venerdì 29 agosto 2014

RECENSIONE “Essere Melvin- Tra finzione e realtà” di Vittorio De Agrò

Ciao a tutti, spero che vi stiate divertendo. L’estate fa i capricci: sole, pioggia, sole, grandine, sole,freddo. Solo i nostri cari libri sono un rifugio sicuro! 
Oggi vorrei farvi conoscere un’opera molto particolare nata dall’esigenza di intraprendere una cura dell’anima e della mente. Una scrittura terapeutica per mettere nero su bianco le proprie emozioni, le paure, i fantasmi che affollano la mente. Non sarà una lettura facile ma vi ritroverete completamente coinvolti in questa storia vera, nella storia di chi lotta contro un disagio mentale. Mettetevi comodi, vi presento:


 Essere Melvin- Tra finzione e realtà

Autore: Vittorio De Agrò

Editore: Lulu
Pagine: 420 
Prezzo: € 0,99 ebook -  10,50 cartaceo
Link Utili: Blog / Facebook

Sinossi: Genitori, scuola, amicizie, affetti, impegni tracciano un percorso lungo il quale Melvin, giovane proprietario terriero di origini siciliane, tenta faticosamente di avventurarsi, confliggendo fin da bambino contro aspirazioni e proiezioni familiari che non gli appartengono. Fantasie, strambe millanterie, menzogne, che gli sembrano fin da subito una via di fuga da una realtà avvertita come insostenibile, non fanno che trascinarlo pian piano in una dimensione in cui il mondo concreto e quello immaginario slittano continuamente l'uno nell'altro, producendo senza sosta antitesi inconciliabili nello sviluppo della personalità e delle relazioni affettive con il pur ricco universo femminile che lo circonda. I riti virtuali del web e della comunicazione digitale lo conducono all'ossessiva frequentazione di un forum dedicato ad una starlet di una fiction televisiva, l'Aspirante; tra i due nasce un autentico sentimento le cui conseguenze, tuttavia, finiscono per amplificare la crisi di Melvin fino allo sdoppiamento di sé, in una crescente, e drammatica, deriva psicotica e autodistruttiva a causa della quale egli subisce un trattamento sanitario obbligatorio. Melvin chiederà aiuto allo Splendente, singolare ma lucidissima figura di psichiatra, cui si rivolgerà quando il peso dei ricordi e del senso di colpa per il tradimento dell'altrui fiducia si farà insopportabile, al punto da restringere ulteriormente i già risicati margini della sua sopravvivenza psichica. La memoria, improvvisamente ricomparsa dopo una prolungata amnesia, gli consentirà di recuperare episodi e situazioni – cui il protagonista dà il nome di file - e di illustrarli, con puntualissima dovizia di particolari, al suo terapeuta. Ne nasce una dialettica tra medico e paziente, per molti versi proficua e chiarificatrice, che però non prelude affatto, come ci si potrebbe aspettare, ad un finale prevedibile e consolatorio; giacché non siamo di fronte ad una finzione narrativa, bensì ad un racconto intensamente vissuto sulla propria pelle e a rischio della propria esistenza. Perciò nessuna invenzione, nessun artificio, nessuna ipocrita censura, nessuna remora nel mettersi a nudo e offrire al lettore una testimonianza che un conformistico riserbo preferirebbe seppellire nei sotterranei della rimozione e del pudore.
Melvin è una storia vera. Davvero.




STILE: 8
STORIA: 9
COPERTINA: 8

 "CITAZIONE  Mi gira la testa, ho la nausea, mi sento dentro una bolla d’aria. Ho appena lasciato la campagna in lacrime. Corro nell’unico posto dove posso trovare un po’ di pace e serenità. Fa caldo, nei viali c’è poca gente. Ho comprato delle rose, come sempre. A testa bassa e con il cuore carico di disperazione e d’angoscia arrivo da lui. Guardo la tomba malconcia e desolata e sospiro…Vedo la lapide di papà e sto per piangere. Non so da dove cominciare, papà. Ho fatto un casino. Per favore, perdonami. Non volevo. Non so cosa mi sia successo. Non riesco a capire. Non volevo fare del male a nessuno. Mi vergogno così tanto. Scusami, ho macchiato il tuo nome.
“Essere Melvin” non è un libro facile. E’ un “diario terapeutico” che il protagonista scrive su consiglio del suo psichiatra, lo Splendente, per esternare un disagio mentale, per liberarsi dai “file-ricordi” e distruggerli. E’ un’autobiografia, è storia vera, è una ricerca d’aiuto per sfogare la disperazione, uno specchio in cui riflettersi per cercare la vera natura del proprio essere. Melvin racconta la sua vita, il suo naufragare tra i difficili rapporti con i genitori, la simulazione di una malattia incurabile con relativo falso annuncio della propria morte, amori platonici mai concretizzati in reale passione, l’avventura sul web, l’amore inseguito e contemporaneamente respinto con una giovane diva della fiction. Questo e molto altro vi verrà narrato da Melvin, "bambino di trent’anni precocemente invecchiato con il suo bastone da passeggio", e una forte empatia vi legherà all’autore.

I due grandi problemi di Melvin sono l’affettività con le donne e il rapporto con sé stesso. 
Fin dalla più giovane età, il protagonista, vive un rapporto conflittuale con i suoi genitori. La famiglia vive in Sicilia, Melvin subisce il volere dei genitori: il padre lo vuole affascinante conquistatore di ragazze, la madre lo incita a studiare.

“Cosa esci con i maschi! Stai a casa”

“Come pensi di farti una famiglia se non studi?”

“Sei uno zero non vali nulla”

“Sei anormale. Io ti ho creato e io ti distruggo”

Queste frasi sono il pane quotidiano del giovane Melvin che ha scarsa fiducia in sé stesso, prova un forte senso d’inadeguatezza che lo porterà a raccontare molte bugie. 
Ogni giudizio su di lui è un attacco alle sue certezze, egli odia essere al centro dell’attenzione, l’ansia è sua fedele compagna. La morte del padre, avvenuta a causa di un linfoma, segna un momento importante ed emotivamente coinvolgente per il protagonista. 
Così la famiglia si trasferisce a Roma e Melvin si occupa della loro azienda agricola in Sicilia. Dovrà affrontare anni di disastri naturali con relativi problemi economici, il suo impegno è lodevole ma lui vorrebbe far altro. 
Inizia una vita in cui il malessere dell’animo è protagonista trascinando con sé una mente che non riesce ad affrontare le proprie debolezze. Melvin vive in un limbo sospeso tra realtà e fantasia. Vive in una terra di nessuno dove egli si rifugia quando la solitudine e l’insoddisfazione, per la propria esistenza, diventano insopportabili. Melvin scopre un luogo, il web, dove può celare la propria identità. 
La sua fragilità ne fa un narratore di menzogne per richiamare l’attenzione su di sé. Egli è ostaggio dei ricordi, mescola bugie e verità, proietta le sue paure nella realtà che lo circonda: una realtà che lo vede prigioniero delle sue stesse bugie. 
Esistono due Melvin: uno buono, ingenuo, educato, simpatico e un altro che si dà delle arie, fa il buffone seminando bugie. Per questo viaggio catartico, il protagonista, ha scelto la scrittura per narrare la sua discesa agli inferi della malattia mentale, per tentare una risalita. 
Facile a dirsi, difficile a farsi. Quando la situazione psicofisica precipita, Melvin inizia a sentire “nella sua mente” una Voce, tante Voci terribili. Mel non sa più chi è. 
La Voce lo spinge a comportamenti deliranti in una identità in bilico tra realtà e finzione. E’ il caos della mente.
 "CITAZIONE  Sento una voce dura, secca, senza inflessione che mi dice: “Ora basta giocare Melvin. Ti ho concesso tutto il tempo necessario per salutare la tua famiglia. Ora dobbiamo andare”. Chiedo: “Chi sei tu?”. “Sono…”
Melvin ha toccato il fondo. Io con lui.

Leggendo questa storia vera sono andata incontro a tante metamorfosi. Come lettrice mi sono identificata con il protagonista. L’empatia è intensa. Il coinvolgimento totale. Ho provato quasi timore nel continuare la lettura. Ho avuto timore di ciò che non conoscevo: la malattia mentale.

Non si può rimanere indifferenti leggendo questo libro. La mente del protagonista è teatro di battaglie epocali. Un delirio di colpevolezza lo invade, squarcia il suo essere che si divide tra mondo reale e mondo immaginario. Lo Splendente diventa la bussola di Melvin, colui che lo conduce tra i meandri dei ricordi. Le sedute terapeutiche diventano un laboratorio in cui mente e anima ripercorrono i momenti difficili.

“Sono tornato, dopo aver visto l’inferno e dopo aver sfidato il Nulla”

Con una scrittura dal ritmo serrato, senza respiro o distrazioni, l’autore ci rende partecipi del suo calvario. Le frasi brevi esprimono, in modo quasi tangibile, l’inquietudine, la malinconia, la rabbia, la disperazione. Il mondo di Melvin, fatto di ricordi che provocano forti emozioni, è una lunga via crucis. I ricordi sono le sue “sabbie mobili”, deve uscirne per poter costruire un futuro, per ritrovare la voglia di vivere. Non si sfugge alla realtà: la si affronta! 
Mel deve uscire da tale “prigionia della mente” trovando la cura in sé stesso, cercando il coraggio per mettersi in gioco. Bisogna lasciar andare il passato: la salvezza è nel futuro.
L’ultima pagina del diario porta la data: Acireale, 1° novembre 2012. Con trepidazione ho letto la parte finale dell’autobiografia, ho sorriso nell’apprendere che i veri affetti non muoiono mai. Mi piace pensare che il protagonista abbia abbandonato la maschera di Melvin per riappropriarsi del proprio essere.

Lo ripeto, questo libro richiede impegno e concentrazione nella lettura. E’ un viaggio affascinante nei ricordi, per guardare dentro di sé, per trovare nuove energie vitali, per affrontare il vissuto emotivo.

Essere Melvin” è il romanzo d’esordio di Vittorio De Agrò. Bellissima la copertina di Filippo Moroni. Invito tutti a leggere questo libro: vi renderete conto che questa storia vera “è solo l’inizio”.

Ci sarà il tempo per tutto il resto. In fondo, l’amico Mel è bravo a raccontare storie

mercoledì 20 agosto 2014

10° Tappa del Blogtour "Emily Noir. Incubi In Monastero" di Valeria De Luca

Buon pomeriggio cari lettori e benvenuti alla decima tappa del blog tour “Emily Noir – Incubi in monastero” di Valeria De Luca :)
Oggi vi descriverò il Monastero del Cuore Spinato e i suoi misteri


Emily Noir. Incubi In Monastero
di Valeria De Luca 


Pagine: 78
Prezzo: € 1,53 ebook
acquistabile su AMAZON

Sinossi:  Irlanda 1960. 
Uno spettrale monastero si ergeva su un colle a strapiombo sul mare. Una gelida e fitta nebbia lo avvolgeva, rendendolo misterioso agli occhi della gente. Emily Noir sarà costretta contro il suo volere ad entrare nel monastero. Vivere lì una vita di solitudine e silenzi. Ma sua madre, ormai morta, entrerà nei suoi sogni e la inviterà a scoprire i segreti e orrori rinchiusi nel monastero.
Riuscirà a mettere in salvo le monache del monastero da un'ombra malvagia che si aggira nel bosco del monastero?  Che cosa si nasconde nel Monastero del Cuore Spinato?  Tanti dolori e sofferenze dovrà affrontare Emily Noir... per arrivare a scoprire i misteri che si celano all'interno del Monastero.




Il monastero e i suoi misteri
· · · · · · · · · · · · · · · · 

 "CITAZIONE  Irlanda 1960.Il Monastero del Cuore Spinato si ergeva su un colle a strapiombo sul mare, frastagliato da grandi scogli. Avvolto da fitte nebbie, creava un’immagine così spettrale, lugubre. Il canto delle monache risuonava per quel colle deserto, creando un’armonia melodiosa in quel luogo isolato dal mondo. 
Spesso associamo il termine “monastero” con “serenità, spiritualità, fede e amore per il prossimo”. Si pensa subito a una tranquilla comunità di monache che, sotto l’autorità di una badessa, conduce un’esistenza caratterizzata dall’unione spirituale con Dio, all’ascolto della Sua Parola, alla realizzazione della Sua Volontà. Una vita fatta di rinunce, regole austere per lodare Dio e cantare il Suo mistero nel silenzio e in solitudine. 

La giovane Emily Noir viene condotta nel Monastero del Cuore Spinato, dal padre. 
Questo sarà l’inizio di un incubo. 
Infatti, varcata la soglia del monastero, vi ritroverete a respirare “aria di mistero”. 

Conoscerete un luogo tetro con lunghi e bui corridoi su cui si aprono le spartane celle delle monache. 

Il tocco della campana scandisce la vita in questo luogo religioso in cui vivono donne sottomesse alla volontà di una Madre Badessa arrogante, senza un briciolo d’amore per le consorelle. 

La carità cristiana non aleggia tra le mura del Monastero dove si respira un clima di paura alimentato da personaggi “dall’animo nero”. 


Emily Noir ci farà conoscere i luoghi legittimi del Monastero: la Cappella, la biblioteca, le celle, il bellissimo giardino. Sembra tutto così idilliaco. Così non è. 
La verità nasconde morbosi legami che si consumano nei sotterranei del monastero. 
Dove conducono i tunnel, scavati nella roccia, a cui si accede da una botola che rappresenta l’accesso all’inferno? 
Cosa si nasconde nel bosco che circonda il Monastero e nel piccolo cimitero prospiciente?

Se questa descrizione del Monastero del Cuore Spinato ha risvegliato la vostra curiosità non vi resta che leggere “Emily Noir – Incubi in monastero”.




· · · · · · · · · · · · · · · · 

ISTRUZIONI PER PARTECIPARE AL GIVEAWAY


  1. Mettere "Mi Piace" alla pagina Fan Facebook dell'eBook:  https://www.facebook.com/EmilyNoirIncubiInMonastero?ref_type=bookmark
  2. Commentare nei blog dove avverranno le tappe che vi elenco di seguito:


CALENDARIO DEL BLOG TOUR
Martedì 15 Luglio: 1° TAPPA. 
Presentazione dell'eBook e della Cover, Sinossi, Link Autrice, Promozione eBook Amazon dal 15 Luglio al 20 Luglio.
Emozioni in Font
http://emozioni-in-font.blogspot.it/

Martedì 22 Luglio:2° TAPPA. 
Intervista all'autrice, 1° Capitolo del romanzo.
Voltare Pagina
http://voltarepaginaditizianacazziero.blogspot.it/

Venerdì 25 Luglio: 3° TAPPA.
Booktrailer del romanzo, Biografia dell'autrice, stralci del romanzo.
Le Tazzine di Yoko
http://www.vampireyoko.it/blog/

Martedì 29 Luglio: 4°TAPPA.
Recensione del romanzo.
Il Rumore dei Libri
http://ilrumoredeilibri.blogspot.it/

Martedì 5 Agosto: 5° TAPPA.
Si parla del personaggio principale Emily Noir. 
Letture Sognanti
http://letturesognanti.blogspot.it/

Venerdì 8 Agosto: 6° TAPPA.
Si parla del personaggio Sorella Aurora (la migliore amica di Emily Noir), 2° Capitolo del Romanzo.
Il sogno di una Lettrice
http://ilsognodiunalettrice.blogspot.it/

Domenica 10 Agosto: 7° TAPPA.
Si parla del personaggio Agente Thoman Rouge.
Mille e un libro
http://imilleeunlibro.blogspot.it/

Martedì 12 Agosto: 8° TAPPA.
Si parla del personaggio Madre Badessa3° capitolo del romanzo. 
Leggere Fantastico
http://leggerefantastico.blogspot.it/

Domenica17 Agosto: 9° TAPPA.
4° Capitolo del Romanzo, Commenti vari sul romanzo della blogger.
Atelier di una lettrice compulsiva
http://atelierdiunalettricecompulsiva.blogspot.it/

Mercoledì 20 Agosto: 10° TAPPA.
Si parla del Monastero e dei suoi misteri. Estrazione Vincitore eBook
Penna d'Oro
http://pennadoro.blogspot.it/


Buona lettura e che vinca il migliore :)

martedì 19 agosto 2014

RECENSIONE "Vite in fumo" di Enrica Aragona e Luca Ducceschi

Buongiorno cari ragazzi,
oggi vi presento un racconto che è stato finalista al Premio Gran Giallo Città di Cattolica 2013 aggiudicandosi il sesto posto: Vite in fumo” di Enrica Aragona e Luca Ducceschi, pubblicato da Nero Press Edizioni, per la collana Innesti, dedicata alle opere in digitale.


Vite in fumo” 

Autori: Enrica Aragona e Luca Ducceschi

Editore: Nero Press Edizioni
Pagine: 28 
Prezzo: € 0,99 ebook


Sinossi:  Il commissario Moretti, durante l’indagine su un omicidio, si imbatte in una serie di indizi che porta, inesorabilmente, a persone che fanno parte della sua vita privata. Ma non tutti i pezzi del mosaico sono disposti nel giusto ordine e quella che, a un certo punto, si presenta come una terribile consapevolezza, sarà solo preludio a una più amara e sconvolgente verità.





STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 6



 INCIPIT: - Me la immaginavo diversa- Cosa?- La stanza dove torchi le persone, Luca. Me la immaginavo diversa. Sai, tipo quelle cose che si vedono in televisione…io da una parte del tavolo, tu dall’altra. Una luce verdognola, le pareti a specchio e di là qualcuno che ci controlla, che aspetta una parola sbagliata per entrare e mettermi le manette ai polsi…- Tu vedi troppe fiction, Laura. 
L’ufficio di Luca Moretti galleggiava nella penombra; una lampada da tavolo diffondeva una luce lattiginosa che illuminava appena l’incartamento tenuto tra le mani dal commissario.
Milano. Il commissario Moretti è alle prese con le indagini di un omicidio. E’ stato ucciso Marco Albizzoni, un giornalista, e tutte le prove convergono verso una persona molto vicina all’ispettore. Quando tutti i tasselli di questo noir verranno collocati al giusto posto si scoprirà una realtà sconvolgente e devastante.

Questo racconto presenta una storia a tinte fosche che offre molti spunti di riflessione. 
Io ho ritrovato, in questo groviglio di relazioni che rende bene l’effetto “confusionale” dei sentimenti, vari riferimenti ad avvenimenti che fanno parte della nostra Storia, della vita del nostro Paese. Iniziamo con il nome Moretti che identifica il commissario. Appena ho letto “Moretti” mi sono ricordata del rapimento di Aldo Moro, uomo politico democristiano, avvenuto molti anni fa. Se non erro Moretti faceva parte delle Brigate Rosse e prese parte attiva al rapimento dell’importante uomo politico. Moretti brigatista e Moretti ispettore sono ai lati opposti di una barricata sociale: hanno forse delle caratteristiche in comune? Il passato si prolunga nel presente cambiando veste sociale? I misteri di ieri, le trame oscure del nostro recente passato, nascondono verità non ancora svelate?

Inoltrandomi nella storia mi rendo conto che la città di Milano è parte attiva delle vicissitudini dei personaggi che si muovono in un capoluogo dove il bene e il male si respirano in ogni via. Milano è la città del potere e della violenza, della ricchezza e della povertà, della solitudine. Figura di riferimento, per l’ispettore Moretti, è suo padre: vicequestore nella Milano violenta di alcuni anni prima.

 "CITAZIONE  Suo padre, il Maestro, il suo punto di riferimento. Una roccia che si era sgretolata troppo velocemente sotto l’effetto mortifero di quel tumore.

Qui entra in scena un killer silenzioso ma implacabile: la sigaretta.

Attraverso il ricordo del padre, il commissario ci riporta a pagine di Storia importanti per tutti noi. Viene ricordata la strage di Piazza Fontana, l’attentato al giornalista Indro Montanelli.  Il commissario Paolo Moretti soleva dire:

 "CITAZIONE  Non si ammazza mai senza un motivo. Quelle cazzate di gente che perde la testa e uccide in un raptus, lasciale a quei coglioni della televisione. Nella vita reale non funziona così. Cerca sempre il movente, prima dell’assassino. Quasi sempre si ammazza per vendetta.

E ancora:

 "CITAZIONE  C’è chi dorme e chi lavora, i brigatisti per esempio non dormono mai.

Ricordi che creano un parallelo tra l’impegno dei poliziotti e l’evolversi della loro vita pivata. Un poliziotto deve affrontare la criminalità, l’emergenza di una società che nella violenza cerca la rivincita sul potere politico che non condivide, assassini e delinquenti di ogni risma. Quando, però, si smettono i panni da poliziotto si deve continuare ad affrontare altre emergenze che costituiscono la propria vita privata. Il commissario Moretti deve fare i conti con un matrimonio alla deriva, una moglie sfuggente, lontana, quasi invisibile in un rapporto ormai spento. Nella difficoltà, però, si diventa, a volte, irrazionali si compiono scelte devastanti. Scelte estreme per colmare amori perduti in quella grande imperfezione che è la vita pronta a dissolversi nel fumo di una sigaretta. 
Attraverso i ricordi e le riflessioni dei protagonisti, gli scrittori ci mostrano l’Italia di ieri e di oggi attraverso i giochi di potere, i piani politici occulti, gli eventi sociali che formano la memoria storica della società italiana. Gli avvenimenti citati nel racconto appartengono al passato ma il loro ricordo è ancora vivido nelle nostre menti e nei cuori di tutti noi.

Un uomo. Due donne. Un destino. Pochi ma fecondi personaggi che diventano il tramite per raccontare la Storia recente dell’Italia, per manifestare la volontà di ricordare per non dimenticare. Molteplici verità danno vita a un giallo psicologico coinvolgente e riflessivo in cui nulla è come sembra. 
Romanzo riflessivo e malinconico che si legge tutto d’un fiato. Complice un intreccio ben costruito e la presenza di pochi ma complessi personaggi, questo romanzo è un volo in deltaplano tra la Milano di ieri e di oggi, tra la violenza e i disordini di ordine pubblico. La psiche dei personaggi è analizzata attraverso le parole che creano un coinvolgimento in chi legge: si è portati, infatti, a comprendere le motivazioni che hanno portato i protagonisti a fare delle scelte ben precise alla ricerca di se stessi. Spesso capita di sentirsi soli, senza alcuna sicurezza, ci si sente traditi perdendosi tra rimpianti, rimorsi, ansie. Tra emozioni, attese, scenari reali, riflessioni, gli autori hanno creato un ottimo incastro narrativo. “Vite in fumo” è una lettura che consiglio a tutti.

Vi riporto "una poesia di Alda Merini, autrice che Paola tanto aveva amato"
                                           
 Apro la sigaretta
                               come fosse una foglia di tabacco
                                                  e aspiro avidamente
                                            l’assenza della tua vita.
                                         E’ così bello sentirti fuori,
                                            desideroso di vedermi
                                            e non mai ascoltato.
                                          Sono crudele, lo so,
                                   ma il gergo dei poeti è questo:
                                              un lungo silenzio acceso
                                           dopo un lunghissimo bacio.


mercoledì 13 agosto 2014

WWW Wednesdays #31

 WWW  Wednesdays è una rubrica creata dal blog Should be Reading 
e consiste nel rispondere a tre semplici domande:

-What are you currently reading? (Cosa stai leggendo adesso?)
-What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
-What do you think you’ll read next? (Cosa leggerai dopo?)

What are you currently reading?


What did you recently finish reading?


What do you think you’ll read next?

 

venerdì 8 agosto 2014

RECENSIONE "Odissea. Cronache d’incoscienza e di vita estrema" di Cristina Zanetti

Ciao a tutti cari lettori, oggi vi voglio presentare un libro che mi ha profondamente commossa: 

ODISSEA
Cronache d’incoscienza e di vita estrema

Autrice: Cristina Zanetti
Cristina Zanetti (Bologna), laureata in Filosofia, si dedica attualmente alla scrittura, al cinema indipendente delle donne e cura il blog www.geysir.it. 
 MUSICA  Cantautrice e chitarrista, ha suonato sia come solista sia in gruppo, eseguendo brani di sua composizione, ascoltabili nella sezione “Live Concert” del suo blog. 
 CINEMA  Nel 1993 ha fondato, insieme a Marina Genovese, “IMMAGINARIA. Festival Internazionale del Cinema delle Donne” (www.immaginaria.org), occupandosi della programmazione cinematografica. Il Festival, 12 edizioni consecutive a Bologna, prosegue oggi con una formula itinerante. Ha diretto alcuni cortometraggi proiettati in diversi festival internazionali.
 NARRATIVA  È autrice del romanzo Stop Movie. L’ingrato compito di vivere al passato (Cicero 2009),e socia della SIL (Società Italiana delle Letterate). 
  BLOG   Il suo “blog esplorativo” www.geysir.it è uno spazio dedicato all’espressione artistica delle donne (compresa la sua personale), nella letteratura, nella musica, nelle arti visive, dove segnala i contenuti misogini e violenti nella comunicazione mediatica. On line dall’8 marzo 2011, Geysir registra una media di oltre 1800 accessi settimanali.

Editore:  Cicero 
Pagine: 288
Prezzo: € 16,00

Sinossi: Marina, napoletana, vive a Bologna da molti anni. E' ostinata, testarda, irremovibile. Non si scoraggia davanti alle difficoltà e le supera. Ma un giorno, di colpo, deve fare i conti con una novità che travolge la sua vita e quella del gruppo di donne che la circonda: il cancro. Con euforia e il suo solito ésprit de combat, raduna una squadra speciale che le assicura presenza continua, protezione incondizionata e amore. Le cronache tragicomiche di questa Odissea contemporanea si concludono in modo sorprendente, con determinazione e follia.






STILE: 8
STORIA: 9
COPERTINA: 7



Molto spesso quando inizio la lettura di un nuovo libro amo “l’effetto sorpresa”. 
Mi piace scoprire il romanzo poco per volta, pagina dopo pagina. Adoro percepire lo spessore della carta, il suo odore, scoprire l’impaginazione, la suddivisione in capitoli e in paragrafi, assaporare l’incipit e lasciarmi andare in un mondo in cui le parole si trasformano in visioni che mi isolano dalla realtà. Quando ho ricevuto “Odissea”, gentile omaggio della casa editrice “Cicero”, non sapevo nulla di questo romanzo, non conoscevo l’autrice: ero nella mia condizione ideale per affrontare 288 pagine di mistero. E’ stato amore a prima vista. Anzi è stato amore dalla prima all’ultima pagina perché “Odissea”, così ben narrata, è davvero “la nostra Odissea. E’ l’Odissea che c’è toccata in sorte. Nulla potrà mai cancellarla. Ce la porteremo dentro per sempre. Per questa sola ragione è uguale a tutte le altre”. (L’autrice)

Un titolo accattivante, un incipit che disegna immediatamente la figura della protagonista, una donna dinamica, testarda, una lady di ferro nelle sue scelte lavorative, nel delicato mondo dei sentimenti, nel minato campo delle amicizie.
 INCIPIT   Quel giorno di settembre del 2000 Marina era un concentrato di sentimenti ostili. Seduta al tavolo, gettava occhiatacce e scariche elettriche in giro per la cucina. Con la destra digitava messaggi sul cellulare, con la sinistra roteava nell’aria la cornetta del fisso parlandoci dentro al volo, con tutti e due gli occhi mi squadrava senza pietà. Faceva molte cose contemporaneamente e non si poteva sperare che perdesse il filo.
Marina è la fondatrice storica dell’Associazione Lesbica Visibilia di Bologna e del Festival del Cinema Lesbico “IMMAGINARIA”.

Immaginare. Meravigliare. Manifestare. Analizzare. Generare. Immortalare. Nominare. Aggregare. Rafforzare. Ideare. Appartenere. Sono gli obiettivi le cui iniziali generano il nome “IMMAGINARIA”. Io sono convinta che mescolando questi intenti potremmo rappresentare la vera essenza di Marina: donna  d’acciaio, attivista instancabile, inguaribile sognatrice nel voler costruire un mondo diverso. Marina, fonte inesauribile di progetti, iniziative, con un debole per la cucina partenopea essendo una napoletana DOC. Marina dalla personalità ricca di emozioni, energia, creatività, passionalità, ironia. Marina irremovibile, “capatosta”, irascibile. La si ama o la si odia. Una donna, una regina con la sua corte di donne. Poi, un giorno, Marina si ritrova a dover combattere contro un nemico implacabile: il Cancro.
 "CITAZIONE  Non era possibile. Lei era indistruttibile, era la natura allo stato brado, la gioia di vivere in persona, non poteva capitarle un guaio del genere. E noi cosa avremmo dovuto aspettarci? La nostra intera vita d’impegno improvvisamente appesa a un filo. Dopo quelle sfacchinate, dopo il generoso sacrificio dei nostri anni migliori, non avremmo almeno meritato una salute di ferro, una specie di incolumità fisica per sopportare altre delusioni, altri fallimenti e forse esultare per qualche piccola vittoria che il futuro ci riserva?
La voce narrante è quella di Cristina, un tempo sentimentalmente legata a Marina, che ripercorre, con stile e attenzione per i particolari, i momenti della diagnosi e la volontà di lottare contro la malattia. Intorno a Marina si crea un equipaggio al femminile: tutte insieme per affrontare le onde del mare in tempesta, per navigare tra le insidie annesse alla malattia, per non chinare il capo, per non soccombere. 
Insieme per farsi coraggio: Marina affronta il cancro con carica euforica assegnando alla buona tavola e alla passione per il cinema un potere inibitorio per le difficoltà. 
Insieme per affrontare l’Odissea che le porterà attraverso le sale operatorie, tra i tubicini della chemioterapia, tra TAC e farmacie. L’Odissea che le condurrà tra l’inquietudine dei sentimenti alla scoperta di verità nascoste nella profondità dell’anima. 
La scrittrice si sofferma sui dettagli, le piccole emozioni della quotidianità che rispecchiano la nostra vera essenza. Con la storia di Marina si intrecciano altre storie che affrontano temi importanti. Il rapporto difficile tra genitori e figli, l’assistenza agli anziani, i “viaggi della speranza”, l’adozione. Tanti personaggi che pensano al futuro e vivono un fragile presente. Marina non si arrende, con la sua compagna Debora, continua a mostrarsi allegra, fiduciosa. Tanta allegria per nascondere la paura più grande: non avere un domani.

La vita è un’odissea tra momenti lieti e difficoltà, tutti siamo alla ricerca di qualcosa. Vivere il presente è un dono che dobbiamo saper apprezzare.  Quando leggerete questa testimonianza di vita vi renderete conto che nulla è impossibile. L’amore, l’amicizia, la solidarietà rendono meno amari i momenti tristi. Dobbiamo essere forti e coraggiosi affrontando le difficoltà con determinazione e un pizzico di follia.

Questo libro è un omaggio al ricordo di una donna capace di gestire le emozioni negative vestendole d’allegria, è un omaggio a una persona che si è amati e che rimarrà per sempre nel nostro ricordo. Cristina Zanetti è riuscita a fondere emozioni e parole ricreando un vortice che porta il lettore in un viaggio affascinante. Sicuramente la malattia non ha nulla di positivo ma, in questo caso, è l’occasione per conoscere una donna forte e fragile, un’eroina dei nostri tempi, che affascina e fa riflettere. Una storia ben scritta, che strappa lacrime e sorrisi: io ho pianto e riso con Marina e le sue amiche. Ho apprezzato ogni pagina di questo libro leggendo poesie e stralci di canzoni che mi hanno commossa, testimoniando come la lettura vera sia energia e scambio di emozioni. Consiglio vivamente la lettura di questo libro che non vi deluderà!

Per concludere vorrei riportarvi una splendida poesia che troverete nelle “cronache d’incoscienza e di vita estrema”:


( Karin Boye )