giovedì 29 agosto 2019

RECENSIONE | "Foglie cadute" di Wilkie Collins

Buongiorno lettori e ben ritrovati :) Le vacanze ormai sono finite e io ritorno sul blog per parlarvi di un classico della lettura inglese. Pubblicato nel 1879, “Foglie Cadute” è tra gli ultimi romanzi scritti da Wilkie Collins, amico intimo di Dickens e tra i più pagati autori vittoriani. Popolarissimo nel secondo Ottocento, William Wilkie Collins è considerato il vero maestro e pioniere del genere noir e poliziesco. È stato riscoperto dal grande pubblico e dalla critica negli ultimi decenni come una delle figure più significative del panorama vittoriano. Oggi, 29 agosto 2019, la Fazi ripropone il romanzo “Foglie Cadute” in una nuova veste editoriale e con la traduzione dall’inglese di Carla Vannuccini.

STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
Foglie cadute
Wilkie Collins (traduzione di Carla Vannuccini)

Editore: Fazi
Pagine: 480
Prezzo: € 18,00
Sinossi
Amelius Goldenheart viene esiliato dalla Comunità Cristiana di Tadmor, nell'Illinois, a causa della relazione illecita con una donna più matura. Una volta giunto a Londra, al ricordo del mondo ideale dove Amelius è cresciuto e ha coltivato i suoi valori si contrappone una realtà fatta di persone senza scrupoli, fra cui spicca John Farnaby, ricchissimo e disonesto uomo d'affari. Farnaby ha preso in adozione una nipote nel tentativo di consolare la moglie, affranta per la scomparsa di sua figlia, smarrita tra le strade di Londra sedici anni prima. All'ingenuo Goldenheart basterà un solo sguardo per innamorarsi perdutamente della ragazza, anche se il loro amore verrà ostacolato dalla famiglia, che cercherà a ogni costo di tenere lontani i due giovani. Intanto Amelius, fedele a una promessa fatta alla triste signora Farnaby, si impegna a ritrovare la fanciulla smarrita della coppia. La ricerca della giovane porterà quest'uomo dall'animo candido, compassionevole per natura e capace di ispirare grande fiducia nelle donne, a perdersi per le vie della città spingendosi fin nei bassifondi. 






Quelli che fanno solo buchi nell’acqua nella lotteria della vita, quelli che hanno sgobbato tanto per raggiungere la felicità e non hanno raccolto che dispiaceri e delusioni, quelli soli e senza amici, feriti e smarriti.
Queste creature infelici sono le Foglie Cadute del titolo, creature che non sono riuscite a ritagliarsi un posto nella società da cui vengono respinte e spesso dimenticate. Per sfuggire a tutto ciò a queste persone non resta che trovare un luogo lontano in cui abbandonarsi all’oblio per cercare un po’ di pace. Il protagonista Amelius Goldenheart, giovane e ingenuo protagonista dal cuore d’oro, viene proprio da un posto del genere e precisamente dalla comunità di Tadmore (Illinois) dei socialisti cristiani. A causa di una relazione con una donna più grande di lui, viene bandito dalla comunità e rispedito nella nativa Inghilterra per fare esperienza nel Vecchio Mondo. L’incontro con Mr. Farnaby, un ricco e ambiguo uomo d’affari, lo avvierà alla conoscenza di regole e pratiche sociali agli antipodi della sua onestà e della sua profonda empatia con i più deboli e bisognosi. A Londra il ricordo del mondo idealista di Tadmore s’infrange grazie a una piccola folla di gente senza scrupoli. Le vicende di Amelius si intrecciano così con quelle di Farnaby, il quale ha preso in adozione la nipote per tentare di consolare sua moglie Emma affranta per la scomparsa della figlia, smarrita tra le strade di Londra sedici anni prima. Al giovane, dai modi semplici e cordiali, basterà incrociare lo sguardo della nipote per innamorarsi perdutamente di lei, ma per varie ragioni l’amore dei due giovani verrà ostacolato dalla famiglia. Intanto Amelius, fedele a una promessa fatta alla triste signora Farnaby, si impegna a ritrovare la fanciulla smarrita. Ciò lo porterà a perdersi per le vie della città spingendosi fin nei bassifondi armato solo di un animo candido e della sua capacità di ispirare grande fiducia nelle donne.
Le influenze inesorabili che sono destinate un giorno a regnare sovrane sulle nostre misere anime e a dar forma al triste e breve corso della nostra vita hanno talvolta un’origine misteriosamente remota e giungono a noi per strade tortuose attraverso l’anima e la vita di sconosciuti.
Leggere Collins è sempre un gran piacere perché la sua scrittura elegante dipinge un mondo che si piega davanti alle difficoltà della vita. Spesso la luce delle relazioni vira nell’ombra dove la verità si perde e i buoni propositi vanno alla deriva. Mi piace la presenza di tanti personaggi che arricchiscono, con i loro sentimenti e le loro azioni, una storia che pur scritta nell’Ottocento non perderà mai il suo fascino. Anche le sorprese prevedibili sono una ricchezza per questo romanzo in cui dubbi, sospetti, insinuazioni, certezze e mezze verità si mescolano alle vite dei vari personaggi in grado si intrigare e stupire.
Tieniti in guardia, figliolo, quando incontrerai una donna che ti farà soffrire veramente. Una volta aperta la porta dei tuoi sentimenti, sarà sulla buona strada per conquistare la tua passione; e la cosa sarà ancora più certa, se lei stessa non ne è consapevole.
“Foglie Cadute” permette a Wilkie Collins un’accurata ricostruzione della società inglese di fine Ottocento, con pregi e difetti. Lo scrittore crea una struttura narrativa solida dando voce a un romanzo dalla trama fitta di eventi e colpi di scena che Collins dipana con l’abilità di sempre. “Foglie Cadute” è un romanzo di denuncia sociale, è il racconto di una storia complessa attraverso dei personaggi fortemente caratterizzati nel bene e nel male e che non sono mai statici ma evolvono con il procede degli avvenimenti. I molteplici punti di vista si alternano in modo esemplare grazie all’abilità dello scrittore.

“Fogli Cadute” è un bel romanzo d’intrattenimento ricco di colpi di scena, con drammi sociali e amorosi contrasti politici ed economici, che vi terranno incollati alle intricate vicende in cui i persanaggi si muoveranno fino alla loro conclusione. C’è una minuziosa osservazione psicologica e allo stesso tempo critica decisa alla società vittoriana. I personaggi emergono in modo prepotente danno vita a una storia che presenta vicende drammatiche e  storie velate dalla patina del tempo. Una narrazione ricca di innumerevoli colpi di scena, in cui ogni capitolo si ricollega al precedente in una dinamica continua e incessante. È impossibile non seguire il protagonista quando intraprende il cammino, tutto in salita, verso la felicità. Evitando trappole, aggirando ostacoli e camminando sull’orlo di un baratro morale e sociale, sono rimasta affascinata dal modo in cui lo scrittore narra con audacia e determinazione. In questo romanzo la vita non scorre su quieti binari ma imbocca strade ignote e travagliate, alcuni spregevoli personaggi daranno vita a un cuore nero capace di fagocitare tutte le emozioni. Cattivi, buoni e vittime si presenteranno davanti ai vostri occhi senza vergogna. Collins prende la sua epoca e la mette nei suoi libri, entra nel labirinto delle emozioni senza mai perdere l’orientamento e cerca di fare i conti con la malattia, la depressione, la morte.
La sua è un’impresa difficile, un cammino ricco di trappole, un affascinante duello con il destino che complica l’esistenza. La vita ha mille colori, mille volti, mille suoni, mille avvenimenti e Collins eccelle nell’arte di mescolare colori, volti, suoni, avvenimenti per creare le sue storie. Fatevi un regalo e leggete i romanzi di quest’autore, non ve ne pentirete!

La ricetta di scrittura di Collins, approvata anche dal suo grande amico Charles Dickens, è ormai diventata leggendaria e vorrei condividerla con voi: “Make them laugh, make them cry, make them wait.” (Falli ridere, falli piangere, falli attendere.)