tag:blogger.com,1999:blog-15912420589336786802024-03-17T18:11:12.396+01:00Penna D'oroAquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.comBlogger996125tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-18884869478846135412024-03-07T09:35:00.001+01:002024-03-07T09:35:32.787+01:00RECENSIONE | "Il castello delle congiure" di Davide Cossu [Review Party]<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Dopo il successo ottenuto con “Il quinto sigillo”, vincitore
del premio Selezione Bancarella 2023, Davide Cossu torna il libreria con “Il
castello delle congiure”. Entrambi pubblicati da Newton Compton i romanzi hanno
come protagonista Leon Battista Alberti, coadiuvato nelle indagini dal
raffinato e dotto teologo Tommaso Parentucelli. Questa volta la coppia di
investigatori dovrà far luce su un delitto dal movente oscuro che riporta alla
luce antichi segreti della famiglia d’Este.</p><p style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/31wQ81f.jpeg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">7 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">Il castello delle congiure</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Davide Cossu<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Newton Compton</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 224</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 9.9</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Ferrara, autunno 1442. Leon Battista Alberti è invitato a corte per partecipare, in qualità di giudice, a un concorso indetto dal marchese Leonello d’Este: al vincitore sarà commissionato un monumento in onore del suo defunto padre, Niccolò III. Nel frattempo, approfittando dell’antica amicizia che li lega, il marchese incarica Leon Battista di indagare su un fatto spinoso che sta turbando la città: la giovane Laura Pendaglia, erede del cittadino più ricco di Ferrara e promessa sposa di Folco Bonacossi, ha deciso di rinunciare alle nozze e rifugiarsi in convento per farsi monaca. Mentre Leon Battista cerca di orientarsi tra giochi di potere e trame ordite dalle famiglie dei mancati sposi, il giovane Folco muore in circostanze che rimandano alle pagine dei romanzi d’amor cortese. Con l’aiuto dei suoi fidati compagni, il dotto Parentucelli e l’avventuriero de’ Conti, e di Margherita, un’audace e bellissima nobildonna, l’Alberti, in una giostra di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate, tenta di far chiarezza sulla scia di sangue che macchia la corte di Ferrara. Una traccia che conduce a una tragedia confinata nel passato oscuro degli Este, la cui ombra minaccia il potere di Leonello e la sorte stessa del suo casato.</span></p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>S’aspettavano di celebrare un matrimonio, ma temo che
dovranno accontentarsi di un funerale.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Ferrara, autunno 1442. Leon Battista Alberti è invitato a
corte per partecipare, in qualità di giudice, a un concorso indetto dal
marchese Leonello d’Este: al vincitore sarà commissionato un monumento in onore
del suo defunto padre, Niccolò III. Nel frattempo il marchese incarica Leon
Battista di indagare su un fatto spinoso che sta turbando la città: la giovane
Laura Pendaglia, erede del cittadino più ricco di Ferrara e promessa sposa di
Folco Bonacossi, ha deciso di rinunciare alle nozze e rifugiarsi in convento
per farsi monaca. Leon Battista, con l’aiuto dei suoi fidati compagni, il dotto
Parentucelli e l’avventuriero de’ Conti, tenterà di far chiarezza in una
spirale di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate. Una lunga scia di sangue,
il giovane Folco muore in circostanze che rimandano ai romanzi d’amor cortese,
macchierà la città travolta da giochi di potere e trame ordite dalle famiglie
dei mancati sposi. Ad aiutare Leon Battista c’è anche Margherita, un’audace e
bellissima nobildonna. Le tracce conducono a una tragedia confinata nel passato
oscuro degli Este, la cui ombra minaccia il potere di Leonello e la sorte del
suo casato.</p>
<p class="MsoNormal">“Il castello delle congiure” è un bel giallo storico in cui
fanno la loro apparizione nomi famosi, luoghi e famiglie che hanno ricoperto un
ruolo storico importante. La trama, assolutamente chiusa e quindi apprezzabile
senza aver letto il precedente “Quinto sigillo”, è un intreccio di amore e
morte, inganni e misteri. L’amore appare sotto una luce nuova, è un vento di
passione che porta un destino doloroso. Tra i personaggi si creano dinamiche
profonde che si capiranno man mano che i misteri verranno svelati. In un’epoca
in cui il matrimonio è considerato un affare, è facile veder nascere attrazioni
al di fuori del talamo nuziale. L’adulterio, comunque, è sempre una
trasgressione e i peccati si ereditano per poi trasformarsi in odio e vendetta. </p><p class="MsoNormal">In questa fitta ragnatela di pericoli si muove Leon Battista Alberti, un uomo
erudito che, sempre in modo diplomatico, ama sottrarsi agli schemi rigidi di
comportamento. Alberti è un uomo complesso, ha mille interessi e non poche
contraddizioni. Per lui la realtà non è mai come appare e ciò scatena un
turbinio di dubbi, ansie e imperfezioni che lo rendono un personaggio
carismatico. Leon Battista è appassionato del cultura e amante del sapere, non
si sottomette ai potenti ed è ben consapevole della debolezza dell’animo umano.</p>
<p class="MsoNormal">“Il castello delle congiure” è un romanzo in bilico tra
amore e morte, cinismo e vendetta. Sicuramente un buon romanzo, narrato con
passione, che contiene in sé molte anime: il racconto di un vortice d’inganni,
il mistero di più omicidi e il percorso travagliato di un’indagine ricca di
colpi di scena. Desideri e ossessioni richiudono gli uomini in una gabbia, le
congiure fanno sanguinare ferite ancora aperte e i sospetti affollano le pagine
di questo coinvolgente romanzo. </p><p class="MsoNormal">Anche l’amore è una grande congiura, una
splendida luce che nasconde un’ombra intenta a far finta di essere qualcosa che
non è. Leon Battista Alberti è pronto a svelare le congiure del castello. A noi
lettori non resta che seguire le sue orme camminando per le vie di questo
romanzo che ha il sapore di un viaggio a ritroso nel tempo. Un viaggio che crea
una realtà affascinante, dove nascono vendette e sogni utopistici, azioni
coraggiose e torbidi delitti. Davide Cossu ci offre questo viaggio seducente e
non accettarlo sarebbe un peccato!</p><p class="MsoNormal"><br /></p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh2ndXt8pkirhyPfZsIvuSYOa1MWdNktj-vqaTxVmSK5SUGMzXgIkDxsCTnDbQh-LHOWbuk7RsqpZVzVPArU3OPtxAtTjLxDBdSEAbqtHG0XszQV2ZU_eYsF9RzT3NbIGxYRkLVCpDd1WUZjUaEo7QFkFjGIU6y0Q6gcBla8qXrJ1NRy7TOOLXEpGpNjZs" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh2ndXt8pkirhyPfZsIvuSYOa1MWdNktj-vqaTxVmSK5SUGMzXgIkDxsCTnDbQh-LHOWbuk7RsqpZVzVPArU3OPtxAtTjLxDBdSEAbqtHG0XszQV2ZU_eYsF9RzT3NbIGxYRkLVCpDd1WUZjUaEo7QFkFjGIU6y0Q6gcBla8qXrJ1NRy7TOOLXEpGpNjZs=w640-h360" width="640" /></a></div><br /><br /><p></p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-19117093560359152932024-02-29T09:32:00.000+01:002024-02-29T09:32:46.901+01:00BLOGTOUR | "Tutto brucia" di Juan Gomez-Jurado | L'universo Regina Rossa<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il 27 febbraio è una data che ha segnato il ritorno nelle
librerie di Juan Gòmez-Jurado con “Tutto brucia”, edito da Fazi nella
traduzione di Elisa Tramontin. Si tratta di una nuova geniale trilogia
mozzafiato che appartiene all’universo “Regina Rossa”. </p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ma le sorprese non finiscono qui. La nuova edizione di
“Regina Rossa”, il primo volume della serie, uscirà martedì 20 febbraio, giusto
in tempo per (ri)leggerlo prima dell’arrivo dell’omonima <b>serie TV Amazon Prime
Video tratta dal romanzo, in uscita il 29 febbraio</b>! A dare il volto ai due
protagonisti, Antonia Scott e Jon Gutiérrez, troviamo rispettivamente Vicky
Luengo e Hovik Keuchkerian, quest’ultimo reso celebre in tutto il mondo dal
ruolo di Bogotà nella serie “La casa di carta”. Koldo Serra è il regista,
insieme a Julian de Tavira. Gli episodi prodotti sono sette, nessuna attesa fra
gli uni e gli altri. Se non avete ancora conosciuto Antonia Scott, la
protagonista della serie, è arrivato il momento!</p><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjlsVwD4NE83oKjSAVpBUo7AzVYScw9I3ERDV8ON-qCsk4NJFLrwnJ-136Hz8adSXIr37ZimfQuMr3lhaPtwgfdySoCeWh6Oo7zkd6oIYpIUQa3VA_J8b3M7QsITu8cKg0j2kXgGP4xAUqZRt668sJZWiDmN5LX92neayDtKsgzC1c8aOtvG6Omxv_MB4c" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="748" data-original-width="1667" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjlsVwD4NE83oKjSAVpBUo7AzVYScw9I3ERDV8ON-qCsk4NJFLrwnJ-136Hz8adSXIr37ZimfQuMr3lhaPtwgfdySoCeWh6Oo7zkd6oIYpIUQa3VA_J8b3M7QsITu8cKg0j2kXgGP4xAUqZRt668sJZWiDmN5LX92neayDtKsgzC1c8aOtvG6Omxv_MB4c=w640-h288" width="640" /></a></div><br /></div><br /></div></div></div><p style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/GXTvw29.jpeg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="204" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div></td></tr></tbody></table><b style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><i><span style="font-size: medium;">Tutto brucia</span></i></b></div><div style="text-align: left;"><div>Juan Gomez-Jurado</div><div><br /></div><div><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Fazi</span><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"><br /></span></div><div><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> 504</span></div></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> </span><span face="" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 20,00</span></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="font-family: arvo;">Questa è la storia di tre donne che hanno perso tutto.
Anche la paura. Ecco perché sono così pericolose.<br />
Aura Reyes, la mente: fino a poco tempo fa era una dirigente di successo, proprietaria di una lussuosa villa e madre di due figlie me-ra-vi-glio-se (così, scandendo bene le sillabe). Ora la attende una pena detentiva per frode su larga scala e riciclaggio di denaro.<br />
Mari Paz Celeiro, il braccio: una gallega tenace, in grado di piantare cime di rapa e arruolarsi nel corpo d’élite della Legine. Temprata da tante battaglie, da cinque anni attraversa un periodo difficile (in pratica, vive nella sua auto).<br />
Sere Quijano, l’hacker: ingegnera informatica e strega del caos. Le sue capacità tecnologiche sono inversamente proporzionali all’efficacia della sua magia. Ha un’enorme virtù: crede ciecamente in tutto ciò che fa.<br />
Questa è la storia di una vendetta impossibile, senza alcun margine di successo.<br />
Questa è la storia di tre donne che osano fare ciò che tutti noi osiamo solo immaginare.<br />
Qualcosa di incredibile sta per accadere. E nulla sarà mai più come prima.<br />
Sono sempre gli stessi a vincere. È ora di cambiare le regole.
</span></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; font-family: arvo;"><br /></div><div style="font-family: arvo; line-height: 18.48px;"><hr align="center" color="gray" size="1" style="line-height: 18.48px;" width="400" /><div style="line-height: 18.48px;"><div style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"></div></div></div><div class="MsoNormal"><br /></div></div><div style="line-height: 18.48px;"><span style="font-family: georgia, times new roman, serif; font-size: large;"><b>Universo Regina Rossa</b></span></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal" style="text-align: left;"><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal">Esploriamo insieme il ricco universo di questa trilogia che
domina le classifiche spagnole da anni.</p>
<p class="MsoNormal">La fortunata <b>serie “Regina Rossa”</b>, ambientata nei meandri
più oscuri di Madrid, è composta da tre romanzi:</p>
<p class="MsoNormal"><b>1 "Regina Rossa".</b> Con un QI di 242, Antonia Scott è
ufficialmente la persona più intelligente sulla Terra. Ciò l’ha resa la “Regina
Rossa” di un progetto di polizia segreto e sperimentale. Ma quello che sembrava
un dono si è rivelato essere una maledizione e Antonia ha finito per perdere
tutto. Quando il figlio di un potente magnate viene trovato assassinato e la
figlia dell’uomo più ricco di Spagna viene rapita,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Antonia viene richiamata in azione per
risolvere il caso. Per affiancare la protagonista il suo capo Mentor, sceglie
Jon Gutiérrez, un poliziotto basco il cui cattivo carattere lo ha portato a un
soffio dall’esser cacciato dalla polizia. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giocando al gatto e al topo, Jon e Antonia
scoprono di irritarsi a vicenda tanto quanto si ammirano e completano. La chimica
tra i due protagonisti ha un ruolo cruciale nell’indagine.</p>
<p class="MsoNormal"><b>2 "Lupa Nera"</b>. Antonia Scott e Jon Gutiérrez indagano sulla
scomparsa di Lola Moreno, moglie di Yuri Voronin, tesoriere di un clan mafioso.
Ma entra in scena l’ineffabile Lupa Nera, pericolosissima sicaria. Antonia
Scott, sempre alle prese con i suoi demoni, dovrà affrontare una terribile
nemica. </p>
<p class="MsoNormal"><b>3 "Re Bianco"</b> segna<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la
conclusione della trilogia e narra l’ultima corsa contro il tempo di Antonia
Scott. Il suo nemico numero uno le manda un biglietto: “Spero che tu non ti sia
già dimenticata di me. Giochiamo?” Antonia sa che questa partita è quasi
impossibile da vincere. Ma a lei non piace perdere. È il momento della resa dei
conti, dello scontro faccia a faccia con il suo nemico. E sarà uno scontro
spietato, un ballo diabolico a un ritmo forsennato, una crudele caccia al
tesoro costellata di trappole mortali. I fili, come sempre verranno mossi
dall’alto: la regina è la figura più potente della scacchiera, ma non deve mai
dimenticare che c’è sempre qualcuno dietro le sue mosse. Anche questo, però, è
tutto da vedere.</p><p class="MsoNormal"><br /></p>
<p class="MsoNormal"><b>L’universo di Regina Rossa si arricchisce con due prequel:</b></p>
<p class="MsoNormal"><b>“Il paziente”</b>. La figlia del dottor Evans è scomparsa. Il
chirurgo è vittima di un ricatto: se il suo prossimo paziente uscirà vivo dalla
sala operatoria, la sua bambina morirà. E il suo prossimo paziente non è un
uomo qualunque: è il presidente degli Stati Uniti. Il primo libro dell’universo
di Regina Rossa svela il passato dell’enigmatico signor White, il grande
antagonista di Antonia Scott.</p>
<p class="MsoNormal"><b>“Cicatrice”</b>. Simon Sax è un ragazzo fortunato: a soli trent’anni
sta per diventare miliardario. Eppure si sente solo. Finché non conosce
l’ucraina Irina, il cui volto è segnato da un’enigmatica cicatrice. Innamorarsi
di lei è solo il primo di una serie di errori. “Cicatrice” è il secondo libro
dell’universo di Regina Rossa, un thriller irresistibile in cui i lettori
ritroveranno uno dei personaggi più misteriosi della serie:«Chi è
davvero Irina?»</p>
<p class="MsoNormal">Tutti i libri che gravitano nell’Universo Regina Rossa, si
possono leggere separatamente. Tuttavia, insieme i romanzi raccontano una
storia con intrecci coinvolgenti. </p><p class="MsoNormal"><br /></p>
<p class="MsoNormal">Con <b>“Tutto brucia”</b> parte un nuovo ciclo, una nuova avventura
mozzafiato in cui faranno capolino alcune vecchie conoscenze dei lettori di
Regina Rossa come la moglie di Jaume e la commissaria Romeo. Troveremo anche
tre nuove protagoniste disperate e pronte a sfidare il sistema.</p>
<p class="MsoNormal">É la storia di una vendetta impossibile, senza alcun margine
di successo.</p>
<p class="MsoNormal">È la storia di tre donne che hanno perso tutto, non hanno
più paura di nulla e sono molto pericolose.</p>
<p class="MsoNormal">É la storia di tre donne che osano fare ciò che tutti noi
osiamo solo immaginare.</p>
<p class="MsoNormal">Qualcosa di incredibile sta per accadere e nulla sarà mai
più come prima.</p>
<p class="MsoNormal">Tre donne.</p>
<p class="MsoNormal">Aura Reyes, la mente: fino a poco tempo fa era una dirigente
di successo, proprietaria di una lussuosa villa e madre di due figlie
me-ra-vi-glio-se. Ora la attende una pena detentiva per frode su larga scala e
riciclaggio di denaro.</p>
<p class="MsoNormal">Mary Paz Celeiro, il braccio: una gallega tenace,
arruolatasi nel corpo d’élite della Legione. Temprata da tante battaglie, da
cinque anni attraversa un periodo difficile (in pratica, vive nella sua auto).</p>
<p class="MsoNormal">Sere Quijano, l’hacker: ingegnera informatica e strega del
caos. Le sue capacità tecnologiche sono inversamente proporzionali
all’efficacia della sua magia. Ha un’enorme virtù: crede ciecamente in tutto
quello che fa.</p>
<p class="MsoNormal">Quindi, se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di
esplorare l’universo di Regina Rossa, ne rimarrete conquistati. Se poi alle
parole vorrete aggiungere anche le immagini allora non vi resta che accedere,
dal 29 febbraio, ad Amazon Prime per godervi la serie televisiva tratta dalle
indagini di Antonia Scott. Attenzione, può provocare dipendenza!</p>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhXueQb077ouhPlYGBdVOTYdE0GYijgQBsEY8vkbJcuQxnSTreHVgSE0YUzOwz3d5mnBlFAdlb2AFft_u2RwyYI_uFqgup9FCzPjr3LR8_kGzcRhT_mvaG83yI5WlEqDQz2704sN8vzVGk_UZubMIpUa1ENiMNXXVVKBHXk-btN5TKwver539Qe8q0Lp6I" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1042" data-original-width="1667" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhXueQb077ouhPlYGBdVOTYdE0GYijgQBsEY8vkbJcuQxnSTreHVgSE0YUzOwz3d5mnBlFAdlb2AFft_u2RwyYI_uFqgup9FCzPjr3LR8_kGzcRhT_mvaG83yI5WlEqDQz2704sN8vzVGk_UZubMIpUa1ENiMNXXVVKBHXk-btN5TKwver539Qe8q0Lp6I=w640-h400" width="640" /></a></div><br /><p></p><p></p></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-18710887123581523202024-02-13T09:51:00.001+01:002024-02-13T09:51:10.198+01:00RECENSIONE | "L'educazione delle farfalle" di Donato Carrisi<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Donato Carrisi è uno scrittore, sceneggiatore, giornalista e
regista italiano, autore di numerosi bestseller a livello internazionale. La
sua ultima pubblicazione è un thriller coinvolgente, “L’educazione delle
farfalle” (Longanesi), dalla trama ricca di suspense in perfetto stile Carrisi.
</p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><blockquote> Quando scoprirai la
verità sarà troppo tardi per fuggire da questa storia.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/33sIkmj.jpeg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b><i>L'educazione delle farfalle</i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Donato Carrisi<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Longanesi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 432</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 23,0</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre».</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo?</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso.</span></p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>C’erano vari modi per reagire alla perdita di un figlio.
C’era chi si faceva travolgere dalla sofferenza. Chi invece iniziava una
battaglia rabbiosa e insensata col resto del mondo. E chi si rassegnava a
trascorrere il resto dell’esistenza con un ospite silenzioso, invisibile agli
altri, che ti pedina ovunque e non ti lascia mai solo, perché il suo unico
scopo è impedirti di dimenticare.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di
fuoco illuminano la vallata fra le montagne e quando la casa crolla restano
soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo. Ma qualcosa
non è come dovrebbe essere e il destino si rivela terribilmente crudele nei
confronti di una madre: Serena.</p>
<p class="MsoNormal">Per Serena è difficile identificarsi con la parola “madre”.
Lei è lo “squalo biondo”, una broker agguerrita e di successo nel mondo
dell’alta finanza.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Era a capo di un dipartimento strategico per gli
investimenti ad alto rischio ed elevato rendimento di una banca d’affari, ed
era diventata sfacciatamente ricca come i suoi clienti. Nell’ambiente la
chiamavano “lo squalo biondo”, la rispettavano e la temevano. Ma, solitamente,
gli squali biondi non potevano permettersi nemmeno la più piccola defaillance.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Serena è padrona del
suo destino, e nessuno è suo padrone. Dopo l’incendio allo Chalet, tutto
cambia, e Serena inizia a precipitare in un incubo senza fine. E se l’istinto
materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di
qualsiasi cosa nell’universo? E se davvero ci accorgessimo di amare
profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?</p>
<p class="MsoNormal">L’autore narra il percorso di una donna che si trova a
gestire con efficienza una gravidanza non prevista. Serena impara ad amare la
figlia quando la bambina sparisce tra le fiamme dell’incendio dello chalet in
cui si trovava in vacanza con altre undici bambine, nella località sciistica di
Vion. Le tutor salveranno undici bambini su dodici. Aurora è l’unica dispersa.</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></p><blockquote><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>In mezzo al piccolo
inferno, una fila di piedini scalzi immersi nella neve fresca.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Aurora ha sei anni, questo è il nome della figlia di Serena,
è una bellissima bambina che la madre ha posto al centro di una rete di persone
che si prendono cura di lei secondo una routine consolidata. Le due
protagoniste vivono al diciannovesimo piano di un grattacielo milanese
assistite da personale di servizio, babysitter, autisti, portieri e segretari.
Per Aurora sono zii e nonni che non ha mai conosciuto. Serena è anaffettiva,
completamente assorbita dal suo lavoro, dall’ambizione professionale, votata a
un’idea di perfezione che non ammette trasgressioni o deviazioni da un programma
già fissato.</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></p><blockquote>I libri sono come le
persone. A volte non sono come appaiono. A volte custodiscono segreti.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">“L’educazione delle farfalle” è un romanzo che si legge
tutto d’un fiato e trasmette una sensazione d’inquietudine che non ti lascia
andare. La protagonista subisce una metamorfosi guidandoci in un viaggio alla
scoperta del nostro lato oscuro dove vivono le nostre paure, anzi la paura più
grande di tutte: perdere un figlio. Carrisi mette a nudo la psicologia dei
personaggi, il male che è in loro, le passioni, la forza dell’amore che tutto
può. Serena intraprende un percorso di dubbi e incertezze alla ricerca di una
verità che non verrà svelata se non all’ultima pagina. Carrisi narra il tempo
dell’attesa, l’angoscia insopportabile, l’analisi spietata di se stessi.
Prendere consapevolezza di ciò che si è non è facile, non è immediato.
Inizialmente siamo tutti bruchi ma diventeremo farfalle?</p>
<p class="MsoNormal">Il tema della genitorialità è un tema nuovo nei romanzi di
Carrisi. L’autore lo scompone in mille parti che vanno dal rifiuto della
maternità al legame indissolubile; dall’anaffettività, quasi una barriera
innalzata da persone fragili, alla <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non
accettazione della perdita e al senso di colpa. Serena, nella sua indagine, è
guidata dai sentimenti che prova: rabbia, rimpianto, smarrimento, senso di
colpa Il suo dolore si trasforma in una ricerca continua di risposte. Serena
vuole guardare nell’abisso e istintivamente sa cosa fare. Proprio come le
farfalle che sanno già, quando nascono, cosa devono fare. Ma non si tratta solo
di istinto: ciò che facciamo si riflette nelle generazioni successive. A tal
proposito nel libro si parla anche dell’effetto farfalla analizzato dal
matematico Edward Lorenz che nel 1972 tenne una conferenza intitolata “Può il
batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?” tra
tutte le cose c’è un collegamento. Ciò che noi facciamo si riflette nel nostro
futuro e nel futuro degli altri.</p>
<p class="MsoNormal">In questo contesto
vanno collocate e interpretate le trasformazioni di Serena che inizialmente non
è molto simpatica. In un romanzo tendiamo sempre a tracciare una linea di
demarcazione: da una parte i buoni, dall’altra i cattivi. Carrisi mischia le
carte e i suoi personaggi sembrano ciò che non sono. Ciò provoca curiosità nei
lettori e come si può smettere di leggere quando hai davanti una donna, che
scopre in sé il coraggio di una leonessa, che non vuol essere madre e che poi
madre lo diventa; oppure quando all’orizzonte compare un piromane i cui ordigni
incendiari profumano di biscotti; o quando compare sulla scena il rilegatore di
libri perduti?</p>
<p class="MsoNormal">Serena si trasforma, nel suo personale abisso cerca la
speranza e il perdono.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Il modo migliore per punire un desiderio egoistico è
esaudirlo quando ormai è troppo tardi.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Serena è una donna in
conflitto con sé stessa e con la società che impone alle donne determinati
ruoli. Serena è la madre glaciale chiusa inizialmente nel suo bozzolo di cui si
libera durante gli anni trascorsi a cercare la verità sull’incendio. Aurora è
svanita nel nulla, Aurora che la sera dell’incendio indossava due ali da
farfalla fatte di tulle per partecipare alla festa per la fine della vacanza.
Aurora che disegna la madre come una supereroina. E da quel fuoco che divora lo
chalet, serena rinasce. Abbandona il mantello del non-amore e trova in sé la
forza per superare ogni ostacolo. Serena continuerà a cercare Aurora, non si
arrenderà mai.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Il fuoco devastatore si congeda dal proprio pubblico con
un’ultima, crudele meraviglia. Nel cielo stellato sale una miriade di scintille
dorate.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">La farfalla è ammirata da tutti, si posa di fiore in fiore,
ha vita breve ma è felice. Nel silenzio ecco un cavaliere che prende tra le sue
mani le farfalle che ardono e le trasforma in vita, in amore, in sogni
ammalianti come lo sguardo di una bimba che si sente al sicuro tra le braccia
della sua mamma. Tuttavia con Carrisi tutto e il contrario di tutto è
possibile. Quando Serena troverà la risposta che cerca, nulla sarà più come
prima. </p>
<p class="MsoNormal">Carrisi affascina, coinvolge, ipnotizza, con i suoi romanzi
che costruiscono, intorno ai lettori, labirinti e stillicidi di rivelazioni.
“L’educazione delle farfalle” è un thriller psicologico originale e
appassionante che conferma la bravura di Carrisi, maestro del thriller. Non
sempre al male si può dare un volto, un nome. Certi orrori non sono roba da
mostri ma sono perpetuati da essere umani. Stanare le ombre invisibili che si
trovano al centro dell’abisso è cosa giusta. Carrisi è il mio cavaliere che con
coraggio guarda nell’abisso per poterlo raccontare e abbatte il confine tra
bene e male.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-84215351868736872392024-01-31T10:34:00.000+01:002024-01-31T10:34:52.015+01:00RECENSIONE | "Il delitto della montagna" di Chicca Maralfa [Review Party]<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“Il delitto della montagna” è un giallo firmato dalla
scrittrice e giornalista pugliese Chicca Maralfa, edito da Newton Compton
Editori. In commercio dal 26 gennaio 2024, il romanzo è ambientato in una
piccola cittadina di montagna dove avvengono tre morti misteriose. Sarà
un’indagine complicata per Gaetano Ravidà, ma le sue abilità investigative
assicureranno i colpevoli alla giustizia.</p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/j0DCbqZ.jpeg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b><i>Il delitto della montagna</i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Chiara Maralfa<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Newton Compton</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 288</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 12,9</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal">Due anni dopo il trasferimento ad Asiago, dove comanda la locale stazione dei carabinieri, il luogotenente barese Gaetano Ravidà comincia ad abituarsi alla sua nuova vita. Sull’altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra e funestato di recente dalla tempesta Vaia, è alle prese con reati ambientali: un paio di cave di marmo, dismesse da tempo, vengono utilizzate come deposito illegale. Proprio fra quelle pareti di roccia, Ravidà e i suoi uomini trovano, oltre ai rifiuti pericolosi, il cadavere mummificato di un uomo. Mentre si cerca di risalire all’identità della vittima, altre due persone muoiono in circostanze misteriose e apparentemente scollegate tra loro, gettando la piccola comunità nello sgomento. Grazie alle testimonianze, incrociando varie fonti e indagando senza sosta, Ravidà e i suoi collaboratori cominciano a sospettare legami e connessioni tra le vittime e i pericolosi tentacoli della mala del Brenta. Durante i giorni della merla, con il paesaggio ammantato di neve, il luogotenente e la sua squadra dovranno riuscire a superare la coltre di apparente calma e silenzio nel periodo più freddo dell’anno per trovare in fretta la verità.</p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Si chiese ancora una volta, cosa ci facesse quel cadavere mummificato nella casa. Cosa c’entrava Ernesto Costa, se davvero era lui, con i rifiuti pericolosi e la mala del Brenta? Dov’era la correlazione?</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">Due anni dopo il trasferimento ad Asiago, dove comanda la locale stazione dei carabinieri, il luogotenente Gaetano Ravidà, nativo di Bari e innamorato del mare, comincia ad abituarsi e ad apprezzare la sua nuova vita. Sull’altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra e funestato di recente dalla tempesta Vaia, è alle prese con reati ambientali: alcune cave di marmo, dismesse da tempo, vengono utilizzate come deposito illegale. Proprio fra quelle pareti di roccia, Ravidà e i suoi uomini trovano, oltre ai rifiuti pericolosi, il cadavere mummificato di un uomo. Mentre si cerca di risalire all’identità della vittima, la piccola comunità è segnata dalla morte di altre due persone. Indagando senza sosta Ravidà e i suoi collaboratori cominciano a sospettare legami tra le vittime e la mala del Brenta. </p><p class="MsoNormal">Nei giorni della merla, con il paesaggio ammantato di neve, il nostro simpaticissimo luogotenente dovrà risolvere un caso intricato di omicidi, sospetti e verità taciute. Sotto la coltre di apparente calma e silenzio, il fuoco della criminalità è ben vivo e continua ad ardere. </p><p class="MsoNormal">“Il delitto della montagna” è la seconda indagine di Gaetano Ravidà, la prima è stata “Lo strano caso delle sorelle Bedin”, un vecchio delitto mai risolto. </p><p class="MsoNormal">Pur non avendo letto il primo giallo non ho trovato alcuna difficoltà a immergermi nelle vicende narrate e il luogotenente Ravidà mi è stato subito simpatico. Capitolo dopo capitolo ho scoperto che lo stimatissimo investigatore dell’Arma, dopo il fallimento del suo matrimonio, ha lasciato la Puglia per trasferirsi al nord. Dal mare alla montagna per dare una svolta alla propria vita. </p><p class="MsoNormal">Nella figura simbolica della pernice bianca, che più volte fa capolino nella storia come guida onirica di Ravidà, l’autrice rende omaggio a Mario Rigoni Stern, uno dei più importanti scrittori italiani. Rigoni Stern era legatissimo alla sua terra natale, l’Altopiano di Asiago, dalla quale si allontano solo durante il periodo in cui servì come militare durante la seconda guerra mondiale. è stato un narratore sensibile verso il mondo della natura e della montagna, profeta della consapevolezza ecologica. </p><p class="MsoNormal">“Il delitto della montagna” è una storia avvincente, ricca di temi importanti, scomposta in tanti frammenti. A Ravidà e alla sua squadra il compito di rimettere i tasselli al loro posto per ricomporre un puzzle specchio di fatti distanti nel tempo e di legami personali. </p><p class="MsoNormal">È molto interessante leggere la descrizione dettagliata dei luoghi, conoscere la cultura locale e cimentarsi con l’interpretazione del dialetto veneto. La narrazione fluida e i colpi di scena tengono vivo l’interesse dei lettori. Tuttavia l’indagine non è l’unico filone narrativo, in parallelo scorrono informazioni sulla vita privata del simpatico luogotenente. Ravidà, separato dalla moglie, lontano da Agnese e Monica, le sue figlie, vive ad Asiago una storia clandestina col medico legale Maria Antonietta Malerba. Ravidà ama la musica dei The National e nasconde la sua fragilità indossando una corazza per non soffrire. Deciso sul lavoro, vacillante nella vita privata, Ravidà è un caleidoscopio di tratti caratteriali. </p><p class="MsoNormal">L’operazione che dà il via alle indagini viene chiamata, dallo stesso Ravidà, “Terra di nessuno”. Questo termine richiama la Grande Guerra, in cui Ravidà ha perso il nonno Gaetano, fante della Brigata Trapani. </p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Un sacrificio – dice il luogotenente – che mi ha insegnato il dovere della memoria.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">Infatti l’Altopiano dei Sette Comuni, conosciuto anche col nome di Altopiano di Asiago, è stato teatro di sanguinose battaglie in cui hanno perso la vita tanti giovani. </p><p class="MsoNormal">L’intero Altopiano, che un tempo si trovava al confine tra l’Impero austro-ungarico e il Regno d’Italia, fu direttamente interessato dagli eventi della guerra e interi paesi vennero completamenti rasi al suolo. La popolazione fu costretta ad abbandonare le proprie case e alla fine delle ostilità, quasi tutti i paesi, i boschi, i prati e i pascoli dell’altopiano erano completamenti distrutti e la ricostruzione progredì lentamente. </p><p class="MsoNormal">Quindi la grande Storia si intreccia con fatti di cronaca, cuore nero del romanzo, facendo riaffiorare dal passato eventi storici che non devono cadere nell’oblio. </p><p class="MsoNormal">Grazie al romanzo della scrittrice Maralfa ho scoperto l’esistenza “dei recuperanti” di residuati bellici. Il recuperante partiva da casa armato di piccone e vagava per prati, pascoli e boschi alla ricerca di mazzuoli, stampi da mina, filo spinato e granate inesplose. Di fronte a resti umani si segnalava invece il punto ai militari che procedevano al recupero dei resti della salma. </p><p class="MsoNormal">Mi piace scoprire di un romanzo la sua molteplice natura: momento di svago e racconto come veicolo della memoria, tramite per porre sempre attenzione a temi importanti come il tema ambientale e sguardo accattivante sulla bellezza del rapporto diretto fra uomo e natura. </p><p class="MsoNormal">“Il delitto della montagna” è un giallo dalla trama originale che mi ha permesso di conoscere luoghi ed eventi storici che non conoscevo. Ho provato grande empatia per il luogotenente Ravidà e le sua vicenda personale. Ho provato commozione per la tragica storia del nonno morto proprio sull’Altopiano Asiago. </p><p class="MsoNormal">Il romanzo di Chicca Maralfa è un libro che si legge con piacere regalando momenti di svago e di riflessione per una storia in cui si respira aria di montagna, aria di neve, aria di sangue, aria di Storia.</p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhx4_y0lBWNQKoA4g8P00LesGqT5Oaq7AAhE4SiHPunqqIPrOF7AVZ5CVJFQ3zvLrKUVdN8zCTwy790XzxdUZZDRMCvKOiMlFyOJU2SGGBzCRfLu_p7zPm8dzB7ke6N5wCLw14Fu2-gM61N9iPtWRnLuC6FIerU3__p_Zqmm6YN9idN62g1QfzTr9iU0do" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhx4_y0lBWNQKoA4g8P00LesGqT5Oaq7AAhE4SiHPunqqIPrOF7AVZ5CVJFQ3zvLrKUVdN8zCTwy790XzxdUZZDRMCvKOiMlFyOJU2SGGBzCRfLu_p7zPm8dzB7ke6N5wCLw14Fu2-gM61N9iPtWRnLuC6FIerU3__p_Zqmm6YN9idN62g1QfzTr9iU0do=w640-h360" width="640" /></a></div><br /><br /><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-89019135126442820662024-01-30T09:36:00.002+01:002024-01-30T09:41:08.881+01:00RECENSIONE | "Nella stanza dell'imperatore" di Sonia Aggio<p class="MsoNormal">Dopo il brillante esordio con Magnificat (<a href="https://pennadoro.blogspot.com/2022/09/recensione-magnificat-di-sonia-aggio.html">recensione</a>), Sonia Aggio torna
dal 30 gennaio in libreria con il romanzo “Nella stanza dell’imperatore”, edito
da Fazi nella collana Le strade. Si tratta di un romanzo storico sulla vita
dell’Imperatore bizantino Giovanni Zimisce, condottiero dal grande coraggio.</p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/QN1YmzA.jpeg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/QZO0kwz.png" style="background: initial; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">7 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8</span><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">Nella stanza dell'imperatore</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Sonia Aggio<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Fazi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 300</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 18,00</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="color: #222222; font-family: arvo;">Giovanni Zimisce, cresciuto con gli zii materni, i Foca, è diventato con il tempo un valoroso condottiero e combatte con coraggio per l’Impero bizantino accanto a Niceforo, il generale più brillante della sua epoca, e a Leone Foca. La guerra è tutto ciò che gli rimane: sua moglie è morta di parto e i parenti del padre, i Curcuas, lo considerano un traditore. Quando ormai sembra che Giovanni non abbia più altro scopo se non combattere al fianco dei Foca, tre streghe gli profetizzano che diventerà imperatore. Ma come è possibile, visto che sul trono ora siede Niceforo, il suo mentore, l’uomo che l’ha cresciuto e per cui darebbe la vita? Quando proprio Niceforo gli volterà le spalle e l’affascinante Teofano busserà alla sua porta, Zimisce dovrà decidere che cosa fare in futuro: restare fedele all’imperatore, assecondando i principi con cui è cresciuto, o prenderne il posto, accettando definitivamente il suo destino?</span></div></div><br /><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Zimisce è ancora al suo posto, come una sentinella, ma al
suo fianco è apparsa una donna vestita di nero. Zimisce la guarda venire
avanti. Si ferma davanti a lui – capelli grigio ferro, piedi scalzi, occhi
celesti incassati in un reticolo di rughe – e dice: “Salve, Zimisce, tu che
sarai strategos degli Anatolici. Salve, tu che sarai domestikos d’Oriente.
Salve, tu che un giorno sarai basileus ton Romaion. Alzati, Zimisce. Il tuo destino
ti attende altrove. Alzati.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Giovanni Zimisce, cresciuto con gli zii materni, i Foca, è
diventato un valoroso condottiero e combatte per l’Impero bizantino accanto a
Niceforo, il generale più brillante della sua epoca, e a Leone Foca. La guerra
è tutto ciò che gli rimane, infatti sua moglie è morta di parto e i parenti del
padre, i Curcuas, lo considerano un traditore. Quando ormai sembra che Giovanni
non abbia più altro scopo se non combattere al fianco dei Foca, tre streghe gli
profetizzano che diventerà imperatore. Ma come è possibile, visto che sul trono
ora siede Niceforo, l’uomo che l’ha cresciuto e per cui darebbe la vita? Quando
proprio Niceforo gli volterà le spalle e l’affascinante Teofano busserà alla
sua porta, Zimisce dovrà decidere che cosa fare in futuro: restare fedele
all’imperatore o prenderne il posto, accettando così il suo destino?</p>
<p class="MsoNormal">La storia bizantina è sicuramente complessa e affascinante,
ma con molti lati oscuri. L’autrice ha cercato un compromesso tra verità
storica e materia letteraria. Nasce così un romanzo avvincente che ripercorre
le vicende di un uomo che, partendo da semplice soldato, riuscì a conquistare
inaspettatamente la corona.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Luce e buio si alternano sul suo volto mentre lei si
allontana, più gatto che donna, sguardo bramoso e distante. La prima volta non
eri pronto ad ascoltare, ma oggi lo sei. Sei pronto, Zimisce. Il tuo destino ti
attende.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">“Nella stanza dell’Imperatore” è un invito guardare nella
Storia che non conosciamo, è un portale d’accesso per un viaggio avventuroso ricco
di intrighi, amori e terribili inganni, speranza e vendetta. Con uno stile
ricercato, la scrittrice traccia il ritratto di una generazione che deve
spogliarsi del passato per affrontare una vita nuova con paure e angosce. La
sua prosa così vivida ci permette di entrare nelle stanze del palazzo imperiale
dove si decide la vita o la morte di chiunque ostacoli l’ascesa al potere. </p>
<p class="MsoNormal">L’ambientazione ha il volto segreto delle città d’Oriente
che si mostrano ai lettori scoprendo la loro bellezza e la loro ferocia. I personaggi,
quasi tutti uomini, sono tratteggiati con luci e ombre. Zimisce avrà le mani
sporche di sangue. La basilissa Teofano, moglie di Niceforo e amante di
Zimisce, si mostrerà nelle sue vesti di creatura malvagia e lussuriosa. Su
tutti aleggeranno sogni di guerra e di potenza suggellati con patti redatti da abili
tessitori di trame. La parabola di Zimisce, in piena età medievale, mette in
evidenza quanto l’ambizione renda fragili i sentimenti, come la passione porti
al delitto, a complotti tramati nell’ombra. Il vaso di pandora della Storia non
è avaro di misfatti che spesso assumono i toni del “giallo”. É sicuramente
intrigante leggere<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la storia di questo
imperatore bizantino e ancora più affascinante è scoprire ciò che gli uomini
sono capaci di fare per realizzare le proprie aspirazioni. </p>
<p class="MsoNormal">“Nella stanza dell’imperatore” la grande Storia si intreccia
con le storie quotidiane, gli usi e i costumi, la mentalità, la vita in
generale. Il romanzo mescola la realtà alla finzione, con combattimenti e
battaglie, ma anche con scene in cui viene messo in risalto il sentimento dei
protagonisti. Anche dietro a un grande imperatore si celano paure e debolezze.
Giovanni Zimisce era prima di tutto un uomo autore e vittima di intrighi di potere
e conquista.</p>
<p class="MsoNormal">“Nella stanza dell’imperatore” è un romanzo che traccia un
affascinante percorso di avventure cesellate da sentimenti, ma è anche un
intreccio di desideri, conquiste, congiure e senso del destino.</p><p></p></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-10627760709284432492024-01-23T09:51:00.001+01:002024-01-23T09:53:06.398+01:00RECENSIONE | "Il Carosello delle Curiosità" di Amiee Gibbs<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">È in
libreria dal 23 gennaio 2024 “Il Carosello delle Curiosità” il romanzo
d’esordio di Amiee Gibbs, edito da Fazi nella traduzione di Sabina Terziani. L’intrigante
mondo del Carosello, spettacolo itinerante che impiega artisti con abilità
insolite, fa da cornice a una storia che ci trasporta in un mondo in cui la
magia non è solo un’illusione e la vita è pericolosamente simile alla morte.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/z8MuxbI.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">Il Carosello delle Curiosità</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Amiee Gibbs (traduzione Sabina Terziani)<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Fazi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 456</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 18,5</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal">Dopo sette anni passati a girare il mondo, il Carosello delle Curiosità torna in Inghilterra; gli artisti della compagnia di Aurelius e Pretorius sono pronti a stupire il pubblico dell’Athenaeum, un vecchio carcere trasformato in teatro che sorge in uno dei quartieri più malfamati e poveri di Londra. Sul palco si esibiranno l’acrobata albina, i gemelli siamesi, la ballerina minuta e il piccolo suonatore di violino dal corpo coperto di peli. Ma l’esibizione più attesa è sempre quella dell’imprendibile Harlequin e del domatore di fiamme, Lucien. All’altro capo della città, Charlotte, orfana e di umili origini, per qualche misteriosa ragione viene accolta da Mr e Mrs Rose nella loro sfarzosa villa; quando i due coniugi muoiono la ragazza si ritrova alla mercé di Odilon, il figlio, nominato suo tutore, che la ricopre di attenzioni indesiderate. Inoltre Charlotte è gravemente malata e secondo i migliori medici d’Inghilterra per lei non esiste alcuna cura. L’unica speranza è rivolgersi ad Aurelius: corre voce, infatti, che lui possieda il dono di restituire fortuna e salute. Per guarire, Charlotte dovrà quindi trascorrere un periodo all’Athenaeum, dove troverà conforto e comprensione nell’affascinante Lucien. Ma riuscirà davvero a tornare quella di una volta? E quale sarà il prezzo da pagare?</p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Pochi sapevano che la magia era reale. Persino i professionisti di lungo corso la liquidavano considerandola alla stregua dei trucchi con le carte, della capacità di distrarre l’attenzione, dei giochi di destrezza, credendola un intrattenimento volto a ottenere denaro e prestigio. In fondo il trucco principale di un mago è farti credere cose in cui lui stesso sovente non crede.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">La speranza ha un prezzo? Cosa siamo disposti a fare per poter esaudire i nostri desideri? La coscienza mortale ha dei limiti? </p><p class="MsoNormal">Nella Londra vittoriana, dove gli spettacoli itineranti rappresentano l’apice dell’intrattenimento, non c’è biglietto più ambito del “Carosello delle Curiosità” di Ashe e Pretorius. Dopo sette anni passati a girare il mondo, la compagnia di Aurelius e Pretorius è pronta a stupire il pubblico dell’Athenaeum, un vecchio carcere trasformato in teatro che sorge in uno dei quartieri più malfamati e poveri di Londra. L’élite londinese affronta con coraggio le pericolose strade di Southwark per vedere lo spettacolo. Sul palco si esibiranno l’acrobata albina, i gemelli siamesi, la ballerina minuta e il piccolo suonatore di violino dal corpo coperto di peli. L’esibizione più attesa è sempre quella dell’imprendibile Harlequin e di Lucien, l’uomo capace di creare e domare il fuoco. Ma il vero spettacolo non è visibile a tutti. Si mormora che Aurelius Ashe, il proprietario, sia più di un mago e che, al giusto prezzo, possa realizzare qualsiasi desiderio. </p><p class="MsoNormal">All’altro capo della città sorge la Decimus House, la residenza della ricca famiglia Rose. Qui vive Charlotte, orfana di umili origini, accolta dai coniugi Rose nella loro sfarzosa villa. Quando i due benefattori muoiono la ragazza si ritrova alla mercé di Odilon, il figlio, nominato suo tutore, che la ricopre di attenzioni indesiderate. Purtroppo Charlotte è gravemente malata e secondo i migliori medici d’Inghilterra per lei non esiste alcuna cura. L’unica speranza è rivolgersi ad Aurelius e ai suoi poteri. Charlotte ha una possibilità di salvezza ma quale sarà il prezzo da pagare? </p><p class="MsoNormal">La trama dai toni gotici innesca sentimenti e desideri di scoperta nel lettore. La storia narrata è coinvolgente, ricca di descrizioni, con personaggi misteriosi. Tutti i componenti del Carosello sono talentuosi ma sono costretti a difendersi dalla cattiveria umana. Sono definiti mostri e scherzi della natura. Vengono disprezzati fuori dal teatro ma osannati quando si esibiscono sul palcoscenico. A proteggerli c’è Aurelius Ashe che ha formato con loro una grande famiglia dove regna amore, rispetto e onore. Dita è “la madre del gruppo” sempre pronta a consolare, coccolare, a prendersi cura dei suoi “figli”, diversi nell’aspetto ma non nella sensibilità: i gemelli siamesi con il fegato in comune, acrobati sorprendenti; il giocoliere capace di svanire davanti agli occhi del pubblico; una ballerina talmente piccola da sembrare una bambola; un bambino virtuoso del violino ma con il corpo interamente ricoperto da lunghi peli, un ragazzo che può fare cose straordinarie con il fuoco ma ha un cuore meccanico. </p><p class="MsoNormal">Le dinamiche che si instaurano tra questi personaggi ci portano a percorrere percorsi emotivi segnati dalla sofferenza, dall’abbandono, dai sensi di colpa, dai soprusi e dalle violenze, dall’ossessione. All’interno del Carosello si sviluppano legami di lealtà e sostegno reciproco, ma ci sono anche orribili segreti che Odilon Rose, malvagio e crudele, minaccia di rivelare. </p><p class="MsoNormal"> Odilon è un personaggio che non suscita certamente le simpatie dei lettori: è un uomo ossessionato dal possedere oggetti e persone. Infatti considera Charlotte come una sua proprietà ed è ben deciso a sottrarre la sua protetta dall’abbraccio della morte. Ma quale sarà il prezzo da pagare? La posta in gioco diventa più alta quando Lucien si ritrova attratto da Charlotte e lei da lui. </p><p class="MsoNormal">“Il Carosello delle Curiosità” è un romanzo che intrappola il lettore negli ingranaggi di una storia narrata con abilità. È una storia magica e oscura, l’evoluzione è inizialmente più lenta e prepara il terreno a eventi ricchi di suspense e curiosità. L’ambientazione storica, la Londra del 1880, è perfetta per questo romanzo perché è ricca di atmosfera, pericoli, magie e patti diabolici. Tutto appare e scompare, si mostra e si cela con inquietudine. Se siete pronti accomodatevi in platea, smorziamo le luci e attenti, lo spettacolo sta per iniziare.
</p></div></div><p></p>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-15340009826580571242024-01-16T09:09:00.001+01:002024-01-16T09:09:25.126+01:00RECENSIONE | "Il coraggio di Rachel DuPree" di Ann Weisgarber<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“Il coraggio
di Rachel DuPree” è un romanzo di Ann Weisgarber pubblicato da Neri Pozza, nella
traduzione di Maddalena Togliani, nella collana I Narratori delle Tavole.
L’autrice narra la vita dei coloni neri nella prateria e dà voce a un’eroina
che, in una terra desolata, scopre la vacuità del sogno americano e dei suoi
valori, illusori come una manciata di polvere.<o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/4RUo6DO.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">9 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">Il coraggio di Rachel DuPree</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Ann Weisgarber<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Neri Pozza</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 272</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 18,0</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal">Manca l’acqua, nella terra che Isaac e Rachel DuPree hanno scelto per la loro famiglia, e un vento violento soffia sulla prateria sollevando sabbia ed erbacce. Siamo nelle Badlands, South Dakota, e l’anno è il 1917. Non piove da mesi e ogni cosa è secca, come le labbra screpolate di Rachel o gli occhi opachi dei suoi figli. Nonostante le asperità di quella vita, Isaac e Rachel non possono abbandonare la casa di legno e i duemilacinquecento acri che affacciano sulle colline, il loro avamposto sulla frontiera dove è così raro vedere, fra i coloni, un uomo che non sia bianco. Dopo anni vissuti in uno spazio scavato nel fianco di una collina, hanno finalmente una casa, e una casa è segno di rispetto, così come la terra, soprattutto se sei nero. La sete, tuttavia, continua a farsi sentire. Un giorno Isaac chiede alla piccola Liz di calarsi dentro il pozzo. La bambina potrebbe cadere e rimanere uccisa o essere morsa dal serpente con gli occhi rossi che tanto la terrorizza. Qualcosa allora si rompe dentro Rachel. La ribellione comincia a farsi strada nella sua testa. Nella sua città d’origine, Chicago, basterebbe aprire un rubinetto per avere dell’acqua. Perchè, dunque, vivere di stenti al solo scopo di permettere a Isaac di coltivare il suo sogno di proprietario terriero? L’amore e il sacrificio sono davvero tali quando ne va della vita dei figli e della propria esistenza? E che cosa sono sottomissione e rassegnazione se non una forma di tradimento verso i suoi figli e verso se stessa? Aprendo uno squarcio sulla vita dei coloni neri nella prateria, Ann Weisgarber dà voce a un’eroina indimenticabile che, in una terra desolata, scopre la vacuità del sogno americano e dei suoi valori, illusori come una manciata di polvere.</p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Davanti a me c’erano le Badlands. Al mio arrivo la loro vastità mi aveva spaventata. Erano senza fine. C’erano solo canyon che tagliavano la terra, erbe delle praterie alte fino al ginocchio che fremevano e oscillavano come fossero vive, e catene di colline che si stagliavano contro il cielo. Le Badlands mi facevano paura, ma finché Isaac era con me, era quello il posto dove volevo vivere.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">Manca l’acqua, nella terra che Isaac e Rachel DuPree hanno scelto per costruire il loro futuro, e un vento violento soffia sulla prateria sollevando sabbia ed erbacce. Siamo nelle Badlands, South Dakota, nell’anno 1917. Non piove da mesi e ogni cosa è secca, come le labbra screpolate di Rachel o gli occhi opachi dei suoi figli. Nonostante le difficoltà, Isaac e Rachel non vogliono abbandonare la casa di legno e i duemilacinquecento acri che affacciano sulle colline. Ora, dopo tante privazioni, hanno una vera casa, e una casa è segno di rispetto, così come la terra, soprattutto se sei nero. La siccità però incombe senza pietà su tutta la zona e un giorno Isaac decide di calare la piccola Liz dentro il pozzo per recuperare l’acqua rimasta sul fondo. La bambina è terrorizzata, potrebbe cadere e rimanere uccisa o essere morsa dal serpente dagli occhi rossi che le incute tanta paura. Isaac è sordo ai pianti della bambina. </p><p class="MsoNormal"></p><blockquote><p class="MsoNormal"><span style="color: #202124; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: left;">«</span>Noi siamo qui<noi qui="" siamo=""><span style="color: #202124; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: left;">»</span> le dissi. <il pap="" regge="" ti=""><span style="color: #202124; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: left;">«Il papà ti regge</span><span style="color: #202124; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: left;">»</span>. </il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti="">Lei mi guardò, il viso scuro paralizzato dalla paura. Il vento soffiava e Liz sussultò, gli occhi ridotti a due fessure. </il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa=""><span style="color: #202124; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: left;">«Sei coraggiosa</span><span style="color: #202124; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: left;">»</span> le dissi mentre scendeva a occhi chiusi. Le spalle le tremarono. Emise un gorgoglio, poi scomparve nel pozzo. Non ero tipo da rivolgermi a Gesù per chiedergli favori. Ma quel giorno lo feci. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">Gesù misericordioso. Dolcissimo Gesù misericordioso. Accompagna mia figlia in questo pozzo.</sei></il></noi></p></blockquote><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa=""></sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">Allora qualcosa si rompe dentro Rachel e la ribellione comincia a farsi strada nella sua testa. Durante i momenti di sconforto la donna pensa che nella sua città d’origine, Chicago, basterebbe aprire un rubinetto per avere dell’acqua. Perché, dunque, vivere di stenti al solo scopo di permettere a Isaac di coltivare il suo sogno di proprietario terriero? L’amore e il sacrificio sono più importanti della vita dei figli e della propria esistenza? La sottomissione e la rassegnazione non sono una forma di tradimento verso i suoi figli e verso se stessa? </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa=""></sei></il></noi></p><blockquote>South Dakota. La terra delle opportunità. Ma quello era stato prima della siccità, prima che io e Isaac mandassimo una bambina giù nel pozzo. Prima che lo facessimo per la seconda volta. La seconda volta, Liz urlò quando Isaac le disse che avevamo bisogno di lei. Urlò finché non le misi una mano sulla bocca e le tenni chiuse le labbra… Al pozzo sapevamo tutti cosa fare, sapevamo cosa aspettarci, e questo non fece che peggiorare la situazione. Ci stavamo abituando. Ci eravamo rassegnati. </blockquote><p></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">A 25 anni, Rachel, una discendente di schiavi, sogna di lasciare il suo lavoro da cuoca in una pensione per sposare Isaac DuPree, il figlio della padrona di casa. Lui non è innamorato della ragazza ma vede nel matrimonio la possibilità di chiedere più terra a suo nome. Lei accetta sicura di poter conquistare Isaac e si trasferisce nelle terre del South Dakota: hanno un piccolo gregge e 160 acri di terra che aumenterà negli anni. Isaac, che si rivelerà uomo testardo, ambizioso e orgoglioso, vuol essere finalmente alla pari dei pionieri bianchi mentre Rachel inizia a sognare un’altra vita. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa=""></sei></il></noi></p><blockquote>La terra determinava il valore di una persona. Avevo perso il conto del numero di volte che Isaac me l’aveva detto. Ma nessuna distesa di terra sarebbe bastata per soddisfarlo. Ci sarebbe sempre stato un nuovo terreno dove far pascolare le mucche, o un angolino con un torrente che non si prosciugava mai, o delle praterie per coltivare il frumento invernale. Non sarebbe mai finita.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">Seguiamo la vita difficile della coppia. Quattordici anni dopo, la situazione è disperata a causa della siccità, il bestiame sta morendo e le riserve di cibo sono esaurite. Isaac vorrebbe comprare altro terreno che nemmeno gli indiani vogliono. L’eccessiva ambizione di Isaac non fa che peggiorare la situazione della moglie incinta e dei loro cinque figli. Di fronte ai segreti e alle bugie di un marito che conosce a malapena, Rachel deve trovare in sé la forza per prendere la decisione più difficile della sua vita. La donna aveva lavorato sodo per compiacere il marito, per vedere un’ombra di ammirazione nei suoi occhi. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">Sicuramente i coloni americani hanno affrontato sfide che oggi molti di noi non sarebbero in grado di superare. La storia di Rachel è la storia di una donna che ha preso decisioni straordinarie. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">L’autrice, con una scrittura essenziale, narra una pagina di storia poco conosciuta: la conquista dell’Occidente dove le famiglie nere sono rare e gli allevatori neri ancora più rari. Nel suo scritto si percepisce la realtà dell’epoca: i neri dell’esercito partecipano come i bianchi alle esazioni contro gli indiani. I bianchi disprezzano i neri e gli indiani, i neri, come Isaac, disprezzano gli indiani. I sentieri delle lacrime si moltiplicano e il disprezzo umano non ha limiti. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">“Il coraggio di Rachel DuPree” è un libro commovente, struggente, travolgente. È il ritratto di una donna e madre coraggiosa che riesce ad apporsi ai sogni egoistici del marito. I desideri, quando portano alla sofferenza, hanno bisogno di un gran coraggio per realizzarsi e non è detto che ciò sia possibile. Siccità, polvere, bestiame morente e bambini nati morti sono avversità difficili da superare. Anche Rachel ha dei sogni che il marito consapevolmente disillude, ma lei deve continuare a sognare per non perdere la sua anima. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">Rachel è una donna forte, una madre, una figlia, una sorella, che non teme il duro lavoro e nel tempo si guadagnerà il rispetto, forse un surrogato dell’amore, del marito. Purtroppo la siccità, come la morte, non guarda in faccia a nessuno e Rachel è determinata a dare ai suoi figli sopravvissuti la vita che meritano. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">“Il coraggio di Rachel DuPree” è un romanzo sull’amore e sulla lealtà, la patria e l’appartenenza. Soprattutto è la storia del coraggio di una donna di fronte alle avversità. In una società patriarcale, Rachel cerca di ritagliarsi il suo spazio di libertà. Libertà di poter decidere, di non piegare la testa e di poter fare a modo suo. Costi quel che costi. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">Il mondo di Rachel non è perfetto ed è facile, per noi lettori, scivolare nelle sue stesse incertezze seguendo le sue emozioni e la sua metamorfosi, la ricostruzione di sé e la determinazione per dare un nuovo volto alla propria vita. Sondare il dolore di Rachel, permette di comprendere meglio il senso di panico e di confusione che la vita le infligge nei momenti più bui. Nonostante tutto, la vita merita sempre di essere vissuta anche se ti mette davanti a prove terribili. L’animo femminile può essere forte, deve essere forte, per poter andare oltre le abitudini, il quotidiano, la passività e l’indifferenza del mondo esterno. La forza per combattere tutto ciò è dentro di noi. Rachel deve reagire per salvare chi ama, i suoi bambini. </sei></il></noi></p><p class="MsoNormal"><noi qui="" siamo=""><il pap="" regge="" ti=""><sei coraggiosa="">“Il coraggio di Rachel DuPree” è un romanzo duro e implacabile, capace di dar voce ai bisogni insoddisfatti, ai pensieri inespressi, alle delusioni, alle speranze. Per anni Rachel si sottomette al marito, finché un giorno, il giorno della calata di Liz nel pozzo, si chiede dove finisce il volere di Isaac e inizia il suo. Sarà l’amore per i figli a mostrarle la via del cambiamento, perché solo ritrovando il suo passata potrà salvare il futuro dei suoi figli. Rachel capirà la forza che si cela in lei e nascerà a nuova vita abbracciando la speranza di avere la meglio su un mondo che potrebbe cancellarla senza alcuna pietà.
</sei></il></noi></p></div></div><p></p>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-27840670672030759442023-12-11T09:04:00.000+01:002023-12-11T09:04:09.362+01:00RECENSIONE | "Fiore di roccia" di Ilaria Tuti<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“Fiore di roccia” di Ilaria Tuti, edito da Longanesi 2020, è
un romanzo storico ambientato nel piccolo paese di Timau della Carnia, nella
regione che ora si chiama Friuli Venezia Giulia, durante la prima Guerra
Mondiale. L’autrice riporta alla memoria una storia sconosciuta al grande
pubblico, quella delle Portatrici carniche: un gruppo di donne friulane che
operarono lungo il fronte della Carnia durante la prima Guerra Mondiale. Le
portatrici scalavano la montagna per raggiungere il fronte e aiutare gli uomini
nelle trincee portando nelle loro gerle cibo, munizioni e medicinali,
riportando a valle, molto spesso, i cadaveri dei soldati da seppellire in un
piccolo cimitero che loro stesse avevano scavato.</p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/NujTqfI.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></span></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-size: medium;"><img src="https://i.imgur.com/HE2X8g6.png" style="background: initial; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></span></div><div class="separator" style="clear: both;"><span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">9 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 8</span></span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, times new roman, serif; font-size: medium;"><b><i>Fiore di roccia</i></b></span></div><div style="font-family: Arvo; text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Ilaria Tuti<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Longanesi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 320</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 18,8</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="color: #222222; font-family: arvo;">«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche chi è rimasto nei villaggi, mille metri più in basso. Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle. Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame. Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore. Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione. Risaliamo per ore, nella neve che arriva fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. Il nemico, con i suoi cecchini – diavoli bianchi, li chiamano – ci tiene sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre ci arrampichiamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i «fiori di roccia». Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l'eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall'inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire. Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.» Con "Fiore di roccia" Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.</span></div></div><br /><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni.
Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù.
Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede
aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle
vette e dei segreti per risalirle. Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri
ragazzi moriranno anche di fame.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Agata Primus, personaggio di fantasia, è una donna indipendente,
orgogliosa, caparbia che non ha mai accettato compromessi. Assiste suo padre
malato, lasciata sola dai suoi fratelli Giovanni e Tommaso dopo la morte della
madre. Nel paesino vivono anche Francesco Maier, un ricco giovane innamorato di
Agata, e il parroco Don Nereo che protegge e aiuta la ragazza. Sarà proprio lui
che chiederà ad Agata e alle sue amiche di scalare la montagna su sentieri
pericolosi per raggiungere i soldati e<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>portar loro viveri e munizioni. Così Agata, Viola, Caterina, Lucia e
Maria affronteranno ogni giorno il pericolo, la fatica e il dolore, di questi
viaggi su sentieri impervi. </p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura.
Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere
i libri che riempiono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente
di povertà e terrore. Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo
alla chiamata.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Con il passar del tempo Agata si rende utile anche in
infermeria aiutando il dottor Janes e il capitano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Colman la considera una donna coraggiosa come
un fedele e tenace soldato. Tutte le donne si sentono ormai parte di
quell’esercito accampato sulle montagne, tanto che non esiteranno a imbracciare
un fucile per combattere e sentirsi vicino a loro.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le
decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta
fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se
fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è
soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle
svuotate e le meni strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i
morti che noi stesse dovremo seppellire.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Il titolo del libro si ispira al nome di una stella alpina
che viene chiamata “Fiore di roccia” per la sua tenacia ad aggrapparsi alla
montagna e che riflette l’eroismo e il coraggio di tutte quelle donne carniche
che si sono sacrificate per aiutare e prendersi cura degli alpini che
combattevano alle prime linee italiane. Uomini che cercano parole di conforto,
un sorriso in un mondo che ci vede l’uno contro l’altro.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per
raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli bianchi, li chiamano – ci
tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli
speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i
“fiori di roccia”.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Agata Primus è un personaggio nato dalla fantasia
dell’autrice, ma i fatti narrati sono realmente accaduti. Lei è l’emblema di
tutte le donne che hanno combattuto per la libertà, ma che hanno anche provato
pietà per i nemici nel nome di quella “fratellanza” che dovrebbe unire e non dividere.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta ho
visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente
può più essere come prima.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">“Fiore di roccia” dà voce a tutte le donne che si sono
sacrificate durante la guerra per aiutare i soldati al fronte. L’oblio sceso
sulle Portatrici è stato squarciato dal potere delle parole che ne ha
restituito il ricordo a tutti noi. Sono state loro a rispondere al grido
d’aiuto dei soldati al fronte e oggi questo bel libro di Ilaria Tuti le
consegna all’immortalità. Le Portatrici hanno spalle larghe, non indietreggiano
davanti alla fatica e al lavoro. Hanno mani ruvide, abiti lisi e sono forgiate
da secoli a sostenere la famiglia nelle condizioni più avverse. Sono donne
abituate a lottare, a non fare affidamento sugli uomini, combattono e difendono
ciò che amano e per cui vale la pena lottare e morire. Anche loro sono scese in
battaglia anche se la Storia le ha dimenticate. </p>
<p class="MsoNormal">Nel 1997 a Timau, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi
Scalfaro, ha consegnato alle reduci, ormai novantenni, la medaglia d’oro al
valor militare.</p>
<p class="MsoNormal">“Fiore di roccia” è un romanzo potente che commuove e
cattura <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per il coraggio e l’umanità
delle protagoniste, per le splendide descrizioni dei luoghi, perché parla di
guerra ma al tempo stesso di speranza. Mi sono immedesimata con la protagonista
Agata Primus, che è la voce narrante del romanzo, provando i suoi stessi
sentimenti. Ho ammirato la sua determinazione e forza d’animo, ho riflettuto
sulle sue parole sempre attuali anche oggi che la guerra non è un ricordo ma
una dolorosa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>presenza:</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Ho scelto di essere libera. Libera da questa guerra, che
altri hanno deciso per me. Libera dalla gabbia di un confine, che non ho
tracciato io. Libera da un odio che non mi appartiene e dalla palude del
sospetto. Quando tutto attorno a me era morte, io ho scelto la speranza.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">L’incomparabile vicenda delle<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Portatrici carniche merita di continuare a
vivere nella memoria di tutti noi come una straordinaria pagina di Storia.</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></p><blockquote><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nell’inverno della
vita, sacra è la presenza che si prende cura della dignità umana.</blockquote><p></p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-23059294478129763732023-11-21T09:44:00.000+01:002023-11-21T09:44:53.897+01:00RECENSIONE | "La voce del buio" di Gigi Paoli<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“La voce del buio” di Gigi Paoli, Giunti Editore, è un
giallo che vede protagonista maschile, Piero Montecchi, professore di
Neuroscienze forensi all’Università di Verona, specializzato in fenomeni
paranormali. Le vicende si svolgono intorno a una casa di riposo, in cui ogni
due anni e da dodici anni scompaiono diversi anziani, come se venissero
risucchiati dal buio del bosco. Scompaiono tutti nello stesso posto. Nello
stesso modo. Senza alcun movente e senza una spiegazione plausibile. Tutto
sembra essere collegato a strane voci e inquietanti presenze, e sarà proprio
Piero a dare una spiegazione logica a quegli avvenimenti. Un noir per chi
subisce il fascino del paranormale.</p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/0HhwzvB.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">7 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">La voce del buio</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Gigi Paoli<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Giunti</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 304</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 16,9</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal">Da dodici anni alcuni anziani scompaiono di notte, senza lasciare traccia, tutti nello stesso modo: escono da Villa Imperiale, la sfarzosa casa di riposo sul Passo della Mendola dove sono ospiti, abbandonano i propri indumenti ai margini del bosco e si inoltrano nel buio richiamati da una voce… o almeno così riferiscono alle autorità gli amici e i parenti dei dispersi. Ogni due anni puntualmente la storia si ripete, senza che gli inquirenti riescano a venirne a capo. Mentre in paese si mormora che lassù c'è qualcosa di sovrannaturale per il susseguirsi di eventi inspiegabili, a far luce sul caso viene chiamato il professor Piero Montecchi. Fascinoso, ironico, innamorato della scienza e di una moglie perduta, Montecchi è docente di Neuroscienze forensi all'Università di Verona e membro del CICAP, l'ente che controlla le affermazioni sul paranormale. Tra foreste silenziose, presenze inquietanti e un antico fatto di sangue che ha sconvolto per sempre il villaggio, lo scettico professore dovrà sciogliere i nodi di una vicenda che sembra trascendere i limiti della razionalità. Perché nessuno meglio di lui sa che l'enigma più contorto non è l'occulto, bensì la mente umana. Un mistero impossibile, macchiato dall'ombra di presenze oscure.</p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote><p class="MsoNormal">L’anziana sorrise. Si sfilò le pantofole e si tolse la vestaglia
di flanella, cercando di piegarla con attenzione prima di gettarla per terra.
Poi fece lo stesso con gli occhiali. Si passò la mano fra i capelli, un vezzo
istintivo della bella donna che era stata, e sorrise a sé e al buio.</p>
<p class="MsoNormal">Ora poteva andare.</p>
<p class="MsoNormal">Entrò dentro il bosco.</p>
<p class="MsoNormal">E nessuno la vide mai più.</p>
<p class="MsoNormal">Né viva, né morta.</p></blockquote><p class="MsoNormal"></p>
<p class="MsoNormal">Da dodici anni alcuni anziani scompaiono di notte, senza
lasciare traccia, tutti nello stesso modo: escono da Villa Imperiale, la
sfarzosa casa di riposo sul Passo della Mendola dove sono ospiti, abbandonano i
propri indumenti ai margini del bosco e si inoltrano nel buio richiamati da una
voce, o almeno così riferiscono alle autorità gli amici e i parenti dei
dispersi. Ogni due anni puntualmente la storia si ripete, senza che gli
inquirenti riescano a venirne a capo. Mentre in paese si mormora che lassù c’è
qualcosa di sovrannaturale<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per il
susseguirsi di eventi inspiegabili, viene chiamato il professor Piero
Montecchi. Fascinoso, ironico, innamorato della scienza e di una moglie
perduta, Montecchi è docente di Neuroscienze forensi all’Università di Verona e
membro del CICAP, l’ente che controlla le affermazioni sul paranormale.</p>
<p class="MsoNormal">Tra foreste silenziose, presenze inquietanti e un antico
fatto di sangue che ha sconvolto per sempre il villaggio, lo scettico
professore dovrà sciogliere i nodi di una vicenda che sembra trascendere i
limiti della razionalità. Perché nessuno meglio di lui sa che l’enigma più
contorto non è l’occulto, bensì la mente umana.</p>
<p class="MsoNormal">Ho letto “Le voci del buio” con una gran voglia di scoprire
il mistero celato nel buio dove si nascondono presenze oscure. Ho provato a
immaginare la voce del buio che attira a sé le persone anziane e ho percepito
brividi lungo la schiena pensando alla Voce che sceglie le sue vittime tra
persone fragili. Il paranormale lo sappiamo, non esiste e il professor Montecchi
è pronto a smantellare ogni tentativo di opposizione. Eppure, non sempre la
ragione ha una spiegazione per ogni cosa. Forse perché la verità, a volte, è
difficile da vedere e da accettare.</p>
<p class="MsoNormal">Il protagonista del romanzo è il professor Piero Montecchi,
fascinoso e ironico vedovo cinquantenne ancora perdutamente innamorato di sua
moglie Cinzia. È un uomo elegante, fuma le gauloises blu. A far compagnia al
professore c’è Winston, tenero pastore tedesco, dono della moglie.</p>
<p class="MsoNormal">La sua vita si svolge tra la casa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>veronese che affaccia sul cortile interno di
via Cappello (situata nel cuore del centro storico dove si trova il famoso
balcone di Giulietta, ulteriore riferimento all’amore tragico dei due giovani,
oltre al nome Montecchi) e Saint Paul de Vance, un piccolo borgo medievale nel
sud della Francia dove Cinzia aveva acquistato un appartamento, il loro nido
d’amore prima della grande tragedia. Dopo la morte dell’amata moglie, il
professore adotta la solitudine per proteggersi dal dolore perché non aveva mai
accettato la morte della donna amata e non voleva condividere il suo dolore con
nessuno.</p>
<p class="MsoNormal">Nel passato il nostro professore era carabiniere
paracadutista in forza alla Tuscania. Fu ferito gravemente durante una missione
a Mogadiscio, in Somalia, riportando danni permanenti come un forte mal di
testa che non lo lascia mai.</p>
<p class="MsoNormal">Sarà proprio Montecchi ad essere chiamato per risolvere le
sparizioni inspiegabili alla casa di riposo. L’uomo di scienza è chiamato a
dare una risposta a qualcosa che appare lontano anni luce dalla scienza. Avrà
l’appoggio del maresciallo Galasso, ormai in pensione, ma sempre pronto a
ergersi paladino della verità. Nel paese tutti hanno paura del bosco e cercano
una protezione contro il male. Ovunque, nei luoghi pubblici, nelle case e anche
nelle camere d’albergo, il crocifisso fa da scudo alla paura. Il professore,
inizialmente, disapprova.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Il male non è un’entità astratta, a meno che <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non si voglia pensare a Lucifero o all’Inferno
di Dante. Il male, lo diceva la sua Scienza, è frutto di qualcosa di tangibile,
di scientifico.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Patrimonio genetico, fattori naturali e culturali, possono
influenzare i nostri comportamenti al di fuori della coscienza, quindi niente
paranormale, “si tratta di Scienza, non chiacchiere, né sogni.” Forse. Tra le
frasi attribuite al geniale scienziato Albert Einstein, una si adatta
perfettamente a questa storia:</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Dio non gioca a dadi col mondo. Tutto è determinato,
dall’inizio alla fine, da forze su cui non abbiamo controllo. Danziamo tutti su
una melodia misteriosa, intonata a distanza da un musicista invisibile.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Man mano che si procede con la lettura si entra in un incubo
sempre più oscuro che ritorna ciclicamente e non dà scampo. Capitolo dopo
capitolo gli interrogativi aumentano, le certezze vacillano e i dubbi sono
direttamente proporzionali ai misteri.</p>
<p class="MsoNormal">Mi è piaciuta l’ambientazione in un luogo incantevole della
nostra bella Italia e ho trovato interessanti i riferimenti alle Neuroscienze,
materia attuale e complessa che studia, anche, le capacità del cervello che
ancora non conosciamo del tutto. Alcuni neuroscienziati fanno parte del CICAP,
per la confutazione delle affermazioni sul paranormale. L’accoppiata
neuroscienze e paranormale sarà fonte di molti intriganti eventi anche perché
Montecchi ha una mente aperta al dubbio.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Se vuoi nascondere davvero qualcosa, mettila sotto gli
occhi di tutti e nessuno la vedrà mai.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Gigi Paoli, scrittore e giornalista, è già noto al grande
pubblico dei lettori per la serie, ambientata nella bellissima città di
Firenze, che vede protagonista il tenace, ironico e instancabile, cronista di
giudiziaria Carlo Alberto Marchi. Con “La voce del buio” l’autore si cimenta
con un nuovo personaggio, una nuova ambientazione, una nuova storia. </p>
<p class="MsoNormal">“La voce del buio” è un romanzo camaleontico, un po’
thriller e horror, un po’ paranormale e noir. È un romanzo carico di
suggestioni, di voci e di nodi da sciogliere.</p>
<p class="MsoNormal">Vi invito quindi a una lettura intrigante con atmosfere
inquietanti e tanta suspense. Una vicenda al limite della razionalità. Una
storia che profuma di ciclamino, la pianta sacra a Ecate che era la divinità
greca dell’oltretomba e della magia. La potente signora dell’oscurità che
regnava sui demoni malvagi, sulla notte, sui fantasmi e sui morti, vi dà
appuntamento al limitar del bosco.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-22211775455548097952023-11-09T09:36:00.001+01:002023-11-09T09:56:45.811+01:00RECENSIONE | "Le persiane verdi" di Georges Simenon<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“Le persiane verdi” (Adelphi) è tra i romanzi più belli del
grande e amato scrittore del Novecento, il belga Georges Simenon. Emile Maugin
è un celeberrimo attore teatrale e cinematografico, noto per la sua vita di
eccessi e per il carattere dispotico con cui tiranneggia chi gli è accanto. Ma
solo lui sa che il suo cuore malato gli lascia poco da vivere. E ha un sogno
che, prima di andarsene, vuole a tutti i costi realizzare.</p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="font-family: arvo; text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/FiZfTPA.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/HE2X8g6.png" style="background: initial; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">9 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">Le persiane verdi</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Georges Simenon<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Adelphi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 208</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 19,0</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="color: #222222; font-family: arvo;">«Forse questo è il libro che i critici mi chiedono da tanto tempo e che ho sempre sperato di scrivere» azzarda Simenon, che ha terminato "Le persiane verdi" in una sorta di stato di grazia, all'indomani della nascita del secondo figlio. Ha tutte le ragioni di essere soddisfatto: è riuscito a scolpire una figura larger than life, Emile Maugin, celeberrimo attore giunto, a sessant'anni, all'apice del successo e della fama, che un giorno apprende di avere, al posto del ventricolo sinistro, «una specie di pera molle e avvizzita». «Maugin non è ispirato né a Raimu, né a Michel Simon, né a W.C. Fields, né a Charlie Chaplin» afferma risolutamente Simenon nell'Avvertenza. «E tuttavia, proprio a causa della loro grandezza, non è possibile creare un personaggio dello stesso calibro, che faccia lo stesso mestiere, senza prendere in prestito dall'uno o dall'altro certi tratti o certi tic». Ciò detto, taglia corto, «Maugin non è né il tale né il talaltro. È Maugin, punto e basta, ha pregi e difetti che appartengono solo a lui». Pregi e difetti alla misura del personaggio: dopo un'infanzia sordida, ha lottato, perduto, vinto, amato, desiderato, conquistato e posseduto tutto - donne, fama, denaro -, e coltiva la propria leggenda abbandonandosi a ogni eccesso. Prepotente, scorbutico, cinico (ma segretamente generoso), regna da tiranno su un piccolo mondo di sudditi devoti e trepidanti, fra cui la giovanissima e amorevole moglie, ma vive nella costante paura della morte e nella nostalgia dell'unica cosa che non ha mai conosciuto: la pace dell'anima - quella cosa tiepida e dolce a cui il suo desiderio attribuisce la forma di una casa con le persiane verdi.</span></div></div><br /><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Bevve il terzo bicchiere a occhi chiusi. Poi ne bevve un
quarto e solo allora si eresse in tutta la sua altezza, spinse il petto in
fuori, gonfiò le guance e tornò a essere quello che tutti erano abituati a
vedere. Si guardò intorno, osservando le facce che fluttuavano tra le nuvole di
fumo, e contrasse le labbra in una smorfia, la sua famosa smorfia, feroce e
patetica insieme, che alla fine produsse l’effetto desiderato, li fece ridere,
come a teatro faceva ridere la platea, il tipico riso nervoso di chi per un attimo
ha avuto paura.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Protagonista del romanzo è il grande Emile Maugin,
celeberrimo attore giunto a sessant’anni, all’apice del successo e della fama,
che un giorno apprende di avere, al posto del ventricolo sinistro, “una specie
di pera molle e avvizzita”. È il dottor Biguet, eminente specialista, a fare
diagnosi senza appello:</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Maugin, lei mi ha detto poco fa che ha cinquantanove anni.
Ma il cuore che avevo davanti era quello di un settantacinquenne.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Maugin racchiude in sé pregi e difetti. Dopo un’infanzia
sordida, ha lottato, perduto, vinto, amato, desiderato, conquistato e posseduto
tutto. Ha donne, fama e denaro. Coltiva la propria leggenda abbandonandosi a
ogni eccesso: è prepotente, scorbutico e cinico, avaro in pubblico ma
segretamente generoso. È il tiranno della sua corte formata da sudditi che lo
amano e lo temono, fra cui la giovanissima e amorevole moglie Alice che non gli
aveva fatto mai alcun rimprovero e che lui aveva sposato anche se la donna era
incinta di un altro uomo.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Lei non gli aveva fatto nessun rimprovero. Ma erano proprio
quei rimproveri non formulati che lo mandavano in bestia.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Maugin vive però avendo costantemente paura della morte
anelando l’unica cosa che non ha mai avuto: la pace dell’anima, quella cosa
tiepida e dolce a cui il suo desiderio attribuisce la forma di una casa con le
persiane verdi.</p>
<p class="MsoNormal">La figura di Maugin, come lo stesso autore tiene a
precisare, non si ispira a nessun altro attore realmente vissuto. Maugin è
Maugin, punto e basta. Tutti lo amano e ammirano, lui cerca una pace interiore
che non è mai riuscito a raggiungere. Un’infanzia di estrema povertà, senza
nessun affetto e valori, ha segnato la sua vita affollata da demoni. Il suo
rifugio è l’alcol, rigorosamente cognac e vino rosso, che scaccia la malinconia
ma è un rifugio temporale, alla fine l’inevitabile si presenterà. Se vuol
continuare a vivere Maugin dovrà rinunciare alla vita frenetica e agli eccessi.
Ma come può il grande attore rinunciare al suo modo di presentarsi agli altri?
Come può rinunciare al bere, alle donne (amate e perdute), al sesso e alla vita
frenetica delle prove a teatro? Non può ma deve. Inizia a percepire l’assedio
della stanchezza:</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Sono stanco. Stan-co, capite? Stanco da morire. Stanco di
essere un uomo. Stanco di reggersi in piedi. Stanco di vedere e sentire
individui come Cadot, e di doversene per giunta fare carico. Avevano remore,
loro, a tormentarlo? Qualcuno aveva mai avuto pietà di lui? Lo avevano mai
visto andare a chiedere educatamente aiuto a checchessia?</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">È affascinante leggere Simenon e “Le persiane verdi” si
rivela un ulteriore romanzo in cui l’autore esegue un’autopsia accurata sul
corpo del genere umano. È l’analisi di un uomo solo che si sente prossimo alla
morte e sogna di essere l’imputato di un processo i cui giudici sono persone a
lui note. Cerca l’assoluzione per le sue colpe Maugin, la pace dell’anima
simboleggiata da una casetta con le persiane verdi. Ma indietro non si può
tornare ed è impossibile sfuggire al destino di cui lui è l’artefice. C’è tanta
infelicità tra le pagine di questo romanzo e si percepisce la solitudine del
protagonista anche se intorno a lui ci sono tante persone.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Era strano: il buio che lo circondava non era il buio
immobile, immateriale, negativo, a cui siamo abituati. Gli ricordava piuttosto
il buio quasi palpabile di certi incubi della sua infanzia, un buio minaccioso,
che a volte di notte lo assaliva a ondate come a volerlo soffocare.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">“Le persiane verdi” è un romanzo intenso alla ricerca delle
stratificazioni psicologiche che danno spessore al protagonista, il grande
Maugin, che si condanna e autoassolve, si odia e si ama, si consola con l’alcol
per sentirsi meglio e dimenticare i cattivi pensieri. Con brevi frammenti di
memoria, l’autore svela la vita movimentata dell’attore che decide, alla fine,
di cercare la pace lasciando Parigi e stabilendosi con la sua famiglia ad
Antibes in una grande villa. Ancora una fuga, ancora un cambiamento che nulla
risolve: Maugin si sente inutile, beve sempre più. Un giorno, durante un uscita
in barca per pescare, si ferisce con un amo al piede. Quella piccola,
insignificante ferita, sarà l’inizio della fine.</p>
<p class="MsoNormal">Un lungo flusso di coscienza porta Maugin a riflettere sulla
sua cronica infelicità ma non troverà risposte precise.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></p>
<p class="MsoNormal">“Le persiane verdi” è un romanzo in cui le incertezze vanno
a braccetto con i fantasmi di una vita. Il protagonista abbraccia in sé tutti
coloro che hanno faticato per ottenere successo e spesso sono costretti a
“recitare” anche nella quotidianità. Il porto sicuro è una casetta dalle persiani
verdi ma arrivarci è impossibile anche se a volerlo è il grande Maugin,
vittorioso sul palcoscenico ma fallimentare nella vita.</p>
<p class="MsoNormal">Ancora una volta Georges Simenon ha scritto un gran romanzo
in cui c’è la ricerca del senso della vita tra sentimenti e passioni che vivono
nei pensieri e diventano evanescenti nei fatti. Il protagonista vive dentro la
tempesta della sua vita come in una voragine in cui l’anima perde la retta via.</p>
<p class="MsoNormal">“Le persiane verdi” è una “zona franca” in cui ognuno dice
la sua senza dare spettacolo e gli eventi vanno in varie direzioni ma è Maugin
a dar vita a uno straordinario contesto di riflessione. È la sua voce a
prevalere su tutti. Ma è una voce interiore che medita sui misteri
dell’esistenza e della dignità delle persone. È una voce alla ricerca di ciò
che le viene negato, la serenità e l’equilibrio interiore. Se lui non fosse il
grande Maugin, qualcuno lo cercherebbe ugualmente? Possono l’amore, il calore
di una famiglia, l’amicizia mostrare veramente i loro volti o tutto è finzione come
a teatro? L’interesse muove cielo e mare, guida le azioni degli uomini e si
traveste da fragilità sociale. Il passato e il presente dialogano tra loro
creando un vortice che si immerge nell’interiorità del protagonista. Del futuro
non c’è certezza e questo Maugin lo sa perfettamente e malinconicamente
percorre la via del crepuscolo in compagnia del suo “ventricolo sinistro
paragonato a una specie di pera molle e avvizzita”, sognando quella casa dalle
persiane verdi che anela da una vita.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-81164437513107462662023-11-03T09:37:00.000+01:002023-11-03T09:37:50.842+01:00BLOGTOUR | "Vertigine" di Franck Thilliez | I 5 motivi per leggere il romanzo<p class="MsoNormal">Novembre
sarà sicuramente un mese ricco di uscite editoriali in libreria. Tra i più
graditi e attesi ritorni vi segnalo in uscita il 7 novembre “Vertigine” (Fazi nella collana Darkside)
del maestro del thriller francese Franck Thilliez. Il romanzo è una crudele
quanto affascinante dissezione dell’animo umano messo davanti al pericolo. Un
enigma intricato con un’ambientazione da brivido. <o:p></o:p></p><p>
</p><p class="MsoNormal">Franck
Thilliez continua a giocare e manipolare, ma questo noi lettori affezionati già
lo sappiamo. Per chi non dovesse conoscere il maestro del rompicapo letterario,
sarò ben lieta di elencare cinque motivi per leggere “Vertigine”.</p><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjRtMd06rFmijAkeWDqhlFRXzX8raE04VpPgcEWZy146acsy0WeOy9etiJEZC9-RUEB6HTRqg23Y8dfV9bKFRmlqLsUpxlLmyuLV8eDYGi2YgcdIrxBl3WtwGIpqSU6ryfl4PtNpzi0nSsBR-CHQT0qZfMN2sN9H9KzAw0ozgokyw1VcufpYxar4nGt0Y4" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="748" data-original-width="1667" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjRtMd06rFmijAkeWDqhlFRXzX8raE04VpPgcEWZy146acsy0WeOy9etiJEZC9-RUEB6HTRqg23Y8dfV9bKFRmlqLsUpxlLmyuLV8eDYGi2YgcdIrxBl3WtwGIpqSU6ryfl4PtNpzi0nSsBR-CHQT0qZfMN2sN9H9KzAw0ozgokyw1VcufpYxar4nGt0Y4=w640-h288" width="640" /></a></div><br /></div></div></div><p style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/SR4K4Id.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="204" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div></td></tr></tbody></table><b style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><i><span style="font-size: medium;">Vertigine</span></i></b></div><div style="text-align: left;"><div>Franck Thilliez</div><div><br /></div><div><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Fazi</span><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"><br /></span></div><div><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> 312</span></div></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> </span><span face="" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 19,00</span></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="color: #222222; font-family: arvo;">Jonathan Touvier, ex alpinista cinquantenne, si risveglia intontito e non sa dove si trova. Attorno a lui soltanto buio, umidità, freddo. È finito in fondo a una grotta e non ha idea di come sia successo. Non è solo. Insieme a lui ci sono il suo fedele cane Pokhara e due sconosciuti: Farid, giovane di origini maghrebine, e Michel, uomo di mezza età che lavora in un macello. Jonathan è incatenato al polso, Farid alla caviglia; Michel è libero, ma la sua testa è coperta da una spaventosa maschera di ferro, che esploderà se si allontana dagli altri due. Sulla schiena hanno tre biglietti con altrettante domande: «Chi sarà il ladro?», «Chi sarà il bugiardo?», «Chi sarà l’omicida?». Qualcuno sta giocando con loro, e ha tessuto con cura una ragnatela inestricabile per intrappolarli. Chi è? E perché l’ha fatto? Ben presto, però, la domanda più urgente diventerà un’altra: fino a che punto si può arrivare per non soccombere in una situazione così estrema? Se la natura può rivelarsi un’assassina spietata, l’uomo può trasformarsi in un predatore senza scrupoli: tra menzogne e mezze verità, scatta una disperata lotta per la sopravvivenza, da affrontare con ogni mezzo e strategia possibile.</span></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div style="line-height: 18.48px;"><hr align="center" color="gray" size="1" style="line-height: 18.48px;" width="400" /><div style="line-height: 18.48px;"><div style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"></div></div></div><div class="MsoNormal"><br /></div></div><div style="line-height: 18.48px;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b>I 5 motivi per leggere il romanzo</b></span></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal" style="text-align: left;"><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div style="font-family: arvo;"><br /></div><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><blockquote>Siamo scossi da un vento di sconfitta e mi rendo conto che, martoriato dalla fame, sono diventato come loro: un predatore pronto a tutto. Ho sentito, vivido e pressante, l’istinto della caccia.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">1.</span></b><span style="font-family: Arvo;"> Perchè la trama è già una trappola per i lettori, leggendola non potrete non voler leggere questo nuovo geniale enigma firmato Franck Thilliez. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Jonathan Touvier, ex alpinista cinquantenne, si risveglia intontito e non sa dove si trova. Attorno a lui solo buio, umidità e freddo. È finito in fondo a una grotta e non ha idea di come sia successo. Con lui ci sono il suo fedele cane Pokhara e due sconosciuti: Farid, giovane di origini maghrebine, e Michel, uomo di mezza età che lavora in un macello. Jonathan è incatenato al polso, Farid alla caviglia; Michel è libero, ma la sua testa è coperta da una spaventosa maschera di ferro che esploderà se si allontana dagli altri due. Sulla schiena hanno ognuno un pezzetto di stoffa bianca su cui sono vergate tre domande: “Chi sarà il ladro?”, “Chi sarà il bugiardo?”, “Chi sarà l’omicida?”. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Chi li ha portati lì? E perché l’ha fatto? Qualcuno ha tessuto con cura una ragnatela inestricabile per intrappolarli, ma la domanda più urgente diventerà un’altra: fino a che punto si può arrivare per non soccombere in una situazione così estrema? </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;"></span></p><blockquote><span style="font-family: Arvo;">Eccovi dunque uniti nella cattiva sorte. Nessuno sa di voi, a parte me, ma dubito di potervi essere di qualche aiuto, da dove sono ora. E credetemi, non vi troveranno mai. Vi sia ben chiara una cosa: morirete tutti. Il punto è scoprire quanto a lungo riuscirete a resistere e perché.</span></blockquote><p></p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">2.</span></b><span style="font-family: Arvo;"> Perchè se la natura può rivelarsi un’assassina spietata, l’uomo può trasformarsi in un predatore senza scrupoli. I protagonisti, tra menzogne e verità, affronteranno una dura lotta per la sopravvivenza mettendo in atto ogni strategia possibile. Allora conosciamoli meglio questi tre uomini compagni di sventura. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Jonathan Touvier da giovane ha scalato un bel po’ di montagne. Sua moglie Francoise è malata di leucemia e solo un trapianto di midollo potrebbe salvarle la vita. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Michel Marquis è un uomo imponente. Per vivere macella i maiali. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Farid Houmad, vent’anni, non ha moglie né figli. Il suo passato è avvolto nel mistero. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Tre personaggi, tre forti personalità, tre antagonisti, dovranno comprendere che solo l’unione può dar loro, forse, una possibilità di salvezza. Con loro io ho provato subito una gran empatia nutrita dalla sofferenza fisica e morale, dai segreti che verranno pian piano svelati. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><b>3.</b></span><span style="font-family: Arvo;"> Perchè leggere Thilliez è come entrare in un labirinto precipitando in un vortice di suspense. È davvero intrigante il modo in cui l’autore crea il mondo oscuro dei suoi thriller. Mondo in cui le perversioni umane sono liberate da qualsiasi catena e i personaggi hanno personalità scomposte in mille pezzi che si riflettono e si moltiplicano nella narrazione. “Vertigine” è una “guida alla sopravvivenza” in territorio ostile. Tutti sono assediati da paure primordiali e danno vita a un clima perverso di cui solo lo scrittore possiede la chiave. Thilliez gioca, come sempre, con i suoi lettori conducendoli in una storia machiavellica e soffocante. Nell’abisso ghiacciato il lato oscuro dei personaggi viene alla luce e preparatevi a leggere di eventi cruenti, scelte dolorose ma necessarie. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;"></span></p><blockquote><span style="font-family: Arvo;">La sopravvivenza abbatte le barriere della coscienza. Tutto quello che credevamo sepolto, rimosso, riemerge in quel momento con, alle volte, una violenza decuplicata.</span></blockquote><p></p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">4.</span></b><span style="font-family: Arvo;"> Perchè “Vertigine” è un thriller implacabile, cupo, che vi porterà a immedesimarvi con i vari personaggi o a eleggere il vostro preferito in un contesto di grandi emozioni. Fate attenzione a chi eleggerete come vostro protetto perché i tre uomini sicuramente non sono agnellini. </span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Forse inizialmente i tre prigionieri e il cane, anche il fido animale avrà un ruolo decisivo nella storia, penseranno di unire le forze per collaborare e sostenersi a vicenda cercando un modo per ritrovare la libertà. In loro c’è speranza. </p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Nella grotta di ghiaccio in cui sono reclusi troveranno dei “doni”. La speranza ancora vive. </p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Poi subentra la fame, il freddo trafigge i loro corpi, a tratti la ragione si spegne, i dubbi aumentano. La speranza inizia a inclinarsi. </p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Le forze diminuiscono, il trascorrere del tempo svanisce sostituito dal ritmo interno e ancestrale dell’uomo, gli istinti prendono il posto della ragione e ognuno sospetta dell’altro. La speranza non c’è più. </p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><blockquote>La carne sopravvive alla carne. La vita alla vita.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">5.</span></b><span style="font-family: Arvo;"> Perchè Thilliez è un maestro nel conquistare l’attenzione dei lettori e lo fa anche tramite un semplice elenco di “doni” che i tre uomini trovano nella grotta. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Due paia di guanti, due sacchi a pelo e due paia di calzettoni, ma loro sono in tre. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Due arance, un vecchio giradischi e due bottiglie di Vodka. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Una pentola, due piatti e due forchette di plastica, un accendino, un fornello e alcune bombole di propano. Ma non c’è cibo da cucinare. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Un forziere di metallo chiuso con una combinazione a sei cifre. Cosa contiene? </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Una macchina fotografica e una pistola con un proiettile. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Tanti oggetti per aiutarli a sopravvivere, ma sarà proprio così? </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Se posso permettermi un consiglio, prestate molta attenzione ai dettagli perché ogni cosa ha un significato in questo viaggio che ben presto richiederà un impegno psichico eccezionale. Vi sembrerà di udire il rumore delle unghie della follia che graffiano le pareti della ragione. </span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;">Quindi se come me amate i luoghi ostili e indicibili segreti, un’atmosfera inquietante e uomini incatenati messi a dura prova, maschere pronte a esplodere e lotta per la sopravvivenza, allora “Vertigine” è il romanzo che fa per voi.
</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: Arvo;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arvo;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiZxkA-k04p1skOG6VuRGk4SL8DLk06bz-f5XcfvFmtdCXy_tZAmknX8fFr973iDK_wE73SaSnJ9uoIWrDnd3tpuCZX86xTl5CuV6hfIXUfecZVqK_BJ3BF2TRUH5TGF1GfJ23bEcdwlS0sDfkEyTq2jcoAp8xBZemlGN7BfOKpToufE_EuPORWEUITJWA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1667" data-original-width="1667" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiZxkA-k04p1skOG6VuRGk4SL8DLk06bz-f5XcfvFmtdCXy_tZAmknX8fFr973iDK_wE73SaSnJ9uoIWrDnd3tpuCZX86xTl5CuV6hfIXUfecZVqK_BJ3BF2TRUH5TGF1GfJ23bEcdwlS0sDfkEyTq2jcoAp8xBZemlGN7BfOKpToufE_EuPORWEUITJWA=w640-h640" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: Arvo;"><br /><br /></span><p></p></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><p></p><p></p>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-2581283800177672792023-11-02T09:23:00.002+01:002023-11-02T09:47:17.508+01:00RECENSIONE | "La taverna degli assassini" di Marcello Simoni [Review Party]<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Marcello Simoni torna in libreria con “La taverna degli assassini”(Newton Compton), un’indagine di Vitale Federici. Dotato di arguzia e di un formidabile spirito di osservazione, Vitale Federici vive incredibili avventure nell’Italia del Settecento. </p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Le storie narrate da Marcello Simoni mi affascinano e coinvolgono nell’eterna sfida tra criminali ed eroi. Il fascino dell’avventura è un seme sempre pronto a germogliare nei thriller storici di Simoni.
</p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/e2sWirY.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/QZO0kwz.png" style="background: initial; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">7 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">7</span><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, times new roman, serif; font-size: medium;"><b><i>La taverna degli assassini</i></b></span></div><div style="font-family: Arvo; text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Macello Simoni<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Newton Compton</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 224</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 9,90</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="color: #222222; font-family: arvo;">Anno del Signore 1793. Granducato di Toscana. Un castello fondato su un’antica abbazia, un cadavere avvolto nei tralci di una grande vite. Sotto le luci di un’alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un’onta per il casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano affondare nell’antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio sull’identità dell’assassino. Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse impossibile da decifrare?</span></div></div><br /><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"> “La taverna degli assassini” è un romanzo ambientato nel Natale del 1793. Colli Fiorentini. Un castello fondato su un’antica abbazia, un cadavere avvolto nei tralci di una grande vite. Sotto le luci di un’alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un’onta per il casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano affondare nell’antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio sull’identità dell’assassino. Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse impossibile da decifrare? </p><p class="MsoNormal">La storia ruota intorno alla figura di Vitale Federici, giovane uomo dalla personalità particolare che ama risolvere enigmi basandosi sulle sue abilità deduttive. Siamo nel Granducato di Toscana e l’eco della Rivoluzione francese è giunta anche al castello del barone Leonberto Calendimarca. In Francia sono migliaia gli aristocratici ghigliottinati, anche il re Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta sono stati uccisi. In tempi così cruenti, nel castello Calendimarca avviene uno strano delitto. </p><p class="MsoNormal">Simoni inquieta e affascina con un breve romanzo giallo immerso nella storia e sfumato di politica, in cui realtà e fantasia si mescolano in una trama nascosta. I capitoli brevi sono arricchiti con illustrazioni realizzate dallo stesso autore che conferiscono alla storia il sapore del mistero e dell’avventura. </p><p class="MsoNormal">In questo nuovo capitolo delle indagini di Vitale Federici, non ci si annoia sicuramente. Camminando un passo indietro a Federici potremo vivere l’evoluzione di un’indagine intricata connessa all’antica tradizione di produzione del vino e a una cantina misteriosa. È stato intrigante scoprire i segreti del castello, segreti che sembrano non finire mai. Per aggiungere un pizzico di romanticismo vedremo Federici che, nel castello, si ritroverà faccia a faccia con una vecchia fiamma, una passione che credeva sopita da tempo. E non finisce mica qui. Per rendere tutto più intricato conosceremo una serie di personaggi che affollano le pagine di questo libro, come madonna Augusta Cornelia, moglie del barone Calendimarca. Donna affascinata dal gotico “non fa altro che parlare di castelli diroccati e di cimiteri infestati dagli spiriti.” È una donna altezzosa, sempre ingioiellata ed elegante con vertiginose parrucche. </p><p class="MsoNormal">Faremo poi la conoscenza del physicus di corte, Morieno Santacroce. Uomo misterioso dal volto deturpato da chiazze grigio-bluastre, vive relegato nella torre del castello con i suoi libri e i suoi alambicchi. </p><p class="MsoNormal">Non di secondaria importanza è il personale al servizio del barone: la governante Gertrude, “torva e taciturna, dal comportamento marziale”; Lucrezia, la bella bambinaia; Jacopo, il mastro bottigliere. </p><p class="MsoNormal">Tutti hanno qualcosa da nascondere, si coprono a vicenda e conoscono i segreti del castello. A completare il quadro dei personaggi misteriosi, a un certo punto della storia compaiono uomini in tricorno e mantello oscuro che si riuniscono nella taverna poco lontana dal castello. </p><p class="MsoNormal">“La taverna degli assassini” è un romanzo che cattura e coinvolge. La trama è arricchita da dettagliate ricostruzioni storiche e avventure appassionanti che rendono il romanzo una lettura godibile. Non sarà facile scoprire la verità. </p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Un’indagine è del tutto e per tutto simile a una via crucis. Si compone di tappe. Un insieme di soste, fermate e intoppi che si susseguono fino al raggiungimento del traguardo.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">Federici, fin dalle prime battute, mi ha ricordato il leggendario investigatore Sherlock Holmes così geniale e accattivante.
Questo non è il primo libro di Simoni che leggo, in tutti i suoi lavori l’autore fonde magistralmente storia, mistero e avventura. Aprire un suo libro è come affacciarsi alla finestra del tempo guardando un paesaggio che assicura l’adrenalina del giallo e l’emozione della storia. Con Simoni si attraversano passaggi segreti, si attraversano cunicoli, si salgono impervi gradini per giungere alle torri del castelli. L’avventura è assicurata. </p><p class="MsoNormal">Una piacevolissima sorpresa è stata la nuova veste grafica scelta per il libro. La copertina è davvero intrigante con i simboli araldici preludio di un romanzo ricco di fascino. Un fascino che trasfigura, una verità che non è una cosa bella. Forse la realtà non è sempre un bel dono. Alcune volte è meglio rimanere dentro la grotta di Platone a scrutare le ombre. A volte le ombre sono meglio della realtà. A voi l’ardua riflessione.
</p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjOtciU200bxUcoDKdKs2L9p2ZVpSYELkrCJBz9Y1kYJGoJl-Znrx3Gb7ZXbWq2RBGtotNKgw4CQ9dcbHLGYPgZxVaxYG93JJoCdeF9mF80iRsYIDbubzchKWn5W4ZgEnz0ruLacg4fpNqmGmE4Di8SIdhIZN45lo6DRMiwBSGN6IBcAoudSpfrth2HrBE" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjOtciU200bxUcoDKdKs2L9p2ZVpSYELkrCJBz9Y1kYJGoJl-Znrx3Gb7ZXbWq2RBGtotNKgw4CQ9dcbHLGYPgZxVaxYG93JJoCdeF9mF80iRsYIDbubzchKWn5W4ZgEnz0ruLacg4fpNqmGmE4Di8SIdhIZN45lo6DRMiwBSGN6IBcAoudSpfrth2HrBE=w640-h360" width="640" /></a></div><br /><br /><p></p></div><p></p>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-34896618615250627882023-10-31T09:20:00.000+01:002023-10-31T09:20:23.511+01:00RECENSIONE | "A Roma si muore da soli" di Enrica Aragona [BookTour]<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“A Roma si
muore da soli” è il primo romanzo di Enrica Aragona pubblicato con la Newton
Compton Editori. Un efferato omicidio scuote Roma sotto Natale, la commissaria
Nadia Montecorvo dovrà affrontare un’indagine
che la porterà a fare i conti con il proprio passato.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="font-family: arvo; text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/JADtJaV.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/QZO0kwz.png" style="background: initial; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">7 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">7</span><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b><i>A Roma si muore da soli</i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Enrica Aragona<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Newton Compton</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 288</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 12,00</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="font-family: arvo;">Mancano pochi giorni a Natale, e la commissaria Nadia Montecorvo sta indagando su un caso molto delicato: davanti a una scuola elementare di Roma sono stati esplosi diversi colpi di pistola. A perdere la vita è una giovane donna, Emilia Colantonio; mentre Carlotta Lenzi, una bambina che stava andando a scuola insieme a suo padre, è rimasta gravemente ferita. Le indagini si concentrano subito sul passato di Emilia: l’assassino aveva un movente personale o la follia omicida si è scatenata a seguito di un diverbio per motivi di lavoro? Determinata a non escludere nessuna ipotesi, Nadia comincia a interrogare diversi sospettati. Ma dopo una visita in ospedale per sincerarsi delle condizioni della piccola Carlotta, i ricordi personali cominciano a sovrapporsi all’indagine in corso. In un caso in cui è vitale mantenere la lucidità e il sangue freddo, la commissaria Montecorvo dovrà riuscire a tenere a bada i suoi demoni interiori per trovare al più presto il colpevole.</span></div></div><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><blockquote><p class="MsoNormal">Le mani erano tenaglie, aggrappate con forza al lenzuolo. Respira. </p><p class="MsoNormal">La trachea era un budello dove la sopravvivenza passava a stento e colava lenta nei polmoni, goccia dopo goccia. Non è niente. Puoi farcela. </p><p class="MsoNormal">Il sudore era benzina che bagnava il cuscino, appiccicava le ciglia. È tornato. Devi combattere. </p><p class="MsoNormal">Il mostro. Lo sentiva. Lo sentiva scivolare tra i muscoli e le vene, pronto ad avvinghiarla in un abbraccio melmoso. Pronto a trascinarla giù nella palude.</p></blockquote><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal">Un killer terrorizza la Capitale. Mancano pochi giorni a Natale e la commissaria Nadia Montecorvo sta indagando su un caso molto delicato: una giovane donna è stata uccisa davanti a una scuola elementare. Carlotta, una bambina che stava andando a scuola accompagnata dal padre, è rimasta gravemente ferita. Nadia e la sua squadra raccolgono testimonianze, controllano alibi e iniziano a formulare delle ipotesi. Ma dopo una visita in ospedale, per sincerarsi delle condizioni della piccola Carlotta, i ricordi personali di Nadia iniziano a sovrapporsi all’indagine in corso. In un caso in cui è vitale mantenere la lucidità e il sangue freddo, la commissaria Montecorvo dovrà riuscire a tenere a bada i suoi demoni interiori per trovare al più presto il colpevole. </p><p class="MsoNormal">Leggere “A Roma si muore da soli” è stata una piacevole sorpresa, un thriller nostrano con protagonisti che si muovono in una realtà ricca di luci e ombre. La Città Eterna mostra, nel romanzo, le sue bellezze ma anche le fragilità della periferia fatta di degrado e violenza, dove si vive sulla propria pelle la quotidiana sensazione di sentirsi soli, abbandonati da tutti. </p><p class="MsoNormal">I sogni svaniscono e la realtà contamina ogni scelta, allontana le persone e i rapporti si sgretolano anche quando si cerca di cambiar vita, di migliorare. </p><p class="MsoNormal">Roma è la città madre che abbraccia ma non protegge i suoi figli. Roma seduce, si rivela col tempo, ma ha diverse anime e periferie in cui manca un rapporto diretto con gli abitanti di questi luoghi. Abitanti ormai rassegnati alle mille manchevolezze dei servizi pubblici locali, alla criminalità organizzata a e alla burocrazia. </p><p class="MsoNormal">Enrica Aragona nel suo romanzo affronta varie tematiche che tracciano una trama fluida e accattivante. L’omicidio della giovane donna è l’inizio di un viaggio nel dolore, nei sensi di colpa, nel complesso rapporto genitori-figli, nel mondo delle malattie mentali. Tutti abbiamo i nostri demoni ben racchiusi in zone d’ombra relegate nelle profondità del nostro essere. I problemi iniziano quando i demoni si liberano e raggiungono la superficie delle nostre coscienze. </p><p class="MsoNormal">La protagonista del romanzo, la commissaria Nadia Montecorvo, ha un passato difficile. Ha fatto delle scelte che oggi non perdona a se stessa. L’indagine innesca un effetto domino che svela fatti celati nell’ombra. </p><p class="MsoNormal">L’autrice narra i fatti e compone ritratti psicologici dei personaggi calandoli in una società celata dietro la maschera del perbenismo. Ogni capitolo collabora a creare una spirale di crudeltà umana e fragilità dei sentimenti. Viene a galla una gran verità: per amare gli altri occorre prima amare se stessi. </p><p class="MsoNormal">A stemperare l’atmosfera delle questioni oscure, c’è l’arma dell’ironia ben padroneggiata dalla scrittrice perchè ci vuol coraggio a entrare in un vissuto doloroso, nei sensi di colpa, nell’odio che porta alla vendetta e alla perdizione. </p><p class="MsoNormal">“A Roma si muore da soli” non è solo l’occasione per leggere un buon giallo, è il ribaltamento della normalità nello scambio di ruoli fissati dalla società. È la liberazione di segreti che, per troppo tempo, sono rimasti intrappolati. Il passato non fa sconti, non si può cancellare. Affrontare il mondo non è facile e ci vuol un gran coraggio. Alcuni personaggi sono ambigui e tessono ragnatele di dipendenza, menzogne e dominazione. </p><p class="MsoNormal">“A Roma si muore da soli” è un romanzo che coinvolge catapultandoti in un mondo dove sogni e aspirazioni muoiono nella lotta per la sopravvivenza. In fondo si nasce e si muore soli. In mezzo c’è la vita.
</p><p class="MsoNormal"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhcnxl-PRsGj_Xl7DT-q4AA_gnN2PsQcibi2m79U1fRKuMPxK5Nl9eH7aHdvqC-lyGtgsTZSDOwgD4OcSWGZI0H9mK0l8RsvzbsI-6IwfWJCeaVxUe6GL8608Vjcw1UHAXxbm8CP2vWzW5znvtt5i6xIi2D8Vo8HIAeryise4Oz_7vVJoRXcG9JF9B3dOw" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhcnxl-PRsGj_Xl7DT-q4AA_gnN2PsQcibi2m79U1fRKuMPxK5Nl9eH7aHdvqC-lyGtgsTZSDOwgD4OcSWGZI0H9mK0l8RsvzbsI-6IwfWJCeaVxUe6GL8608Vjcw1UHAXxbm8CP2vWzW5znvtt5i6xIi2D8Vo8HIAeryise4Oz_7vVJoRXcG9JF9B3dOw=w640-h360" width="640" /></a></div><br /><p></p></div><p></p>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-72724626166365057522023-10-25T09:23:00.000+02:002023-10-25T09:23:49.905+02:00RECENSIONE | "La casa del mago" di Emanuele Trevi<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“La casa del mago” (Ponte alle Grazie) è il nuovo,
bellissimo libro di Emanuele Trevi, premio Strega con “Due vite”. Il “mago” del
titolo è suo padre Mario, magnetico e sfuggente psicanalista junghiano
scomparso nel 2011. Trevi inizia un viaggio per comprendere l’indecifrabile
genitore attraverso la casa del mago, quella in cui lo scrittore finisce per
vivere.</p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/zBdZiaN.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b><i>La casa del mago</i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Emanuele Trevi<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Ponte alle Grazie</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 256</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 18,0</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre gli ripete spesso un'istruzione enigmatica: «Lo sai com’è fatto». Per non perderlo (ad esempio, fra le calli di Venezia, in una passeggiata dell'infanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Il padre, Mario Trevi, celebre e riservatissimo psicoanalista junghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Così il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua atmosfera inquieta e feconda, e così facendo prova a sciogliere (o ad approfondire?) l'enigma del padre.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Muovendosi nel suo sempre mutevole territorio, fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell'esistenza, storia culturale del Novecento (ne La casa del mago – accanto a straordinari personaggi contemporanei, tra cui spicca Paradisa, una prostituta peruviana – figurano Carl Gustav Jung, Natalia Ginzburg, Giorgio Manganelli, Ernst Bernhard...), Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama più sottile dell'essere, se li si ascoltare, se si sa lasciarli accadere.</span></p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Lo sai com’è fatto</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Con questo memorabile incipit, la madre di Emanuele Trevi,
allora bambino, riferendosi al padre, ci accoglie mettendo ben in chiaro che
tutti, Emanuele in primis e noi con lui, dobbiamo accettare la legge della sua
distrazione, della sua distanza.</p>
<p class="MsoNormal">Per Emanuele il padre, Mario Trevi, è il mago, un guaritore
di anime. Trevi vuol andare oltre l’immagine del genitore, attraverso la
conoscenza del padre arrivare a una più profonda conoscenza di se stesso.</p>
<p class="MsoNormal">Trevi, dopo la morte del genitore, cerca di vendere
l’appartamento-studio nell’elegante quartiere Parioli di Roma ma nessuno vuole
acquistarla. C’è chi la trova buia, chi un po’ polverosa, chi un po’ rumorosa.
C’è sempre qualcosa che non va.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Quello non era un posto qualunque, ma l’antro di un grande
guaritore, un luogo dove la Cura si era giocata a viso aperto la sua partita col
Male: e vincesse il più scaltro dei due, se ne era capace.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Così, seguendo il destino, decide di farne casa propria
entrando in un ambiente misterioso ancora saturo dalla presenza delle vite
storte che per decenni il padre ha lenito, raddrizzato. La casa diventa simbolo
dell’Anima, custodisce l’eco della voce dei pazienti che si affidano al Mago.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Il trasloco fu semplicissimo, come si svolgono i traslochi
nei film. Del resto, non mi è mai interessato possedere nulla di particolare;
l’unica cosa materiale a cui attribuisco valore sono i soldi, e quelli stanno
saggiamente in banca, non esistono più nemmeno in concreto.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">In quei novanta metri quadrati, l’autore ritrova la presenza
del padre attraverso gli oggetti, solo apparentemente insignificanti, disseminati
nelle stanze della casa. Questi oggetti nel loro insieme formano “il museo del
padre”, ognuno ha un significato, è legato a un ricordo, rivela un lato del
carattere paterno. Tutto ha una spiritualità intrinseca, una energia vitale e
rassicurante. Vengono alla luce sentimenti e ricordi di persone che non ci sono
più ma che sono state importanti per lui. Persone che hanno avuto un’anima e
davanti a quest’anima lo scrittore cerca sé stesso rivedendosi non solo adulto,
ma anche bambino e ragazzo. Racconta Trevi il rapporto con il padre Mario.</p>
<p class="MsoNormal">Bellissimo l’episodio in cui nei dedali di Venezia, durante
la Biennale, il piccolo Emanuele si attacca alla cinta dell’impermeabile del
padre, sempre distratto, per scoprire alla fine d’essersi attaccato tutto il
giorno al “trench sbagliato”. Per fortuna, seguendo i consigli materni, ha
messo in tasca la saponetta dell’albergo in cui soggiornano su cui è stampato
l’indirizzo.</p>
<p class="MsoNormal">Tuttavia se il
passato porta con sé delusioni, insoddisfazioni, errori fatti, il presente si
mostra avvolto in una fitta nebbia e Trevi figlio ripopola la casa con strane
figure. Infatti Emanuele inizia a trovare tracce del passaggio di una, non ben
definita, presenza. Vasi cinesi preziosi che svaniscono nel nulla, la comparsa
di un piattino con un mozzicone di sigaretta macchiato di rossetto che compare
al centro della scrivania paterna, la pila del telecomando che non è più al suo
posto. Chi si introduce in casa, nel cuore della notte, lasciando tracce del
suo passaggio?</p>
<p class="MsoNormal">Chi è la Visitatrice che “si manifestava con dispetti e scompigli
di piccola entità” mentre il proprietario di casa dorme beato?</p>
<p class="MsoNormal">Una cosa è certa: Emanuele non rinnega mai la sua
inquietante tranquillità ma è deciso, alla morte del mago, a penetrare l’enigma
di “quell’uomo meraviglioso e misterioso”, in vita tanto affettuoso quanto
impenetrabile.</p>
<p class="MsoNormal">Alla misteriosa Visitatrice si affianca la figura, questa
ben definita, della Degenerata, la colf sudamericana che non è minimamente
capace di portare a termine nessun lavoro domestico “e sparge<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>una patina di sciatteria ovunque”. Degenerata
sfrutta il suo datore di lavoro Emanuele che, da perfetto inetto, non riesce a
licenziarla e continua a pagarla per dei lavori che non svolge.</p>
<p class="MsoNormal">Grazie a Degenerata, il protagonista conosce un’irresistibile
donna dalla pelle sempre “sudata e vanigliata”, il suo nome è Paradisa, una
prostituta peruviana dal carattere imperturbabile.</p>
<p class="MsoNormal">Accanto alla Visitatrice, alla Degenerata e a Paradisa,
troviamo grandi personalità come Carl Gustav Jung, Natalia Ginzburg, Giorgio
Manganelli ed Ernest Bernhard.</p>
<p class="MsoNormal">Emanuele Trevi cerca di comporre, con toni lievi e a tratti
umoristici, il ritratto del padre. Sicuramente un ritratto parziale perché nel
padre sussiste sempre un lato che si sottrae alla conoscenza. Attraverso la scrittura
Trevi mostra le proprie debolezze senza alcun timore, anzi le usa per ancorare
la realtà. L’esplorazione della sua interiorità lo mette in comunicazione con i
morti nella convinzione che solo dopo la morte si possono capire le persone
amate.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Non è che in assoluto i morti non comunichino con i vivi,
semmai devono verificarsi determinate circostanze perché il messaggio arrivi al
destinatario.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Con i suoi scritti Trevi avvicina i vivi e i morti, consola
i primi e dona immortalità a chi non c’è più.</p>
<p class="MsoNormal">“La casa del mago” è un libro potente e commovente, un libro
che inizia con un racconto personale e poi si espande a inglobare un po’ tutti
noi. Trevi ci apre le porte della sua memoria privata, ci guida in uno spazio intimo
in cui il dolore per la perdita del padre si intreccia alla dolcezza del
ricordo e all’ironia verso sé stesso.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>La consapevolezza della morte è come il centro di ogni tipo
di scrittura, e in particolare di quella autobiografica. Si potrebbe arrivare a
dire che di qualsiasi cosa apparentemente parli la scrittura, questo muco
dell’Io, il suo unico argomento reale è la morte. L’Io è il suddito fedele, il
premuroso paggio della morte.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Con le parole lo scrittore crea il ritratto del padre e del
mondo che lo circonda. È un salto indietro nel tempo, dei flashback di quando
era bambino. Essere figlio “di un mistero” non è facile. Mario c’è e allo
stesso tempo non c’è, è presenza e assenza, chiuso nel silenzio in “quel
retrobottega che Montaigne consiglia di farsi sempre nella testa” per ritrovare
il controllo di sé, riecheggiano le parole della madre, “sai com’è fatto!”</p>
<p class="MsoNormal">Trevi figlio non fa luce su alcun mistero. L’attimo fuggente
conserva la sua bellezza.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Un equilibrio imprevedibile di forze contrarie, una
configurazione unica del caso nella fuga degli specchi della possibilità, un
oracolo cinese.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Enigmi a parte, una verità emerge da “La casa del mago”: i
padri vanno amati, protetti e rispettati. Il tempo, lo sappiamo, porta via le
persone che amiamo. La scrittura è un mezzo per donare loro l’immortalità, per
riportarli in vita e continuare a dialogare con loro.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-73297790123230393872023-10-17T10:15:00.001+02:002023-10-17T10:23:56.780+02:00RECENSIONE | "Le streghe di Manningtree" di A.K. Blakemore<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Dal 17 ottobre in libreria "Le streghe di Manningtree" (Fazi
Editore), l’emozionante romanzo di esordio di A.K. Blakemore. È la storia di una piccola comunità lacerata dai sospetti e
dalla superstizione, in cui il potere degli uomini è sempre più illimitato
mentre la sicurezza delle donne è sempre più minata.</p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/Tg2iqMW.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 8</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b><i>Le streghe di Manningtree</i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">A.K. Blakemore<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Fazi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 336</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 18,5</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal">Inghilterra, 1643. Il Parlamento combatte contro il re, la guerra civile infuria, il fervore puritano attanaglia il Paese e il terrore della dannazione brucia dietro ogni ombra. A Manningtree, una cittadina della contea dell’Essex privata dei suoi uomini fin dall’inizio della guerra, le donne sono abbandonate a se stesse; soprattutto alcune di loro, che vivono ai margini della comunità: le anziane, le povere, le non sposate, quelle dalla lingua affilata. In una casupola sulle colline abita la giovane Rebecca West, figlia della vedova Beldam West, «donnaccia, compagna di bevute, madre»; tra un espediente e l’altro Rebecca trascina faticosamente i suoi giorni, oscurati dallo spettro incombente della miseria e ravvivati soltanto dall’infatuazione per lo scrivano John Edes. Finché, a scombussolare una quotidianità scandita da malelingue e battibecchi, in città non arriva un uomo: Matthew Hopkins, il nuovo locandiere, che si mostra fin dal principio molto curioso. Il suo sguardo indagatore si concentra sulle donne più umili e disgraziate, alle quali comincia a porre strane domande. E quando un bambino viene colto da una misteriosa febbre e inizia a farneticare di congreghe e patti, le domande assumono un tono sempre più incalzante…</p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></p><blockquote>Siamo state legate
da nome, destino e sangue, e non esiste altro.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Inghilterra, 1643. Il Parlamento combatte contro il re, la
guerra civile infuria, il fervore puritano attanaglia il Paese e il terrore
della dannazione brucia dietro ogni ombra. A Manningtree, una cittadina della
contea dell’Essex privata dei suoi uomini fin dall’inizio della guerra, le
donne sono abbandonate a se stesse; soprattutto alcune di loro, che vivono ai
margini della comunità: le anziane, le povere, le non sposate, quelle dalla
lingua affilata.</p>
<p class="MsoNormal">Voce narrante è la giovane Rebecca West.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Sono povera. Ma quel che è peggio è che sono povera e
diversa.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Sua madre, conosciuta come Beldam West, è una vedova
coraggiosa con la passione per il bere. Rebecca e la madre vivono insieme nella
misera casa, fame e sospetto inquinano i rapporti con i vicini. In chiesa le
due donne occupano la penultima panca e da lì possono osservare come “le donne
si fanno vento con i fazzoletti, diffondendo un effluvio eterogeneo di acqua
alle rose, sangue raggrumato, sudore e cenere.”</p>
<p class="MsoNormal">Un giorno giunge in città, per affari non ben definiti, un
pallido sconosciuto vestito di nero dalla testa ai piedi di nome Matthew
Hopkins. Tutti provano una gran ammirazione per i bei vestiti che indossa e per
la sua apparente cultura. Ma Rebecca non si unisce al coro dell’entusiasmo
generale. </p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Matthew Hopkins, gentiluomo e studioso di Cambridge. È
piuttosto giovane e bello. Un paio di baffi curati e una bocca fine e leziosa.
I suoi indumenti sono di una raffinatezza non comune a Manningtree e
trasmettono un’eleganza tenuta a freno: gli stivali alti lucidati a fondo, i
boccoli che gli sfiorano il petto. Stivali neri, guanti neri, mantello nero,
ricci neri e un viso diafano che fluttua al centro di quel funebre simulacro.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Hopkins si mostra subito molto curioso, il suo sguardo
indagatore si concentra sulle donne più umili e disgraziate, inizia a porre
strane domande.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>C’è qualcosa in lui di inclinato e inconsistente, come se
tutto il suo allestimento drammatico non ospitasse la solita carne umana.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Rebecca concentra fatalmente la sua attenzione su un giovane
studioso dai modi miti di nome John Edes.</p>
<p class="MsoNormal">Sia la figura di Rebecca West che quella di Edes, sono
realmente esistite e se ne ha documentazione negli archivi a cui attinge la
scrittrice che, con la fantasia, ne narra il loro coinvolgimento.</p>
<p class="MsoNormal">Nella cittadina di Manningtree tutto sembra tranquillo, ma sotto
la cenere il fuoco inizia a prendere vita. Iniziano ad accadere cose strane:
nell’oscurità si nascondono forme strane, animali tormentati da una specie di
allucinazioni, bambini colti da febbri misteriose. Ed ecco farsi strada tra
fanatismo e superstizione, l’accusa più infamante: a Manningtree ci sono le
streghe.</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></p><blockquote><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando le donne
pensano da sole, pensano il male.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Hopkins si svela essere l’Inquisitore e la sua attenzione è
tutta per Rebecca, sua madre e per le loro vicine. Nei cuori delle donne sole,
abbandonate a se stesse, brucia la dannazione e il Diavolo deve essere
sconfitto. La povertà stravolge corpo e mente. I sogni svaniscono, la fame
resta. Per un tozzo di pane si è disposti a tutto. Il processo alle streghe ha
inizio, nello stesso calderone si gettano Dio, il Diavolo, i folletti.</p>
<p class="MsoNormal">In una cultura intrisa di fervore puritano, la priorità era data
allo spirito e non alla carne. I corpi delle donne tentano e dannano chi si
avvicina loro.</p>
<p class="MsoNormal">Ho letto con vivo interesse “Le streghe di Manningtree” e mi
ha colpito vedere come la povertà e il disinteresse sociale diventino fonte di
accuse verso donne indifese che non hanno più il diritto di sognare, di avere
dei desideri e di guardare a un futuro migliore. La loro paura diventa
tangibile alimentata da una rabbia che nasce dall’indifferenza degli altri. Il
romanzo oltrepassa la semplice rivisitazione dei fatti e mostra i fattori
sociali e culturali che hanno portato alla caccia alle streghe. Fattori
religiosi, economici e sociali, carestia, il crescente radicalismo puritano
dell’Inghilterra. Il mondo dello spirito entra in conflitto con il mondo della
carne, tutto si trasforma in una minaccia ultraterrena. Accusate di praticare
malefici e di adorare il diavolo, le donne di Manningtree vengono legate con il
filo nero del fanatismo, della superstizione, delle torture che producono
confessioni ma non verità.</p>
<p class="MsoNormal">Lo stesso Hopkins, nel romanzo, può essere considerato come
un vile opportunista, un manipolatore, un difensore del dogma puritano. Ma il
focus sono le perseguitate con le loro paure e insicurezze di donne costrette a
vivere ai margini della società. Erano vittime senza voce. Tuttavia “le
streghe” non sono figure appartenenti al passato. Ci sono ancora donne che vengono giustiziate perchè accusate di stregoneria. In generale
si può affermare che la guerra alle donne non è mai cessata ma ha cambiato
aspetto diventando violenza domestica e sessuale, economica e strutturale. A
noi donne, nel romanzo Rebecca apre la via, spetta organizzarci contro la
moderna caccia alle streghe. Nessuno lo farà al posto nostro.</p>
<p class="MsoNormal">“Le streghe di Manningtree” ci porta in luoghi oscuri dove
sospetto, sfiducia e tradimento, si scatenano mentre gli uomini arroganti
continuano a sottomettere le donne. La trama è ricca, intrisa di superstizione,
distruzione e paura. La vicenda narrata è frutto di una accurata ricerca
storica che catapulta il lettore in tempi remoti e costumi diversi. La lettura
è fluida ricca di emozioni e riflessioni. Ma protagonista vera del romanzo è la
diffidenza dell’uomo verso l’ignoto e verso la donna quando si mostra “diversa”
dai canoni tradizionali di ogni epoca.</p>
<p class="MsoNormal">“Le streghe di Manningtree” è un’immersione nelle pulsioni
più profonde degli uomini, nell’amore amaro, nella giustizia che giustizia non
è. Ieri come oggi. La ricerca della libertà è sempre un mondo oscuro da
attraversare con l’orgoglio di essere donne.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-20179298864545748472023-10-10T09:34:00.000+02:002023-10-10T09:34:23.420+02:00RECENSIONE | "Holly" di Stephen King<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Esce in
Italia per Sperling & Kupfer, con la traduzione di Luca Briasco, il nuovo
agghiacciante romanzo del maestro dell’Horror Stephen King. Intitolato “Holly”,
il romanzo segna il ritorno sulla scena di Holly Gibney. Dopo la trilogia di Billy
Hodges (“Mr Mercedes”, “Chi perde paga” e “Fine turno”), il romanzo “The
Outsider” e il racconto “Se scorre il sangue”, l’investigatrice Gibney, donna
dal passato tormentato e dal presente ancora difficile, torna acquisendo il
ruolo di protagonista alle prese con una scia di sparizioni in una città del
Midwest, con una famiglia disperata e con due vecchietti rispettabili che
nascondono un cupo segreto.<o:p></o:p></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Siete pronti
a seguire il re del brivido nel buio del suo ennesimo coinvolgente romanzo? Io
mi avvio, voi seguitemi senza indugi in questo nuovo inquietante caso per
svelare la raccapricciante verità.<o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/xeetgvH.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 8</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">Holly</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Stephen King<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Sperling & Kupfer</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 512</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 21,9</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal">Quando Penny Dahl chiama l'agenzia Finders Keepers nella speranza che possano aiutarla a ritrovare la sua figlia scomparsa, Holly Gibney è restia ad accettare il caso. Il suo socio, Pete, ha il Covid. Sua madre, con cui ha sempre avuto una relazione complicata, è appena morta. E Holly dovrebbe essere in ferie. Ma c'è qualcosa nella voce della signora Dahl che le impedisce di dirle di no. A pochi isolati di distanza dal punto in cui è scomparsa Bonnie Dahl, vivono Rodney ed Emily Harris. Sono il ritratto della rispettabilità borghese: ottuagenari, sposati da una vita, professori universitari emeriti. Ma nello scantinato della loro casetta ordinata e piena di libri nascondono un orrendo segreto, che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie. È quasi impossibile smascherare il loro piano criminale: i due vecchietti sono scaltri, sono pazienti. E sono spietati. Holly dovrà fare appello a tutto il suo talento per superare in velocità e astuzia i due professori e le loro menti perversamente contorte.</p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Proprio quando credi di aver visto il peggio che un essere umano possa offrirti, scopri di esserti sbagliato. Non esiste un limite al male.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">In “Holly” ritroviamo Holly Gibney che non si è mai ripresa del tutto dopo la morte del suo adorato socio Bill Hodges che le ha lasciato in eredità l’agenzia investigativa Finders Keepers. Insieme a Holly ritroviamo anche Pete, che ricoprirà un ruolo secondario avendo contratto il Covid. Con loro collaborano Jerome e sua sorella Barbara. Queste persone rappresentano la famiglia di Holly, soprattutto ora che sua madre è morta per il Covid. Naturalmente tra madre e figlia c’era un rapporto complicato perché Holly era vittima di una madre che aveva sempre cercato di tenerla accanto a sé “non per proteggerla ma per imprigionarla” e ora è morta di Covid. Aveva sempre rifiutato di vaccinarsi sostenendo che il Covid era solo una semplice influenza. Naturalmente il comportamento della madre aveva reso Holly insicura, aveva spento la fiducia negli altri e nell’amore. Affrontare il presente non sarà facile per Holly, ma deve pur trovare un modo per andare avanti e cercare di dimenticare gli eventi che hanno segnato la sua esistenza. </p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Ma in fondo esiste qualcuno che sia in grado di chiudere davvero con il proprio passato? E, soprattutto, con i propri genitori?</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">Il romanzo ha inizio nel luglio del 2021, quando Penny Dahl chiama l’agenzia di investigazione Fonder Keepers nella speranza che possano aiutarla a ritrovare la figlia sparita nel nulla tre settimane prima. Holly, che ha appena partecipato al funerale via Zoom di sua madre, è restia ad accettare il caso. Ma c’è qualcosa nella voce della signora Dahl che le impedisce di dirle di no. Penny è disperata e si sente in colpa per aver litigato con la figlia. Della ragazza sparita era stata ritrovata la bicicletta e sul sellino c’era un biglietto: “Non ce la faccio più”. </p><p class="MsoNormal">La pandemia aveva reso tutto più difficile, gli ospedali erano al collasso e la polizia non aveva agenti disponibili per cercare Bonnie. Holly non se la sente di voltare anche lei le spalle alla povera Penny che non sa nemmeno se la figlia è viva o morta. Se è stata lei stessa a porre fine alla sua vita o se sia stata uccisa o rapita da qualcuno. Per Holly inizia un’indagine che le riserverà molte sorprese perché a scomparire non è stata solo Bonnie. Ma più le cose si complicano e più Holly, ipocondriaca e arguta, è decisa ad andare avanti per scoprire la verità. </p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>A volte l’universo ti lancia una fune. Se succede usala subito per arrampicarti. E va’ a controllare cosa c’è in cima.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">A pochi isolati di distanza dal punto in cui è scomparsa Bonnie Dahl, vivono Rodney ed Emily Harris. Sono il ritratto della rispettabilità borghese: ottuagenari, sposati da una vita, professori universitari emeriti. Emily insegna letteratura inglese, Rodney è biologo e nutrizionista. Si amano come il primo giorno. Ma nello scantinato della loro casetta, ordinata e piena di libri, nascondono un orrendo segreto che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie. È quasi impossibile smascherare il loro piano criminale: i due vecchietti sono scaltri e pazienti. E sono spietati. Holly dovrà fare appello a tutto il suo talento per superare in velocità e astuzia i due professori e le loro menti perversamente contorte. </p><p class="MsoNormal">In “Holly” è assente l’elemento soprannaturale, tutto si basa sul lato più oscuro degli esseri umani. Il Male vive e si agita in tutti, anche nelle persone insospettabili, ma c’è sempre la possibilità di opporsi al buio del Male costruendo un presente usando l’arma del coraggio. </p><p class="MsoNormal">Stephen King, tramite “Holly”, parla della società americana inquieta e lacerata. Descrive un Paese travolto dal Covid, con una società divisa in pro vax e no vax, dal razzismo e dall’omofobia. Ma narra anche di una politica incerta, Trump ha appena perso le elezioni e c’è stato l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti, l’assistenza sanitaria è prossima al collasso e la polizia è sempre più brutale. </p><p class="MsoNormal">King, come sempre, affonda il bisturi nella viva carne dei suoi personaggi per scandagliare soprattutto i rapporti tra madri e figli. Una vivida narrazione del rapporto tra Holly e sua madre, tra Bonnie e sua madre, tra un altro ragazzo svanito nel nulla e la madre alcolista. Entriamo così nel mondo del confronto tra genitori e figli, tra buio e luce, tra male e bene. </p><p class="MsoNormal">“Holly” è una storia di oscuri segreti e di abissi umani che vi terrà con il fiato sospeso fino alla raccapricciante verità. Di una cosa potete essere certi, la realtà può rivelarsi più spaventosa dei demoni che albergano nei nostri peggiori incubi. Tuttavia non si deve soccombere al male, resistere con coraggiosa opposizione è un dovere e il perdono è la possibilità che abbiamo per andare avanti nella costruzione di un futuro migliore.
Godetevi “Holly” che “ha deciso di saltare sull’auto in corsa anziché nascondersi dietro le motoseghe” e lunga vita al Re!</p><p></p></div></div><p></p><p></p>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-15968454224566310832023-10-02T09:52:00.004+02:002023-10-02T09:52:31.389+02:00BLOGTOUR | "Cicatrice" di Juan Gomez-Jurado | I 5 motivi per leggere il romanzo<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Una storia d’amore appassionata, diverse bugie e una
misteriosa cicatrice costituiscono il fulcro del romanzo “Cicatrice” (Fazi)
dello scrittore spagnolo Juan Gomez-Jurado, in libreria dal 3 ottobre.</p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Dopo “Il paziente”, “Cicatrice” ci riporta nell’universo di
Regina Rossa, trilogia che domina le classifiche spagnole da anni. Io ho avuto
il piacere di leggere tutti i libri della serie, che però potete leggere
singolarmente perché autoconclusivi, quindi vi segnalerò ben cinque motivi per
avvicinarvi a “Cicatrice” ricordandovi che in noi albergano tutti gli istinti
dell’umanità.</p><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjSPZW2DH-iE3CrykXhdV-AtMlg6Bd2vzhIce5klLZtSC3RTn7ALbFaAf8xxm6ctGqczPox5Lo3FUcZk9tRZP2NuKOT4lzCOF7ARZYzqfPBqUhxRghLPFodxgM2TK5eNeK3BvAnKu3VWU1UVwVZnJp9V6ioX14pp7rMSgkGLj_OzrMc6hPO-ODjrSZgk30" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="748" data-original-width="1667" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjSPZW2DH-iE3CrykXhdV-AtMlg6Bd2vzhIce5klLZtSC3RTn7ALbFaAf8xxm6ctGqczPox5Lo3FUcZk9tRZP2NuKOT4lzCOF7ARZYzqfPBqUhxRghLPFodxgM2TK5eNeK3BvAnKu3VWU1UVwVZnJp9V6ioX14pp7rMSgkGLj_OzrMc6hPO-ODjrSZgk30=w640-h288" width="640" /></a></div></div><br /><br /></div></div></div><p style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/EryvEFc.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="204" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div></td></tr></tbody></table><b style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><i><span style="font-size: medium;">Cicatrice</span></i></b></div><div style="text-align: left;"><div>Juan Gomez-Jurado</div><div><br /></div><div><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Fazi</span><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"><br /></span></div><div><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> 396</span></div></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> </span><span face="" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 20,00</span></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><div style="background-color: white; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="color: #222222; font-family: arvo;">Simon Sax si potrebbe considerare un ragazzo fortunato: programmatore informatico americano, genio della matematica, a soli trent’anni sta per diventare miliardario. È infatti a un passo dal concludere un affare che gli cambierà la vita: venderà la sua grande invenzione – un sofisticato software – a una multinazionale. Eppure non è felice. Si sente solo. Il suo successo fa a pugni con una totale assenza di abilità in ambito sociale: le ragazze, per lui, sono sempre state una meta irraggiungibile. Finché un giorno supera i suoi pregiudizi ed entra in un sito di incontri dove conosce l’ucraina Irina, e comincia a sognare un futuro con lei nonostante le migliaia di chilometri che li separano. Ma Irina, il cui volto è segnato da un’enigmatica cicatrice, porta con sé un oscuro segreto: dietro quella ferita si cela più di quanto Simon possa immaginare, e innamorarsi di lei è solo il primo di una lunga serie di errori…</span></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><br /></div><div style="line-height: 18.48px;"><hr align="center" color="gray" size="1" style="line-height: 18.48px;" width="400" /><div style="line-height: 18.48px;"><div style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"></div></div></div><div class="MsoNormal"><br /></div></div><div style="line-height: 18.48px;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b>I 5 motivi per leggere il romanzo</b></span></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal" style="text-align: left;"><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><div style="font-family: arvo;"><br /></div><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">1.</span></b><span style="font-family: Arvo;"> Perché la trama si rivela un vaso di Pandora. Simon Sax è
un genio dell’informatica che vive a Chicago. È un ragazzo fortunato: a soli
trent’anni sta per diventare miliardario. Infatti ha creato un nuovo sistema di
riconoscimento di immagini LISA: Algoritmo di Ricerca di Interpolazione
Lineare. Una multinazionale si mostra molto interessata all’algoritmo. Simon
però si sente solo e un giorno supera i suoi pregiudizi e si iscrive a un sito
di incontri online dove conosce l’ucraina Irina, il cui volto è segnato da
un’enigmatica cicatrice. Innamorarsi di lei è soli il primo di una lunga serie
di errori.</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">La ragazza, però, sembra nascondere dei segreti a iniziare
dalla cicatrice sulla guancia che non rimanda sicuramente a un’infanzia felice.</p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Due le voci narranti. Da un lato Simon in prima persona
narra come è giunto alla situazione in cui si trova. Dall’altra parte c’è un
narratore esterno che ci parla di Irina e di altri personaggi che popolano le
pagine di “Cicatrice”. La trama è costellata da misteri, pericoli ed enigmi che
rendono la lettura affascinante e presenta anche una sottile ironia nella
narrazione che serve sicuramente per alleggerire la tensione.</p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">2.</span></b><span style="font-family: Arvo;"> I personaggi possono sembrare stereotipati ma vi invito a
leggerli attraverso i loro chiaroscuri. Penetrando nel profondo del loro essere
troverete molto su cui riflettere. </span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Simon è un uomo intelligente, un programmatore informatico
americano e sta per concludere un affare che gli cambierà la vita. Eppure non è
felice. Il suo tallone d’Achille sono i rapporti in ambito sociale. Per lui le
ragazze sono sempre state una meta irraggiungibile. Quando conosce Irina
comincia a sognare un futuro con lei nonostante le migliaia di chilometri che
li separano. Simon, quindi, chiede a Irina di raggiungerlo a Chicago. Primo
errore. </p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Simon ha un passato
oscuro, un’infanzia difficile e si dedica con tutto il cuore a proteggere suo
fratello maggiore Arthur, affetto dalla sindrome di Down.</p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Irina, occhi tristi e capelli rossi, è un personaggio
complesso tormentata da un passato drammatico e porta con sé un oscuro segreto.
Dietro la cicatrice che le segna il volto si cela più di quanto Simon possa
immaginare. Irina è divorata da sete di vendetta e passerà anni a prepararsi
per diventare una macchina di morte pronta a tutto per vendicarsi.</p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Naturalmente Gomez-Jurado riesce a rendere tutto ancor più
intrigante introducendo due personaggi davvero particolari: il misterioso e
spietato Afgano e il crudele Ragno, uno dei cinque boss della Mafia di Chicago.</p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Scoprire le loro storie attraverso i vari flashback che arricchiscono
la storia principale è come entrare in un vortice di eventi, di verità
inconfessabili e realtà insospettabili.</p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">La storia di Irina mi ha coinvolta emotivamente e il fascino
oscuro dell’Afgano mi ha conquistata. Una cosa è apparsa subito evidente: i
malvagi, a volte, nascondono un soffio di bontà; i buoni, per equilibrare la
bilancia delle emozioni, possono perdere la loro bontà e diventare meno buoni.
Che bella alchimia di misteri e sentimenti che si incrociano per condurre il
lettore alla imprevedibile emozione finale.</p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">3.</span></b><span style="font-family: Arvo;"> Perchè lo stile è degno di nota: piacevoli e semplici i
dialoghi, essenziali le descrizioni, il linguaggio si adatta come un guanto a
ogni personaggio. Buona la componente psicologica. La trama è ben strutturata
con personaggi ben sviluppati. I temi trattati sono molteplici: intrigo, bugie,
successo, denaro, solitudine, amore, violenza, fobia sociale, social media,
appuntamenti online, tecnologia informatica, mafia e guerre. Tutti ben dosati e
intrecciati da Juan Gomez-Jurado. Nel romanzo, a compendio di tutte le
tematiche trattate, c’è una frase che viene ripetuta:</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><blockquote> Il passato diventa
presente.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Ognuno di noi ha dentro di sé la forza e il coraggio per
reagire quando vediamo i nostri cari in pericolo. Simon sarà il supereroe per
cui tifare e mi ha riportato alla memoria il protagonista, il neurochirurgo Evans,
di “Il paziente”, altro romanzo di successo di Jurado. Sia Simon che David sono
uomini pacifici che entreranno in collisione con il mondo della violenza
quando, Irina per Simon e la figlia per David, saranno in pericolo.</p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Lo scrittore conferisce un’anima a questo romanzo narrandoci
il senso di angoscia di coloro che si sentono “vinti” dalla vita ma che
troveranno la forza per contrastare un destino che non meritano. </p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Per Simon la forza nascerà dal suo amore per Irina, dalla
sua fiducia nella ragazza. Secondo errore.</p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><b>4.</b></span><span style="font-family: Arvo;"><span style="font-size: medium;"> </span>Perché "Cicatrice", per i protagonisti, è il libro della
vita segnato da un senso controverso della giustizia, da indelebili legami di
sangue. Trovare le tessere mancanti sarà, per il lettore, una coinvolgente
caccia all’indizio. Segreti e peccati creeranno un gioco di specchi tra passato
e presente e la ricerca della verità si complicherà a causa delle molteplici
piste che deviano continuamente l’attenzione del lettore.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><b>5.</b><b> </b></span><span style="font-family: Arvo;">Perché “Cicatrice” è un romanzo nero intrigante e
avvincente con un ritmo e suspense in crescendo capaci di far trattenere il
fiato ai lettori dalla prima all’ultima pagina. Lo scrittore affronta temi spinosi ma lo fa
con apparente semplicità. Il romanzo
rispecchia il carattere dell’età che viviamo e con un linguaggio cinematografico
diventa un’incredibile gira pagina. L’autore ci mostra solo un lembo di verità,
a noi scoprire tutto il resto.</span></p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;">Non vi ho rivelato troppi dettagli per lasciarvi il gusto di
aprire le scatole cinesi della narrazione. Dopo la lettura di “Cicatrice” una
domanda si affaccerà alla vostra mente: “Conosco davvero la persona con la
quale dormo?”. Se avete qualche difficoltà a rispondere, vi segnalo la serie di Juan Gomez-Jurado magari leggendola troverete spunti su cui riflettere: “Regina Rossa”, “Lupa Nera”, “Re Bianco”, “Il paziente” e “Cicatrice”.</p><p class="MsoNormal" style="font-family: Arvo;"></p><div class="separator" style="clear: both; font-family: Arvo; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgmyLYqfM571biB__uxmvT5iTMS7_DWED2biaIv4TsiG8ZoDPc06yA9lcRYtQl_m2ox8rq_Wusj4-Oq6RyqI_gc_9Fvn--x9wR8vcpzZuiZd7pmmfnzWOZPry2oZoPUcYvZWrBA8OaDT0TwpmNmyFbSPGA50YS999bQ-qZ09zfK6GDROthu7PYDBV7pvnc" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1042" data-original-width="1667" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgmyLYqfM571biB__uxmvT5iTMS7_DWED2biaIv4TsiG8ZoDPc06yA9lcRYtQl_m2ox8rq_Wusj4-Oq6RyqI_gc_9Fvn--x9wR8vcpzZuiZd7pmmfnzWOZPry2oZoPUcYvZWrBA8OaDT0TwpmNmyFbSPGA50YS999bQ-qZ09zfK6GDROthu7PYDBV7pvnc=w640-h400" width="640" /></a></div><br /><p style="font-family: Arvo;"></p></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-23771043525483129742023-09-25T09:27:00.000+02:002023-09-25T09:27:16.925+02:00RECENSIONE | "In nome di Ipazia" di Dacia Maraini<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">In libreria, edito da Solferino e curato da Eugenio Murrali,
il nuovo libro di Dacia Maraini “In nome di Ipazia: Riflessioni sul destino
femminile”, un dettagliato ed interessante mosaico sulla condizione femminile
costituito da storici articoli, testimonianze, lettere e testi comparsi sul
“Corriere della Sera”.</p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Scrittrice, drammaturga, saggista, poetessa, figura di
spicco della cultura italiana dagli anni Sessanta ad oggi, Dacia Maraini si è
fatta interprete dei mutamenti della nostra società. Le sue storie, che molto
spesso hanno trattato il tema della condizione femminile, hanno sempre riscosso
un grande successo in Italia e all’estero.</p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/QRguiIx.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">9 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 8</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">In nome di Ipazia</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Dacia Maraini<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Solferino</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 288</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ </span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">18,00</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal">L’astronoma Ipazia, vissuta ad Alessandria nel V secolo d.C., teorizzò in modo inaudito per l’epoca che la Terra non è il centro dell’universo ma un pianeta che gira intorno al Sole. E divenne ben presto vittima dei fanatici cristiani. «Oggi» scrive Dacia Maraini «a quasi duemila anni di distanza ci sono ancora donne che soffrono come lei per la semplice ragione che hanno pensato con la propria testa, che hanno voluto studiare, indagare e opporsi al totalitarismo.» Sono donne maltrattate, insultate, minacciate, che spesso hanno denunciato la violenza domestica, ma non sono state credute. Donne sole e abbandonate. Donne che lottano per i loro diritti in tutto il mondo, dal Medio Oriente all’Occidente. Anche dove ci sembra di poter dire che la civiltà ha raggiunto la sua età più matura. In queste pagine, la scrittrice che ha dato vita nei suoi romanzi a indimenticabili protagoniste letterarie (una per tutte: Marianna Ucrìa) dà voce alle donne senza nome di ogni Paese in lotta per la dignità. Mettendo nero su bianco un vero e proprio manifesto al femminile, una denuncia appassionata che racconta le schiavitù che sopravvivono e i muri ancora da abbattere, le libertà negate e la ribellione necessaria. Un appello coinvolgente sul destino femminile contro ogni stereotipo e violenza.</p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>La cultura del possesso divora uomini fragili che hanno
paura di perdere i privilegi che considerano dovuti per legge divina:
comandare, controllare, possedere.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Richiamandosi a Ipazia, che nel V secolo d.C. combatté per
le proprie idee al costo della vita, Dacia Maraini dà voce alle donne senza
nome di ogni Paese in lotta per la dignità. Una denuncia appassionante che
racconta le schiavitù che sopravvivono e i muri ancora da abbattere, le libertà
negate e la ribellione necessaria. Un appello femminile contro ogni stereotipo
e violenza.</p>
<p class="MsoNormal">Conosciamo meglio Ipazia il cui coraggio ispira, ancor oggi,
molte donne.</p>
<p class="MsoNormal">Scienziata pagana del Quinto secolo, fu uccisa da fanatici
cristiani.</p>
<p class="MsoNormal">Ipazia era un’astronoma greca che abitava nella colonia
romana d’Egitto, ad Alessandria. L’impero romano aveva da poco adottato la religione
cattolica. Ipazia non era una credente, era una donna colta, figlia del grande
filosofo Teone. È a lei che dobbiamo l’invenzione dell’astrolabio (strumento
che consentiva di localizzare gli oggetti celesti),dell’idroscopio (per
misurare la densità dei liquidi) e l’aerometro (che misurava la densità di
alcuni gas), strumenti sperimentali per lo studio matematico del firmamento. È
la prima scienziata a teorizzare che la terra non è il centro dell’Universo, ma
gira intorno al Sole in un cosmo pieno di altri sistemi solari. Naturalmente
ciò la rende sospetta in un clima di fanatismo, di ripudio della cultura e
della scienza in nome della crescente religione cristiana che non accettava che
la donna potesse avere ruoli importanti nella società ma soprattutto che avesse
la libertà di pensiero senza inchinarsi davanti a nessun dogma. Un giorno,
mentre parlava di stelle a un pubblico di studenti entusiasti, Ipazia venne
portata via a forza dal gruppo dei Parabalani (una setta di fanatici cristiani),
scarnificata con cocci affilati, smembrata, fatta a pezzi e bruciata, per
cancellarne il ricordo. L’assassinio di Ipazia rimase impunito. Tuttavia la
fantasia di poeti e scrittore di tutti i tempi l’hanno fatta rivivere.</p>
<p class="MsoNormal">Sicuramente oggi la situazione è diversa anche se ci
troviamo ancora davanti a pratiche atroci. Basti pensare alle ragazze iraniane
arrestate perché si sono tolte il velo e alle torture che le donne devono
subire per aver rivendicato il diritto allo studio. Tutto con l’alibi della
religione. La fede si sceglie liberamente non si deve imporla, come non si
devono imporre comportamenti, pensieri e parole, in nome della fede. Con
tenacia si è ottenuta l’abolizione della schiavitù, la ghigliottina è stata
abrogata e non è più uno spettacolo di piazza, la lapidazione, la
decapitazione, la tortura sono state abrogate. Eppure ci sono ancora donne che,
come Ipazia, soffrono per aver osato pensare con la propria testa e che hanno
voluto studiare. Sono donne maltrattate, insultate, abusate, sfruttate,
accoltellate, che spesso hanno denunciato la violenza domestica, ma non sono
state credute.</p>
<p class="MsoNormal">Dacia Maraini guarda a Ipazia come a un modello di gioiosa e
serena fermezza d’animo. </p>
<p class="MsoNormal">La stessa gioiosa e serena fermezza d’animo che l’autrice ha
conosciuto nella sua famiglia ,nella persona di Topazia, la sua coraggiosa
mamma, che preferì farsi rinchiudere con il marito e le tre figlie in un campo
di concentramento in Giappone, piuttosto che aderire al fascismo di Salò.
Scrive Dacia nell’introduzione:</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Sento ancora la voce di mia madre che sorridendo dice: «Non importa quello che dicono gli altri, ma la prima fedeltà alle proprie idee
viene da te, accompagnata dalla stima per te stessa. E questa stima devi
tenerla sempre alta»</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Quelle idee che la scrittrice ha portato avanti per decenni,
tornano in questa raccolta che denuncia le offese, la violenza, gli abusi che
hanno segnato il destino femminile. Racconta di una cultura patriarcale capace
di sopraffare e intralciare questo destino, senza però vincerlo del tutto.</p>
<p class="MsoNormal">Dacia Maraini mette a nudo gli stereotipi e la reificazione
del corpo femminile (che riduce la donna a un semplice corpo, come merce
desiderabile). Parla delle donne iraniane e afgane che un tempo camminavano
libere per le strade. Dà voce a tutte le donne senza nome che ancora combattono
per la dignità anche in Paesi che crediamo siano progrediti, la civiltà non è
ancora una realtà consolidata.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Spesso mi è stato chiesto quale sia la qualità del
carattere femminile che più ammiro e apprezzo. Senza alcun dubbio ho risposto:
il coraggio.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Nel libro compaiono articoli storici, molto interessanti,
come una lettera aperta del 1975 “In difesa dell’aborto”, indirizzata dalla
Maraini al suo caro Pier Paolo Pasolini che si era detto contrario alla legalizzazione.</p>
<p class="MsoNormal">Segue una lettera affettuosa e ferma a Papa Francesco sullo
stesso argomento. Il Pontefice aveva duramente condannato questa pratica con le
parole “è come assoldare un sicario”.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Le sue parole sull’aborto, caro Papa, mi hanno molto
stupita e rattristata. Non posso fare a meno di chiederle perché abbia usato
termini così duri e punitivi. Vorrei solo ricordarle che nessuna donna ha il
piacere di abortire.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">L’autrice propone anche una serie di articoli sugli stupri
di guerra, sulla violenza domestica, sul femminicidio, sulla misoginia nel
cinema e nella televisione, dimostrando come la società non sia poi così
cambiata.</p>
<p class="MsoNormal">Coinvolgente è l’inchiesta sulle carceri femminili del 1969
per Paese Sera. In quell’occasione la scrittrice incontrò una detenuta, Teresa,
e ne raccontò con ironia e simpatia le quasi oneste imprese ladresche nel
romanzo “Memorie di una ladra”. Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film
straordinariamente interpretato da Monica Vitti diretta dal grande regista
Carlo Di Palma.</p>
<p class="MsoNormal">Nel libro ci sono anche articoli di cronaca come il caso di
Saman Abbas, la ragazza diciottenne pakistana uccisa a Novellara. La storia di
Safiya Husaini condannata alla lapidazione, come impone la legge islamica, per
aver concepito un bambino fuori dal matrimonio dopo aver subito abusi.</p>
<p class="MsoNormal">“In nome di Ipazia” è un libro pieno di riflessioni a favore
delle donne. Continuare a parlare di emancipazione femminile è importante. La
letteratura dà voce al disagio, tracciando la strada percorsa e riflettendo su
quanto c’è ancora da fare. La Maraini osserva il mondo che ci circonda e
condivide con noi le mille sfaccettature della condizione femminile. Ciò che
lei vede, e noi con lei, non è incoraggiante.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Ogni anno ci auguriamo che il numero dei fatti di violenza
possa scendere, ogni anno verifichiamo che non avviene. Cosa sta succedendo?</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Più la donna si emancipa più cresce la violenza contro di
lei.</p>
<p class="MsoNormal">Sicuramente molto c’è ancora da fare nel nome di Ipazia,
un’eroina del libero pensiero messa a tacere con la massima violenza dai
fautori dell’oscurantismo. Parlare di questi scottanti temi è sempre positivo. Soprattutto
i ragazzi devono capire che i diritti non sono eterni, si possono sempre
perdere e quindi vanno difesi. Quando si ottengono dei diritti, si calpestano
dei privilegi e gli uomini fragili non vogliono perdere i privilegi che la
storia ha loro assegnato: dominio, possesso e potere. Alcuni uomini non sono
disposti a perdere il controllo sulle donne, in loro la cultura del possesso è
un dono divino. Uomini e donne, invece, devono essere alleati e non nemici, solo
così potranno creare una nuova società, un nuovo mondo abitato da due esseri
diversi ma pari. Le norme sociali vanno cambiate, in nome di Ipazia.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-53308265399123765322023-09-18T10:02:00.000+02:002023-09-18T10:02:23.099+02:00RECENSIONE | "La meridiana" di Shirley Jackson<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“La meridiana” è un libro del 1959 della scrittrice
americana Shirley Jackson, traduzione di Silvia Pareschi per Adelphi che ha
pubblicato anche “Abbiamo sempre vissuto nel castello” e “L’incubo di Hill
House”. Il romanzo narra l’annuncio di un’imminente fine del mondo, annuncio
che causerà un intreccio di relazioni famigliari e terrore apocalittico per
creare un mondo di relazioni sinistre e macabre. Il romanzo, pubblicato nel
1949,ci apre i cancelli di una villa sinistra dove il padrone di casa è appena
deceduto e la vedova sospetta che sia stato spinto giù dalle scale proprio
dalla madre di lui.</p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/JasjzPT.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b><i>La meridiana</i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Shirley Jackson<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Adelphi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 251</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ </span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">19,00</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal">Una famiglia che pullula di svitati, un codazzo di parenti e amici e servitori, una villa monumentale in mezzo a un parco. Sono gli ingredienti di questo travolgente romanzo di Shirley Jackson, che si apre con i protagonisti – di tutte le età e affetti da ogni forma di mania – di ritorno dal funerale del figlio di Mrs. Halloran, che, dice serafica la piccola Fancy, la nonna ha buttato giù dalle scale: per tenersi stretta la villa. Come se non bastasse, poco dopo zia Fanny riferisce di aver avuto un incontro in giardino con il padre, defunto da tempo, il quale le ha annunciato che la fine del mondo è imminente e che loro saranno gli unici a salvarsi. E non è finita: qualcuno va a riferire la notizia in città, ed ecco presentarsi la delegazione locale dei Veri Credenti, i quali non possono che condividere la logica apocalittica, ma, siccome sono convinti che a salvarli ci penseranno gli alieni, sono venuti a chiedere di farli atterrare nel parco. E noi lettori, ormai completamente in balìa di una Jackson in stato di grazia, che dispensa a piene mani uno humour che si potrebbe definire vitreo, ci lasceremo trascinare da un crescendo di follie e sorprese – sino, letteralmente, alla fine (del mondo?).</p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>La nonna ha ucciso il mio papà. Lo ha spinto giù dalle
scale e lo ha ucciso. È stata la nonna. Non è vero?</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Quando si legge un romanzo di Shirley Jackson occorre
lasciar libera la mente di correre per le distese, non verdeggianti, del gotico
più timido e affascinante. Anche in questo romanzo un’abitazione, casa
Halloran, è il fulcro dell’immaginazione della scrittrice. Una vecchia dimora, un
fantasma e sullo sfondo il villaggio teatro di un raccapricciante sterminio
familiare.</p>
<p class="MsoNormal">La storia ha inizio la sera del funerale di Lionel Halloran,
il padrone della casa. La moglie di Lionel, Maryjane, è convinta che sia stato
spinto giù dalle scale e ucciso da sua madre Orianna Halloran, per ereditarne
la casa, almeno fino a quando la piccola Fancy, figlia di Lionel, non diventerà
maggiorenne.</p>
<p class="MsoNormal">A sua volta Fancy, per nulla angelica, già pensa di spingere
la nonna giù per le scale.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote><p class="MsoNormal">“Fancy, tesoro, ti piacerebbe vedere la nonna schiattare
sulla soglia?”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></p><p class="MsoNormal">“Sì, mamma. Quando la
nonna morirà sarà tutto mio, nessuno potrà impedire che la casa e tutto il
resto diventino miei.”</p></blockquote><p class="MsoNormal"></p>
<p class="MsoNormal">Ah, che bello l’amore dei nipoti!</p>
<p class="MsoNormal">Nella villa abitano anche Mr Richard Halloren, il padre di
Lionel,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>costretto sulla sedia a rotelle
e affetto da demenza; l’eccentrica zia Fanny, la sorella di Richard, che non si
è mai sposata; Essex, assunto per catalogare i libri della biblioteca e Miss
Ogilvie, governante della giovane Fancy. La famiglia disfunzionale per
eccellenza vive nella vecchia villa fatta costruire dal primo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mr Halloran, diventato ricchissimo. Tutta la
proprietà è circondata da un alto muro che la separa dal villaggio, diventato
una macabra attrazione, oggi diremmo turismo nero, da quando una ragazza ha
ucciso a martellate “il padre, la madre e i due fratelli minori, mettendo
bruscamente fine all’albero genealogico di famiglia.”</p>
<p class="MsoNormal">La villa, presenta un’architettura del tutto particolare, ha
in cima allo scalone la scritta </p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></p><blockquote><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Se non ora, quando
dovremmo vivere?</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Nel giardino, invece, c’è la meridiana del titolo, testimone
silenziosa di generazioni passate, che si erge come un pugno nell’occhio nel
mezzo del terreno matematicamente perfetto e riporta il motto che racchiude
l’anima del luogo:</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></p><blockquote><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Che cos’è questo
mondo?</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Orianna prende subito il potere della direzione della casa,
è decisa a mandar tutti via tranne la nipotina Fancy che un giorno, dopo la sua
morte, erediterà la casa.</p>
<p class="MsoNormal">A sovvertire l’apparente quiete familiare è zia Fanny. Le si
presenta, nel giardino segreto della magione, il fantasma del padre che la
avverte che il mondo sta per finire. </p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Frances, c’è pericolo. Torna a casa. Di’ a quelli che sono
in casa, di’ a quelli che sono dentro, di’ loro che c’è pericolo. Di’ a quelli
che sono in casa che in casa sono al sicuro. Il padre veglierà sulla casa, ma
c’è pericolo.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Solo coloro che vivono nella casa si salveranno. Il mondo
verrà distrutto, “ci saranno fuoco nero e acqua rossa e la terra si rivolterà
urlando”. Solo coloro che stanno nella casa avranno il privilegio di essere il
popolo eletto. </p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote><p class="MsoNormal">“Credi che saremo felici laggiù?”</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No.” Rispose Mrs Halloran.</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma d’altronde non
siamo felici neanche qui.”</p></blockquote><p class="MsoNormal"></p>
<p class="MsoNormal">Naturalmente Orianna si autoproclama regina, con tanto di
corona, del nuovo mondo. Tutti le devono obbedienza e fedeltà se vogliono
rimanere nella casa e sfuggire alla morte. A completare questa improbabile arca
di Noè arriva la signora Willow, una vecchia amica di Orianna, con le sue due
figlie Julia e Arabella. Alcuni giorni dopo oltrepassa i cancelli della villa
un’altra giovane donna, Gloria, figlia di un cugino di Orianna. Gloria ha
diciassette anni e scopre di avere poteri da veggente. Completa l’arca un uomo,
uno sconosciuto, che Fanny ha incontrato al villaggio.</p>
<p class="MsoNormal">Shirley Jackson, con una scrittura essenziale e pacata,
un’atmosfera soft gotica, ci offre un romanzo agghiacciante che ha il potere di
sconvolgere e coinvolgere il lettore. Le cose non sono mai come sembrano:
mentre il sole splende c’è sempre la minaccia della distruzione, dell’oscurità
che pone fine a tutto. Tra le righe serpeggia una crescente follia mentre la
villa Halloran e i suoi abitanti si preparano per un mondo nuovo che potrebbe,
forse possiamo eliminare il condizionale, somigliare al vecchio mondo. </p>
<p class="MsoNormal">Fantasmi, bugie, un groviglio di voci che si rubano la scena
a vicenda, personaggi stravaganti e per niente simpatici, degrado e pretese di
classe, connubio tra realtà e magia sono i pilastri che sorreggono questa
storia oscura, a tratti divertente, in perfetto stile Jackson.</p>
<p class="MsoNormal">Il soprannaturale apre i cancelli della casa, vi entra e
prepotentemente ne prende possesso riflettendosi nel giardino non più curato,
nel labirinto in cui si perde la strada dell’uscita, nell’arredamento delle
stanze mai mutato negli anni. Tutto annuncia una catastrofe imminente ma la
vera tragedia non è nella distruzione delle cose materiali ma nelle relazioni
famigliari. A metter paura sono i vivi e non i morti. Ognuno pensa per sé
manipolando gli altri per la propria sopravvivenza.</p>
<p class="MsoNormal">I personaggi sono inquietanti, nessun escluso, a cominciare
dalla piccola Fancy esempio di bambina diabolica, viziata e spaventosa, che
gioca sempre e soltanto con la sua casa delle bambole che rappresenta casa
Halloran in miniatura. È risentita all’idea che il mondo sarà distrutto prima
che lei abbia avuto la possibilità di viverci. È una creatura intrigante che si
aggira furtiva all’interno della grande villa e mira alla corona, al potere,
della nonna.</p>
<p class="MsoNormal">Naturalmente occorre prepararsi per il prossimo mondo e il
piccolo gruppo inizia a far provviste. Bruciano i libri in biblioteca per far
posto alle provviste che inizialmente sono scelte in modo utile, cibo e
attrezzi, poi diventano una raccolta di cose inutili (creme solari, occhiali da
sole, carta igienica) solo per soddisfare i lussi a cui nessuno vuole
rinunciare. Per organizzare il dopo Orianna compila il vademecum del
sopravvissuto, ergendosi a regina del paradiso che verrà.</p>
<p class="MsoNormal">La sera prima della fine del mondo, Orianna organizza una
festa nell’ampio giardino della casa. Invita tutti gli abitanti del villaggio,
un commiato prima della distruzione. </p>
<p class="MsoNormal">Ma l’Apocalisse verrà veramente? La sera dell’ultimo giorno
tutte le finestre della casa vengono coperte e i mobili spostati per bloccare le
porte. A un tratto si alza un vento impetuoso, inizia un violento temporale e
le luci si spengono. Cosa succederà? Shirley Jackson non lo dice. Si, no,
forse, probabile, improbabile. Domande, domande e ancora domande ma nessuna
risposta. </p>
<p class="MsoNormal">Shirley Jackson è la regina del gotico sempre sul filo del
rasoio tra umorismo e orrore. “La meridiana” è un gran bel romanzo
raccapricciante in cui si muovono personaggi crudeli e superficiali. Tutti
vivono nell’attesa della fine del mondo ma nessuno guarda dentro di sé, un
esame di coscienza sarebbe auspicabile e invece ciò non avviene. Nel romanzo si
respira un’atmosfera opprimente. Ovunque si percepiscono sinistre presenze ma
il romanzo contiene anche un’analisi profonda del potere sociale, dei privilegi
e della superiorità di classe. I più ricchi si dichiarano detentori della
verità e del potere a discapito dei più fragili, sono sicuri di essere nel
giusto e per questo degni di generare una nuova razza di uomini. Nel mondo
verrà bandito il male, la cattiveria, la violenza e l’egoismo, verranno
cancellate le imperfezioni e regnerà l’armonia. Se l’armonia che regnerà
dipenderà dagli abitanti della casa, allora è stato bello sognare.</p>
<p class="MsoNormal">Di una cosa c’è certezza: nemmeno la fine del mondo sembra
poter redimere la parte più oscura dell’animo umano. Nell’attesa del mondo che
verrà proviamo a riflettere sulla domanda: “Che cos’è questo mondo?”</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-2001277716050476232023-09-12T09:40:00.000+02:002023-09-12T09:40:24.257+02:00RECENSIONE | "I volti dell'ombra" di Boileau e Narcejac<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“I volti dell’ombra” è un intrigante romanzo nero del 1953
pubblicato da Adelphi in una nuova traduzione a opera di Federica Di Lella e
Maria Laura Vanorio. È il capolavoro di Pierre Boileau e Thomas Narcejac, premiata
ditta del noir francese, ammiratissimi dal grande regista Alfred Hitchcock, il
re del brivido. </p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Richard Hermantier, un magnate dell’industria, è reso cieco
da un incidente. E da quel momento nell’oscurità, ogni certezza s’incrina,
inizia a non fidarsi più di chi gli sta accanto.</p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/tQf6sF0.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b><i>I volti dell'ombra</i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Boileau e Narcejac<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Adelphi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 180</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ </span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">18,00</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal"><span style="color: #222222; font-family: Arvo;">Quando l’esplosione accidentale di una bomba a mano sepolta in giardino lo rende cieco, Richard Hermantier, magnate dell’industria abituato a dettare legge e a incutere rispetto con una semplice occhiata, si trova costretto a trascorrere un mese di convalescenza nella sua villa in Vandea: un mese soltanto, ma cruciale, perché la fabbrica di lampadine che gestisce con piglio feroce si prepara al lancio di un prototipo destinato a rivoluzionare il mercato. In attesa di tornare al comando, Hermantier non potrà che affidarsi alle persone che gli stanno accanto: la moglie Christiane, «bella e sciocca come una Giunone», l’affascinante quanto irresponsabile fratello Maxime e Hubert, il suo socio in affari, un uomo «della razza dei pusillanimi, degli ipocriti, dei piccoli contabili». Ma l’incidente che gli ha cucito per sempre le palpebre ha minato irrimediabilmente anche la sua sicurezza, e a poco a poco, nell’implacabile calura estiva, i contorni della realtà si fanno incerti. Può davvero dare credito ai suoi sensi, ai ricordi, a quello che gli viene raccontato?</span></p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Un tempo, quando chiudeva gli occhi, quando si premeva i
palmi delle mani sulle palpebre, vedeva tutto nero, un bel nero simile a un
cielo profondo, in cui dopo un po’ cominciavano ad apparire soli rotanti, a
delinearsi vie lattee, a esplodere girandole di stelle, e credeva che fosse
così anche la notte degli occhi senza vita. Adesso non c’era più niente. Né
tenebre né vuoto. Niente. Di punto in bianco si era ritrovato in un mondo
nuovo.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">Un tempo giovane e brillante industriale, Richard Hermantier
ha perso accidentalmente la vista a causa dello scoppio di una bomba a mano
sepolta in giardino. Sopravvissuto miracolosamente si ritrova sfigurato e ormai
cieco. Deve imparare a fidarsi di chi lo circonda e si rassicura pensando che
questo periodo di adattamento sarà sicuramente un periodo di transizione,
difficile ma temporaneo. Deve solo riuscire a orientarsi e potrà tornare l’uomo
indipendente che tutti conoscono. Accanto a Hermantier si muovono:</p><p class="MsoNormal">Christiane, sua moglie, donna priva “di slancio vitale”,
fredda, egoista e avida, “bella e sciocca come una Giunone”;</p><p class="MsoNormal">L’affascinante quanto irresponsabile fratello Maxime, uomo
spensierato che ama il piacere, la libertà e la prodigalità smodata;</p><p class="MsoNormal">Hubert, suo migliore amico e socio in affari, un meschino
calcolatore che mangia sempre caramelline alla liquirizia. Fingerà di
assecondare gli ordini di Hermantier mentre agisce solo per salvaguardare i
propri capitali.</p><p class="MsoNormal">Eppure Hermantier, uomo dal carattere ombroso e incline a
cupi pensieri, ha costantemente l’impressione che tutti gli stiano mentendo e
manipolando. Firma documenti e assegni ma una voce interiore lo fa dubitare
dicendo: “Non farlo!” Così inizia a diffidare di tutti. La sua sensazione sarà
frutto d’immaginazione? I contorni della realtà si fanno incerti, nessuno dice
la verità sulle sue reali condizioni di salute. Perché?</p><p class="MsoNormal">L’industriale avrà anche perso la vista ma neanche una
briciola del suo spirito combattivo è andata persa. Anche se cieco l’uomo
intende riprendere in mano le redini della sua azienda. Ha sviluppato un prototipo
destinato a rivoluzionare il mercato, la lampadina Hermantier di prodigiosa
potenza.</p><p class="MsoNormal">A volte, però, volere non è potere. L’uomo deve arrendersi
davanti ai suoi limiti e ancora una volta deve affidarsi ai suoi parenti,
fidarsi di loro. Ma Hermantier è divorato dai dubbi, molte cose non tornano, in
lui nasce il sospetto di essere la vittima di un complotto e le oscillazioni
dei suoi stati d’animo complicano ogni cosa.</p><p class="MsoNormal">Nella sua villa in Vandea, luogo scelto per trascorrere un
periodo di riposo, tutti sono con lui premurosi. Cristiane, Maxime e Hubert,
fanno a gara nel viziarlo eppure lui è ossessionato dall’insicurezza,
dall’angoscia e dalla paura. La sua mente partorisce folli fantasie anche
perché la casa appare cambiata o sono i ricordi a essere mutati?</p><p class="MsoNormal">Fantasie di un uomo prigioniero dell’oscurità che davanti
all’abisso scopre la sua vulnerabilità perché non riesce più a distinguere il
falso dal vero, l’immaginazione dalla realtà. Si sente perso nei meandri di un
labirinto.</p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Il mondo intorno a lui era come una scenografia
marcescente, orribile. E ovunque esseri invisibili lo mostravano a dito.</blockquote><p></p><p class="MsoNormal">Povero Hermentier! Così fiero della sua forza, del suo
lavoro, del suo successo, ora si sente “come una larva che può essere
schiacciata da un momento all’altro.”</p><p class="MsoNormal">Leggere “I volti dell’ombra” è vivere un incubo a occhi
aperti, un incubo al quale il protagonista non riesce a sfuggire e noi con lui
immergendoci in un labirinto senza via di fuga dove nulla è come appare. È facile
immedesimarsi con Hermantier, provare le sue incertezze, sentirsi vittima di un
complotto, reale o immaginario, che confonde i ruoli e le intenzioni. Si
procede, capitolo dopo capitolo, in precario equilibrio sempre con le mani tese
in avanti, l’udito attento, l’olfatto indagatore e il gusto pronto a carpire
informazioni sul cibo che ci offrono. Così Hermantier, la cui autorità si è
sgretolata dopo l’incidente, allerta i sensi minori sostituendoli alla vista
persa. Saranno la sua guida per reinventare l’inafferrabile vastità del mondo
esterno. </p><p class="MsoNormal">“I volti dell’ombra” è un romanzo crudele costruito con un’atmosfera tesa e perturbante, è un viaggio tra i tranelli della mente e le paure di un uomo che deve ricostruire la sua vita decidendo se fidarsi dei propri cari. Ora non rimane che seguire il protagonista, affidarsi al suo intuito e giungere all’agghiacciante finale. Una luminosa rivelazione per noi che forse sapremo e per Hermantier perso tra realismo e allucinazione, risucchiato da sabbie mobili senza via di fuga.</p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-9347248150162824162023-09-05T10:11:00.003+02:002023-09-05T10:11:50.280+02:00RECENSIONE | “Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Nella cinquina finalista del Premio Strega 2023 “Mi limitavo
ad amare te” di Rosella Postorino, edito da Feltrinelli, è sicuramente un
romanzo che coinvolge emotivamente perché narra del conflitto in Bosnia negli
anni Novanta. L’incipit ci porta direttamente a conoscere la crudeltà della
guerra tra bambini orfani e orfanotrofi, separazioni ed esilio. </p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/cOo2TeB.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/HE2X8g6.png" style="background: initial; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">9 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 8</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, times new roman, serif; font-size: medium;"><b><i>Mi limitavo ad amare te</i></b></span></div><div style="font-family: Arvo; text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Rosella Postorino<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Feltrinelli</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 352</span></div></div></div><div style="font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 19,0</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="font-family: arvo;">Si esiste interi solo prima di nascere. Ma quello strappo è la vita. Omar ha dieci anni e passa le giornate alla finestra sperando che sua madre torni: da troppi giorni non viene, e lui non sa più nemmeno se è viva. Suo fratello gli strofina il naso sulla guancia per fargli il solletico, ma non riesce a consolarlo. Senza la madre il mondo svapora. Solo Nada lo calma, tenendolo per mano: soltanto lei, con i suoi occhi celesti, è per Omar un desiderio. Ha undici anni, sulla fronte una vena che pulsa se qualcuno la fa arrabbiare, e un fratello, Ivo, grande abbastanza da essere arruolato. Nada e Omar sono bambini nella primavera del 1992, a Sarajevo. Per allontanarli dalla guerra, una mattina di luglio un pullman li porta via contro la loro volontà. Se la madre di Omar è ancora viva, come farà a ritrovarlo? E se Ivo morisse combattendo? In viaggio per l’Italia, lungo strade ridotte in macerie, Nada conosce Danilo, che ha mani calde e una famiglia, al contrario di lei, e che un giorno le fa una promessa. Nessuna infanzia è spensierata, ciascuno di noi porta con sé le sue ferite, ma anche quando ogni certezza sembra venire meno, possiamo trovare un punto fermo attorno al quale far girare tutto il resto. Mi limitavo ad amare te entra nelle fibre del lettore colpendo quel punto come una freccia. Ispirato a una storia vera, è un romanzo di ampio respiro, di formazione, di guerra e d’amore, che si colloca a pieno titolo nella tradizione del grande romanzo europeo.</span></div></div><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote><p class="MsoNormal">Il bambino camminava appiccicato alla madre, tanto che lei
si fermò e disse: «Perché mi stai addosso, non vedi che
inciampiamo?»</p>
<p class="MsoNormal">Era più forte di lui. Aveva dieci anni, e da cinque viveva
nel tormento della sua mancanza, passava la settimana alla finestra, in
ginocchio su una sedia ad aspettare. Poi la madre arrivava e il bambino era
peggio dei cani che non sanno stare al guinzaglio, sbuffava lei… Odorava di
stufa a legna e capelli non lavati, anche se la stufa era spenta da oltre un
mese; era lo stesso odore di quando dormivano insieme. Il bambino si serrò alla
madre per respirarlo, e fu allora che il fragore esplose. Le finestre
tremarono, i colombi si scagliarono in volo, la girandola girò verso e cadde
dal vaso, ma il bambino non se ne accorse: una raffica d’aria lo strappò
all’abbraccio scaraventandolo via.</p></blockquote><p class="MsoNormal"></p>
<p class="MsoNormal">Un collegio di suore accoglie i piccoli profughi scampati
alle granate che colpiscono ogni cosa e chiunque perché tutto in guerra è
considerato un obiettivo militare. Il romanzo segue la storia di alcuni bambini
di Sarajevo, ospitati in Italia, poi dati in affido e adozione a famiglie,
proseguendo il distacco anche a guerra finita. Bambini che crescono avendo in
loro la struggente nostalgia per la famiglia, per la terra natia. Nessuno esce
indenne da una guerra. Le macerie si rimuovono, la ricostruzione riparte ma le
persone, specialmente i più piccoli, difficilmente ritorneranno alla normalità.
Troppi gli orrori visti e subiti, le ferite psichiche non guariranno mai. </p>
<p class="MsoNormal">Rosella Postorino dà voce a questi bambini, intreccia le
loro storie e fa suo e nostro il loro dolore. Ispirandosi a storie vere, pur
dando spazio all’invenzione narrativa, l’autrice smuove le nostre coscienze e
lo fa in modo stupendo, con un libro che segue, nell’arco di circa vent’anni,
un gruppo di bambini e ragazzi. Queste sono le loro storie.</p>
<p class="MsoNormal">Nella primavera del 1992 a Sarajevo, assediata dai serbi,
iniziava una guerra civile lunga e sanguinaria.</p>
<p class="MsoNormal">Omar e Senadin erano due fratelli musulmani che non avevano più
notizie dei loro genitori. Omar aveva dieci anni e passava le<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>giornate alla finestra sperando nel ritorno
di sua madre: da troppi giorni non andava più a trovarlo e lui non sapeva
nemmeno se fosse ancora viva. Suo fratello cercava inutilmente di consolarlo.
Solo Nada, undici anni e anche lei ospite dell’orfanotrofio di Bjelave, riusciva
a calmarlo tenendolo per mano. Anche lei voleva disperatamente ritrovare sua
madre. Nada aveva un fratello, Ivo, grande abbastanza per essere arruolato.</p>
<p class="MsoNormal">Per allontanarli dalla guerra, una mattina di luglio, un
pullman li porta via contro la loro volontà. Se la madre di Omar è ancora viva,
come farà a ritrovarlo? E se Ivo morisse combattendo, come farebbe Nada a
saperlo? In viaggio per l’Italia, lungo strade ridotte in macerie, Nada (nome
che significa “niente” in spagnolo e “speranza”in bosniaco) conosce Danilo, che
ha mani calde e una famiglia costretta a separarsi perché il papà è serbo e la
madre bosniaca. Prima della guerra i matrimoni misti non rappresentavano un
problema. Diverse culture convivono pacificamente a Sarajevo. La mamma di
Danilo, Azra, è una giornalista. Alcune pagine del suo diario verranno inserite
dall’autrice tra un capitolo e l’altro per dar voce alle atrocità reali della
guerra.</p>
<p class="MsoNormal">“Mi limitavo ad amare te” è una storia di guerra e di amore,
di amicizia e speranza, paure e separazioni, violenza e tristezza. Grandi
disperazioni e piccole gioie accompagnano i giovani protagonisti di questo
romanzo. Mi è sembrato di entrare in una prigione ambulante mentre fuori
infuriava la guerra, violenta e distruttiva. I bambini, strappati alle loro
famiglie, vivono in un orfanotrofio a Sarajevo. I più fortunati ricevono,
quando è possibile , una visita dalla mamma, ma tutto è basato su un labile
equilibrio che caratterizza le dinamiche delle loro relazioni. I fratelli più
grandi e i papà sono chiamati a combattere. Tutto intorno regna sovrana la
violenza, mappata nel DNA dell’uomo, anche se qualche raro fiore del “buon
cuore” ancora sboccia. La violenza, la forza che sottomette gli uomini, sembra
avere vita propria che sottomette carnefici e vittime. Alla fine però tutti
sono delle vittime, i bambini in primis. Separati dalle loro famiglie,
costretti a crescere in fretta in una città assediata dove i cecchini giocavano
a fare Dio. Sarajevo rappresentava il sogno di una città multietnica e ciò, per
qualcuno, era un male da debellare. Di quegli anni l’unica verità, che i
bambini porteranno nei loro cuori come intime memorie, saranno i morti, le
donne abusate, torturate e uccise, gli uomini costretti a una guerra che non
avevano voluto. Negli occhi di tutti rimarrà la morte, non solo quella fisica
ma anche quella<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dello spirito, perché
hanno l’impressione di non avere nulla in sé né davanti a sé. Omar, Nada e
Danilo rappresentano tutti i bambini costretti dalla guerra a diventare dei
profughi in terre lontane ed estranee, senza alcuna certezza del ritorno. Folle
è l’uomo che vuol spazzar via le radici di un popolo! Il dolore del singolo
diventa il dolore di una comunità perché solo nell’altro c’è una possibilità di
salvezza. Anche in Italia i tre protagonisti si sentono come in una prigione,
una prigione fatta d’amore che vorrebbe donar loro un po’ di felicità.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Una volta Ivo le aveva detto: Quest’idea che ci hanno
inculcato, di dover essere felici, è un castigo. Chi ce l’ha inculcata?, aveva
chiesto Nada. Sei figlio di una prostituta, sei scappato da una guerra, ma chi
ti ha inculcato a te l’idea di dover essere felice? Aveva riso anche lui. Boh,
un certo cinema, aveva detto, certe storie. E quella cazzo di Costituzione
americana. Lei si era piegata in due dalle risate. Non abitiamo in America, gli
aveva risposto.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">“Mi limitavo ad amare te” è un romanzo di formazione ma
anche una parabola di morte interiore che ruota intorno agli affetti e ai
legami forti, a cosa vuol dire essere figli e genitori, si fa portavoce di
sentimenti profondi e speranze che volano sulle ali del tempo. Ogni pagina
regala un tassello per formare l’immagine di copertina, due mani forti e sicure
che accarezzano un volto di bambino, fragile di fronte alla violenza della
storia. Bambini costretti a sfidare la morte ogni giorno. </p>
<p class="MsoNormal">Anche oggi il mondo è in guerra, il conflitto bussa alle
nostre porte, c’è la minaccia nucleare che sottrae valore alla vita srotolando
il filo rosso della paura. Il romanzo, alla fine, emana una tenue luce di
speranza che spero, con tutto il cuore, illumini la mente di chi pensa ancora
che la guerra risolva ogni cosa. </p>
<p class="MsoNormal">“Mi limitavo ad amare te” è il verso di una poesia di Izet
Sarajlic, poeta bosniaco<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che rimase a
Sarajevo durante la guerra dando voce al silenzio della follia della guerra.
Parla anche d’amore Izet Sarajlic, nelle sue poesie ci dice che l’amore non ha
bisogno delle ali per volare quando si hanno le mani per abbracciare la persona
amata. L’autrice gli rende omaggio e nel romanzo c’è l’eco delle poesie di
Sarajlic: la guerra non potrà mai annullare i sentimenti che ci proteggono e ci
tengono per mano in un legame viscerale tra gioia e dolore che è impossibile
recidere. In una sua poesia, “Cerco una strada per il mio nome”, Sarajlic
scrive:</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote><p class="MsoNormal">Passeggio per la città della nostra giovinezza</p>
<p class="MsoNormal">E cerco una strada per il mio nome.</p>
<p class="MsoNormal">Le strade ampie, rumorose le lascio ai grandi della storia.</p>
<p class="MsoNormal">Cosa stavo facendo mentre si faceva la storia?</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 200%;">Semplicemente ti amavo…</p></blockquote><p class="MsoNormal" style="line-height: 200%;"></p>
<p class="MsoNormal">Quando gli eventi ti travolgono, quando non puoi fermare la
Storia, l’unica cosa che gli esseri umani possono fare è amare e aggrapparsi
alle relazioni che hanno. Omar, Nada, Danilo ma anche i loro fratelli, i
genitori, i genitori adottivi si aggrappano a questo amore. La frase “Che cosa
facevo io mentre durava la Storia? Mi limitavo ad amare te.” la possono dire
tutti i protagonisti di questo libro nella certezza che la separazione fa parte
dell’atto stesso della nascita e che “si esiste interi solo prima di nascere.
Ma quello strappo è la vita.” Uno strappo che porta lontano, per terre
sconosciute, tra gente che non parla la tua lingua e che può sbagliare ma
sempre in buona fede perché anche le migliori intenzioni possono avere<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>conseguenze negative. I nodi del passato non
svaniscono nel nulla ma tutti devono provare a cercare il proprio posto nel
mondo. Il finale della poesia di Izet Sarajlic:</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>La cosa più importante è questa/che nella strada col mio
nome/mai a nessuno tocchi una disgrazia.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">È un inno alla speranza che oggi, purtroppo, si è nuovamente
frantumata in nuovi conflitti. Allora con il filo invisibile dell’amore
cerchiamo tutti insieme di tessere la parola PACE in un mondo senza alcuna
pietà.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-73229132951398994402023-07-26T09:22:00.000+02:002023-07-26T09:22:01.560+02:00RECENSIONE | "Tornare dal bosco" di Maddalena Vaglio Tanet<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Nel romanzo “Tornare dal bosco” di Maddalena Vaglio Tanet, edito
da Marsilio ed entrato nella cinquina dei finalisti al Premio Strega 2023, il
personaggio principale è la natura che, a vario titolo, entra nella vita dei
vari personaggi esercitando un potere profondo e catartico. Il bosco è un
rifugio e un balsamo per l’anima, è uno spartiacque tra il mondo reale e la
propria coscienza. Nella solitudine si ha l’opportunità di ascoltare la propria
voce interiore per conoscere sé stessi e cercare il perdono.</p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“Tornare dal bosco”è un prodotto della fantasia dell’autrice
anche se alcuni eventi narrati si ispirano a una storia vera, a racconti di
famiglia, articoli di giornale, dicerie e mitologie. È la storia, delicata e
dolorosa, di una maestra che è assente per giorni, svanita nel nulla. Dov’è
stata? Perché è sparita? Questa è la storia di Silvia che si sente in colpa per
il suicidio di una sua allieva e decide di allontanarsi da tutto e tutti. I due
fatti sprofondano nei meandri della psiche umana. Un enigma che l’autrice colma
con l’immaginazione dando voce a una fiaba in cui la magia trasforma le parole
in lacrime e le lacrime in redenzione.</p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="font-family: arvo; text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/jVrCwNn.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/QZO0kwz.png" style="background: initial; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">7 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8</span><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">Tornare dal bosco</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Maddalena Vaglio Tanet<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Marsilio</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 272</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 17,00</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="font-family: arvo;">Il bosco è il bosco, la montagna è la montagna, il paese è il paese e la maestra Silvia è la maestra Silvia, ma è scomparsa. In una piccola comunità agitata dal vento della Storia che investe tutta l’Italia all’inizio degli anni Settanta, Silvia, la maestra, esce di casa una mattina e invece di andare a scuola entra nel bosco. Il motivo, o forse il movente, è la morte di una sua alunna. Non la morte: il suicidio. La comunità la cerca, ma teme che sia troppo tardi, per trovarla o per salvarla, e in qualche modo che queste due morti siano una maledizione. Il paese è di montagna e le paure e i sentimenti, che pure non possono essere negati, non possono nemmeno essere nominati. Teme il paese il contagio di una violenza tutta umana e mai sopita, una violenza che dopo due guerre mondiali si è trasfusa in una guerra civile, politica. La maestra però non si trova e il paese, per continuare a vivere e convivere con il lutto e l’incertezza, si distoglie. In questa distrazione, Martino, il bambino che non è nato nel paese e nemmeno è stato accolto, tagliando per il bosco incrocia un capanno abbandonato, e nel capanno, color della muffa e dorata come il cappello di un fungo, sta la maestra. Il bambino non dice di averla trovata, e la maestra non parla. Ma il bambino torna e la maestra, in fondo, lo aspetta. </span></div></div><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Invece di andare a scuola, la maestra entrò nel bosco.
Stringeva in una mano il giornale che aveva appena comprato e nell’altra la
borsa di cuoio con dentro i quaderni, i compiti corretti e le penne e le matite
ben temperate. Pensò che probabilmente avrebbe camminato fino a collassare e
anche quello le stava bene, solo sarebbe durato molto più a lungo. La vista
scemava, non riconosceva più bene le forme. Le parve che fosse il bosco ad
andarle addosso avviluppandola in una mischia di tronchi, spini e fogliame.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">La storia narrata è ambientata a Bioglio, un paesino di
montagna in provincia di Biella. Siamo nel 1970, una mattina la maestra Silvia
legge sul giornale che Giovanna, una sua allieva di undici anni con il padre
alcolizzato e una madre che non riesce a sostenere la figlia nei cambiamenti
fisici e psicologici che sta vivendo, si era uccisa gettandosi nel torrente da
una finestra di casa sua, dopo esser stata rimproverata dalla madre per le
assenze a scuola. </p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Era troppo giovane per intravedere le conseguenze, per
capire che non sarebbe più esistita, dopo il salto nel torrente, e non si
sarebbe potuta issare a riva, non avrebbe camminato fino a casa e suonato il
campanello sgocciolando sullo zerbino. Forse per questa incapacità si era
gettata, perché non si rendeva conto di morire.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">La maestra si sente in colpa per aver telefonato a casa di
Giovanna per chiedere spiegazioni delle assenze della ragazzina. Saputo del
gesto estremo, Silvia sente di aver fallito come insegnante e si rifugia nel
bosco di Bioglio che l’accoglie offrendole un luogo dove elaborare il lutto,
dar sfogo al proprio dolore che rasenterà la pazzia. Lei non è sposata, non ha
figli, l’unico ruolo importante nella sua vita è quello della maestra, che
rappresenta un tentativo di rivalsa dopo esser cresciuta in un collegio dove le
suore l’hanno educata senza amore e comprensione. Ora tutto il paese organizza
le ricerche “di una donna ferita, incosciente, muta. Vittima di amnesia o resa
demente dal dolore”. Sarà tutto vano. La troverà, per puro caso, Martino, un
bambino di città trasferitosi, per motivi di salute, in quella zona montana.</p>
<p class="MsoNormal">L’incontro tra Martino, dieci anni, e la maestra segna la
svolta del romanzo. I ruoli si ribaltano: Silvia si è rifugiata in un capanno
abbandonato nel cuore del bosco, non ha nulla con sé al di fuori di un dolore
che annulla il suo essere. Si comporta come i bambini che davanti alle
difficoltà si nascondono. Il senso di colpa non svanisce, i ricordi rivivono,
dal silenzio emergono voci che l’accusano. Sarà Martino a prendersi cura di lei
portandole acqua, coperte e cibo, riscaldandola con il suo affetto e promettendole
di non rivelare a nessuno il suo nascondiglio. Anche Martino, come la maestra,
conosce cosa vuol dire essere emarginati e presi in giro, conosce la solitudine
per aver perso gli amici di città e non essersi mai adattato alla vita del
paese dopo l’infanzia a Torino. </p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Silvia alita dentro la coppa gelata delle mani e pensa che
nel bosco ogni mattino è un trionfo, essere avariati è uguale a essere vivi. Il
danno ricevuto testimonia l’esistenza: i parassiti, la muffa, i graffi, le
ulcere, i denti traballanti, i nodi di pelo infeltrito, le ali menomate, le
scianca ture. Non c’è nulla di integro se non, talvolta, la gemma dura e
chiusa, la spora.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">I comportamenti umani diventano rami intrecciati,
inestricabili tra pregiudizi e inquietudini. Si svelano così le vite di molti dei
residenti del paese che, dietro le porte chiuse, celano i loro segreti. Ognuno ha
una storia imperfetta da raccontare con famiglie difficili e complicate. Nel
coro si distinguono anche voci malevoli che condannano la maestra e amplificano
l’amaro retrogusto dei sensi di colpa, della vita che scorre, dei ricordi che sopravvivono
e condannano. </p>
<p class="MsoNormal">La scrittura di Maddalena Vaglio Tanet è ricercata e le
parole esprimono più significati richiamando immagini e suoni. I luoghi hanno
vita propria e l’uso di flashback ci aiuta a comprendere la dinamica degli
avvenimenti che influenzano i personaggi. Ci si può aspettare una storia
misteriosa, un giallo accattivante, invece “Tornare dal bosco” è una storia di
formazione e introspezione. I capitoli brevi assicurano una lettura agevole e
mai noiosa. I tanti personaggi fanno da sfondo ai tre protagonisti principali:
il bosco, la maestra e il tenace Martino. È un viaggio introspettivo in cui a
volte fanno capolino allucinazioni visive e uditorie che riportano a galla
traumi subiti e cristallizzati in un passato che si fa sempre presente. Il
ritmo pacato ben si adatta alla riscoperta di una vita fatta di dolori e gioie,
di vittorie e sconfitte, di affetti cari. L’autrice racconta una fiaba che
diventa mezzo per guardare la realtà, per comprendere e comprendersi. Alla
maestra non resta altra possibilità se non quella di accettare che anche lei,
come Giovanna e Martino, è degna di essere amata. Il dolore non scomparirà nel
nulla, la morte non svanirà all’alba di un nuovo giorno, ma la vita è così e la
speranza non svanisce mai.</p><p></p></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-90469301972058727342023-07-11T09:45:00.001+02:002023-07-11T09:45:33.480+02:00RECENSIONE | “Weyward” di Emilia Hart<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“Weyward” di Emilia Hart, traduzione di Enrica Budetta per
Fazi Editore, è un romanzo appassionante e avvincente. È la storia di tre donne
appartenenti a epoche diverse ma legate da un segreto troppo pericoloso per
essere rivelato. La caccia alle streghe non è mai finita. Dall’11 luglio nelle
librerie per vivere insieme il mondo magico di “Weyward”.</p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; font-family: arvo; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/KdTtGzp.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">Weyward</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Emilia Hart<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Fazi</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 406</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ </span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">20,00</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><p class="MsoNormal"><span lang="it">Hanno fatto di tutto per metterci in gabbia, ma una donna Weyward sarà sempre libera e selvaggia. </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="it">2019. Con il favore del buio della sera, la trentenne Kate fugge da Londra alla volta del Weyward Cottage, una vecchia casa di campagna ereditata da una prozia che ricorda appena. Avvolta da un giardino incolto su cui torreggia un acero secolare, la dimora la proteggerà da un uomo pericoloso. Presto, però, Kate inizierà a capire che le sue mura custodiscono un segreto molto antico. </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="it">1942. Mentre la guerra infuria, la sedicenne Violet è ostaggio della grande e lugubre tenuta di famiglia. Vorrebbe soltanto arrampicarsi sugli alberi e poter studiare come suo fratello, ma da lei ci si aspetta tutt’altro. Un pensiero inquietante, poi, la tormenta: molti anni fa, poco dopo la sua nascita, la madre è scomparsa in circostanze mai chiarite. L’unica traccia di sé che ha lasciato è un medaglione con incisa la lettera W. </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="it">1619. La solitaria Altha, cresciuta da una madre che le ha trasmesso il suo amore per il mondo naturale, viene accusata di stregoneria; rinchiusa nelle segrete di un castello, presto sarà processata. Un contadino del villaggio è morto dopo essere stato attaccato dalla propria mandria, e la comunità locale, coesa, ha puntato il dito contro di lei: una donna insolita. E le donne insolite fanno paura. </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="it">Ma le Weyward appartengono alla natura. E non possono essere addomesticate.<o:p></o:p></span></p></div></div><br /><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>La stregoneria è una piaga terribile in questa terra e il
nostro re, Sua Altezza Reale Giacomo I, ci ha incaricato di combatterne la
malvagità insidiosa. Dobbiamo guardarcene in tutti gli aspetti della nostra
vita. Il diavolo ha dita lunghe e una voce forte, che raggiunge noi tutti con
le sue dolci lusinghe. Come ben sappiamo, le nostre donne in particolare sono
esposte a un grave rischio derivante dalle tentazioni del demonio, essendo
deboli di mente e di spirito. Dobbiamo proteggerle da questa influenza
maligna.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Kate, 2019. </p>
<p class="MsoNormal">La trentenne Kate fugge da un marito violento lasciandosi
alle spalle la sua vita a Londra e cercando rifugio in campagna, al Weyward
Cottage, ereditato dalla prozia che ricorda appena. Avvolta da un giardino
incolto su cui torreggia un acero secolare, la dimora la proteggerà da un uomo
pericoloso. Presto, però, Kate inizierà a capire che le mura di quella vecchia
casa custodiscono un segreto, nascosto lì dai tempi della caccia alle streghe.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Kate si sta guardando allo specchio quando la sente. La
chiave, che gira nella serratura. Le dita le tremano mentre si affretta a
sistemarsi il trucco, rivoli scuri di mascara che si aprono come ragnatele
sulle palpebre inferiori. “Ciao, tesoro. Com’è andata al lavoro?” Simon
socchiude gli occhi. Si muove in fretta, sebbene abbia bevuto: le sue dita le
affondano nella carne morbida del bicipite. “Dove sei stata oggi?” “Da nessuna
parte”, risponde. “Bugiarda”. Kate quasi non sente la parola mentre la mano di
Simon le colpisce la guancia, il dolore che la rintontisce come una luce
accecante.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Violet, 1942.</p>
<p class="MsoNormal">Mentre la guerra infuria, la sedicenne Violet è più
interessata a collezionare insetti e ad arrampicarsi sugli alberi che a
diventare una vera signorina. Vive intrappolata, con il padre e il fratello
Graham, in una grande e lugubre tenuta di famiglia. Vorrebbe soltanto
arrampicarsi sugli alberi e poter studiare come suo fratello, ma da lei ci si
aspetta tutt’altro. Un pensiero inquietante, poi, la tormenta: molti anni fa,
poco dopo la sua nascita, la madre è scomparsa in circostanze misteriose. Si
mormora che la madre fosse impazzita prima di morire. Le uniche tracce che
Violet ha di lei sono un medaglione con incisa la lettera W e la parola weyward
incisa sul rivestimento di un muro della sua camera da letto. Finché una catena
di eventi sconvolgenti non cambierà per sempre la sua vita. Verrà cacciata da
casa e troverà rifugio nel cottage che un tempo apparteneva a sua madre.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Violet odiava Graham. Lo detestava con tutto il cuore.
Perché lui poteva studiare cose interessanti tutto il giorno, come la scienza,
il latino e un tizio che si chiamava Pitagora, mentre lei in teoria doveva
accontentarsi di infilare aghi in un pezzo di stoffa?</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Altha, 1619.</p>
<p class="MsoNormal">La solitaria Altha, cresciuta da una madre che le ha
trasmesso il suo amore per il mondo naturale, viene accusata di stregoneria.
Rinchiusa nelle segrete di un castello è accusata di aver ucciso un contadino
del luogo che è stato calpestato a morte dalla sua mandria. Presto sarà
processata: “Mi tennero lì dentro per dieci giorni. Dieci giorni e solo il
fetore della mia carne a farmi compagnia. Neanche un ratto mi degnò della sua
presenza” Conosciuta per la sua misteriosa connessione con la natura e gli
animali, Altha è una minaccia che deve essere eliminata. Ma le donne Weyward
appartengono alla natura selvaggia. E non possono essere addomesticate.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>E sul banco degli imputati: Altha, la strega. Strega. È
una parola che sguscia dalla bocca come un serpente, gocciola dalla lingua
densa e nera come catrame. Non avevamo mai pensato a noi in questi termini, mia
madre ed io. Perché “strega” è una parola inventata dagli uomini, una parola
che dà potere a chi la pronuncia, non a coloro che descrive. Una parola che
erige forche e roghi, che trasforma donne vive in cadaveri.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Intrecciando tre storie attraverso cinque secoli, Weyward è
un avvincente romanzo sulla resilienza femminile. Le donne insolite fanno paura
e non importa se si chiamino Altha, Violet o Kate. Nel passato erano accusate
di stregoneria e dove non arrivava “la giustizia” ci pensavano gli uomini
“esseri superiori” a rimettere al loro posto le insignificanti donne. Passano i
secoli, ma la situazione non cambia. La società patriarcale continua a
esercitare i suoi privilegi e gli uomini usano la forza per sentirsi superiori
e mettere le donne in gabbia. Nel passato le convenzioni hanno sempre intrappolato
le donne in ruoli ben precisi, sempre un passo dietro gli uomini, sempre
sottomesse in balia di uomini dispotici. Il romanzo a tratti è molto duro
perché è una sferzante critica sociale che narra di violenza domestica e
sessuale, di gravidanze non desiderate e interrotte in modo cruento, di violenza
economica e psicologica.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></p>
<p class="MsoNormal">“Weyward” è una tripla narrazione che intreccia le voci
delle protagoniste. Ogni storia ha un suo fascino, è intrigante e coinvolgente.
Emergono ritratti di donne che crescendo si scoprono coraggiose e capaci di
affrontare situazioni drammatiche. Il cottage Weyward è il punto focale della
storia, un rifugio che protegge ed è fonte di forza per le donne, con un
giardino brulicante di natura che sembra avere una vita propria. L’amore e la
magia della natura emergono, capitolo dopo capitolo, in modo sempre più
incisivo con un tocco di gotico molto suggestivo. Ogni protagonista scoprirà di
avere il potere di connettersi e comunicare con la natura.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>C’era qualcosa in noi, le donne Weyward, che ci teneva
fortemente legate al mondo naturale. Lo sentiamo, continuò, proprio come
sentiamo la rabbia, il dolore o la gioia. Gli animali, gli uccelli, le piante…
ci lasciano entrare, riconoscendoci come loro simili… era stato quello spirito
selvaggio a darci il nostro nome. Erano stati gli uomini a chiamarci così,
Weyward, quando non ci sottomettevano, quando non ci piegavano al loro volere.
Ma avevamo imparato a portare il nostro nome con orgoglio. Perché è sempre
stato un dono. Fino a questo momento.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Quindi il romanzo dipinge quasi tutti gli uomini di nero e
lascia alle donne l’esclusiva della bontà ma non si è mai del tutto buoni o del
tutto cattivi. Mettendo per un attimo da parte il realismo magico sostenitore,
nel romanzo, della ribellione delle donne, possiamo dire che solo lottando si
arriva alla resilienza. Ogni volta che Altha ha lottato per se stessa, ha
lottato per tutte le donne. E così Violet e Kate. Scriveva la poetessa Alda
Merini:</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e
uccise, solo perché donne.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Mi è piaciuto il legame mistico delle donne Weyward con il
mondo naturale, la loro capacità di comunicare con gli animali. L’autrice con
bellissime descrizioni ci fa conoscere piante, animali e insetti, della Cumbria
rurale. La natura gioca un ruolo importante nella guarigione di queste tre
donne che cercano di salvarsi da sole. Cambiano i nomi e le epoche ma la preda
è sempre la donna. Gli uomini intrigano, confondono, si uniscono per diffondere
violenza e odio. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Altha, la
persecuzione. Kate, la fuga. Violet, il potere della natura. Le protagoniste ci
conducono nelle loro vite intrise di orrori oscuri, emergono dal passato e si
affacciano nel presente con le loro voci, i loro corpi e le loro emozioni. La
natura ascolta le voci delle sue figlie e le libera dalla prigionia della
violenza maschile, riporta in auge i loro desideri. In “Weyward” ciò che è già
stato e il non ancora accaduto si rincorrono in frammenti che coinvolgono il
lettore creando una bolla di conoscenza e immaginazione.</p>
<p class="MsoNormal">“Weyward” narra di vite sotto assedio in un mix di narrativa
femminile, narrativa storica e realismo magico. La narrazione, a più voci, è
caratterizzata da ambientazioni suggestive, scrittura elegante e personaggi che
evolvono in una crescita personale con la resilienza che le caratterizza.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-3549043957954053302023-07-07T09:54:00.000+02:002023-07-07T09:54:01.759+02:00RECENSIONE | "La Bestia" di Carmen Mola<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">È arrivato in Italia, dal 4 luglio, il thriller storico “La
Bestia” (traduzione di Massimo Sottini per Salani Editore) a firma Carmen Mola,
pseudonimo dei tre scrittori e sceneggiatori spagnoli Jorge Diaz, Antonio
Mercero e Agustin Martinez. “La Bestia” ha vinto il Premio Planeta 2021, il più
importante premio letterario iberico dal valore di un milione di euro. Frutto
di una scrittura collaborativa moderna, di cui i tre autori sono tra gli
esponenti più acclamati a livello internazionale, “La Bestia” ha venduto oltre
un milione di copie e sarà pubblicato in quindici Paesi.</p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“La Bestia” è un thriller storico, ambientato nel 1834 in
piena epidemia di colera, che dovete leggere perché perderlo sarebbe un
gravissimo peccato. Vi conquisterà la sua trama spietata, il ritmo frenetico,
la travolgente narrazione, i personaggi con personalità poliedriche e
l’ambientazione che assegna a Madrid un ruolo da vera protagonista della
narrazione.</p><p class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><div style="background-color: white;"><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="font-family: arvo; text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/TDun8ZU.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/HE2X8g6.png" style="background: initial; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">9 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 8</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><b><i><span style="font-size: medium;">La Bestia</span></i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">Carmen Mola<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Salani</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 496</span></div></div></div><div style="color: #222222; font-family: Arvo; line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 19,0</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="color: #222222; font-family: arvo;">Madrid, 1834: una terribile epidemia di colera ha messo in ginocchio la città. Ma il terrore ha anche un altro nome, quello della Bestia: un essere spietato e inafferrabile che rapisce le bambine dei quartieri più poveri e ne smembra i corpi. Quando la piccola Clara scompare, sua sorella Lucía non vuole aspettare di ritrovarne il cadavere: dà inizio così alla sua lotta contro il male e contro il tempo. Ha quattordici anni e l'inestinguibile coraggio di chi sente di non poter fare altro. Anche perché nessuno sembra voler fermare davvero il mostro. Tranne Diego, un giornalista testardo e temerario, che trascinerà nell'indagine anche il suo amico Donoso, un poliziotto cinico ma leale con un occhio solo. Alla loro ricerca frenetica parteciperanno monaci guerriglieri, ambasciatori e prostitute, mentre una società segreta tesse i suoi intrighi fatali fra taverne e salotti, palazzi e lazzaretti. È l'alba di una capitale che nasce nel sangue, di una città che brulica di vita e di morte e lotta per lasciarsi il medioevo alle spalle.</span></div></div><br /><br /><div style="color: #222222; font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="color: #222222; font-family: Arvo; text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Sotto l’acquazzone, che ha trasformato il terreno argilloso
in un pantano, un cane famelico gioca con la testa di una bambina. La pioggia
cade inclemente sulle casupole, sulle baracche e sulle catapecchie che sembrano
sul punto di crollare a ogni raffica di vento.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Siamo a Madrid, 1834. Una terribile epidemia di colera
devasta la città ormai sull’orlo del collasso. Ma nei bassifondi intorno alle
mura, dove vivono i più poveri, il terrore ha anche un altro nome, quello della
Bestia. Essere spietato e inafferrabile, la Bestia rapisce le bambine dei
quartieri più poveri e ne smembra i corpi.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>Tutte le vittime erano ragazzine che sfioravano appena la
pubertà. Se quella Bestia è così forte come dicono, perché seleziona i più
indifesi?</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Quando la piccola Clara scompare, sua sorella Lucia non
vuole aspettare di ritrovarne il cadavere. Dà inizio così alla sua personale
lotta contro il male e contro il tempo. Lucia ha solo 14 anni e
l’inestinguibile coraggio di chi sente di non poter fare altro. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anche perché nessuno sembra crederle, nessuno vuole
davvero fermare il mostro. Tranne Diego, un giornalista testardo e temerario
che trascinerà nell’indagine anche il suo amico Donoso, un poliziotto cinico ma
leale con un occhio solo. Alla loro frenetica ricerca parteciperanno monaci
guerriglieri, ambasciatori e prostitute, mentre una società segreta tesse i
suoi intrighi fatali fra taverne e salotti, palazzi e lazzaretti. </p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>L’unica cosa che si nasconde dietro al nome della Bestia è
una sensazione appiccicosa, informe e inquietante come quelle descrizioni
demenziali: la paura.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">“La Bestia” è un romanzo che si apre con un incipit dai toni
violenti in uno scenario di estrema povertà. Vengono così introdotti due
pilastri della narrazione: la morte violenta e il ritratto di una parte della
società madrilena che vive nell’indigenza.</p>
<p class="MsoNormal">Madrid mostra i suoi due volti in antitesi tra loro. Il
centro della città circondato dalle mura è affollato di chiese, conventi e
palazzi nobiliari testimoni di opulenza. Oltre le mura vivono i più bisognosi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></p>
<p class="MsoNormal">L’ambientazione è un punto di forza del romanzo. La capitale
spagnola è protagonista viva della narrazione, è una città devastata dall’epidemia
di colera, vive la guerra carlista (che ha per sfondo lo scontro fra i
sostenitori di Carlos Maria Isidoro di Borbone-Spagna, primo pretendente
carlista al trono di Spagna, e i sostenitori della nuova regina Isabella II e
la reggente Maria Cristina di Borbone), è dilaniata dai conflitti sociali. Le
persone muoiono per strada e gli ospedali sono al collasso. Una domanda è sulla
bocca di tutti: “Da dove nasce il colera?” le persone pensano che il colera sia
una punizione divina per il peccaminoso degrado nello stile di vita degli
abitanti della città, ma hanno anche il sospetto che i sacerdoti ordinino, a
piccoli mendicanti, di avvelenare le fontane.</p>
<p class="MsoNormal">Ed ecco che l’ignoranza genera un odio profondo. La scienza
non è in grado di spiegare e fermare il colera. Allora tutti iniziano a far
supposizioni. I poveri dicono che sono i sacerdoti gli untori che fanno
avvelenare l’acqua delle fontane per permettere ai carlisti di vincere. I
sacerdoti danno la colpa dell’epidemia alla scarsa igiene dei poveri. Su tutto
regna sovrana la superstizione e il colera non fa alcuna distinzione di ceto.</p>
<p class="MsoNormal">Poiché al peggio non c’è limite ecco che a Madrid compare
una figura sconosciuta che uccide bambine smembrandole. Vittime che nessuno,
nemmeno la polizia, cercherà mai.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>La Bestia… il demonio che ha commesso queste mostruosità ci
prenderà tutti. La Bestia ci ucciderà. La Bestia è qui.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">In un contesto di divisioni politiche, territoriali, sociali
e morali, di paura e caos, si muovono personaggi poliedrici che potrebbero
trarvi in inganno. Non sempre chi si mostra buono lo è fino in fondo e i
cattivi possono celare un cuore d’oro. Nell’incertezza vi consiglio di non
affezionarvi a nessuno, la delusione potrebbe rattristarvi così come è successo
a me. </p>
<p class="MsoNormal">Conosceremo Diego Ruiz, giornalista che firma i suoi
articoli con lo pseudonimo di El Gato Irreverente. È l’unico a voler scoprire
di più sugli omicidi delle ragazzine e proteggerà Lucia. Diego quindi si mostra
nella doppia veste di giornalista che anela al successo e di uomo
incorruttibile e difensore dei deboli. Racconterà gli omicidi della Bestia su
“L’Eco del Camercio” (quotidiano che esisteva realmente ai tempi).</p>
<p class="MsoNormal">Sarà poi la volta di fare la conoscenza di Donoso Gual,
l’amico poliziotto di Diego. Ha perso un occhio in un duello per amore ed è
stato congedato dalla guardia reale. Anche lui proteggerà Lucia e aiuterà Diego
nelle indagini.</p>
<p class="MsoNormal">Lucia, la nostra eroina costretta a diventare detective, ha
quattordici anni. Capelli ricci e rossi, occhi neri, è pronta a sfidare tutti
per difendere chi ama. Sa che non deve mostrare mai di aver paura e quando
muore la mamma, Lucia si occuperà di Clara la sorellina di undici anni che
verrà rapita. Dovrà risolvere l’enigma se vuole riabbracciare Clara.</p>
<p class="MsoNormal">C’è poi frate Braulio che ci farà rivivere un fatto realmente
avvenuto. La folla inferocita al pensiero che fosse il clero a pagare i
ragazzini per avvelenare l’acqua, devastò la basilica di San Francisco el
Grande uccidendo molti frati. Per essere un monaco, frate Braulio sa combattere
molto bene e lo dimostra nel modo in cui colpisce quelli che stanno cercando di
abbattere la scultura dell’Immacolata Concezione. </p>
<p class="MsoNormal">Per ultimo, ma non meno importante, vi presento l’enigma,
l’anima nera del romanzo, la Bestia. Cosa sia la Bestia, nessuno lo sa. Per
alcuni è un gigantesco animale chimerico (la cover ne riporta una bellissima
riproduzione), per altri è un uomo spietato e raccapricciante che fa a pezzi le
bambine.</p>
<p class="MsoNormal">I personaggi hanno profili ben tracciati e naturalmente
lascio a voi il piacere di scoprire altri aiutanti e antagonista della giovane
Lucia.</p>
<p class="MsoNormal">Nessun personaggio viene risparmiato dalla storia, in molti
sono allo stesso tempo eroi e vittime. Infatti non è detto che i poveri siano
buoni e i ricchi cattivi, ognuno mostra una parte di sé, nel bene e nel male.
Ciò conferisce varietà alla storia che rivela informazioni a poco a poco. Il romanzo
ha svolte sorprendenti che si allontanano dalla trama principale creando un
sottobosco di storie con personaggi che rimangono nell’ombra e ci indicano
piste da seguire. Ma non lasciatevi ingannare e gustatevi intrighi e
aspettative ricordandovi che l’inferno non è sempre dove pensi che sia.</p>
<p class="MsoNormal">Quindi una Bestia che infligge una morte terrificante,
assassini crudeli e una clessidra che indica il tempo che scorre e che si sta
esaurendo sono elementi fondamentali che tengono col fiato sospeso il lettore.
Il finale è un fuoco d’artificio, un rincorrersi di eventi e impedimenti che
sembrano dare una mano ai cattivi in un labirinto di specchi che amplificano i
modi per caratterizzare la Bestia.</p>
<p class="MsoNormal">Bestia è la disuguaglianza sociale, l’ignoranza che nasce
dalla paura collettiva, la malvagità che uccide, l’indifferenza verso i più
fragili, il fanatismo e i poveri sacrificabili per un bene superiore.</p>
<p class="MsoNormal"></p><blockquote>È come se fosse cominciata la fine del mondo e fosse
diversa da come ce l’eravamo immaginata, niente carri infuocati o angeli. Solo
uomini, che si fanno male gli uni con gli altri.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">“La Bestia” è un romanzo che mi ha catturata fin dall’inizio,
complesso e variegato, implacabile e commovente, con una narrazione accattivante
e personaggi ambigui. Coinvolge il crudo realismo con cui Carmen Mola descrive
la società spagnola in una girandola di miseria, di pericolo, di malattia, di
morte, di crudeltà, di coraggio e di speranza. La vita della povera gente non
vale nulla ed è sacrificabile sull’altare del cinismo della nobiltà. Emerge
così il lato oscuro e corrotto dell’essere umano anche se una flebile luce di
speranza compare nei capitoli finali.</p>
<p class="MsoNormal">Io ho “divorato” il libro in due giorni e voi cosa state
aspettando? Senza indugi venite con me tra i vicoli di Madrid, in una storia di
inferno e oscurità.</p><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1591242058933678680.post-67006663744144492992023-07-04T09:34:00.000+02:002023-07-04T09:34:20.887+02:00RECENSIONE | “La lama dell’assassino” di Salvo Toscano | [Review Party]<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">“La lama dell’assassino” di Salvo Toscano, in libreria dal 4
luglio per Newton Compton Editori, è la decima indagine per i fratelli Roberto
e Fabrizio Corsaro. L’estate è appena iniziata ed è piacevolissimo ritrovare
dei vecchi amici e le loro storie appassionanti immerse nella bellezza di
Palermo e della Sicilia in toto. In un susseguirsi di eventi, simili a scatole
cinesi, Salvo Toscano ci propone una storia perfetta da mettere in valigia. Una
ragazza scomparsa. Un sospettato legato al mondo della mafia. Un precedente
irrisolto.</p><p style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arvo;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><div style="font-family: arvo; text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="background: none; border: none; box-shadow: transparent 0px 0px 0px; color: #222222; float: left; margin-bottom: 0.5em; margin-right: 1em; padding: 5px; position: relative;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://i.imgur.com/ORGZcbY.jpg" style="background: transparent; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 5px; position: relative;" width="208" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both;"><img src="https://i.imgur.com/2IOsjbX.png" style="background: transparent; border: none; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.1) 0px 0px 0px; padding: 0px;" /></div><div class="separator" style="clear: both;"><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STILE: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8 | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">STORIA: </b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">8</span><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> | </span><b style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;">COVER:</b><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px;"> 7</span></div></td></tr></tbody></table><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;"><b><i>La lama dell'assassino</i></b></span></div><div style="text-align: left;"><div style="font-family: arvo;">(Le indagini dei fratelli Corsaro #10)</div><div style="font-family: arvo;">Salvo Toscano<br /><br /></div><span style="font-family: arvo;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Editore:</span></b><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"> Newton Compton</span></span><br /><b style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Pagine:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> 288</span></div></div></div><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div style="text-align: left;"><b style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Prezzo:</span></b><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;"> </span><span face=""helvetica neue", arial, helvetica, sans-serif" style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; text-align: justify;">€ 9,9</span><span style="background-color: transparent; font-family: arvo; text-align: justify;">0</span><br /><div class="MsoNormal"><span lang="EN-US"></span></div></div><div><div style="text-align: right;"><b><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">Sinossi</span></b></div></div></div></div><br /><div style="line-height: 18.48px; text-align: justify;"><div style="height: 190px; overflow-y: scroll; padding: 0.5em;"><span style="font-family: arvo;">Palermo. Elena ha compiuto quindici anni da pochi giorni la sera in cui scompare. Doveva rientrare dalla scuola di danza a casa, in una zona di campagna alla periferia di Palermo, facendo la stessa strada di sempre. Ma sembra svanita nel nulla, e non si riesce a trovare nessuno che abbia informazioni utili per le ricerche. Durante le indagini viene arrestato il boss Rinaldo Quartararo, sospettato di avere rapito la ragazza a scopo di ritorsione mafiosa. Ad assumerne la difesa è l’avvocato Roberto Corsaro, che subito comincia ad approfondire la storia di Elena e della sua famiglia, sulla quale da giorni sta scavando anche il fratello Fabrizio, cronista di nera. Incrociando le loro strade in questa ricerca, i fratelli Corsaro porteranno alla luce dettagli inquietanti che li spingeranno a mettere in relazione il caso di Elena con un’altra scomparsa, avvenuta un quarto di secolo prima…</span></div></div><br /><br /><br /><div style="font-family: arvo; text-align: justify;"><div style="line-height: 18.48px; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="background-color: transparent; line-height: 18.48px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img src="https://i.imgur.com/qmzio8S.png" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial !important; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; background: initial; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.098) 1px 1px 5px; padding: 5px;" /></span></div></div></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><blockquote>Al mio risveglio, il giorno del mio quindicesimo
compleanno, ero una ragazza confusa e infelice. O forse ero solo una bambina
che la vita aveva fatto diventare donna troppo presto e senza il suo consenso.
Un limpido sole d’estate splendeva fuori dalla mia finestra, ma non riusciva a
illuminare il buio pesto della mia anima. Mi alzai controvoglia dal letto, come
ogni mattina. E come ogni mattina, avvertii sulla bocca dello stomaco il peso
di tutto quello che mi opprimeva. E lo odiai. Non potevo certo sapere che
quella giornata avrebbe cambiato la mia vita.</blockquote><p></p>
<p class="MsoNormal">Elena ha compiuto quindici anni da pochi giorni la sera in
cui scompare. Doveva rientrare dalla scuola di danza a casa, in una zona di
campagna alla periferia di Palermo, facendo la stessa strada di sempre. Ma
sembra svanita nel nulla, e non si riesce a trovare nessuno che abbia
informazioni utili per le ricerche. Durante le indagini viene arrestato il boss
Rinaldo Quartararo, sospettato di aver rapito la ragazza a scopo di ritorsione
mafiosa. Ad assumere la difesa è l’avvocato Roberto Corsaro, che subito
comincia ad approfondire la storia di Elena e della sua famiglia, sulla quale
da giorni sta scavando anche il fratello Fabrizio, cronista di nera. Incrociando
le loro strade in questa ricerca, i fratelli Corsaro porteranno alla luce
dettagli inquietanti che li spingeranno a mettere in relazione il caso di Elena
con un’altra scomparsa, avvenuta un quarto di secolo prima. Un caso a pista
calda sembra procedere in parallelo con un Cold case, una pista fredda e i
misteri si moltiplicheranno.</p>
<p class="MsoNormal">Leggere i romanzi gialli di Salvo Toscano è sempre piacevole
per le trame avvincenti e curate nei minimi dettagli, la scrittura
accattivante, per la capacità di portare avanti indagini strutturate con
precisione e per l’umorismo della narrazione che si intreccia con sentimenti di
vicinanza alla sofferenza altrui. La filosofia di vita dei Corsaro, che abbiamo
imparato a conoscere e soprattutto ad amare, fa capolino tra fragilità e
malinconia. Intorno a loro ruotano tanti personaggi, alcuni vi sembreranno dei
potenziali colpevoli, che semineranno indizi e dettagli portandovi, se sarete
stati attenti, alla soluzione del caso.</p>
<p class="MsoNormal">“La lama
dell’assassino” è una storia affascinante e intrigante che si moltiplica in
altre storie, perfetta cornice per un giallo<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>che rivelerà scioccanti verità. La suspense dell’indagine è sempre alta
e ben gestita dall’autore che riesce a coordinare colpi di scena e inganni con
vera maestria. I geniali fratelli Corsaro sono però anche alle prese con
problemi familiari. Adoro questo intrecciarsi tra ruolo pubblico e vita privata
dei protagonisti, mi aiuta a comprenderli meglio a conoscerli a
trecentosessanta gradi. Non sono sicuramente uomini perfetti, hanno le loro
debolezze e fragilità, le loro gioie e i loro dolori. Roberto, ad esempio, sarà
alle prese con una ferrea dieta a cui lo costringerà la moglie Monica e dovrà
confrontarsi con i suoi due figli che affrontano i problemi tipici della
giovane età. </p>
<p class="MsoNormal">Fabrizio, invece, affronterà le difficoltà e le dolcezze
dell’affido di un bimbo rumeno, Nico.</p>
<p class="MsoNormal">L’autore narra una storia che vede i due fratelli Corsaro
alle prese con una vicenda complicata e contemporaneamente assistiamo alle trasformazioni
dei protagonisti che suggeriscono il passare del tempo. </p>
<p class="MsoNormal">Tuttavia una certezza c’è, con i fratelli Corsaro i segreti
non rimangono seppelliti a lungo e non riposano a lungo nell’oblio. Le loro
indagini scavano nei fatti di cronaca. Sanno porre le domande giuste, ma sanno
anche ascoltare e si fanno guidare dall’esperienza e dall’intuito. Non hanno
paura a penetrare nei meandri di un’indagine complessa e sanno ben gestire le
piste dell’oggi che inevitabilmente si intrecciano con quelle di un passato che
ha visto la sparizione di un’altra ragazza. Con abilità riescono a districare
l’intreccio di segreti che porterà a un risvolto inaspettato del caso. Adoro
vedere i fratelli Corsaro alla ricerca ostinata del colpevole, a non accontentarsi
delle soluzioni più semplici e spesso fuorvianti. Alla fine si avrà il trionfo
della verità che sarà intriso di gioia e malinconia.</p>
<p class="MsoNormal">Quindi se vi piacciono i gialli, le trame intricate e i casi
impossibili, amerete questo seducente romanzo di Salvo Toscano. Non leggerlo
sarebbe un delitto.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiGXkvprbLDK_jss23JwhpM85Q4cMIY5mP7FjNBMaJiWRSHEu-HW42twhyB1ipiFoKanaWWjr4tyglWD4keUg8WYQLPqcXYxMJXbD2yuX6uBVCif9k-LvE5vmC47SCJKncyIfsBG4fke4ueLHjC85qRM9PpfHr_A1KlsT--vxqncxnMnqb8ZTsKvlvB0-w" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiGXkvprbLDK_jss23JwhpM85Q4cMIY5mP7FjNBMaJiWRSHEu-HW42twhyB1ipiFoKanaWWjr4tyglWD4keUg8WYQLPqcXYxMJXbD2yuX6uBVCif9k-LvE5vmC47SCJKncyIfsBG4fke4ueLHjC85qRM9PpfHr_A1KlsT--vxqncxnMnqb8ZTsKvlvB0-w=w640-h360" width="640" /></a></div><br /><br /><p></p></div></div>Aquila Realehttp://www.blogger.com/profile/16050848509664572968noreply@blogger.com0