lunedì 21 febbraio 2022

RECENSIONE | "Congiura al Partenone" di Marcos Chicot

“Congiura al Partenone” di Marcos Chicot, edito da Salani, è un romanzo intenso e coinvolgente che ricrea un contesto storico in cui sogni, aspirazioni, sangue e complotti si intrecciano nel secolo più appassionante della Grecia classica. Se volete una lettura avvincente ma che vi faccia riflettere, questo libro è ciò che fa per voi.

 
STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 7
Congiura al Partenone
Marcos Chicot

Editore: Salani
Pagine: 900
Prezzo: € 23,00
Sinossi

Atene, IV secolo a.C. L'Accademia di Platone è in fermento. Una lettera arrivata da Siracusa rappresenta la speranza più grande per realizzare l'ambizioso progetto del filosofo: un governo giusto e guidato dalla ragione, al posto della corruzione dei tiranni e della vuota retorica dei demagoghi. Ma un oscuro presagio incombe come un'aquila sull'imminente partenza di Platone, allungando la propria ombra anche sul destino dei suoi cari. Altea, brillante discepola, attende con ansia di dare alla luce il figlio dell'amato Callippo, e ancora non sa che lei e il suo bambino sono in pericolo mortale. Eurimaco, un tempo gigante dal cuore buono, è ormai prigioniero del vino e del gioco d'azzardo. E Perseo, campione olimpico e abile ceramista, custodisce negli occhi argentei un segreto antico di generazioni… Mentre ognuno combatte le proprie battaglie quotidiane, la Storia si affaccia prepotente sulle vite di tutti e ha le sembianze dell'invincibile generale Epaminonda, che alla guida del suo Battaglione Sacro si prepara ad annientare Sparta, Atene e chiunque osi intralciare il suo cammino.






Non ci siamo posti come fine la felicità di un’unica classe di cittadini, bensì della società nella sua totalità.

Questa era una delle idee base del pensiero politico di Platone, uno tra i più importanti filosofi della storia. In “Congiura Al Partenone”, la filosofia di Platone fa da sfondo agli eventi e ci permette di comprendere meglio i suoi tentativi di conciliare politica e filosofia. Tentativi che risulteranno infruttuosi ma che ci danno la possibilità di riflettere su quanto sia importante non dimenticarci mai di pensare, di ascoltare tutto non come verità assoluta ma ragionando su ogni cosa, mettendo in dubbio quello che ci viene detto per poter trarre delle conclusioni soggettive e mai omologate al volere dei più potenti.

Prima di scrivere il romanzo, Chicot ha consultato numerose fonti storiche e molti dei personaggi e dei fatti descritti sono reali e ricostruiti in base alla documentazione. La trama, carica di intrighi e tensione, ci regala un romanzo in perfetto equilibrio tra realtà e fantasia.

Atene, IV secolo a.C. l’ ateniese Altea, brillante discepola di Platone, non sa di avere in casa il suo peggior nemico. Lei e il bambino che aspetta, figlio dell’amato Callippo, sono in pericolo (già pregusto l’intrigo). Il suo amico e maestro Platone rischia la vita per cercare di realizzare il suo grande progetto: un governo in cui a prevalere sia la giustizia e non la corruzione e dove la ragione prevalga sulla vuota retorica dei demagoghi. È il sogno di un governo ideale che porti pace alla gente e in cui le donne possano venire a governare. Platone riceve una lettera da Siracusa: il tiranno Dionisio sta morendo e il suo successore sembra tenere in gran considerazione le idee del filosofo. Quale migliore occasione per portare a compimento il progetto di un re filosofo che possa garentire al maggior numero di cittadini il più alto benessere sociale? Ma un oscuro presagio incombe come un’aquila sull’imminente partenza di Platone, allungando la propria ombra anche sul destino dei suoi cari. Eurimaco, fratello di Altea, un tempo era un uomo dal cuore d’oro ora è prigioniero del vino e del gioco d’azzardo. Perseo, padre di Eurimaco e Altea, è un abile ceramista e custodisce negli occhi argentei un segreto antico di generazioni. Mentre ognuno combatte le proprie battaglie quotidiane, la guerra è sempre più vicina e assume le sembianze dell’invincibile generale Epaminonda, che alla guida del suo Battaglione Sacro si prepara ad annientare Sparta, Atene e chiunque osi intralciare il suo cammino.

“Congiura al Partenone” è un romanzo storico con sfumature thriller ed è ricco di intrighi e tradimenti, ma anche d’amore e lealtà. Non fatevi spaventare dalla mole del libro, le quasi 900 pagine che lo compongono volano via in un soffio, ma lasciatevi coinvolgere dai personaggi pronti a tutto pur di inseguire i propri sogni,  mettere in atto tremende vendette e sfidare leggi e convenzioni.

Tra i personaggi ho adorato la figura di Altea, una donna decisa e coraggiosa che sfida il patriarcato della società Ateniese. Lei è una donna cha vuole condurre una vita secondo le sue capacità, è intelligente ed entra a far parte dell’Accademia di Platone. Il suo ruolo di moglie senza voce le sta stretto e cerca di aver rispetto dal marito per non esser trattata come un oggetto. Platone sosteneva sempre che le donne potevano svolgere gli stessi compiti degli uomini, persino governare. Sposo di Altea è Callippo, una figura che subisce, nel romanzo, una trasformazione radicale e ciò lo rende uno dei personaggi più interessanti del romanzo. Callippo è un uomo ricco e potente, sa di godere dell’impunità e subisce il fascino delle tentazioni. Egli è libero di scegliere e quando si trova davanti a un bivio prende decisioni che lo corrompono. Inizialmente brama intensamente la ricchezza, poi cede al desiderio carnale per altre donne e infine verrà fagocitato dalla sete di potere. Tutto ciò porterà alla distruzione del suo matrimonio e all’allontanamento dall’Accademia.

Nel romanzo assistiamo anche ai cambiamenti degli equilibri tra le più importanti città greche. L’eterna competizione tra Sparta e Atene. Gli spartani dominano la Grecia Continentale, gli ateniesi hanno consolidato il loro dominio nel Mar Egeo realizzando una potente flotta e monopolizzando il commercio marittimo.

Una terza forza, Tebe, si ritagliò un ruolo da protagonista anche grazie alle capacità strategiche di un grande generale, Epaminonda. Ai suoi ordini obbediva il Battaglione Sacro che, come ho appreso dal libro è realmente esistito. Era formato da circa 150 coppie di soldati scelti e perfettamente addestrati legati fra loro da stretti vincoli affettivi e consacrati al dio Eros. Il motivo per cui era composto da sole coppie di amanti era dovuto al fatto che si riteneva che ogni soldato sarebbe stato motivato a combattere al massimo delle proprie capacità sia per proteggere il compagno, sia per evitare di disonorarsi nei suoi confronti.

È stato piacevole osservare, grazie al romanzo, la società greca dell’Epoca Classica. Con l’autore come guida, andremo nei templi e negli anfiteatri e conosceremo il modo di vivere delle persone potenti, degli schiavi, dei soldati. Andremo anche nella bottega di ceramica a figure rosse sul fondo nero, di proprietà di Perseo. Così la lettura diventa un gran piacere ma anche un momento di apprendimento.

Sicuramente Marcos Chicot è un autore originale di romanzi storici e leggere “Congiura Al Partenone” ci permette anche di riflettere sui nostri tempi. In un momento politico così complesso, le idee di Platone sui governanti, che meritano davvero la loro posizione politica e governano tenendo a mente il bene dei cittadini, sono davvero importanti. Dovremmo scegliere i nostri governanti per la loro capacità di governare, non per la loro capacità di convincere.

Marcos Chicot scrive davvero bene, riesce a catturare l’attenzione del lettore e con un linguaggio facile riporta in vita la filosofia di uno dei maggiori pensatori dell’antica Grecia.

giovedì 17 febbraio 2022

RECENSIONE | "Jacu" di Paolo Pintacuda

“Jacu”, edito da Fazi e in libreria dal 17 febbraio, è il nuovo atteso romanzo di Paolo Pintacuda. La vicenda è ambientata nel paesino siciliano immaginario di Scurovalle nel 1899 e ripercorre la vita rocambolesca del protagonista Jacu, il settimino guaritore. 

 
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 6
Jacu
Paolo Pintacuda

Editore: Fazi
Pagine: 152
Prezzo: € 16,00
Sinossi

Negli ultimi giorni del 1899, la misera quiete di Scurovalle, un grumo di case su di un anonimo monte siciliano, è turbata da un incredibile evento: Vittoria, ventidue anni e già vedova, partorisce l’ultimo settimino del secolo, un bambino che, secondo le credenze popolari, avrà poteri magici e curativi e sarà in grado di assistere qualsiasi sventurato. Sebbene Vittoria tenti di assicurare un’infanzia normale al figlio, sin dalla tenera età il piccolo Jacu dimostra di possedere questo dono prodigioso, diventando un punto di riferimento irrinunciabile per tutti i compaesani.
Anni dopo, però, gli effetti della guerra raggiungono perfino la sperduta comunità di Scurovalle, riempiendo i cuori di paura, diffidenza e rancore. Jacu, che per un errore dell’anagrafe non viene spedito al fronte insieme ai suoi coetanei, vede il proprio paese natale voltargli le spalle e sprofonda così in un periodo di grande tristezza cui decide di mettere fine arruolandosi volontario. Ma la guerra non risparmia nessuno e da quel momento né Jacu né la sua amata Scurovalle saranno più gli stessi.







Il pomeriggio del 12 dicembre 1899 Scurovalle, da qualche parte al centro di una montagna ancora senza nome fra i circondari di Girgenti e Palermo, contava quattrocentoundici viventi, quindici vacche, tre vitelli che non sarebbero sopravvissuti all’inverno, cinquantadue pecore e un numero imprecisato di randagi fra cani e gatti.

L’anno 1899 volge al termine, un incredibile evento turba la misera quiete di Scurovalle, un pugno di case su di un monte siciliano. Vittoria, ventidue anni e già vedova, partorisce l’ultimo settimino del secolo, un bambino, che secondo le credenze popolari, avrà poteri magici e curativi. Vittoria tenta invano di dare un’infanzia normale al figlio, ma Jacu dimostra di possedere davvero un dono prodigioso e diventa un punto di riferimento per tutto il paese.

Vittoria intese l’inquietudine del figlio giacché lo scrutava di sfuggita. Avrebbe voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa che lo preparasse, ma scelse di tacere e lasciare che fosse Jacu a scoprire da solo ciò per cui era nato.

 Le persone fanno la fila davanti alla sua umile abitazione, aspettano per ore, spesso per giorni, un incontro con il piccolo guaritore.  Anni dopo, gli effetti della prima guerra mondiale raggiungono anche la sperduta comunità di Scurovalle. I giovani sono chiamati alle armi e i cuori dei genitori si riempiono di paura. Ben presto, quando si sparge la voce che Jacu non è stato arruolato, tutti iniziano a provare diffidenza e rancore verso il ragazzo. A nulla serve spiegar loro che è tutta colpa di un errore dell’anagrafe. Ora tutto il paese è contro di lui, a nulla servono i tentativi di Jacu per riconquistare la loro fiducia. C’è un solo modo per porre fine a questo ostracismo sociale: arruolarsi volontario. Così anche il giovane guaritore parte per il fronte con l’intento di raggiungere i suoi compaesani.

Jacu ha un dono che lo rende diverso agli occhi degli altri e che lo trascina nel vortice dei sentimenti altrui. Inizialmente osannato, poi guardato con diffidenza, alla fine allontanato e da tutti disprezzato. Tuttavia sarebbe del tutto riduttivo porre questa storia nei confini di una vicenda svoltasi in un piccolo paese. Come sempre i libri che leggo mi portano a riflettere e “Jacu”, romanzo breve di 152 pagine d’ingannevole semplicità, non è stato da meno. Il protagonista si muove tra la dimensione reale della memoria individuale e la trasposizione romanzata della piccola comunità di Scurovalle. La voce narrante ci guida in un percorso di ricordi, di sospetta alterazione della realtà, di interessi morbosi e immagini che, come uno scalpello sulla pietra, incidono pagine che hanno catturato la mia attenzione. Pensate, Jacu ha il dono della guarigione eppure si troverà immerso in una realtà di guerra dove la morte cammina al fianco dei soldati. Vita e morte si fronteggiano, si sfidano, avanzano, vincendo ora l’una ora l’altra. Il settimino ha un cuore d’oro, è generoso, aiuta tutti. Rappresenta, sia nel paese e sia sul campo di battaglia, la speranza. L’indole umana, lo sappiamo tutti, ha molteplici sfumature e Scurovalle non si sottrae a questa certezza. Tra i suoi abitanti serpeggia la superstizione, l’invidia, il rancore ma anche la generosità e la proiezione ottimistica nel futuro. In un presente oppresso dalla miseria e dalla guerra, la speranza rappresenta la luce del nuovo giorno dopo il buio della notte. Attraversare le ore di buio è doloroso ma ci porta a volgere lo sguardo verso un futuro diverso.

“Jacu” è il primo libro di Paolo Pintacuda che leggo, nel suo romanzo c’è magia, poesia, sofferenza ma anche tanta dolcezza. L’autore, mentre scrive, crea il ritratto di un’umanità variegata, camaleontica e arcaica. I sensi di colpa e i conflitti interiori diventano una lente per leggere nel cuore degli uomini. Non troverete nessuna condanna, nessuna assoluzione, ma un intreccio di vite, desideri, illusioni, sofferenze da cui nasce la rappresentazione vibrante di un periodo storico e di un mondo travolti dalla Prima Guerra Mondiale. La consolazione è nel pensare che anche la guerra dovrà chinare il capo davanti alla speranza che mai più siano i padri a seppellire i figli.

Quindi vi invito a leggere “Jacu” una storia dura e commovente che si dipana tra le emozioni umane traendo nutrimento dal potere della memoria e della speranza.

mercoledì 9 febbraio 2022

BLOGTOUR | "Lupa Nera" di Juan Gomez-Jurado | I 5 motivi per leggere il romanzo

Dal 10 febbraio in libreria l’atteso nuovo thriller dello spagnolo Juan Gómez-Jurado: “Lupa Nera”, edito da Fazi nella collana Darkside. Si tratta del secondo capitolo della trilogia bestseller iniziata con “Regina Rossa”, campione di vendite in Spagna per due anni consecutivi e  pubblicato in Italia l’estate scorsa conquistando il cuore dei lettori.

Ecco i cinque motivi per cui “Lupa Nera” è un libro da non perdere. Il sottile fascino del lato oscuro, una marea criminale, vi travolgerà fino all’imprevedibile finale. 






Lupa Nera
(Trilogia di Juan Gómez-Jurado #2)
Juan Gómez-Jurado

Editore: Fazi
Pagine: 450
Prezzo: € 18,50
Sinossi
Dopo Regina Rossa, che ha incoronato Antonia Scott come la nuova protagonista assoluta del thriller spagnolo, il secondo capitolo della trilogia bestseller di Juan Gómez-Jurado. Antonia Scott e Jon Gutiérrez sono ancora alla ricerca di Sandra Fajardo, quando Mentor li convoca per un altro caso al momento più pressante. Si tratta della scomparsa di Lola Moreno, moglie di Yuri Voronin, tesoriere di un clan mafioso che opera nella zona di Malaga. Lola Moreno è svanita nel nulla da quando, in un centro commerciale, qualcuno ha cercato di ucciderla. Nel frattempo, il marito Yuri veniva brutalmente trucidato nella loro villa. Ma Jon e Antonia non sono i soli a cercare Lola. È a questo punto che entra in scena l’ineffabile donna russa che risponde al nome di Čërnaja Volčica: la Lupa Nera, pericolosissima sicaria al soldo dei mafiosi. Dai paesaggi assolati dell’Andalusia, fino agli scenari innevati della sierra, Antonia Scott, sempre alle prese con i suoi demoni, dovrà affrontare una temibile nemica. Nel frattempo, il signor White e Sandra Fajardo non si sono certo dimenticati di lei…



I 5 motivi per leggere il romanzo

1. Perché “Lupa Nera” segna il gradito ritorno di Antonia Scott e Jon Gutiérrez. A beneficio di coloro che si sono persi il primo capitolo della trilogia, descriverò brevemente i due protagonisti carismatici. Antonia è una donna speciale: non è una poliziotta, né una criminologa. Non ha mai portato un’arma eppure ha risolto tantissimi casi. Come? Potrei anche dirvelo, ma non voglio rovinarvi la sorpresa. Sappiate che Antonia è dotata di un’intelligenza straordinaria, non ha paura di niente, ma combatte da sempre contro i suoi demoni interiori.

Antonia non ha paura quasi di niente, tranne che di se stessa. Della vita, forse. Il suo passatempo è immaginare per tre minuti al giorno il modo in cui suicidarsi. Sono i suoi tre minuti. Sono sacri.

Jon Gutiérrez è ispettore di polizia a Bilbao, omosessuale, elegante, un omone di due metri ma non grasso, ha un carattere impulsivo e non si lascia calpestare da nessuno. Ha un cuore d’oro, sempre pronto a difendere i deboli. Sa gestire con rispetto le fragilità di Antonia che sono come fantasmi pronti a perseguitarla. La sua mente è in grado di lavorare su diversi piani temporali situati nel futuro.

La mente di Antonia è piuttosto come una giungla, una giungla piena di scimmie che saltano a tutta velocità da una liana all’altra portando cose. Molte cose e molte scimmie, che si incrociano in aria e si mostrano i denti.

2. Perché “Lupa Nera” è un thriller pieno d’azione, di suspense, di intrighi e ironia. Il ritmo frenetico ci coinvolge in una storia ben congegnata con più scenari di cui vi narrerò il minimo indispensabile. L’unità Regina Rossa torna operativa. Una nuova missione viene assegnata ad Antonia e Jon: dovranno recarsi sulla Costa el Sol per cercare Lola Moreno, la moglie di un mafioso russo appena assassinato. Non saranno i soli a cercare Lola, in molti vorrebbero ritrovarla. La Lupa Nera è sulle sue tracce. Di più non vi svelo.

C’era una volta una bambina cresciuta in una casa triste e senza amore, dove il cibo sapeva di cenere e il futuro era nero.

La bambina rimase da sola, aveva perso ciò che più amava, un principe adorabile, coraggioso e generoso.

C’era una volta una bambina che non si sarebbe lasciata prendere.

3. Perché in questo capitolo della trilogia l’autore caratterizza in modo più completo i due protagonisti e ci permette di conoscerli meglio attraverso una profonda introspezione psicologica. Antonia ha un dono che è allo stesso tempo una maledizione: un’intelligenza straordinaria. Ha un’elevata capacità di autocontrollo, gestisce bene le sue emozioni ma c’è qualcuno che potrebbe batterla in una sfida all’ultimo sangue. Conoscere meglio i protagonisti ci permette di sentirci più vicini a loro e scopriremo che anche i personaggi secondari hanno un loro fascino. Sono figure forti e vendicative che non si fermano davanti a nulla. Si muovono su un territorio minato da interessi e si nutrono di un odio profondo. Sanno che la morte è sempre accanto a loro ma il desiderio di vendetta è forte, è un bisogno, è un piacere. I nemici di Antonia e Jon sono avvisati.

4. Perchè l’autore ha un modo brillante di narrare, cattura l’attenzione del lettore che si trova a partecipare alle indagini provando curiosità, odio per i malvagi onnipresenti e schierandosi al fianco di Antonia e Jon. Dopo aver letto “Regina Rossa”, aspettavo con ansia il seguito e non sono rimasta delusa. “Lupa Nera” è un thriller dalla trama imprevedibile che parte lento, poi il ritmo aumenta tra agguati in locali pubblici, inseguimenti, inganni e macabri ritrovamenti. Le descrizioni sono ridotte all’essenziale, i linguaggi concisi, ma non manca l’umorismo dosato in modo da risolvere tensioni, facilitare rapporti e relazioni umane, sbrogliare situazioni difficili.

5. Perchè la trilogia di Gomez-Jurado diventerà una serie tv Amazon Prime. Nel progetto in corso è coinvolto l’autore Juan Gomez-Jurado, scrittore e giornalista madrileno, in collaborazione con la sceneggiatrice Amaya Muruzabal.

In conclusione, vi segnalo che giovedì 10 febbraio alle ore 18:00, in occasione dell’uscita del romanzo, l’autore sarà live in diretta su facebook (pagina evento) con Sandrone Dazieri.