Carissimi lettori, iniziamo una nuova settimana affrontando una tematica che
coinvolge tutti noi: la spettacolarizzazione del crimine.
La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro… E io le do quello che vuole.
In questa frase è contenuta una gran verità che caratterizza
la nostra società. Dal delitto al caso mediatico il passo è breve. Intorno alla
tragedia si sviluppa la curiosità dei media che si nutre non di vittime senza voce
ma di una spietata caccia al mostro. Le telecamere sono pronte a cogliere il
colpo di scena, aspettano di catturare l’immagine del colpevole e tutto, anche
la vittima, passa in secondo piano. Questi sono i semi del male che germogliano nel thriller “La
ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi,
edito Longanesi.
Donato Carrisi
Editore: Longanesi
Pagine: 373
Prezzo: € 18,60
Prezzo: € 18,60
Sinossi: La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, piccolo paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l’agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l’indagine grazie all’attenzione e alle pressioni del «pubblico a casa». Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua «firma». Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un’audience.
La notte in cui tutto cambiò per sempre iniziò con lo squillo di un telefono.
LA STORIA
La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di
ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paesino situato in una valle profonda delle
Alpi. L’agente Vogel ha un incidente, la sua auto finisce in un fosso. Egli è
illeso ma sotto shock, non ricorda cosa sia successo nelle ore precedenti
all’incidente. Ma Vogel non dovrebbe trovarsi ad Avechot. Sono ormai passati
due mesi da quando è scomparsa una ragazzina del paese, è scomparsa inghiottita
dalla nebbia. Vogel, assai abile a manovrare i media e a conquistare le prime
pagine dei giornali, si è occupato del caso. Con le sue indagini l’agente
speciale sperava di provocare il colpevole e di farlo uscire allo scoperto. L’incidente
è dovuto a una sua distrazione o l’uomo che sta cercando gli ha teso una
trappola? Ma soprattutto a chi appartiene il sangue che Vogel ha sui vestiti?
Ad Avechot è scomparsa una ragazzina di 16 anni, Anna Lou
Kastner. Inizialmente si pensa a un allontanamento volontario della ragazzina
ma dopo due giorni le indagini prendono una direzione diversa. Anna Lou ,
giovane ragazza coi capelli rossi e le lentiggini, scompare nel nulla e non si
comprende il perché. Lei è tranquilla, ha pochissimi amici, frequenta una
comunità religiosa, non si trucca, non veste in modo appariscente, ama i
gattini. Scavando, però, qualcosa vien fuori. La polizia del piccolo paese di
montagna non ha grandi mezzi per le indagini. Come ottenere più mezzi per
trovare chi aveva rapito Anna Lou?
Basta fornire al rapitore un palcoscenico: la sparizione
della ragazzina diventa un caso mediatico.
I primi a giungere ad Avechot sono cameraman freelance. Quando fiutano la possibilità di una storia torbida, si precipitano con le telecamere sperando di raccattare qualche immagine da rivendere ai network. I giornalisti non sprecano tempo per le ragazzine scomparse, a meno che non ci sia la probabilità che sia scorso del sangue.
Ben presto la ricerca della ragazzina passa in secondo
piano, ormai è data per morta, la priorità diventa stanare il mostro. Ben
presto il caso della ragazzina scomparsa diventa di pubblico dominio e i
giornalisti giungono a frotte. Anche i curiosi invadono Avechot per vedere da
vicino i luoghi della storia che tanto sta appassionando l’opinione pubblica. I
turisti dell’orrore arrivano in comitiva per fotografare, per cercare il colpo
di scena. Tutto diventa un business, la vittima passa in secondo piano inglobata
dalla costruzione mediatica studiata passo per passo.
Un delitto ben raccontato genera ottimi risultati in termini di audience e poteva fruttare a un network milioni in sponsor e pubblicità, il tutto con un impiego minimo di mezzi. Un inviato, una telecamera e un cameraman.
AGENTE SPECIALE VOGEL
L’agente speciale Vogel è un uomo complesso con le sue
ossessioni. Le sue indagini non si basano sui rilevamenti della scientifica, il
dna non rientra nei suoi interessi. Vogel è insuperabile nell’attirare i media,
nel manovrarli per conquistare le prime pagine dei giornali. Così facendo
riesce ad ottenere più fondi per l’indagine. Ma bisogna essere bravi nel
catturare l’attenzione del pubblico a casa, occorre creare un alone di santità
intorno alla vittima e, alla fine, scovare il mostro per sbatterlo in galera.
Vogel è un uomo che appare privo di scrupoli, sicuro dei suoi metodi, egli
offre, al crimine, un pubblico pronto a seguirlo.
E’ il cattivo che fa la storia, una storia in cui tutto
procede bene non è interessante. Ci sono crimini che avvengono in silenzio e
criminali che vengono arrestati senza alcun clamore. Poi ci sono i crimini e i
criminali che finiscono sotto l’occhio indagatore della televisione pronta a
creare “il mostro”. La comunicazione del male attrae lo spettatore, il bene è
noioso. Spettacolarizzare l’orrore è un desiderio nascosto ma comune a molti.
L’agente Vogel personifica tutto ciò, la sua sincerità, nel rapporto con i
media, rasenta il cinismo. E’ un personaggio misterioso, ambiguo che non mi ha
conquistata del tutto.
CONFRONTO CON I
PRECEDENTI INVESTIGATORI
NATI DALLA PENNA DI CARRISI
Donato Carrisi è tra i miei autori preferiti. Ho letto tutti
i suoi romanzi e ho amato Mila Vasquez, investigatrice specializzata nella
ricerca di persone scomparse; ho adorato Marcus, l’ultimo dei penitenzieri addestrato
a riconoscere le anomalie, a scovare il male. I romanzi che li vedevano
protagonisti emanavano una forte empatia che abbracciava subito il lettore.
Vogel è un personaggio freddo, nasconde qualcosa, ma non ha il fascino di Marcus.
E’ un investigatore che si dà subito per vinto, secondo lui Anna Lou è morta,
quindi non si cerca più una ragazzina viva ma un cadavere. Sicuramente nel
thriller “La ragazza nella nebbia” Carrisi vuol mettere in primo piano “la
creazione della notizia”, l’utilizzo dei mass media che creano il “mostro” che
tutti si aspettano. Bisogna dare un nome alla paura, pensare al mostro in
prigione è un sollievo per tutti. Molte volte il processo mediatico si
sostituisce alla giustizia. Ma è così facile distinguere ciò che è giusto da
ciò che è sbagliato?
RIFLESSIONI
Secondo il mio parere questo romanzo di Carrisi è diverso,
per emozioni e coinvolgimento, dai suoi precedenti lavori. Leggendo “Il
Suggeritore”, “Il tribunale delle anime”, “Il cacciatore del buio”, sono sempre
rimasta col fiato sospeso per l’evolversi delle storie. Mi piaceva il modo in
cui lo scrittore riusciva a spiazzare il lettore. La verità era sempre nascosta
sotto una montagna di falsi indizi, ma, alla fine, ogni tassello andava al suo
posto e la storia si mostrava in tutta la sua complicata e avvincente bellezza.
“La ragazza nella nebbia” è un thriller che inizia in
sordina, il ritmo è pacato, le indagini passano quasi subito in secondo piano e
l’attenzione è tutta per i media. Vogel ha una tecnica d’indagine che è un mix
di tattica e opportunismo. In lui vive e predomina “l’istinto di cattura” ma
tutto è basato sulla creazione del caso mediatico, del business che dona
profitti a tutti tranne che alle vittime. Condivido pienamente l’opinione dello
scrittore sul fenomeno mediatico, tutti noi ricordiamo i fatti di cronaca che
hanno attirato l’attenzione del pubblico. Non c’è alcuna pietà per la vittima
in questo romanzo, ogni personaggio nasconde qualcosa, la verità è sempre
nell’ombra.
Gli ultimi capitoli del thriller, invece, mi sono piaciuti
tantissimo perché ho ritrovato le atmosfere inquietanti e i numerosi colpi di
scena che caratterizzano la scrittura di Carrisi. A ben riflettere l’orrore è
di casa anche in questo ultimo lavoro dello scrittore, è un orrore che nasce
dalla descrizione della nostra società, degli show che puntano sulle
interviste, dietro lauti compensi, ai parenti del “mostro”. Anche per gli inquirenti la giostra mediatica
diventa un modo veloce per far carriera. Carrisi si ispira a fatti reali, narra
il male che si nasconde nella quotidianità, narra la natura dell’uomo. Il
mostro finisce in prima pagina, la vittima viene dimenticata. Fino al prossimo
caso di cronaca quando tutto, come da copione, ricomincerà.
Ho letto tutti i libri di Carrisi e questo è in WL oltre che richiesta come regalo per Natale!!!
RispondiEliminaBella recensione!
Grazie :) Speriamo che questo romanzo sia presente tra i doni di Natale ^-^
EliminaLo devo ancora acquistare, lo leggerò sicuramente! Di Carrisi ho letto tutto, riesce a produrre thriller sempre di alto livello, senza nulla da invidiare ai maestri americani. Tra i protagonisti dei suoi romanzi quella che meno mi ha colpito è Mila Vasquez mentre Marcus mi ha letteralmente conquistata.
EliminaHai ragione, Carrisi non ha nulla da invidiare ai grandi scrittori americani :) Marcus è una figura che ha conquistato anche me per il suo passato misterioso e per la sua forza nel vedere le "anomalie".
EliminaNon lo mai letto, ma dopo la tua recensione ho voglia di farlo. Spero di riuscirci :)
RispondiEliminaTi auguro una buona lettura, sono sicura che Carrisi ti piacerà :)
EliminaNon ho mai letto nessun libro di Carrisi, non so perché ma non mi ha mai ispirato :\ ma questo libro lo tengo d'occhio da qualche giorno. La tua recensione mi ha incuriosita, ma visto il prezzo alto del libro non so se mi convincerò a leggerlo!
RispondiEliminaCarrisi è uno scrittore che, a mio parere, merita di esser letto :)
EliminaParadossale: pur essendo una divoratrice di romanzi, in particolari di thriller, conosco poco Carrisi e non ho mai letto nulla. Non c'è un motivo particolare, per questo. Credo che ora romperò il ghiaccio, ma non a partire da questo romanzo, bensì dagli altri. Marcus mi ispira! ;)
RispondiEliminaCominciare con i romanzi del ciclo di Marcus è un'ottima idea, vedrai che le atmosfere inquietanti e misteriose ti conquisteranno :)
Eliminail nostro carrisi non ci delude mai eh?? *_*
RispondiEliminaHai perfettamente ragione :D
EliminaIo di Carrisi non ho letto nulla, mi consiglieresti questo per iniziare? recensione molto dettagliata, mi hai incuriosita!
RispondiEliminaGrazie ^-^ Io ti consiglieri di leggere "Il suggeritore", il primo romanzo di Carrisi. Credo che cominciare dalla prima pubblicazione sia un ottimo modo per avvicinarsi al modo di scrivere e di narrare dell'autore :)
EliminaCiao sono già tua follower ma è tanto che non riesco a passare - Sembra carino ed interessante questo libro. Grazie per averne parlato.
RispondiEliminaRipasserò perchè vorrei partecipare al Blog Tour di Il segreto del vicolo della serpe, di cui so grazie ad Ilenia di Libri di cristallo che ospiterai una tappa. Un saluto e buona settimana.
Spero che anche tu voglia passare da me il Rifugio degli elfi per rendere il follow- back http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it/ (in caso non lo avessi già fatto in precedenza)
Buona continuazione del mese di dicembre ed a presto!
Benissimo, più siamo al Blog Tour meglio è. Buona lettura :)
EliminaAquila, devo confessare! Non ho letto nulla di Carrisi, ad ora! Ho "Il suggeritore" in wishlist quindi credo di dover rimediare prima o poi a questa mia mancanza! Bellissima recensione, soprattutto l'idea di analizzare il tutto per punti :)
RispondiEliminaDevi rimediare subito, subito. Leggi "Il Suggeritore", vedrai che Carrisi ti conquisterà :)
Eliminaper me invece è il primo Carrisi :) ammetto di non aver mai letto nulla di suo e dopo aver terminato La ragazza nella nebbia sono molto curiosa di leggere altro di suo.
RispondiEliminanei prossimi giorni preparerò la recensione ma posso anticipare che il giudizio è positivo anche se - senza fare spoiler - avevo intuito dove l'autore volesse andare a parare dopo l'entrata in scena dei vecchi casi irrisolti ... :)
e adesso si accettano consigli quale libro di Carrisi credi debba leggere?
Chicca
Inizia con il "Suggeritore" e poi leggili tutti, vedrai che amerai il suo modo di presentare le storie, le atmosfere dense, gli intrecci e i risvolti psicologici. Buona lettura :)
Eliminami e' piaciuto tantissimo...ho letto anche i suoi precedenti...e questo non e' da meno...a me e' piaciuto anche piu' degli altri.... :)
RispondiEliminaCondivido il tuo entusiasmo :)
Elimina:)
EliminaStile banale, con montagne di precisazioni inutili.
RispondiEliminaLuoghi comuni che si sommano a luoghi comuni.
Finale senza senso alcuno, del tutto gratuito (e inverosimile). Se Carrisi è il miglior giallista italiano, allora ridateci Scerbanenco.