Antonella Cavallo nasce a Milano il 15 aprile 1960, terza di cinque figli di quella che oggi si direbbe una famiglia allargata. Collabora nell'azienda di famiglia che, con la terza generazione, continua la progettazione e la fabbrica di apparecchiature per la ricerca scientifica, calcando le orme della genialità artistica del padre e del nonno inventore.
Gira il mondo alla ricerca di emozioni che cattura in immagini e parole; chiacchiera e s'impiccia in sette lingue, Milanese e Indonesiano incluse.
Lettere, racconti e romanzi, prendono spunto dalla sua grande passione per sentimenti e mistero. Dalla nonna friulana ha ereditato storie e pensieri occulti e un logoro quaderno nero di ricette deliziose.
Ha frequentato numerose scuole di approfondimento culturale e linguistico con pubblicazione dei testi: 'Sistemi di calendario Balinese: Pawukon (Tika) Saka' e 'Gioielli ornamentali'
Ha partecipato a concorsi letterari con pubblicazione dei racconti:
'Una Sirena a Porta Cicca' nella serie Giallomilanese ExCogita Editore (premiato con targa di riconoscimento)
'Jotter' nell'antologia 'Ti parlerò di me…' Edizioni Nuove Scritture
'Namastè: istantanee dal Nepal' nell'antologia Oro e Argento I volti delle donne Edizioni Akkuaria
'Malamore' Antologia True Stories Verità del terzo millennio AA.VV.
Ha pubblicato i romanzi:
'La Corte degli Arcani' Edizioni Echo Communication, romanzo giallo, un progetto a quattordici mani, premiato da pubblico e critica.
'La Pietra dei Sogni' Edizioni Akkuaria, romanzo giallo di narrativa moderna, pubblicato in ottobre 2012. http://www.akkuaria.org/antonellacavallo
Attualmente ha ricevuto un premio speciale per il progetto di scrittura condivisa in atto presso il reparto femminile della casa circondariale San Vittore di Milano, volto al coinvolgimento delle detenute nella stesura di un romanzo collettivo. Lavoro in collaborazione con la collega autrice Sonja Radaelli. Scrive articoli per Il corriere di Catania. Antonella Cavallo vive a Milano, in un vecchio borgo di case di ringhiera, lungo le sponde del Naviglio Grande, in allegra compagnia della gatta Hurricane Macy Grey, la Maine Coon, cui nulla sfugge…
Attualmente ha ricevuto un premio speciale per il progetto di scrittura condivisa in atto presso il reparto femminile della casa circondariale San Vittore di Milano, volto al coinvolgimento delle detenute nella stesura di un romanzo collettivo. Lavoro in collaborazione con la collega autrice Sonja Radaelli. Scrive articoli per Il corriere di Catania. Antonella Cavallo vive a Milano, in un vecchio borgo di case di ringhiera, lungo le sponde del Naviglio Grande, in allegra compagnia della gatta Hurricane Macy Grey, la Maine Coon, cui nulla sfugge…
Casa Editrice: Edizioni Akkuaria
Pagine: 187
Prezzo: € 12,00
Trama: Un'antica dimora sulle alture del lago Maggiore, disabitata e in decadenza, è il dono di fidanzamento che Filippo Odescani offre a Lucrezia Galeari Galeni. Un pegno ideale a cui segue la promessa della donna di prendersi cura della ristrutturazione, ma l'incontro con l'impresario Davide Cecchi metterà in dubbio i sentimenti della donna travolgendola in un turbinio di emozioni. La storia in seguito vira al giallo, con un evento funesto che turba il già movimentato ménage della ricca famiglia Galeari Galeni. A fornire un contributo alla risoluzione del mistero sarà Lucrezia, che indagando a ritroso tra i fatti di famiglia riporta in luce antichi rancori e gesti insospettabili. Il contesto geografico presenta una Milano lungo le sponde dei Navigli: un variopinto affresco brulicante di vita tra cortili suggestivi e case di ringhiera.
STILE: 7
STORIA: 8
COPERTINA: 7
Villa Muggia, Stresa, 23 giugno 1995. In questo luogo da
favola si festeggia il compleanno di Lucrezia Galeari Galeni con un ricevimento
lussuoso che, a mezzanotte, raggiunge il suo apice con una richiesta di
matrimonio. Filippo Odescani, notaio, chiede a Lucrezia di sposarlo donandole
un “solitaire”. Oltre al prezioso brillante “di una caratura imbarazzante”, la
fanciulla riceve in dono, come pegno d’amore, un’antica dimora sulle alture del
Lago Maggiore, disabitata e in decadenza. Inizia così un lavoro di
ristrutturazione che sarà l’artefice dell’incontro tra Lucrezia e l’impresario
Davide Cecchi. Incontro che segnerà l’evolversi di una storia costruita attorno
a verità nascoste, desideri infranti, amori impossibili.
Le famiglie Odescani e
Galeari Galeni non rappresentano un
rifugio sicuro per i loro componenti anzi sono il palcoscenico su cui muoiono i
desideri, le aspettative vengono miseramente infrante e non c’è alcun aiuto
vicendevole, non c’è conforto e protezione, non c’è il sostegno di una persona
cara che combatte al tuo fianco.
Si
perché, in questo romanzo, è una guerra quella che viene descritta.
La guerra
delle apparenze, dei giochi di potere, degli inganni, dei vizi e delle virtù
che rappresentano le contraddizioni di famiglie rispettate e potenti
all’interno di una società pronta a calpestare i sentimenti di tutti pur di
ottenere un vantaggio personale.
“La
Pietra dei Sogni” è la storia, coinvolgente e amara, di donne che vogliono
essere protagoniste e artefici della propria vita. E’ la storia di coloro che
nascondono i propri sentimenti dietro “un matrimonio perbenista” per continuare
ad essere benvoluti, accettati, ammirati da tutti.
Le donne, di questo romanzo,
sono continuamente alla ricerca della loro identità: storie di donne che
cercano di lasciare un segno, che si affannano nella ricerca della propria
realizzazione chi attraverso il culto della propria bellezza, chi attraverso la
carriera, chi attraverso le attenzioni di uomini più giovani. Tutto ruota
intorno alle scelte che ogni personaggio deve compiere nella sua vita, scelte
che nascono a volte dal coraggio, a volte dal timore, a volte dalla voglia di
potere e dal desiderio di “muovere” i fili dell’esistenza altrui. In questa
confusione esistenziale accade, però, un evento funesto che scuote ancor più
gli animi dei protagonisti portandoli verso un epilogo non lieto della storia.
Ho letto “La Pietra dei Sogni” con il
desiderio costante di vedere dove il filo conduttore, brillantemente teso
dall’autrice, mi avrebbe condotta. Ho seguito le scelte dei personaggi, a volte
approvandole a volte no, ho raccolto i tasselli di un puzzle che mi hanno
raccontato le rinunce, i segreti, le passioni, i dolori di chi si cela dietro
una maschera che rispecchia ciò che la società definisce “perbenismo”. Ho
capito che non bisogna mai fermarsi alle apparenze perché in ognuno di noi si nasconde
un animo sensibile che non può essere dato in pasto a una società che ancora
non è pronta ad accettare l’amore nelle sue sfumature.
“La Pietra dei Sogni” è l’emblema di tutto ciò che noi decidiamo di
essere.
Può rappresentare l’amore vero, travolgente, l’amore di una vita. Non
importa verso chi, l’importante è amare e se questo vuol dire lottare contro
una società bigotta, allora bisogna avere il coraggio e la forza di andare
avanti senza condizionamenti.
“La Pietra
dei Sogni” rappresenta il desiderio
di una vita diversa, di aspettative infrante: è la voglia di vivere senza
nascondersi dietro un velo di apparente normalità.
“Attendi e attendi ancora fino a che il vento amico sgombera le nuvole,
che se ne vanno portandosi dietro la pioggia per cedere il passo al sole. Non
può piovere per sempre, sorridi al nuovo giorno”
Questo romanzo ci dona la speranza in un cambiamento e
l’autrice è stata bravissima a trasmettere il disagio di chi non vive una vita
tranquilla caratterizzata da vizi, rancori, gelosie.
I personaggi ben
descritti, sembrano porre tutti la stessa domanda: “In
amore c’è sempre libertà di scelta?”. Io dico di no, a volte siamo costretti a fare delle scelte
che annullano i nostri desideri. Quando incontriamo l’amore con la A maiuscola dobbiamo lottare,
scegliere senza timori dimostrando di essere persone attive e non burattini .
Consiglio “La Pietra dei Sogni” a chi
ama sognare ma osa oltrepassare il limite dell’apparenza.
Diamo
il benvenuto, sul blog “Penna d’Oro”, alla scrittrice Antonella Cavallo che
ringrazio per aver accettato di rispondere a questa intervista. Senza indugi le chiedo subito di definirsi
attraverso tre aggettivi.
Grazie a lei per questa bella opportunità!
Curiosa (amo viaggiare specialmente in
estremo oriente e stare a contatto con la gente, mescolare le mie emozioni con
le loro. Parlare anche solo con gli occhi, con un sorriso, a gesti)
Passionale (non riesco a dosare le
emozioni, fuggo dall'indifferenza anche a costo di furibondi litigi)
Ariete: così raggruppo un bel po' di
pregi e difetti
Quando
è nata la sua passione per la scrittura e come si coniuga la sua attività di
scrittrice con la vita di tutti i giorni?
Credo alle elementari, dai primi pensierini;
da lì in poi ho sempre avuto la penna in mano a scrivere lettere, diari, sogni,
racconti di viaggi: ho la casa piena zeppa di fogli e quaderni.
Di giorno lavoro nell'azienda di
famiglia, la sera a casa elaboro pensieri e scrivo.
C’è
un autore che ha influito sulla sua formazione? Se sì, quale?
Da ragazzina ho amato Edgar Allan Poe,
Oscar Wilde e Herman Hesse. Sono una lettrice pasticciona e compulsiva, mi pace
nutrirmi di parole, ma quando scrivo, non mi ispiro a qualcuno in particolare,
seguo la voce della mia mente.
Parliamo
del suo romanzo “La Pietra dei Sogni”: come nasce e a quale tipo di lettore è
rivolto?
'La Pietra dei Sogni' è una storia che
parte da lontano, da una vacanza nello Sri Lanka e Maldive nel 1994. L'isola
era molto piccola, il tempo a disposizione parecchio e i personaggi della
storia si sono presentati all'appuntamento uno dopo l'altro come amici di lunga
data.
E' rivolto a chi ama complicarsi la vita, storie di famiglia condite di intrighi, inganni, piccole angherie e grandi delitti.
E' rivolto a chi ama complicarsi la vita, storie di famiglia condite di intrighi, inganni, piccole angherie e grandi delitti.
In
questa sua opera lei narra storie d’amore, narra della possibilità che ogni
persona dovrebbe avere di decidere liberamente chi amare. Tuttavia non sempre
si può scegliere…
Scegliere o meglio avere la possibilità
di farlo può essere un privilegio e una grande responsabilità, a volte una
strada senza ritorno. In ogni caso si finisce inevitabilmente ad interferire
con la vita di chi ci sta attorno. Saremo in grado di accettarne le
conseguenze? Scegliere di fare o non fare, partire o restare, amare la persona
'sbagliata' o fingere di non farlo e darsi dell'idiota ad ogni occasione…
Scelte da valutare di pancia, col cuore o con la testa? Meglio rinunciare e
vivere di ricordi? Meglio affrontare e subire il pubblico ludibrio? Se l'altra faccia
della medaglia è Amore allora non c'è esitazione.
Oggi
abbiamo tutti un po’ timore di esprimere e realizzare i nostri sogni. Quanto è
importante credere in sé stessi per riuscire in ciò che desideriamo?
Mai rinunciare ai sogni! È molto
importante sapere cosa si vuole e lottare per ottenerlo, bisogna essere
consapevoli delle proprie capacità e allo stesso tempo umili nell'accettare
consigli e critiche; ascoltare molto e far tesoro dell'esperienza dei vecchi
saggi.
Il
destino ha un ruolo nella vita dell’uomo moderno?
Sì, un po' come una dea Kali, il destino
è fortuna, è essere al posto giusto nel momento giusto, è parlare con la
persona adatta in quella precisa occasione, è una serie di tessere che si
inseriscono fino a formare il puzzle della vita. A volte si tenta di forzarlo,
ma non c'è storia. Se parliamo di Amore, quella è un'altra storia, o meglio
quello è proprio destino, così almeno diceva la mia nonna: 'Ragazze se una è
destinata a trovar marito, quando arriva il suo momento, anche se sta chiusa in
una scatola…' Impagabili leggende popolari.
Quanto
si sente emotivamente coinvolta nei personaggi
femminili che rendono vivo e variegato il suo romanzo?
Mi innamoro di tutti i miei personaggi,
vivo, gioisco e patisco con loro. E' una sensazione fisica, fanno parte della
mia giornata, delle mie notti, mi scopro a parlare con loro, mangiano con me,
mi accompagnano durante i miei viaggi, me li ritrovo nella doccia, nel letto,
dormono con me, fanno all'amore, ci litigo, li amo, li odio, li mando via, li
vado a cercare. Tutti. Delle mie
donne, c'è in un po' di me in ognuna di loro o forse è il contrario.
“La
Pietra dei Sogni” ci mostra una Milano di cui lei sembra subire il fascino.
Come descriverebbe il capoluogo lombardo?
Milano è la mia città, ci sono nata, l'ho
vissuta e la vivo da innamorata nonostante le contraddizioni e i pregiudizi
atavici. Sono una milanese tipica e atipica legata alle tradizioni e aperta
alle novità. Milano è una città viva, pulsante, con meravigliose opere d'arte, palazzi,
vicoli e cortili che non sfuggono allo sguardo attento del visitatore.
Qual
è il messaggio che vuole trasmettere a noi lettori?
Coraggio e determinazione nell'esprimere
i propri sentimenti, farsi avanti quando si è ancora in tempo, non aver paura
di parlare poiché tacere e piangere su una tomba serve a poco. Amore per sé
stessi, per la famiglia anche se a volte può essere un covo di vipere, per la
vita che vale la pena di essere vissuta in ogni caso e comunque, amore per le
piccole cose: un sorriso, un ricordo, una lettera conservata per anni, una mano
rugosa che ti allunga un fazzoletto… Ci sono varie chiavi di lettura, qualcuno
ha obiettato sul fatto che i personaggi siano quasi tutti spudoratamente
ricchi, ecco questa è la mia sfida: mi piacerebbe che il lettore andasse oltre
la quinta parete e trovasse il proprio messaggio.
Che
sensazione prova nel digitare l’ultima parola di un suo racconto?
Sono molto lenta a scrivere proprio
perché come dicevo prima, passo il tempo a vivere coi miei personaggi. L'ultima
frase è un po' come salutare qualcuno che se ne va e poi correre alla finestra
sperando che torni indietro…
Nel
2013 ha ricevuto il Premio speciale “Le rosse Pergamene” per il suo impegno nel
progetto di lettura e scrittura che ha visto coinvolte le detenute del carcere
di San Vittore. Ci può dire qualcosa riguardo al progetto?
Sì, tutto è nato dal mio desiderio di
donare 'La Pietra dei Sogni' alla biblioteca del carcere. Sembra paradossale,
ma non è facile entrare a San Vittore, essere accreditati. Ho fatto il diavolo
a quattro per trovare la strada giusta, a proposito di quello che si diceva
prima di trovarsi davanti alla persona giusta nel momento giusto…. L'educatore
ha accolto la mia proposta e mi ha chiesto: 'Perché non pensare ad una
presentazione del romanzo al reparto femminile?' Ho accettato con entusiasmo e
ho coinvolto la mia amica e collega di scrittura Sonja Radaelli, ci siamo
presentate e per la prima volta abbiamo messo piede in carcere. Non è stata un
presentazione 'classica' sapevamo che il desiderio delle donne era evadere con
la mente, così abbiamo improvvisato una messa in scena dei nostri romanzi e le
abbiamo sfidate a scrivere un romanzo. L'idea è piaciuta e da quattro mesi ogni
martedì ci troviamo e lavoriamo a questo progetto senza precedenti. Stiamo
cercando di creare un ponte tra il mondo dentro e oltre le sbarre. E' difficile
relazionarsi con quella realtà, ma è allo stesso tempo un'esperienza
straordinaria.
Lei
ama viaggiare: qual è il viaggio dei suoi sogni?
Ci sono molte terre che non ho ancora
visitato, ma direi tornare in India, o 'a casa', come ci ripetiamo tra amici
dopo qualche anno che manchiamo.
Dalla
nonna friulana ha ereditato storie e pensieri occulti. Il mistero rientra tra
le sue passioni?
Sì trovo che sia intrigante.
Progetti
per il futuro?
Ho in mente un romanzo nuovo, un giallo
ambientato a Milano e a proposito di misteri, inizia al Cimitero Monumentale
che per inciso contiene monumenti di straordinaria bellezza.
Grazie per la sua disponibilità e ad maiora, Antonella!
Grazie per aver letto il mio romanzo e
per il tempo che mi ha dedicato.
Ho visto che sei alla top 10 dei siti più aggiornati complimenti. Fammi leggere questo articolo e poi lo commento. Un consiglio... io tempo fa (l'estate scorsa) ho comparato un libro. Quando sono tornato a settembre tra rientro e tutto il resto non l'ho finito di leggere. Mi conviene farmi dire come finisce o rileggerlo di nuovo?
RispondiEliminaDipende da te, se il libro ti stava piacendo è meglio ricominciare a leggerlo dall'inizio e portare a termine la lettura :)
Elimina(Scusa l'off topic-> c'è una sorpresa per te nel mio blog) :D
RispondiEliminaNon avevo mai sentito parlare di questo libro, quindi grazie per la segnalazione! Comunque ne adoro la cover.. Mi piace, mi piace, mi piace! E dopo la tua recensione direi che finisce dritto dritto in wishlist!
RispondiEliminaSono felice che la recensione ti sia piaciuta, questo libro non ti deluderà :)
Elimina