Buongiorno miei amati lettori :) Il romanzo che oggi vi propongo non è un libro famoso anche
se merita di essere conosciuto da un vasto pubblico. Appare nelle librerie nel
marzo del 1964, sto parlando de “La spartizione. La comica avventura di un uomo diviso fra
tre donne.” di Piero Chiara, edito Mondadori.
Piero Chiara
Editore: Mondadori
Pagine: 149
Prezzo: € 9,00
Sinossi: Emerenziano Paronzini, solerte funzionario statale e reduce di guerra, giunto scapolo alla soglia della mezza età, ha maturato la solenne decisione di prendere moglie. La scelta è caduta sulla non più giovane ma benestante Fortunata Tettamanzi, che vive insieme alle due sorelle minori, Camilla e Tarsilla. L'inaspettata corte dell'interessato pretendente mette però a rischio il consolidato ménage familiare delle tre zitelle, ciascuna ben determinata a farlo innamorare di sé. All'uomo non rimarrà altra soluzione che accettare la situazione e farsi "spartire" fra le tre.
STILE: 9 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7
Ogni mattina alle nove meno cinque, Emerenziano Paronzini, usciva dal portoncino di Via Voldòmino con la giacca a doppio petto tutta abbottonata, un cappello rigido calcato in testa e le scarpe gialle perfettamente lucide. Camminava diritto e senza distrazioni fino al portone dell’ufficio, dove entrava alle nove in punto. Traversava l’anticamera, passava davanti ai tre sportelli per il pubblico, spingeva la porta a vetri con una mano togliendosi con l’altra il cappello, salutava i colleghi e andava a prender posto al suo tavolo presso una finestra. Appena seduto apriva un registro, poi si accendeva la prima sigaretta e incominciava a lavorare, lento e preciso.
Emerenziano Paronzini, invalido della prima Guerre Mondiale,
è un solerte funzionario statale. Uomo metodico e preciso, viene trasferito per
lavoro a Luino. Qui decide di accasarsi. Trovar moglie non è impresa facile, la
futura signora Paronzini deve corrispondere a un’ideale di donna ben preciso:
Doveva essere né brutta né bella, né giovane né vecchia, piuttosto ricca che benestante, senza troppi parenti, disposta a non aver figliuoli e meglio ancora se impossibilitata ad averne, con casa propria già montata, illibata, di chiesa, d’ottima famiglia.
Una domenica, in chiesa, Emerenziano conosce le tre sorelle
Tettamanzi, zitelle timorate di Dio.
Fortunata, 40 anni, è diplomata in lingua francese.
Camilla, 36 anni, è laureata in Lettere.
Tarsilla, 38 anni, ha studiato pianoforte.
Brutte ciascuna a suo modo di una bruttezza singolare, e consapevoli della ripugnanza che ispiravano agli uomini, avevano tacitamente soppresso l’amore, come se l’avessero seppellito in giardino per nascondere una vergogna.
Le tre sorelle possiedono una bella casa sul lago e una
considerevole fortuna. Un invito innesca la scintilla: "Venga a prendere il
caffè a casa nostra oggi".
Emerenziano inizia a frequentare casa Tettamanzi, con
discrezione, a pranzo la domenica. Ogni sorella è ben decisa a farlo innamorare
di sé.
Se i luinesi avessero saputo cosa bolliva dietro il muro delle sorelle Tettamanzi, sarebbero saliti sui tetti a guardare nel giardino e dentro le finestre di quella casa, pur di non perdere un particolare di una simile capitolazione.
Emerenziano non è, però, “l’unico gallo del pollaio”. C’è un
rivale: Paolino, piccolo commerciante con grandi idee per il futuro.
Il Paronzini osserva la casa e i mobili, apprezza la
compagnia delle tre donne e sceglie Fortunata come sua sposa. Al ritorno dal
viaggio di nozze, Emerenziano inizia “la ripartizione” in casa Tettamanzi.
Lascio a voi scoprire in cosa consiste, vi dico solo che
sarà l’inizio della fine.
Alcuni anni fa ho visto il film “Venga a prendere il caffè
da noi” con Ugo Tognazzi, regia di Alberto Lattuada. Tale film è l’interessante
trasposizione cinematografica del romanzo di Chiara.
“La spartizione” è una storia intrigante che narra la vita
di provincia con ironia ed eleganza. Lo scrittore ci mostra la quotidianità
approfondendo la psicologia dei personaggi di cui mette in evidenza i vizi
nascosti e le pubbliche virtù.
Piero Chiara ci offre una storia dai mille risvolti che si
legge con il sorriso sulle labbra ma che pone attenzione verso le debolezze
umane. Simpaticissime le pagine in cui lo scrittore descrive la non bellezza
delle tre sorelle, ne vien fuori un elogio della bruttezza che le Tettamanzi
custodivano tranquillamente quasi sapessero che, prima o poi, sarebbe arrivato
l’intenditore. E Paronzini arrivò.
“La spartizione” è un romanzo godibilissimo, dalla prosa
elegante, che merita di essere letto. Il finale è perfetto, diverso da quello
del film, e vi strapperà l’ennesimo amaro sorriso.
Nessun commento:
Posta un commento