Fai bei sogni
Autore: Massimo Gramellini
Nato a Torino da una famiglia originaria della Romagna, all'età di nove anni perde tragicamente la madre, episodio che lo segnerà profondamente. Frequenta il liceo classico presso l'Istituto San Giuseppe di Torino, e dopo gli studi in giurisprudenza, nell'autunno del 1985 incomincia a collaborare con la redazione torinese del Corriere dello Sport-Stadio. continua...
Casa Editrice: Longanesi
Casa Editrice: Longanesi
Pagine: 209
Prezzo: € 14,90
Trama: E' la storia di un segreto
celato in una busta per quarant'anni. La storia di un bambino, e poi di
un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita
della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. "Fai bei
sogni" è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un
amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà,
finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo
romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il
cielo lo spaventa, e anche la terra. "Fai bei sogni" è soprattutto un
libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella
sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi
alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo
Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo
appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine,
l'inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e
delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell'amore e di
un'esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al
protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli
occhi al cielo.




STILE: 7
STORIA: 7
COPERTINA: 7
Recensione
Molto più importante di quello che sappiamo o non sappiamo è quello che non vogliamo sapere.
Heric Hoffer
Quante volte ci è
capitato di “ far finta di non capire”. Quante volte abbiamo rivolto lo sguardo
altrove affinchè i nostri occhi non rivelassero verità nascoste nel profondo
del nostro cuore.
“Preferiamo ignorarla la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti
diventeremmo quello che abbiamo paura di essere, completamente vivi”.
Così, fin da piccoli, abbiamo bisogno di qualcuno che ci
abbracci, che ci dica parole dolci, che ci dia il bacio della buona notte, che
ci sussurri: “Fai bei sogni”. Fin da piccoli abbiamo bisogno di rispecchiarci
negli occhi della nostra mamma, pronta a difenderci “dai cattivi”, dal buio che
ci spaventa, prendendoci per mano e facendoci sentire amati e protetti. Ma se
la mamma non c’è, se una “commissione” la porta via da noi, allora cominciano i
guai. Come può reagire un bambino di nove anni alla perdita improvvisa della
propria madre?
“Poiché la realtà si era rivelata una tiranna sanguinaria,
chiesi asilo alla fantasia”.
E’ proprio ciò che fa Massimo, nascondendo la sua condizione
di orfano di madre, agli amici; crescendo capisce che questa sua negazione del
dolore lo costringe a vivere in una prigione da cui i sentimenti rimangono
all’esterno. Bisogna trovare la chiave per aprire quella serratura che allontana
la vita, l’amore. Ma non si può essere forti, pronti ad affrontare il mondo se,
prima, non si è in pace con noi stessi. Massimo è solo, si sente abbandonato,
non ha punti di riferimento, il padre è una figura in chiaroscuro che si
intravede appena nella fitta nebbia della vita.
“Io non chiedevo compassione o privilegi. Pretendevo che
qualcuno facesse il tifo per me”.
Così riflette il protagonista elencando, in un lungo e
doloroso flashback,tutto ciò che non ha mai avuto.
“La felicità è un appuntamento al bar a cui io arrivo sempre
in ritardo”
Ma il tempo, crudele e consolatore, non si ferma mai,
Massimo diventato adulto, capisce che deve affrontare le sue paure, i suoi
dolori, se vuole ritornare “a fare bei sogni”. L’aiuto giunge inaspettato,
nelle vesti di una lettera in cui, per quarant’anni, è rimasto sepolto un
segreto che aiuterà Massimo a vedere il distacco dalla mamma con occhi diversi.
“In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto
di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo”.
Non vi svelerò il segreto ma sappiate che “c’è sempre più
amore in chi rimane che in chi se ne va”.
Io ho letto questo libro attratta dal suo titolo “Fai bei
sogni” perché è proprio la frase che dicevo ai miei figli quando davo loro il
bacio della buona notte. Mi sono ritrovata, così, a leggere una storia triste
raccontata con un vela d’ironia che mi ha fatto riflettere e sorridere. Ho
vissuto con Massimo il dolore dell’abbandono, la disperazione di crescere
sentendosi soli e diversi dagli altri, la struggente speranza di un ritorno che
non avverrà mai. Ma ho tifato per la sua rinascita, ho gioito quando l’amore ha
illuminato la sua vita, ho disapprovato il comportamento del padre, complice di
un segreto che poi tanto “segreto” non era. Forse bisognava approfondire di più
il ritratto psicologico della madre e la figura del papà rimasta un po’
marginale nella storia. Nel complesso il libro offre vari punti di riflessione,
leggetelo con animo sereno, assaporate il dolore e il desiderio struggente
d’amore. Ma, soprattutto, non giudicate nessuno perché, a volte, l’uomo
non riesce ad opporsi alla cattiveria
della vita e si rifugia in un’altra dimensione dove, forse, sarà più facile
fare bei sogni.
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