martedì 22 dicembre 2015

RECENSIONE | "La verità sul caso Rudolf Abel" di James B. Donovan

Buongiorno, cari lettori :)
Sicuramente avrete mille cose da fare per le imminenti feste, così non mi perdo in giri di parole e vi parlo subito della recensione odierna. Ho appena terminato la lettura di un libro avvincente, uno spy thriller, che parla di Storia e di quell’equilibrio del terrore noto a tutti come “guerra fredda”.
“La verità sul caso Rudolf Abel” di James B. Donovan, un libro che da voce a una travolgente avventura, una storia vera narrata in modo intrigante e avvincente.

La verità sul caso Rudolf Abel 
James B. Donovan

Editore: Garzanti 
Pagine: 384 | Prezzo: 18,60

Sinossi: La mattina del 10 febbraio 1962, James Donovan è in missione sulla Glienicke Brücke, il celebre Ponte delle Spie che collega Berlino Ovest con l'Est comunista. Al suo fianco c'è Rudolf Abel, la più misteriosa ed efficiente spia del Ventesimo secolo, per anni clandestinamente negli Stati Uniti a capo dello spionaggio russo. Dall'altra parte del ponte, i sovietici tengono in ostaggio Francis Powers, il pilota di un aereo-spia U-2 americano abbattuto mentre era in volo segreto sull'URSS: Donovan ha ricevuto dal presidente Kennedy l'incarico di riportarlo in patria a ogni costo. La verità sul caso Rudolf Abel ci catapulta nelle drammatiche giornate vissute per realizzare lo scambio di prigionieri, nelle lunghe e pericolose trattative diplomatiche, nei momenti concitati e avventurosi della guerra fredda tra due blocchi con le armi costantemente puntate. Tra le pagine di questo diario rivive così un mondo di ambiguità, inganni e cospirazioni, raccontato in prima persona dall'eccezionale protagonista della più avventurosa spy story mai svoltasi a cavallo della Cortina di ferro. 

STILE: 8 | STORIA: 9 | COPERTINA: 7

La mattina del 10 febbraio 1962, l’avvocato James Donovan è in missione sul Glienicke Brucke, il Ponte delle spie che unisce Berlino Ovest con l’Est comunista. Donovan non è solo, con lui c’è Rudolf Abel. Dall'altra parte del ponte, i sovietici tengono in ostaggio Francis Powers.  
Donovan ha ricevuto dal presidente Kennedy un incarico che appare impossibile. 
Tutto ebbe inizio molti anni prima, era il 19 agosto 1957.

L’avvocato James Donovan era stato designato, dall’Ordine degli avvocati, per difendere il colonnello Rudolf Ivanovic Abel accusato di essere una spia russa. Abel, fedele alla “Madre Russia”, rifiutava di collaborare con il governo americano. Il processo era inevitabile. Il clamore mediatico fu enorme. Abel era un uomo colto, parlava correttamente sei lingue, era ingegnere elettronico e si intendeva di chimica e fisica nucleare, era un buon musicista e pittore dilettante, matematico e crittografo. Uomo dalla personalità enigmatica affrontava con gran dignità la prigionia e aveva accettato Donovan come suo difensore. Il processo “Stati Uniti contro Abel”, sarebbe stato il primo processo in America a una spia straniera in tempo di pace. Abel, la spia comunista, rischiava la pena di morte. A tradire il colonnello russo era stato un uomo del KGB: Reino Hayhanen. 
Abel, secondo Donovan, aveva diritto alla difesa, anzi, alla miglior difesa possibile:
Il caso Rudolf Abel è un tipico esempio della protezione assicurata a un imputato, quale che sia il suo crimine, da parte della legge americana a tutela dei diritti dell’uomo… Secondo la Costituzione egli gode degli stessi diritti di ogni cittadino americano e ne usufruisce appieno di fronte alla Corte Suprema.
Il processo durò vari anni. Abel aveva perso l’appello in Corte Suprema per un solo voto, ma non si abbatteva ed era lui a dare coraggio all’avvocato. Quando l’americano Francis Powers, pilota di un aereo-spia U-2 in volo segreto sull’URSS, viene fatto prigioniero, il destino di Abel subirà un inatteso cambiamento. I sovietici accusavano gli Stati Uniti di aver deliberatamente spiato la Russia con gli U-2. Iniziava così un carosello di accuse tra le due super potenze. Il presidente Eisenhawer ammetteva che i voli c’erano stati ma erano stati effettuati per raccogliere informazioni atte a proteggere gli Stati Uniti. I sovietici non dovevano dimenticare che il loro governo aveva mandato il colonnello Abel, sul suolo americano, con il compito di trafugare informazioni. Sui giornali apparvero titoli come “Un Abel per un Powers”, uno scambio ovvio e appagante per entrambi i governi. Donovan riceveva dal presidente Kennedy l’incarico di riportare il pilota in patria. La negoziazione apparve subito difficile e complessa. L’avvocato si era mostrato abile e coraggioso. La mattina del 10 febbraio 1962, sul Ponte delle spie, avvenne lo scambio dei prigionieri.


“La verità sul caso Rudolf Abel” è un romanzo, scritto da Donovan in forma di diario, che ci riporta nelle drammatiche giornate vissute per organizzare lo scambio. Le trattative diplomatiche, non ufficiali, si rivelarono estenuanti, la tensione era altissima tra i due blocchi con le armi costantemente puntate.

L’avvocato Donovan racconta in prima persona le fasi concitate che portarono allo scambio. Con una scrittura precisa e intrigante, il lettore rivive quell’atmosfera fatta di ambiguità e inganni. Ho molto apprezzato il ruolo dell’avvocato Donovan, un uomo deciso a non farsi strumentalizzare durante il processo. Un uomo pronto a rischiare tutto pur di restar fedele ai suoi principi morali. Devo ammettere che la lettura del romanzo non è stata sempre fluida, tanti i termini di procedura penale. Tuttavia il coinvolgimento è tale che ben presto si viene attirati nell’evoluzione dei fatti. Come su una scacchiera, ad ogni mossa corrisponde una contro mossa. La tensione è palpabile, il sospetto non risparmia nessuno. Non ci sono buoni e cattivi, eroi e antagonisti. La Storia di quegli anni ci mostra, anche se con motivazioni diverse, che non bisogna mai arrendersi. La possibilità dì instaurare un dialogo deve poter concretizzarsi. Una missione che sembrerebbe impossibile può risolversi nei migliori dei modi.

“La verità sul caso Rudolf Abel” è un libro intrigante e affascinante che ha ispirato il nuovo film di Spielberg “Il ponte delle spie” (TRAILER) in tutte le sale cinematografiche dal 17 dicembre. 
Consiglio vivamente di leggere questo libro a tutti coloro che vogliono approfondire, grazie a una storia vera, alcune pagine della Storia mondiale.

3 commenti:

  1. Ciao! Mi ispira molto ma ho paura che la forma di diario conciliata con il "reale" mi possa, dopo un po' annoiare! :(

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  2. non avevo fatto caso a questo libro! mi segno il titolo, potrebbe rivelarsi una lettura intrigante anche per me!
    ciao buone feste!!

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