giovedì 29 settembre 2016

RECENSIONE | "Ci proteggerà la neve" di Ruta Sepetys

Buongiorno a voi, cari lettori. La seconda guerra mondiale è considerato il più grande conflitto armato della storia. Sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri. Tutti noi abbiamo avuto mille occasioni per studiare questi avvenimenti drammatici, eppure ho scoperto un evento, un drammatico evento, che non conoscevo. Si tratta della più imponente evacuazione di popoli che la storia ricordi. Milioni di persone furono imbarcate dai tedeschi su navi pronte a salpare per raggiungere la Germania settentrionale e la Danimarca. Nel gennaio del 1945 ebbe inizio l’Operazione Annibale. Il romanzo “Ci proteggerà la neve” di Ruta Sepetys, edito Garzanti, dà voce a coloro che videro in quest’operazione una possibilità di salvezza. Ci riporta le storie di uomini, donne, bambini che salirono sulla nave Wilhelm Gustloff pensando di poter finalmente sorridere al futuro.  

Ci proteggerà la neve
Ruta Sepetys (traduzione di R. Scarabelli)

Editore: Garzanti 
Pagine: 368 
Prezzo: € 16,90

Sinossi: Il vento solleva strati leggeri di fiocchi ghiacciati. Joana ha ventun anni e intorno a sé vede solo una distesa di neve. È fuggita dal suo paese, la Lituania. È fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sé ha un nuovo nemico: è il 1945 e la Prussia è invasa dalla Russia. Non ha altra scelta che scappare verso l’unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare verso un luogo sicuro. Eppure la costa è lontana chilometri. Chilometri fatti di sete e fame. E Joana non è sola. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga, ognuna dal proprio incubo, in viaggio verso la stessa meta. Emilia, una ragazza polacca che ha soli quindici anni aspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sé il peso di un segreto inconfessabile. I due hanno bisogno di Joana. Perché lei non ha mai perso la speranza. Perché la guerra può radere al suolo intere città, ma non può annientare il coraggio e la voglia di vivere. È grazie a questa sua forza che Joana riesce ad aiutare Emilia nella gravidanza e a far breccia nel carattere chiuso e diffidente di Florian. I loro giorni e le loro notti hanno un’unica eco: sopravvivere. E quando la nave finalmente si intravede all’orizzonte, la paura vorrebbe riposare in un porto sicuro. Ma Joana sa che non si finisce mai di combattere per la propria vita, ed è pronta ad affrontare ogni ostacolo, ogni prova, ogni scherzo del destino. Finché guardando in alto vedrà un cielo infinito pieno di neve, saprà che quel candore le darà la forza per non arrendersi. 

STILE: 8 | STORIA: 9 | COPERTINA: 6

Che gruppo eravamo! Una ragazza incinta innamorata, un calzolaio gentile, un bambino orfano, una cieca e una gigantessa che si lamentava perché tutti le stavano tra i piedi quando era lei stessa a occupare la maggior parte dello spazio. E io, una ragazza sola a cui mancava la famiglia e che chiedeva una seconda occasione.
La guerra. La fuga. La paura.

Mentre Hitler sterminava milioni di ebrei, Stalin annientava i popoli della Polonia, dell’Ucraina e dei Paesi baltici. Siamo nel 1945 e lituani, polacchi, prussiani, per la prima volta insieme, sono in fuga verso l’unica salvezza possibile: alcune navi pronte a salpare verso un luogo sicuro.

Un fiume ininterrotto di persone si muove verso le coste del Mar Baltico portando con sé gli orrori dell’invasione russa ma conservando nel cuore una speranza.

Il romanzo si presenta subito come un accattivante coro di voci. Ogni capitolo riporta i pensieri, le azioni, le riflessioni di una persona in fuga.

Joana, infermiera dal cuore d’oro, ha ventun anni ed è fuggita dal suo paese, la Lituania.

Emilia, ragazza polacca che a soli quindici anni aspetta un bambino.

Florian , un giovane prussiano, che porta con sé il peso di un segreto inconfessabile.

Alfred, marinaio sulla Gustloff, scrive lettere che mai spedirà alla sua amata.

Per raggiungere la costa queste persone dovranno affrontare un lungo viaggio. Chilometri fatti di sete e fame. Queste anime in fuga viaggeranno insieme per raggiungere la stessa meta. La strada da percorrere è lunga, sferzata da venti freddi che portano con sé strati leggeri di fiocchi ghiacciati. In ognuno di loro vive un coraggio e una speranza che nessuna guerra può cancellare. Joana è pronta ad affrontare ogni ostacolo, combatte le sue paure aiutando gli altri, sa che non ci si può arrendere se si vuole combattere per la propria vita. Quando il gruppo giunge finalmente in vista dell’agognata nave, ogni incubo svanisce. Nei loro cuori si riaccende la speranza che sarà la loro ancora di salvezza quando, guardando il cielo infinito pieno di neve, attingeranno da quel candore la forza per non arrendersi.

http://i.imgur.com/alxMeYR.png

“Ci proteggerà la neve” è un’opera di storia romanzata. La Wilhelm Gustloff e l’Operazione Annibale sono realmente esistite e fanno da cornice a storie che raccontano la Storia. Credetemi quando vi dico che leggere questo romanzo è stata per me un’occasione per scoprire come il baratro della guerra non abbia mai fine. I capitoli, brevi e concisi, sono echi di voci che ci giungono dal passato. Voci che in molti hanno dimenticato coprendo l’amaro esodo di popoli martoriati. Ho amato subito tutti i personaggi. Fragili eppur coraggiosi, tormentati dalla fame e dalla sete ma pronti a dividere il poco che avevano per aiutare i propri fratelli. Condividere una patata, un po’ d’acqua, diventa un gesto di comunione in un unico corpo. La guerra evoca il male che c’è nell’uomo, nutre il destino nel suo ruolo di cacciatore, risveglia il senso di colpa e vorrebbe uccidere il futuro.

Un romanzo di 360 pagine in cui si percepisce angoscia, sofferenza, tristezza, oscurità, morte. Tanti frammenti di vite diverse che raccontano storie testimoni di un mutamento, politico e geografico, epocale. I personaggi sono sempre al centro della narrazione, mai eroi ma uomini con le loro debolezze. Ci sono molti modi di raccontare il mondo e la Storia, la scrittrice Ruta Sepetys lo fa dando voce a chi voce non ha mai avuto. Ai bambini e agli adolescenti indifesi, alle vittime delle pulizie etniche e dei regimi vendicativi, ai morti seppelliti con i loro segreti.

Se non lo avete già fatto, vi consiglio di leggere, sempre della Sepetys, il romanzo “Avevano spento anche la luna” (Recensione), uomini e donne deportati in Siberia nei campi di lavoro dove regna il buio e il freddo uccide.

Amo leggere questi romanzi testimoni di un passato che vive nei racconti, nelle memorie, nelle testimonianze dei sopravvissuti. A noi il dovere di dar voce alla verità in un mondo che troppo spesso dimentica. La memoria è sempre stata la nostra più grande ricchezza. La Storia siamo noi, nessuno escluso.

13 commenti:

  1. Mai dimenticare.
    Questo libro vorrei proprio leggerlo. Quando leggo libri di questo genere soffro veramente perché non è finzione, ma mi aiutano a comprendere e a conoscere meglio la storia

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    1. La Storia conseva gelosamente pagine di eventi che non conosciamo. Ben vengano romanzi come questo della Sepetys che ci aiutano a scoprire le verità nascoste.

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  2. Ciao, di quest'autrice ho letto "Avevano spento anche la luna" e di certo leggerò altri suoi romanzi, perchè affronta un tema che da troppo tempo viene trascurato nei libri di storia ed è giusto che venga alla luce. Molto bella la tua recensione!

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    1. Dar voce a chi voce non ha è un dovere.Quante cose non conosciamo? Le atrocità delle guerre non hanno mai fine.

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  3. Complimenti per la recensione. Ho già avuto modo di apprezzare l'autrice in passato e questo nuovo romanzo sarà certamente tra le mie prossime letture. Sono particolarmente lieta di leggere un così bel parere: come te adoro questo genere di storie.

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    1. I romanzi di questo genere mi sono doppiamente cari: mi permettono di scoprire e comprendere avvenimenti storici di cui si parla pochissimo.

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  4. Ciao Aquila!!
    Ho rencensito proprio ieri questo libro meraviglioso!! sono felice che sia piaciuto anche a te!!
    A presto! :)

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    1. Ho letto la tua intensa recensione e condivido il tuo entusiasmo per questo romanzo che merita un gran successo tra i lettori :)

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  5. Insomma la Sepetys è la Sepetys. Lo leggerò sicuramente, grazie anche alla tua recensione :)

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    1. Sono proprio curiosa di sapere quale sarà il nuovo tema che la scrittrice affronterà nel suo prossimo romanzo, un saluto.

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  6. la Sepetys mi piace molto. leggerò sicuramente questo libro. soprattutto grazie alla tua recensione

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