giovedì 11 aprile 2024

RECENSIONE | "Ci vediamo in agosto" di Gabriel Garcia Marquez

"Ci vediamo in agosto" (Mondadori, a cura di Cristobal Pera, traduzione di Bruno Arpaia) è un romanzo inedito di uno degli scrittori più amati: il colombiano Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la Letteratura nel 1982, scomparso dieci anni fa. Il romanzo, rimasto incompiuto, è una profonda riflessione sull'amore e sul desiderio che non hanno età.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
Ci vediamo in agosto
Gabriel Garcia Marquez

Editore: Mondadori
Pagine: 120
Prezzo: € 17,50
Sinossi

Si sentì maliziosa, allegra, capace di tutto, e imbellita dalla mescolanza sacra della musica con il gin. Pensava che l’uomo del tavolo di fronte non l’avesse vista, però lo sorprese a osservarla quando lo guardò per la seconda volta. Lui arrossì. Lei sostenne il suo sguardo mentre lui controllava l’orologio da tasca con la catenina. Ogni anno, il 16 agosto, Ana Magdalena Bach – quasi cinquant’anni di età e una trentina scarsa di soddisfacente vita matrimoniale – raggiunge l’isola dei Caraibi dove è sepolta sua madre. Il traghetto, il taxi, un mazzo di gladioli e l’hotel: questo rituale esercita su di lei un irresistibile invito a trasformarsi – una volta all’anno - in un’altra donna, a esplorare la propria sensualità e a sondare la paura che silenziosa cova nel suo cuore. Lo stile inconfondibile di Márquez risplende in Ci vediamo in agosto, romanzo musicalissimo di variazioni sul tema che è nello stesso tempo un inno alla libertà, un omaggio alla femminilità, una riflessione sul mistero dell’amore e dei rimpianti.





Lei respirò. Aveva sognato ora dopo ora quel nuovo sedici agosto, e la lezione non ammetteva dubbi: era assurdo aspettare un anno intero per sottomettere il resto della vita alla casualità di una notte. Stabilì che la sua prima avventura gliela aveva messa a portata di mano un caso fortunato, però l'aveva scelta lei, mentre nella seconda era stata scelta.

Ana Magdalena Bach è una donna tranquilla, felicemente sposata, che vive nella routine, "il proprio profumo amaro".

La donna da ventisette anni era unita in un affiatato matrimonio con un uomo che amava e che l'amava, e con il quale si era sposata senza finire la facoltà di Arti e Lettere, ancora vergine e senza fidanzamenti precedenti.

Ma ogni anno, il 16 agosto, va nell'isola dei Caraibi in cui è sepolta sua madre e lì si trasforma in una donna diversa da quella che è nel resto dell'anno. Per una notte Ana si sente desiderabile e libera di desiderare. Ogni anno il rituale si ripete: il traghetto, il taxi, lo stesso albergo, un mazzo di gladioli da portare sulla tomba della madre. La sera diventa, per Ana, il tempo della trasformazione in vista di una notte per esplorare la propria sensualità e per sondare la paura che silenziosa cova nel suo cuore. Ogni anno un amante diverso, un'avventura rigeneratrice, una sfida al destino.

Si sentì maliziosa, allegra, capace di tutto, e imbellita dalla mescolanza sacra della musica con il gin. Pensava che l'uomo del tavolo di fronte non l'avesse vista, però lo sorprese a osservarla quando lo guardò per la seconda volta. Lui arrossì. Lei sostenne il suo sguardo mentre lui controllava l'orologio da tasca con catenina.

"Ci vediamo in agosto" è un racconto lungo pubblicato per volere dei figli dello scrittore, che aveva chiesto di non farlo. "Con un atto di tradimento, abbiamo deciso di anteporre il piacere dei suoi lettori a tutte le altre considerazioni. Se loro lo apprezzeranno, è possibile che Gabo ci perdoni. Noi ci contiamo."

L'autore l'ha scritto mentre combatteva con la perdita della memoria. Infatti Garcia Marquez aveva seri problemi cognitivi che cancellavano i suoi ricordi, i pensieri e il significato delle parole. Diceva Marquez: "La memoria è allo stesso tempo la mia materia prima e il mio strumento. Senza di lei non c'è nulla."

Ana Magdalena Bach nasce da uno sforzo creativo, è un'ombra che diventa corpo e conquista la nostra attenzione con il suo pellegrinaggio annuale alla tomba della madre. Dalla cima del cimitero si ammira la vista del mondo ed è qui che Ana si sente vicina alla madre, le parla e le confida ogni cosa "in quell'unico luogo solitario dove non poteva sentirsi sola."

La sera, nel bar dell'albergo, avviene la trasformazione: la donna tranquilla diventa audace, indipendente, trasgressiva.

La mattina dopo Ana riprende il traghetto per tornare a casa celando nel suo cuore un cambiamento che non la lascerà più. Le farà compagnia nell'attesa della prossima estate, del nuovo viaggio, del nuovo uomo, della nuova sé che non deve nascondere i suoi desideri. Ana è vissuta immersa nella sua felicità convenzionale, ora riemerge liberando quella parte di sé che si nascondeva ai suoi occhi. Vuol sentirsi ancora desiderabile, vuol provare i fremiti del desiderio e della paura, della speranza e della vulnerabilità, nell'eterno gioco della seduzione.

Con le prime canicole di luglio le cominciò in petto un fremito di farfalle che non le avrebbe dato tregua finchè non fosse tornata sull'isola. Fu un mese lungo, allungato ancor di più dall'incertezza.

Ogni agosto, per una notte, lei cancella marito e figli, apre a un nuovo rituale: conquistare uno sconosciuto per poi abbandonarlo all'alba. Questo è per lei libertà, libertà di essere se stessa, libertà di non dover reprimere nulla, libertà. Ma in questa libertà Ana è malinconicamente sola con i suoi sogni e i suoi rimpianti. Eppure c'è un uomo  che la umilierà e ciò diventerà per la donna la sua segreta ossessione. Lascio a voi il piacere di scoprire cosa succede durante queste "seduzioni".

"Ci vediamo in agosto" è una fuga dalla realtà, un tocco fugace di umanità, l'esplorazione della sensualità che sfida il trascorrere del tempo, è desiderio e seduzione unite al brivido della trasgressione. I temi di Garcia Marquez sono tutti presenti: la solitudine, il trascorrere del tempo, l'amore e le sue difficoltà, il destino, la musica, la prostituzione. Il finale, se così possiamo chiamarlo, vede Ana compiere un'azione su cui, noi lettori, dobbiamo riflettere per interpretarla secondo il nostro sentire.

Leggere "Ci vediamo in agosto" è stata una bella emozione, in poche pagine ho ritrovato, seppur non fulgente, il suo linguaggio poetico, lo stile accattivante, le ambientazioni. Il genio di Garcia Marquez si intravede anche tra la nebbia della sua malattia. Si percepisce chiaramente ciò che l'autore voleva trasmettere: l'amore e la passione non hanno età.

Gabriel Garcia Marquez è scomparso il 17 aprile 2014 ma ha conquistato, grazie ai suoi scritti, l'immortalità. "Cent'anni di solitudine" e "L'amore ai tempi del colera" sono i fratelli maggiori del romanzo minore e imperfetto "Ci vediamo in agosto", una gran bella famiglia!

6 commenti:

  1. Ciao Aquila Reale, di Gabriel Garcia Marquez ho letto solo quattro libri diversi anni fa, quando viaggiavo in treno per andare all'università e ne conservo un bel ricordo.
    Ci vediamo in agosto mi incuriosisce.

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    1. Ciao Fra, io ho letto "Cent'anni di solitudine" e "Cronaca di una morte annunciata". Mi piace il modo in cui Garcia Marquez mescola realtà e fantasia dando vita al realismo magico. "Ci vediamo in agosto" non si allinea del tutto alla produzione precedente ma è comunque interessante da leggere. Un caro saluto :)

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  2. Io invece ne ho letto solo uno (Cent'anni di solitudine) e volentieri proverei a riapprocciarmi allo scrittore.
    Questo racconto mi alletta!
    ciao Aquila :)

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    1. Ciao Angela, "Ci vediamo in agosto" non è sicuramente Macondo ma è sempre bello leggere un'opera inedita di un autore scomparso. Un caro saluto:)

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  3. Lo leggerò sicuramente con lo spirito voluto dai suoi figli, non un tradimento alle sue volontà ma il piacere di condividere l'ultimo lavoro di un grande scrittore che nemmeno la malattia ha piegato.

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    1. Condivido il tuo pensiero, questo racconto ha il valore aggiunto di essere proprio una sfida alla malattia. Sfida, per me, vinta. Un cordiale saluto :)

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