio ebreo che Ardelia ha incontrato per caso e diventato come un padre.

Ho provato un’immediata simpatia per Ardelia Spinola, voce narrante del romanzo. Lei è una donna tra le donne mai superficiale sempre dalla parte dei più deboli.

“Quando finiscono le ombre” ha in copertina l’immagine di un gatto, elegante e solitario, attento e curioso, pronto a conoscere il mondo in cui, ovunque, si annida il male. Lei, Ardelia, mi ricorda proprio un felino, elegante nelle movenze e indipendente nella vita, misteriosa e carezzevole, saggia ma con un pizzico di follia.  E anch’io, curiosa come un felino, soddisferò la mia curiosità recuperando i restanti romanzi che vedono Ardelia Spinola protagonista assoluta di altre complicate investigazioni.

martedì 21 giugno 2016

IN LIBRERIA #18 | A giugno in libreria (seconda parte)

La ragazza corvo
Erix Axl Sund

Editore: Corbaccio | Pagine: 752 | Prezzo: € 18,90
Dal 30 giugno in libreria

Sinossi: 
Stoccolma: in un parco cittadino la polizia scopre il cadavere di un giovane straniero. Il commissario di polizia Jeanette Kihlberg conduce le indagini, dando la caccia a un misterioso quanto efferato omicida e lottando contro le resistenze interne alla polizia stessa, restia a impiegare le proprie forze per cercare l’assassino di un immigrato sconosciuto. Ma con la scoperta di altri due corpi barbaramente uccisi, Jeanette Kihlberg capisce di trovarsi di fronte a un serial killer e si rivolge alla psichiatra e profiler Sofia Zetterlund, con cui lavora giorno e notte incrociando con lei non solo la vita professionale ma anche quella personale. E a mano a mano che Jeanette e Sofia progrediscono nelle indagini, appare chiaro che la catena di omicidi è solo la manifestazione più evidente e raccapricciante di un disegno criminoso e diabolico che coinvolge settori insospettabili della società svedese.



Il viaggio di Lea
Guia Risari

Editore: Einaudi Ragazzi | Pagine: 224 | Prezzo: € 14,00
Dal 14 giugno in libreria

Sinossi: 
Lea ha dodici anni. E’ orfana, vive col nonno nella periferia di una città. Traumatizzata dalla perdita dei genitori si chiude in un mutismo ostinato fino a quando il nonno le porta un gatto rosso, Porfirio, un animale misterioso e parlante, un po’ saggio e un po’cinico. Lea è tormentata dalle domande sulla vita, la morte, il dolore e parte assieme a Porfirio per trovare le risposte. Una storia originale dal ritmo sapientemente costruito, ricca di elementi fantastici e di atmosfere intense. Una fiaba moderna che parla ai più giovani affrontando con grande coraggio uno dei tabù più difficili da trattare, quello sulla morte, e di conseguenza sul senso della vita. 
Einaudi
€ 18,50 | 372 pg | Dal 14.06
Einaudi
€ 18,50 | 451 pg | Dal 21.06
Einaudi
€ 17,00 | 250 pg | Dal 28.06
Lo hanno visto tutti, il mostro, sbattuto in tv e sulle prime pagine dei giornali. Era accusato di un crimine raccapricciante, ma adesso che è morto, la verità finirà sepolta con lui. A meno che Jean, la vedova, la moglie devota che gli è sempre stata a fianco in tribunale, non si decida a parlare. A meno che Jean alla fine non decida di raccontare la sua storia.
Jeremiah Salinger è un giovane autore televisivo newyorkese che, insieme alla moglie Annelise, si è trasferito per un periodo a Siebenhoch, il piccolo centro del Sud Tirolo dove lei è cresciuta. Con loro c'è la precoce figlia Clara, di cinque anni. Affascinato dalla montagne e dalla gente che vi abita, Salinger comincia a realizzare un factual sul soccorso alpino, ma nel corso delle riprese viene coinvolto in un pauroso incidente. Mentre cerca in ogni modo di dimenticare la sua esperienza traumatica, viene a sapere per caso di un fatto sanguinoso risalente a molti anni prima: il massacro di tre giovani avvenuto durante un'escursione nella gola del Bletterbach. Il delitto non ha un colpevole, e in paese nessuno vuole parlarne: forse perché il solo pensarci potrebbe risuscitarne l'orrore, o forse perché sono in tanti ad avere qualcosa da nascondere. Nonostante l'ostilità crescente che lo circonda, e l'opposizione di Annelise, Salinger si mette a scavare nel passato, penetrando sempre più a fondo nella vicenda. Fino a scoprire l'imprevedibile, terrificante verità. 
Quattro racconti noir con un unico tema: la vicinanza del male. Non esistono omicidi che hanno senso, ma alcuni sono addirittura impensabili.  



Newton Compton 
€ 9,90 | 384 pg | Dal 23.06
Newton Compton 
€ 9,90 | 352 pg | Dal 23.06
Newton Compton 
€ 7,90 | 384 pg | Dal 23.06
Estelle Paradise si risveglia in un letto d’ospedale: la sua macchina è stata ritrovata distrutta in fondo a un burrone, lei è ferita e i suoi ricordi sono confusi e frammentari. Poi una terribile verità si fa strada: sua figlia Mia, di soli 7 mesi, è scomparsa. Qualche giorno prima, qualcuno ha portato via la bambina dalla sua stanza. In preda al panico e incapace di ricordare cosa sia successo, Estelle si lancia in un’estenuante ricerca della verità, ma le prove smentiscono la sua versione dei fatti e la donna diventa la principale sospettata agli occhi della polizia e dei media. Estelle sa bene che la chiave per capire cosa è successo quella notte è nascosta nella sua mente: può davvero aver fatto del male alla sua bambina?
Codice Millenarius Saga

Ferrara, inverno 1349. Un’inquietante processione di gente incappucciata si aggira nelle selve vicino alla città, terrorizzando chiunque abbia la sfortuna d’imbattervisi. E mentre si diffondono voci su riti satanici e segni dell’apocalisse, c’è chi scorge in quelle apparizioni un astuto complotto. Tra loro anche l’impavido cavaliere Maynard de Rocheblanche che, con l’appoggio della Santa Inquisizione, intraprende un’indagine per cercare di far luce sulla verità. L’impresa si rivelerà tuttavia più difficile del previsto, perché sono molti i prelati più interessati ai suoi segreti che a risolvere il caso. Maynard è infatti l’unico custode del mistero più grande della cristianità, la leggendaria reliquia attribuita a Gesù, il Lapis exilii. E questa volta, privato dell’appoggio dell’abate di Pomposa, potrà fare affidamento solo sulla sorella, la monaca Eudeline, per difendere se stesso e i propri amici e cercare di svelare l’intrigo che lo coinvolge… 
Vincenzo Lipari, finito sul lastrico, si è suicidato. Il viceispettore Perticone, titolare dell’indagine, trova accanto al cadavere una lettera bianca. Sembra un dettaglio di poco conto, ma quando altre persone cominciano a dichiarare di aver ricevuto lettere simili, quel particolare si fa interessante. Soprattutto nel momento in cui un’analoga missiva viene recapitata anche a un pezzo grosso, Delfino, il vicepresidente dell’associazione industriali. Eppure, nonostante la scoperta di una firma criptata sulle lettere, gli inquirenti non fanno alcun passo avanti. Perché? Perticone si rende conto che deve esserci una talpa in questura: il criminale che stanno cercando continua ad anticipare le loro mosse. Solo scovando chi fa il doppio gioco, il piano folle dell’omicida potrà essere sventato.


Newton Compton 
€ 9,90 | 352 pg | Dal 23.06
Newton Compton 
€ 9,90 | 336 pg | Dal 30.06
Newton Compton 
€ 9,90 | 448 pg | Dal 30.06
Molto tempo fa Jacks Morgan aveva dei sogni. Voleva un lavoro importante che le permettesse di viaggiare per il mondo. Desiderava una grande casa, un portico dove trascorrere lunghe notti osservando il cielo stellato con un uomo che la rendesse felice. Ma la vita aveva altri piani per lei. E così, prima è arrivata Martha e poi Jonty che adesso, una in piena adolescenza e l’altro di appena otto anni, non sono proprio facili da gestire. Poi sua madre si è ammalata di Alzheimer e si è trasferita da loro. Ora i soldi sembrano non bastare mai e tutto sta lentamente implodendo. Jacks ha abbandonato i suoi sogni per prendersi cura della famiglia. Forse però se riuscirà a garantire a sua figlia un futuro brillante, ogni sacrificio avrà un senso… Ma sarà veramente così?
Da mesi Minette ha a che fare con dei vicini da incubo, che le hanno reso la vita un inferno lamentandosi in continuazione per il rumore provocato da Tilly, la sua bambina.
Ora finalmente i Milton hanno traslocato e Minette è felicissima quando scopre che nella casa accanto alla sua sta per trasferirsi Cath, madre di due bambini. Ben presto la nuova vicina diventa una persona speciale per lei, una confidente, un’amica e… la babysitter di sua figlia. Ma Cath, a differenza di Minette, si dimostra molto più riservata ed è riluttante a parlare del suo passato. E quando Minette assiste a qualcosa di irripetibile, inizia a chiedersi se conosce davvero la sua nuova vicina di casa…
Oslo, 1988. La dodicenne Maike Hagg viene trovata morta nei locali dell’Ospedale psichiatrico di Gaustad. La polizia, dopo le dovute indagini, conclude che si è trattato di un incidente: la ragazzina, figlia di un paziente, è caduta, battendo la testa sul pavimento. Poco prima che il fatto cada in prescrizione, Emmy Hammer e Aud Johnsen si incontrano per la prima volta dopo venticinque anni. Rispettivamente figlie di un primario e di un altro paziente psichiatrico, Emmy e Aud conoscevano bene Maike, con cui giocavano spesso per i corridoi dell’ospedale. L’incontro tra le due donne innesca una reazione a catena di eventi drammatici che costringe l’ispettore Cato Isaksen e la sua affascinante aiutante Marian Dahle a riaprire il caso… 

Newton Compton 
€ 9,90 | 512 pg | Dal 30.06
Newton Compton 
€ 9,90 | 288 pg | Dal 30.06
Newton Compton 
€ 9,90 | 288 pg | Dal 30.06
«Ti prego vieni subito. La vogliono uccidere. Vieni al Cimitero degli Impiccati». È una giornata come tutte le altre quando l’avvocato Anna Ferrari riceve questa telefonata da uno sconosciuto. Poche parole, in un italiano incerto, che però Anna non se la sente di ignorare. Si precipita al cimitero, ma quando arriva ormai è troppo tardi: a terra giace il cadavere insanguinato di una donna. Le indagini scattano immediatamente e portano all’arresto di un ragazzo marocchino che si trovava nei pressi della scena del delitto e aveva addosso tracce di sangue. Nonostante le apparenze Anna decide di fidarsi di quel ragazzo che lavora da tempo al mercato, non ha precedenti e si professa innocente. Inizia così a indagare a fondo, ma presto è chiaro che le sue ricerche danno fastidio a qualcuno… Qualcuno che preferirebbe chiudere la questione facendo ricadere la colpa dell’omicidio su un imputato perfetto…
Mork è un ispettore di polizia in servizio presso la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. Però non è un agente come gli altri, lui non è mai stato dietro una scrivania, neanche un giorno. Perché Mork è un infiltrato, e nel suo lavoro è considerato uno dei migliori. Sono pochissimi a sapere cosa faccia veramente. Tra questi c’è Bruno, il suo più caro amico, importante produttore televisivo e cinematografico. Proprio nel mondo del cinema si concentra l’indagine di Mork. Una torbida vicenda di festini a luci rosse e omicidi, che coinvolge un politico di spicco, la mala romana e la ’ndrangheta calabrese. Una missione pericolosissima, che metterà a dura prova le abilità di trasformista di Mork. E questa volta l’infiltrato dovrà proteggere molto più che la sua copertura. È a rischio la vita di Bruno e soprattutto quella di Martina, la donna che ha conquistato il suo cuore…
Palermo. Anni Novanta. Il boss Trubìa è in carcere. Al vertice della cupola ora ambisce lo “Zio” Calò Bonfiglio. Uno dopo l’altro, gli uomini di Trubìa finiscono dietro le sbarre, finché, grazie a una soffiata, a essere catturato è Schillaci, latitante e fedelissimo dello Zio. Com’è possibile? Per Giannini, maggiore dei carabinieri in forza alla DIA che indaga sui collegamenti tra politica e mafia, quell’arresto è molto strano. Tra gli elementi dell’indagine c’è anche un’assurda testimonianza: anni prima, la Pro Loco del paese ha premiato il racconto di uno studente nel quale era descritto nei minimi dettagli proprio l’arresto di Schillaci. Quando qualcuno nota la coincidenza, la casa di Rosario Di Bella, l’autore del racconto, viene messa a soqquadro, così come gli uffici della Pro Loco. Qualcuno ha costruito un castello di bugie, e a Giannini spetta l’ingrato compito di raderlo al suolo.



Harper Collins Italia
€ 16,00 | 368 pg | Dal 16.06
Harper Collins Italia
€ 16,00 | 277 pg | Dal 23.06

Una telefonata nel cuore della notte convoca Peter Deker, detective della Omicidi di Los Angeles, sulla scena di un efferato delitto: qualcuno ha fatto irruzione nella proprietà di Guy Kaffey, ricchissimo imprenditore edile, e ha assassinato lui, sua moglie e quattro dipendenti. Deker e i suoi non ci mettono molto a capire che Kaffey, filantropo noto per aver finanziato associazioni benefiche che operano nel recupero degli ex delinquenti - e per averne assunti alcuni come guardie del corpo - è stato ucciso in quello che ha tutte le caratteristiche di un inside job... ma si tratta di un semplice tentativo di rapina finito male o è qualcosa di più? Perché è evidente che un uomo del genere non diventa ricco senza farsi dei nemici. Per Deker l'unica consolazione, durante le complicate indagini per risalire al mandante dell'omicidio, è sapere che sua moglie, Rina Lazarus, è stata scelta come membro della giuria in un processo e quindi è al sicuro. Poi l'incontro casuale con un interprete che lavora in tribunale trascina Rina nel cuore delle indagini del marito e sulla strada di una gang di killer spietati. E a quel punto Deker non ha alternative: se vuole salvarla deve scoprire il colpevole.
Leah Mills vive una vita da fuggitiva inseguita dal ricordo di un avvenimento terribile del suo passato. Conduce un’esistenza in disparte, sola e senza amici, finché non incontra Julian e per la prima volta intravede la possibilità di un futuro normale. Fino a quando, nel quattordicesimo anniversario di quel giorno maledetto, riceve un biglietto inquietante e misterioso. Qualcuno conosce la verità su quanto è successo. Qualcuno che non smetterà di tormentarla fino a quando non sarà riuscito a distruggere la vita che Leah si è creata. Ma Leah è davvero quella che sembra? Oppure si merita tutto ciò che le sta succedendo? Tutti hanno dei segreti. Ma alcuni sono mortali.


Un buon presagio
Gillian Flynn

Editore: Rizzoli | Pagine: 85 | Prezzo: € 12,00
Dal 16 giugno in libreria

Sinossi: 
La incontriamo in un piovoso mattino d'aprile, nel bugigattolo dove legge l'aura a signore fragili di nervi, dispensando loro consigli e previsioni. Di lei non conosciamo il nome, sappiamo solo che è una giovane donna intraprendente, scaltra, cresciuta da una madre bizzarra e spesso assente, e che fin da bambina è stata abituata a vivere di espedienti, a escogitare ogni giorno un modo per tirare avanti. Quando nel piccolo locale entra Susan Burke, bionda, bella, occhi azzurri e ben vestita, da una analisi veloce la nostra "sensitiva" si convince che si tratta dell'ennesima signora benestante e infelice, in cerca di emozioni forti. In realtà Susan è lì per chiedere aiuto: nella vecchia casa dove vive con la famiglia si verificano fatti inquietanti. Fiutato l'affare, la truffatrice si propone per una "purificazione" dell'ambiente domestico a base di spargimenti di sale, erbe da bruciare e formule pseudomagiche. Nel varcare la soglia della sinistra casa vittoriana, però, si rende conto che qualcosa davvero non va, e l'incontro con il figliastro di Susan non fa che confermare le sue impressioni. Miles è un quindicenne indecifrabile, dal comportamento disturbato e violento, capace con le sue storie di creare nuove realtà. Ma sono davvero soltanto storie, le sue? In presenza di Miles nulla è come sembra, verità e invenzione si sovrappongono e si mescolano fino a confondersi.



Longanesi 
€ 14,90 | 350 pg | Dal 23.06
Longanesi 
€ 16,90 | 288 pg | Dal 23.06
Longanesi 
€ -- | 232 pg | Dal 30.06
Durante un viaggio a Roma, la violinista americana Julia Ansdell incappa in uno strano manoscritto che contiene uno spartito. Si tratta di una musica inedita, un valzer dal titolo Incendio, composto da un autore misterioso. Una melodia che ha un ritmo unico e inconfondibile, come il battito del cuore. Quello che Julia non sa è che, una volta eseguita quella composizione al violino, le cose cambieranno per sempre. Iniziano a susseguirsi episodi sempre più inquietanti, che coinvolgono anche sua figlia, e quando comprende che a rischio non c'è solo la sua sanità mentale, ma anche la sua stessa vita, Julia decide che esiste un solo modo per salvarsi: andare alla radice del mistero. Julia torna in Italia e, viaggiando tra Venezia e Roma per le sue ricerche, scopre che l'autore del meraviglioso valzer è Lorenzo Todesco, un ebreo che ha vissuto un amore tanto potente quanto tormentato negli anni fra il 1938 e il 1944, in una Roma straziata dalla guerra e dalle leggi razziali del Fascismo. Le due storie, quella di Julia e quella di Lorenzo, si intrecciano via via...
Come ogni estate, Roma ritrova il suo splendore in un agosto caldo e deserto. Fra i pochi che popolano la città, c’è l’investigatore privato Fabio Gracco, cinquant’anni, un divorzio alle spalle e una vita sentimentale fatta di alti e bassi.
Gracco ha appena svolto un’indagine su un caso d’infedeltà coniugale che coinvolge Nicola de Nicola, un noto politico d’area progressista, astro nascente nella corsa alle primarie per la Regione Lazio. Potrebbe finire tutto così, con una scenata della moglie, l’avvio dell’iter per il divorzio, magari uno scandalo mediatico con le inevitabili dimissioni del politico. Ma le cose si complicano drammaticamente, perché una giovane archeologa viene ritrovata morta nel sotterraneo del palazzo dove ha sede il comitato elettorale di de Nicola.
L’investigatore Fabio Gracco si troverà alle prese con un’indagine delicatissima, in una Roma infuocata, che lo porterà a scoprire passioni segrete e scomode verità.
Scrittore francese di grande successo, vincitore del prestigioso premio Goncourt, il sessantenne Pierre-Marie Sotto non risponde mai alle lettere dei suoi ammiratori. Ma di fronte alle parole della misteriosa Adeline ha fin da subito la sensazione di non avere a che fare con una lettrice qualsiasi. C’è qualcosa nella sua vena inesauribile di storie che lo attrae, e c’è quella busta ingombrante che gli ha mandato... Chissà quale segreto nasconde.
Pierre-Marie le scrive e inizia così uno scambio sempre meno formale e sempre più intimo fra un uomo e una donna che si raccontano le ferite dell’infanzia e quelle dell’amore, la passione per la scrittura, il canto e la danza. Ben presto Pierre-Marie si accorge di non poter più fare a meno di questa nuova amica per rimettere a posto un tassello del suo passato che ancora non trova la giusta collocazione. Ma chi è davvero Adeline? E cosa contiene quel plico misterioso che gli è stato recapitato? 



Ninfee Nere
Michel Bussi

Editore: Edizioni E/O | Pagine: 394 | Prezzo: € 16,00
Dal 9 giugno in libreria

Sinossi: 
A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo. L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso. 



Mondadori
€ 18,00 | 139 pg | Dal 07.06
Mondadori
€ 17,00 | 160 pg | Dal 21.06
Mondadori
€ 18,50 | 271 pg | Dal 07.06
Natale 1999. A Beauval, una piccola cittadina della provincia francese, Antoine, dodici anni, figlio unico di genitori separati, vive con la madre Blanche, una donna rigida e opprimente, conducendo una vita piuttosto solitaria. Il padre da anni si è trasferito in Germania e ha pochi contatti con lui.
Antoine non lega molto con i coetanei e il suo migliore amico è Ulisse, il cane di Roger Desmedt, il suo vicino di casa. Il giorno in cui Desmedt, un uomo rozzo e brutale, uccide Ulisse, Antoine, sconvolto e disperato, in un accesso di rabbia cieca compie un gesto che in pochi secondi segnerà per sempre la sua esistenza.
Terrorizzato all'idea di essere scoperto, Antoine passa giorni di angoscia indescrivibile, immaginando scenari futuri cupi e ineluttabili. Ma, proprio quando sembra che per lui non ci sia più scampo, un evento imprevisto sopraggiunge rimettendo tutto in gioco.
In Tre giorni e una vita Pierre Lemaitre ricostruisce perfettamente l'atmosfera di una piccola comunità scossa da un evento tragico, scandagliando con precisione chirurgica le pieghe dell'animo umano di fronte a un caso di coscienza talmente reale che è impossibile non chiedersi "e se fosse successo a me?".
"Nessuno è tanto annoiato quanto un ricco" dice Mauro Corona parafrasando il grande poeta Iosif Brodskij, e lo sa bene il protagonista di questo romanzo, un ragazzo talmente abituato a ottenere tutto dalla vita che ormai da tutto è nauseato. Di ottima famiglia, ricchissimo e anche piuttosto affascinante, a nemmeno trent'anni è già uno stimato ingegnere cui non manca davvero nulla: ville, automobili, ma anche amici, donne e salute. Un eccesso di cose per lui sempre più opprimente... È per questo che di punto in bianco decide di dare una svolta radicale alla sua esistenza abbandonando il lavoro e rinunciando a ogni comodità per andare a vivere in una baita di montagna. E proprio mentre comunica ai genitori l'intenzione di ritirarsi sdegnosamente dal mondo, ne capisce ancora più profondamente le ragioni. Evocando le memorie dell'infanzia, scopre infatti i ricordi buoni: visioni di cime lontane, limpide sorgenti, ruscelli canterini, pascoli verdi e cascate lucenti di sole. Sì, il sole! È lui il ricordo più bello, il vero motivo che lo spinge a lasciare tutto e trasferirsi lassù. Ma una volta tra i monti, dove finalmente può dedicarsi incessantemente alla contemplazione della palla infuocata, si accorge che le ore di luce a sua disposizione non gli bastano più...
A Montecarlo un omicidio è evento raro. In cerca di tranquillità e per stare più vicino alla famiglia, il commissario Bernard Bastiani ha chiesto di essere assegnato qui dopo tanti anni di servizio nelle periferie francesi. Quando nei giorni del Gran Premio, blindati e mediaticamente esposti viene ritrovato in un cassonetto un cadavere orrendamente mutilato, Bastiani sente di nuovo il brivido dell'adrenalina. Il magistrato Robert Labrosse riconosce la vittima: è Claude Massena, ricco, mondano e chiacchierato mercante di quadri, indagato per truffa. Il giovane Labrosse, lui stesso collezionista d'arte, si muove con disinvoltura nell'ambiente e dà utili indicazioni al commissario. Nella caccia all'assassino, Bastiani si troverà invischiato nelle complesse dinamiche che regolano il mercato dell'arte e subirà il fascino misterioso delle donne protagoniste della vicenda: dall'ex moglie di Massena, riservata signora in cerca di conferme della propria femminilità, all'amante del mercante, la bellissima ucraina Maryam, che con Massena formava una spregiudicata coppia di affaristi. I sospetti ruotano attorno alla figura di Sergej Suslov, miliardario russo coinvolto in oscuri affari e grande acquirente di opere d'arte. L'inchiesta del commissario Bastiani si concentra sulla ricerca di un preziosissimo Modigliani, "Nudo di donna su cuscino blu", pagato, mai consegnato, forse scomparso nelle tenebre del periodo nazista 



Il metodo della fenice. (Le indagini del commissario Casabona Vol. 3)
Antonio Fusco

Editore: Giunti | Pagine: 256 | Prezzo: € 12,90
Dal 29 giugno in libreria

Sinossi: 
Novembre, il mese dei morti e della pioggia. La provincia di Valdenza è scossa dall'efferato omicidio di una giovane donna. Il suo corpo, nudo e parzialmente bruciato, viene trovato in una discarica abusiva sopra un cumulo di rifiuti. Precipitatosi sul posto, Casabona e i suoi scovano subito tracce utili. Troppe, e troppo facilmente. Anche il colpevole si fa trovare in fretta, in fondo a un lago, al volante della sua auto in seguito a quello che appare un fatale incidente. Ma Casabona non ci sta. C'è forse qualcuno che sta cercando di nascondere una storia scomoda e imbarazzante? Per venirne a capo, il commissario dovrà affondare le mani nel ventre molle della provincia italiana, dove l'unica cosa che conta è l'apparenza.



Piemme
€ 18,50 | 316 pg | Dal 14.06
Piemme
€ 18,50 | 400 pg | Dal 07.06
Piemme
€ 17,90 | 318 pg | Dal 07.06
Quando Olivia Randall, avvocato newyorchese, viene svegliata da una telefonata, non ha idea di chi sia la ragazzina che, dall'altro lato della cornetta, la implora di aiutarla. Ma basta un nome a farle capire. Jack Harris. Il famoso scrittore, padre della ragazzina, accusato di omicidio e ora in cella, in attesa di processo. Jack Harris è un nome che dice troppe cose a Olivia: perché Jack e Olivia hanno un passato. Un vecchio amore finito male vent'anni prima. Un amore di cui lei porta ancora dentro i segni e forse la colpa di aver lasciato che le cose andassero come sono andate. Di fronte alla richiesta della figlia di Jack, Olivia sa che non ha altra scelta. Aiuterà Jack. A costo di lasciare che lui dia sfogo a una vendetta tenuta a bada per tutti questi anni. Jack non ha un alibi, non ha testimoni, e non ha un motivo plausibile per essere dov'era quando qualcuno ha fatto fuoco nel parco, ammazzando tre persone. E ben presto Olivia sarà costretta a chiedersi se Jack sia davvero innocente, e non la stia manipolando...
La vita di Max Wolfe non è cambiata, e i suoi problemi sono sempre lì ad attenderlo: l'insonnia, una bambina piccola di cui prendersi cura da solo, un cane da portare in giro all'alba per le strade di Londra, e ... questa volta, l'ombra di un serial killer del passato che ritorna. Quando, la notte di Capodanno, in un esclusivo complesso residenziale, una bambina viene rapita e i suoi genitori vengono ritrovati sgozzati, Max Wolfe ha un déjà vu. Le modalità dell'omicidio gli ricordano decisamente qualcosa... Ben presto, scoprirà che l'atroce delitto è stata commesso con un particolare tipo di arma da fuoco che si usa per freddare il bestiame prima del macello; ulteriori indagini lo porteranno in un angolo polveroso del Museo di Scotland Yard dedicato a un serial killer noto come Slaughter Man, che 30 anni prima ammazzava così le sue vittime. Ma Slaughter Man ha scontato la sua pena, e adesso è un uomo anziano e in punto di morte... Una sola cosa è certa: Max dovrà fare luce sul caso prima che il killer, chiunque sia, colpisca ancora, e soprattutto, dovrà ritrovare la bambina rapita prima che sia troppo tardi. Prima che la prossima famiglia distrutta dal serial killer sia la sua.
Il detective Hank Palace è un poliziotto ostinato. Il più ostinato di tutti, a quanto pare. Anche adesso che la Terra è in rotta di collisione con un asteroide che, tempo sei mesi, la distruggerà completamente, Hank non rinuncia a fare il suo dovere. Così, davanti a quello che a prima vista sembra l'ennesimo caso di suicidio a Concord, nel New Hampshire - perché ognuno, di fronte alla fine del mondo, reagisce a modo suo -, il detective decide che vale la pena saperne di più. E ben presto scoprirà che sì, c'è ancora gente che ha voglia di ammazzare anche in un mondo in cui tutto sembra finito. Un mondo in cui i mercati finanziari sono da tempo crollati, la maggior parte delle persone non va neanche più a lavorare, gli ospedali hanno smesso di funzionare, non si comprano né vendono case, non si celebrano più matrimoni. Molti passano le loro giornate a pregare qualunque dio gli venga in mente. Altri si dedicano al sesso, che in fondo non è mai troppo. E il Dipartimento di Polizia di Concord può contare su un solo uomo: perché per Hank Palace vale ancora la pena di compiere il proprio dovere. Con senso della suspense, Ben Winters crea un mondo assolutamente credibile, in cui tutti sono di fronte alla domanda straziante: cosa faremmo se i nostri giorni su questo pianeta fossero davvero contati?