sabato 27 luglio 2013

Il sabato del sondaggio #7

"Il sabato del sondaggio" è una rubrica settimanale creata da me appositamente per il blog Penna d'oro. 
Ogni sabato elaborerò delle domande per scambiare, con voi lettori, opinioni, pareri, 
consigli su temi che riguardano il mondo dei libri. 


Cari lettori, tra un tuffo e lo shopping vacanziero, come vanno le vostre letture?
Per rinfrescare un po’ gli animi, visto le temperature alte di questi giorni, vi chiedo:

“Le donne che leggono sono pericolose?”


Le donne che leggono sono pericolose perché non si annoiano mai. Le donne che leggono sono pericolose perché nutrono i loro sogni. Le donne che leggono sono pericolose perché trovano sempre una via di fuga.

Queste frasi, tratte dal libro “Le donne che leggono sono pericolose” di Stefan Bollmann e Elke Heidenreich,  hanno attratto la mia attenzione e suscitato curiosità. Tutti noi sappiamo che sono stati necessari molti secoli perché alle donne venisse permesso di leggere ciò che volevano. Gli autori affermano che prima la donna poteva ricamare, pregare, allevare bambini e cucinare. Tuttavia il “gentil sesso” diventa una minaccia se sostituisce “il mondo della casa” con “il mondo del pensiero, del sapere, della fantasia”. Nel libro si sostiene che leggendo, le donne, sono diventate pericolose perché si sono appropriate di conoscenze di cui dovevano rimanere all’oscuro. Le donne leggendo sono diventate più consapevoli e più sagge, riflettono e si formano un’opinione propria, cominciano a pensare con la propria testa e questo può far paura. Bella consolazione: facciamo paura e siamo pericolose.
Di conseguenza mi chiedo: “a chi suscitiamo questi timori?
Io amo leggere perché adoro farmi coinvolgere dalle storie, mi piace  viaggiare per mondi fantastici ma, nei libri, io cerco anche risposte alle domande della vita. Ho la possibilità di allargare i miei orizzonti, conoscendo posso sognare e godere del piacere emotivo che la lettura mi dona. Sicuramente non leggo 24 ore al giorno, anche se mi piacerebbe, perché ho un lavoro da svolgere; una famiglia a cui pensare; non ricamo, a volte prego; ho due ragazzi da crescere e un marito d’amare; in cucina riesco a destreggiarmi molto bene e nessuno, con me, è mai morto di fame. La mia casa non è autopulente e tutti i lavori domestici sono a mio carico. Tuttavia ho un gran difetto: amo i libri, le parole sono i miei gioielli, il loro “silenzio” è fonte di forza e tranquillità. Sono una persona gentile e amabile, almeno così mi definiscono coloro che hanno la fortuna o la sfortuna di conoscermi. Malgrado ciò non toccate i miei libri e non negatemi la libertà di poter leggere ciò che voglio altrimenti potrei diventare davvero pericolosa! 

3 commenti:

  1. Le donne che leggono sono forse pericolose per la persistenza di certi atteggiamenti che comportano (anche incosciamente, va detto) l'idea che certi compiti e certe posizioni siano di appannaggio esclusivamente femminile. Una donna che legge, sogna e si procura così i mezzi per realizzarsi è una donna più competitiva nel lavoro e nella vita quotidiana, una donna che più difficilmente accetterà di vedersi porre un limite esterno. Si può fare tutto ciò, leggere, trarre delle nuove possibilità dai libri e concretizzare delle ambizioni senza tuttavia smettere di essere donne, mogli, madri... una donna "legens e cogitans", insomma, è pericolosa per chi non accetta le prerogative dell'autonomia culturale, non per la resistenza della famiglia.
    Uno spunto davvero profondo e interessante!

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  2. Sono d'accordo sul fatto che le donne che leggono sono pericolose. Sono pericolose per un certo sistema d'impronta maschile, patriarcale, che ad un certo punto della storia umana ha preso il sopravvento e corretto le cose. Ha stabilito una superiorità totale dell'uomo sulla donna partendo da quella fisica ed estendendola a tutti i campi della vita, e ha spintonato e chiuso in cucina le donne, insegnando loro a credere nella loro inferiorità "genetica". Leggendo, è più facile che le donne aprano gli occhi su chi sono, e sull'importanza che rivestono le loro presenze e i loro contributi. E iniziano a pensare, a guardarsi intorno, a vedere quello che non va, e a contestare. E tutto questo fa paura a chi ha cercato di tenerle chiuse, al di fuori. Di solito, sono gli uomini, che reagiscono con violenza, fisica e psicologica, come se avessero a che fare con bestie pericolose, piuttosto che con altri esseri umani dalla conformazione fisica diversa. Mi è piaciuto molto il tuo articolo, e il libro di cui hai parlato (che finisce annotato nella lista dei futuri acquisti), e concordo soprattutto sull'ultima affermazione. Anch'io divento pericolosa se mi si toccano i libri, o, ancora peggio, si tenta di togliermeli dalle mani. :-)

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  3. Secondo me, non solo le donne che leggono sono pericolose, ma tutti i quelli che leggono. Chi legge apre i propri orizzonti, impara, conosce, apprende, si fa un'opinione propria. Per questo nel corso della storia, non solo hanno impedito alle donne di leggere, ma hanno sempre controllato ed imposto le letture. Quando non riuscivano a limitare la diffusione del sapere, hanno cominciato a bruciare i libri. La lettura è pericolosa, perchè chi legge diventa cosciente, e la conoscenza fa paura. Perchè chi conosce acquisisce potere e non si fa dominare o sottomettere facilmente.

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