venerdì 23 ottobre 2015

RECENSIONE | "La cacciatrice di bugie" di Alessandra Monasta

Carissimi lettori, mentre il tempo continua a far capricci, piove e il vento soffia impetuoso, io sono riuscita a scrivere la recensione di un libro che mi ha molto interessata perché descrive un lavoro difficile e coinvolgente, un impegno costante per scoprire ciò che si nasconde dietro i racconti e i silenzi delle persone.

La cacciatrice di bugie 
Alessandra Monasta

Editore: Longanesi 
Pagine: 330 
Prezzo: € 14,90

Sinossi: "Tu sei incredibilmente empatica": è la frase che la protagonista si sente ripetere fin da quando è bambina, a scuola come a casa. Per lei, all'inizio, è complicato capire in cosa consista veramente questa qualità. Di certo sa solo che è un talento e, forse, anche una condanna. Quando, anni dopo, il suo dono viene notato da un importante magistrato, per lei si aprono inattese porte professionali... e personali. Perché quel suo talento va ben oltre l'empatia: lei ha un orecchio assoluto per la verità, e soprattutto per la menzogna. Capisce, intuitivamente, tutto ciò che si cela dietro i racconti e dentro i silenzi delle persone. Diventa perito fonico forense, addestrandosi e affinando quel talento naturale, e nel giro di poco tempo si ritrova a lavorare sulle intercettazioni dei casi di cronaca più sconvolgenti, quelli sulla bocca di tutti, quelli che finiscono su giornali e telegiornali... Ma viverli dall'interno è una cosa diversa: tanto entusiasmante a livello professionale quanto capace di mettere a dura prova la sua resistenza emotiva. Per svolgere un lavoro così delicato, deve imparare ad ascoltare analiticamente le voci, a identificarle e a distinguere in chi parla i momenti di lucidità da quelli di autentica follia. È una cacciatrice di bugie, sì... Ma a quale prezzo? Diventa sempre più complicato conciliare il piano professionale con quello personale. È sempre più arduo "uscire" dalle storie dopo ore e ore di ascolto delle intercettazioni...


STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7


Tu sei incredibilmente empatica”: è la frase che la protagonista si sente ripetere fin da quando è bambina, a scuola come a casa. Per lei, all’inizio, è complicato capire in cosa consista veramente questa qualità. Di certo sa solo che è un talento e, forse, anche una condanna.

Inizia così la presentazione de “La cacciatrice di bugie” in cui l’autrice racconta il suo lavoro di perito fonico forense catturando immediatamente l’attenzione del lettore coinvolto fin dalle prime pagine in una lettura che emana fascino ed emozioni.

Alessandra ha un talento davvero particolare: lei ha un orecchio assoluto per la verità, riesce a scoprire le menzogne ascoltando i discorsi, le voci delle persone. Coltiva questo suo dono studiando per una professione che richiede dedizione e mette a dura prova la resistenza emotiva.

Pagina dopo pagina scopriremo il fascino di un lavoro che si costruisce giorno per giorno. Non esistono regole ben precise da seguire. Il mondo delle indagini è complesso così come tutto ciò che si cela dietro le intercettazioni. Lunghe ore di paziente ascolto per scoprire ciò che si nasconde nel tono di una voce, nelle emozioni o nella loro assenza, nelle pause, nel ritmo della voce: ogni elemento ha un suo significato. Il perito raccoglie queste informazioni e le riporta nella sua perizia che poi esporrà in tribunale durante il processo. Su incarico dei magistrati, la protagonista, entra nella vita altrui per scoprire se dicono la verità o mentono. I vari casi di cronaca  su cui la scrittrice ha lavorato sono molto interessanti. Ma una cosa è leggerli sui giornali un’altra è viverli da vicino sentendo tutta la responsabilità del proprio lavoro.

Leggendo il romanzo ci troveremo a riconoscere, da vari particolari menzionati, fatti di cronaca che hanno sconvolto l’opinione pubblica: Il processo al mostro di Firenze, la strage di Erba, la strage dei Georgofili e processi di mafia.

In tutti questi casi è stato importante il lavoro svolto da Alessandra mediante l’analisi delle intercettazioni, l’accurato riconoscimento delle voci, la profonda conoscenza delle emozioni che le voci trasmettono e che possono rivelare momenti di lucidità o autentica follia in chi parla.

“La cacciatrice di bugie” non è solo la presentazione di un lavoro complesso e pieno di responsabilità. Tra le sue pagine troveremo un’altra storia, più intima e personale, che l’autrice vuole condividere con i lettori. Alessandra narra di sé, della sua vita e dei suoi affetti. Narra di come, attraverso l’ascolto e l’analisi delle intercettazioni, lei si carica di emozioni che poi porta con sé. Diventa sempre più difficile staccarsi emotivamente “dalle voci” ascoltate. Tensione e fatica emotiva si proiettano nella sua quotidianità e bisogna “staccare la spina” dal lavoro per ricaricarsi di energia positiva. Per l’autrice la famiglia è molto importante, i suoi genitori, i nipotini hanno un ruolo fondamentale come fonte d’amore e d’energia. A volte però non si può smettere, solo perché lo si desidera, di essere una cacciatrice di bugie. Le menzogne, lei, le riconosce comunque e ovunque anche quando coinvolgono le persone care. E diventa sempre più difficile scegliere di ignorare le bugie grandi o piccole di coloro che amiamo.

“La cacciatrice di bugie” è un libro dal duplice aspetto. L’autrice ci conduce con sapienza narrativa e passione, attraverso il mondo delle intercettazioni ambientali e telefoniche, ma non trascura l’inevitabile riflesso che il lavoro ha nella sua vita. I suoi affetti, le scelte di vita, gli amori e i dolori dell’esistenza hanno, inevitabilmente, dei punti d’incontro con il lavoro. Bisogna saper trovare il giusto compromesso per vivere al meglio ogni momento della propria esistenza pur non tralasciando mai il piano professionale. Così tra tante brutture scopriremo le dolci emozioni che fanno battere il cuore, soffriremo per la perdita di una persona cara, sorrideremo per la nascita di una nuova vita. Ancora una volta le vere e semplici emozioni dell’esistenza sono ciò che forgiano il nostro essere.

Se non l’avete già fatto vi invito a leggere “La cacciatrice di bugie” e vi saluto riportando una frase, di Alessandra Monasta, che mi ha fatto riflettere:

“Il reato è un episodio e non è l’intera vita della persona.”

6 commenti:

  1. Bellissima recensione! Non conoscevo neppure l'esistenza di questo mestiere, eppure è importantissimo! Sicuramente leggerò questo libro, soprattutto perché è autobiografico e ben inserito nel mondo attuale!

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    1. Il lavoro di perito fonico forense è davvero importante e delicato. Nell'era delle intercettazioni si ha bisogno di persone preparate per svolgere un compito che può risultare fondamenale per la soluzione di un fatto di cronaca :)

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  2. ma devo leggerlo assolutamente!!!!

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  3. Non lo conoscevo!
    La copertina mi piace un sacco e il libro sembra interessante!

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