mercoledì 31 gennaio 2024

RECENSIONE | "Il delitto della montagna" di Chicca Maralfa [Review Party]

“Il delitto della montagna” è un giallo firmato dalla scrittrice e giornalista pugliese Chicca Maralfa, edito da Newton Compton Editori. In commercio dal 26 gennaio 2024, il romanzo è ambientato in una piccola cittadina di montagna dove avvengono tre morti misteriose. Sarà un’indagine complicata per Gaetano Ravidà, ma le sue abilità investigative assicureranno i colpevoli alla giustizia.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
Il delitto della montagna
Chiara Maralfa

Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo: € 12,90
Sinossi

Due anni dopo il trasferimento ad Asiago, dove comanda la locale stazione dei carabinieri, il luogotenente barese Gaetano Ravidà comincia ad abituarsi alla sua nuova vita. Sull’altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra e funestato di recente dalla tempesta Vaia, è alle prese con reati ambientali: un paio di cave di marmo, dismesse da tempo, vengono utilizzate come deposito illegale. Proprio fra quelle pareti di roccia, Ravidà e i suoi uomini trovano, oltre ai rifiuti pericolosi, il cadavere mummificato di un uomo. Mentre si cerca di risalire all’identità della vittima, altre due persone muoiono in circostanze misteriose e apparentemente scollegate tra loro, gettando la piccola comunità nello sgomento. Grazie alle testimonianze, incrociando varie fonti e indagando senza sosta, Ravidà e i suoi collaboratori cominciano a sospettare legami e connessioni tra le vittime e i pericolosi tentacoli della mala del Brenta. Durante i giorni della merla, con il paesaggio ammantato di neve, il luogotenente e la sua squadra dovranno riuscire a superare la coltre di apparente calma e silenzio nel periodo più freddo dell’anno per trovare in fretta la verità.





Si chiese ancora una volta, cosa ci facesse quel cadavere mummificato nella casa. Cosa c’entrava Ernesto Costa, se davvero era lui, con i rifiuti pericolosi e la mala del Brenta? Dov’era la correlazione?

Due anni dopo il trasferimento ad Asiago, dove comanda la locale stazione dei carabinieri, il luogotenente Gaetano Ravidà, nativo di Bari e innamorato del mare, comincia ad abituarsi e ad apprezzare la sua nuova vita. Sull’altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra e funestato di recente dalla tempesta Vaia, è alle prese con reati ambientali: alcune cave di marmo, dismesse da tempo, vengono utilizzate come deposito illegale. Proprio fra quelle pareti di roccia, Ravidà e i suoi uomini trovano, oltre ai rifiuti pericolosi, il cadavere mummificato di un uomo. Mentre si cerca di risalire all’identità della vittima, la piccola comunità è segnata dalla morte di altre due persone. Indagando senza sosta Ravidà e i suoi collaboratori cominciano a sospettare legami tra le vittime e la mala del Brenta. 

Nei giorni della merla, con il paesaggio ammantato di neve, il nostro simpaticissimo luogotenente dovrà risolvere un caso intricato di omicidi, sospetti e verità taciute. Sotto la coltre di apparente calma e silenzio, il fuoco della criminalità è ben vivo e continua ad ardere. 

“Il delitto della montagna” è la seconda indagine di Gaetano Ravidà, la prima è stata “Lo strano caso delle sorelle Bedin”, un vecchio delitto mai risolto. 

Pur non avendo letto il primo giallo non ho trovato alcuna difficoltà a immergermi nelle vicende narrate e il luogotenente Ravidà mi è stato subito simpatico. Capitolo dopo capitolo ho scoperto che lo stimatissimo investigatore dell’Arma, dopo il fallimento del suo matrimonio, ha lasciato la Puglia per trasferirsi al nord. Dal mare alla montagna per dare una svolta alla propria vita. 

Nella figura simbolica della pernice bianca, che più volte fa capolino nella storia come guida onirica di Ravidà, l’autrice rende omaggio a Mario Rigoni Stern, uno dei più importanti scrittori italiani. Rigoni Stern era legatissimo alla sua terra natale, l’Altopiano di Asiago, dalla quale si allontano solo durante il periodo in cui servì come militare durante la seconda guerra mondiale. è stato un narratore sensibile verso il mondo della natura e della montagna, profeta della consapevolezza ecologica. 

“Il delitto della montagna” è una storia avvincente, ricca di temi importanti, scomposta in tanti frammenti. A Ravidà e alla sua squadra il compito di rimettere i tasselli al loro posto per ricomporre un puzzle specchio di fatti distanti nel tempo e di legami personali. 

È molto interessante leggere la descrizione dettagliata dei luoghi, conoscere la cultura locale e cimentarsi con l’interpretazione del dialetto veneto. La narrazione fluida e i colpi di scena tengono vivo l’interesse dei lettori. Tuttavia l’indagine non è l’unico filone narrativo, in parallelo scorrono informazioni sulla vita privata del simpatico luogotenente. Ravidà, separato dalla moglie, lontano da Agnese e Monica, le sue figlie, vive ad Asiago una storia clandestina col medico legale Maria Antonietta Malerba. Ravidà ama la musica dei The National e nasconde la sua fragilità indossando una corazza per non soffrire. Deciso sul lavoro, vacillante nella vita privata, Ravidà è un caleidoscopio di tratti caratteriali. 

L’operazione che dà il via alle indagini viene chiamata, dallo stesso Ravidà, “Terra di nessuno”. Questo termine richiama la Grande Guerra, in cui Ravidà ha perso il nonno Gaetano, fante della Brigata Trapani. 

Un sacrificio – dice il luogotenente – che mi ha insegnato il dovere della memoria.

Infatti l’Altopiano dei Sette Comuni, conosciuto anche col nome di Altopiano di Asiago, è stato teatro di sanguinose battaglie in cui hanno perso la vita tanti giovani. 

L’intero Altopiano, che un tempo si trovava al confine tra l’Impero austro-ungarico e il Regno d’Italia, fu direttamente interessato dagli eventi della guerra e interi paesi vennero completamenti rasi al suolo. La popolazione fu costretta ad abbandonare le proprie case e alla fine delle ostilità, quasi tutti i paesi, i boschi, i prati e i pascoli dell’altopiano erano completamenti distrutti e la ricostruzione progredì lentamente. 

Quindi la grande Storia si intreccia con fatti di cronaca, cuore nero del romanzo, facendo riaffiorare dal passato eventi storici che non devono cadere nell’oblio. 

Grazie al romanzo della scrittrice Maralfa ho scoperto l’esistenza “dei recuperanti” di residuati bellici. Il recuperante partiva da casa armato di piccone e vagava per prati, pascoli e boschi alla ricerca di mazzuoli, stampi da mina, filo spinato e granate inesplose. Di fronte a resti umani si segnalava invece il punto ai militari che procedevano al recupero dei resti della salma. 

Mi piace scoprire di un romanzo la sua molteplice natura: momento di svago e racconto come veicolo della memoria, tramite per porre sempre attenzione a temi importanti come il tema ambientale e sguardo accattivante sulla bellezza del rapporto diretto fra uomo e natura. 

“Il delitto della montagna” è un giallo dalla trama originale che mi ha permesso di conoscere luoghi ed eventi storici che non conoscevo. Ho provato grande empatia per il luogotenente Ravidà e le sua vicenda personale. Ho provato commozione per la tragica storia del nonno morto proprio sull’Altopiano Asiago. 

Il romanzo di Chicca Maralfa è un libro che si legge con piacere regalando momenti di svago e di riflessione per una storia in cui si respira aria di montagna, aria di neve, aria di sangue, aria di Storia.



5 commenti:

  1. Ciao Aquila Reale, sembra un giallo molto interessante e perfetto da leggere in questi giorni di freddo.
    Provo a cercare il primo della serie anche se, da ciò che ho capito, questo libro può essere letto indipendente dal suo predecessore.
    Un saluto 😘

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    1. Ciao Fra, sì puoi leggere questo giallo indipendentemente dal primo che anch'io leggerò a breve. Un caro saluto :)

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  2. Cercavo un romanzo che sia legato in qualche modo alla montagna (per la Reading challenge), per cui li terrò presente (⁠。⁠•̀⁠ᴗ⁠-⁠)⁠✧
    Ciao Aquila 💕

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    1. Ciao Angela, questo libro è perfetto per la Reading Challenge. E' ambientato in montagna, ricorda pagine di Storia con battaglie che si sono consumate ad alte quote e tratta temi ambientalistici quanto mai attuali. Un caro saluto :)

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