Carissimi lettori, l’inverno inizia a farsi sentire. La
temperatura è in calo e le previsioni meteo non promettono nulla di buono. I
metereologi sostengono che l’aria gelida si getterà dall’Artico russo in
direzione sud, coinvolgendo pienamente anche l’Italia. Io adoro il freddo e mi
preparo a trascorrere ore meravigliose vicino al camino con un bel libro. Anzi
a dire il vero ho già fatto le prove per il grande freddo leggendo un libro che
si è rivelato un romanzo, ambientato in Russia e in Prussia, interessante e
magnetico: “Non è un vento amico” di Vincenzo Zonno, collana “ I
Ciottoli” per Vocifuoriscena.
Non è un vento amico
Vincenzo Zonno
Editore: Vocifuoriscena
Pagine: 246 | Prezzo: € 15,00
Sinossi: Quando viene strappato dalla sua frivola esistenza sanpietroburghese e inviato in missione in Prussia per ordine dello zar, il tenente Georges Stroganov sa bene che un buono stipendio e la prospettiva di un avanzamento di carriera non riusciranno a togliergli di dosso l’inquietante sensazione che qualcuno stia cercando di manovrarlo per i suoi fini. È il 1854: lo zar Nicola è da tempo succeduto a suo fratello, il fanatico Alessandro Romanov, morto in circostanze poco chiare, e lo sterminato impero russo è conteso tra gli anacronistici privilegi dell’aristocrazia e il vento modernista che spira dall’Europa occidentale. È in questo delicato frangente che Georges giunge in qualità di console nell’exclave russo di Cypel Koszalin, e trova un ambiente immoto, sospettoso, schiacciato dall’ossessione per il peccato e dal peso dell’ortodossia. Una matassa che il tenente dovrà dipanare al più presto, se vuole evitare l’orribile fine del console suo predecessore, la cui carcassa dissanguata porta ben impressa, sulla pelle, l’impronta della mano dell’Angelo dell’Abisso.
Perché un uomo s’accanisce sulle assurdità della vita quando potrebbe vivere nutrendosi esclusivamente della sua bellezza? Il male è la soluzione per il male, e non vi è dubbio che gli uomini siano più affascinati dal buio che dalla luce.
Il tenente Georges Stroganov sbarcò a Darlowo, in Prussia,
nel dicembre del 1854. Aveva 25 anni, una forte personalità, amava le scienze,
la filosofia e s’interessava di politica. Era tenente dell’esercito russo.
Aveva un unico vizio: le donne.
Era alto con una carnagione scura, i capelli mossi e neri,
il viso spigoloso con un lungo naso affilato e un corpo atletico.
Era stato inviato in missione in Prussia per ordine dello
zar Nikolaj, avrebbe ricoperto il ruolo di console nell’enclave russo di Cypel
Koszalin. Questa sarebbe stata la sua missione ufficiale, in realtà Georges
doveva far luce sull’orribile fine del console suo predecessore. Sul cadavere,
orribilmente squartato, era ben impressa l’impronta della mano
dell’Angelo dell’Abisso.
“Loro re era l’angelo dell’abisso,
che in ebraico si chiama
Abaddon,
in greco Sterminatore.”
[Apocalisse, 9, 11]
La caserma dell’enclave era un luogo in cui convivevano,
fianco a fianco, militari russi, ufficiali prussiani, un elevato numero di
civili polacchi, lituani, livoni e russi. A Cypel Koszalin, come in qualsiasi
posto al mondo, c’erano corrotti e corruttori, ma, più di tutto, c’era molta gente
annoiata. Poi avvenne, Georges conobbe la bella Lidija Orlova e fu amore. In un
ambiente sospettoso, statico, tanti sono i misteri. Perché la maggior pare
degli ufficiali di stanza sul posto hanno scontato lunghi periodi di detenzione
in Siberia? Perché Lidija è ossessionata dalla natura del peccato?
Tra i vari personaggi facciamo la conoscenza del conte
Bielinski che, nel suo silenzioso isolamento, conosceva i segreti della
comunità; Berja, uomo misterioso, che eseguiva
gli ordini senza far domande e poi spariva; il tenente Volkov che
riceveva strani pacchetti provenienti da Costantinopoli.
Stroganov conoscerà uomini mossi da profonde speranze.
Tuttavia la caserma appariva un luogo sospeso, al di fuori del fluire del
tempo. I militari trascorrono le loro serate tra alcol, droghe, bordello; le
mogli sono annoiate. Non c’era cambiamento. Tutti peccano e temono l’angelo
Abaddon. C’è redenzione per queste anime?
“Non è un vento amico” è un romanzo intenso, fluente, che ci
conduce indietro nel tempo. E’ un romanzo storico che si avvale di una
ricostruzione approfondita e curata in ogni particolare. I capitoli si leggono
velocemente e offrono un intreccio ricco di avvenimenti. I personaggi, alcuni
reali altri di fantasia, ci mostrano una Russia con luci e ombre. Un paese in
cui politica e religione sono due aspetti indivisibili del vivere. Le azioni
umane sono la risultante di queste due forze che non sempre vanno nella stessa
direzione. Molto bravo lo scrittore nel trasmettere i dubbi, le angosce
dell’anima. In un crescendo di emozioni, Zonno conquista l’attenzione del
lettore con una scrittura viva e passionale. La lettura diventa, pagina dopo
pagina, sempre più coinvolgente e ricca di riflessioni ma mai noiosa. Molto
interessante è la postfazione, non evitatela
ma leggetela, di Oliviero Canetti che propone una chiave di lettura dell’opera.
“Non è un vento amico” è il primo romanzo di Vincenzo Zonno. Romanzo e
scrittore promossi a pieni voti.
Adoro i romanzi storici, credo che siano il mio genere preferito insieme ai gialli, e questo mi incuriosisce tantissimo...me lo segno!
RispondiEliminaAnche a me piacciono molto i romanzi storici anche se il genere thriller rimane il mio preferito :)
Eliminacondivido il tuo parere, un romanzo che si legge con molta scorrevolezza pur restando profondo!
RispondiEliminaUna volta iniziato non puoi lasciarlo, io l'ho letto tutto d'un fiato :)
EliminaGli hai dato un bel voto che aggiunto alla trama fa si che questo libro finisca nella mia w.list
RispondiEliminaLa Russia mi ha sempre affascinata e questo romanzo si legge con molto interesse :)
EliminaCiao Aquila! Da come ne hai parlato si percepisce quanto ti sia piaciuto il romanzo :) devo dire che con la tua analisi mi hai convinta ad aggiungerlo in wishlist, anche perché amo i romanzi storici soprattutto se ben curati. Credo proprio che faccia al caso mio ;)
RispondiEliminaIl romanzo è curato in ogni riferimento storico, i personaggi sono ben presentati sia nella descrizione fisica, sia in quella interiore e spirituale. Un bel mix che vale la pena leggere :)
EliminaHo letto pochi libri del genere storico, ma quei pochi mi hanno appassionata tanto, se in più affermi che i personaggi sono perfettamente delineati, punto importantissimo a mio parere, non mi resta che aggiungerlo in wishlist.
RispondiEliminaAnch'io non leggo molti libri del genere storico ma "Non è un vento amico" mi ha coinvolto fin dalle prime pagine :)
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