Carissimi, sopravvivo all’estenuante caldo solo grazie ai miei thriller
che mi regalano brividi rigeneranti.
L’ultima lettura racchiude il suo più intimo significato in una
bellissima frase di Virginia Woolf: “Le donne sono servite in tutti questi
secoli come specchi che possiedono il potere magico e delizioso di riflettere
la figura dell’uomo al doppio della sua dimensione naturale.” Quando lui,
marito esemplare muore, lei, moglie devota, non si annulla nella disperazione
ma inizia una rinascita dalla voce dirompente.

La vedova
Fiona Barton
(traduzione di Carla Palmieri)
Fiona Barton
(traduzione di Carla Palmieri)
Editore: Einaudi
Pagine: 372
Prezzo: € 18,50
Sinossi: Lo hanno visto tutti, il mostro, sbattuto in tv e sulle prime pagine dei giornali. Era accusato di un crimine raccapricciante, ma adesso che è morto, la verità finirà sepolta con lui. A meno che Jean, la vedova, la moglie devota che gli è sempre stata a fianco in tribunale, non si decida a parlare. A meno che Jean alla fine non decida di raccontare la sua storia.




STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 8

Glen è morto, sapete? Tre settimane fa. Investito da un autobus appena fuori dal supermercato. Un minuto prima era lì a stressarmi perché non avevo comprato i cereali giusti, e poi bum, lungo e disteso sull’asfalto. Trauma cranico, hanno detto. Insomma, morto. Io stavo lì impalata, lo guardavo e basta. Gente che correva qua e là in cerca di coperte, il marciapiede un po’ sporco di sangue. Non tanto, eh. Lui sarebbe stato contento: odiava il disordine. Erano tutti molto gentili con me e cercavano di non farmi vedere il cadavere, e io non è che potessi dirglielo, ma ero così contenta che se ne fosse andato. Niente più sciocchezze.
Marito devoto o killer spietato? La vedova, lei sì, deve
saperlo.
Glen è un uomo accusato di un crimine raccapricciante. La
sua colpevolezza non viene mai provata senza alcun ragionevole dubbio. Tutti lo
considerano un mostro i giornali hanno pubblicato la sua storia con grande
risalto ma, ora che è morto, la verità rischia di giacere accanto a lui per
l’eternità. A meno che Jean, la moglie devota che lo ha sempre difeso, non si
decida a parlare.
Spesso noi lettori ci lamentiamo perché non troviamo una
relazione diretta tra titolo e romanzo. Tante volte abbiamo acquistato libri
affascinati da titoli avvincenti carichi di promesse inevitabilmente non
mantenute. Con il romanzo “La Vedova” questo non succede perché il titolo è lo
specchio di una storia capace di creare un filo diretto tra i personaggi e il
lettore. Fin dalle prime pagine Glen mi è stato antipatico mentre Jean mi ha
incuriosita. Ho subito notato come il suo comportamento non corrispondesse ai
suoi pensieri che tradiscono un desiderio di rivalsa con tutti. Che Glen abbia
commesso qualcosa di atroce è subito evidente, scoprirò la sua grande colpa
dopo vari capitoli: pedopornografia online e il rapimento di una bambina.
La scomparsa della piccola Belle, svanita nel nulla mentre
giocava nel giardino della sua casa, è l’inizio di una grande caccia all’uomo
che si arena davanti alla villetta dei coniugi Taylor. La polizia ritiene Glen
il responsabile del rapimento ma non riesce a trovare prove che possano
dimostrare la sua colpevolezza. Ci sono molte prove indiziarie ma nulla più. Glen
è un uomo intelligente, con una risposta per tutto, è pronto a sfidare la
polizia raccontando la sua verità. Durante gli interrogatori l’uomo esprime due
verità: una esplicita tramite le parole, l’altra è la verità espressa dai suoi
gesti. Braccia strette contro il petto, chiusura quasi impercettibile degli
occhi, piedi in continuo movimento. Ho subito pensato alla comunicazione non
verbale non perché ne sia a conoscenza ma perché amo la serie televisiva “Lie
To Me” dove il protagonista è in grado di capire, dalle espressioni facciali e
di tutto il corpo, quando una persona mente. Ritornando al mostro Glen posso
tranquillamente dire di aver odiato immediatamente la sua figura ancor prima di
conoscere il crimine di cui si era macchiato. Non mi è piaciuto il modo in cui
manipolava sua moglie Jean anche se poi mi sono resa conto della presenza di
più manipolatori. La narrazione copre un lasso temporale di quattro anni in cui
si alternano più visioni della stessa storia plasmata con depistaggi vari. I
personaggi si muovono creando, a volte, una cortina di bugie che difende la
preziosa verità. Jean è una moglie che vive in funzione del marito, lo
considera il suo principe azzurro ed è disposta a difenderlo a ogni costo. Al
suo fianco si schiera l’irriducibile reporter Kate che trasforma le
dichiarazioni di Jean rendendole più appetibili per il suo pubblico. In
antitesi troviamo la verità narrata dalla mamma di Bella impegnata a tener
sempre vivo l’interesse dell’opinione pubblica sul dramma della sua bambina.
Tante verità o riflessi diversi di un unico specchio?
Tutto nasce e muore con lei, con Jean la vedova. Durante
l’evolversi della storia ho conosciuto una donna che accetta passivamente i
racconti del marito, asseconda le sue bugie, lo difende a spada tratta senza
mai fermarsi un momento a riflettere.
Virginia Woolf scriveva: “La bellezza del mondo è una lama a
doppio taglio, uno di gioia, l’altro di angoscia, e taglia il cuore in due.”
Anche per Jean arriverà il momento in cui dovrà decidere se
continuare nella sua falsa gioia familiare o affrontare il lato oscuro del suo
matrimonio. La morte di Glen segna la rinascita della donna che libera da ogni
condizionamento fa sentire, finalmente, la sua voce. Capitolo dopo capitolo la
vedova si mostra un personaggio a tutto tondo. Dopo la morte di Glen diventa
imprevedibile, decide con la sua testa, mostra le sue riflessioni i suoi
pensieri scoprendosi in grado di essere artefice della propria vita. Per anni è
stata succube del marito, poi ha subito l’assedio dei media che volevano la sua
testimonianza. Ora riesce a scrollarsi da dosso i condizionamenti del coniuge e
si trasforma in paladina della
giustizia. Infine la verità vedrà la luce e sarà un momento ad alta intensità
emotiva. Un finale perfetto per un romanzo che cambia continuamente pelle
cercando di confondere il lettore e che finisce per conquistarlo completamente.
Sbirciando tra i commenti vip ho letto che l’Observer
considera questo libro come il nuovo “La ragazza del treno” di Paula Howkins. Invece Stephen King scrive: “Se avete amato 'La ragazza del
treno' dovete leggere 'La vedova'. Un libro che vi terrà sulla corda.”
Io non ho molto apprezzato il libro della Howkins anche se
devo ammettere che i due romanzi hanno dei punti in comuni. Le protagoniste
sono due donne che lavorano senza grandi profitti e riconoscimenti. Sono donne
fragili che si sentono emarginate e sono affamate d’amore. Jean perdona tutto al
marito per salvare il suo matrimonio che le conferisce un ruolo ben preciso
nella società. Pur vivendo in una casa modesta, in un quartiere povero, lei si
considera una principessa perché è amata da Glen, il suo principe azzurro.
Entrambe le protagoniste dovranno affrontare avvenimenti drammatici che le
vedono al centro dell’evoluzione delle storie.
Ultimamente ho notato di aver letto molti thriller scritti
da donne e che hanno donne come protagoniste. Questi romanzi hanno una marcia
in più. Vi consiglio di inserire “La vedova” tra le vostre prossime letture.
Lo voglio! :D Come resistere a questa bella recensione? Dritto in lista! ;)
RispondiEliminaSecondo me sarà tra i thriller più letti dell'estate :)
EliminaStavo proprio cercando info su questo libro, di cui ho letto un articolo sul giornale ieri! Lo metto subito in WL!
RispondiEliminaLieta di esserti stata utile :)
EliminaLibro molto interessante *-* credo di dovergli dare proprio una possibilità!
RispondiEliminaMi fai scoprire sempre titoli molto belli! Grazie <3
Mi piace sbirciare tra le novità e i thriller sono il mio pane quotidiano :)
EliminaOttima recensione come sempre.. esaustiva e intrigante al punto giusto ;) Ps: anche io seguivo Lie to me, mi ero letteralmente fissata con la comunicazione non verbale al punto da acquistare libri specifici sull'argomento.. una branca mooolto interessante ;)
RispondiEliminaCondivido il tuo entusiasmo per la serie e per la comunicazione non verbale. Sarebbe bello poter scoprire se una persona mente osservando semplicemente i suoi gesti :)
EliminaLa recensione è ben scritta, però secondo me hai rivelato troppo della trama. Ciò nonostante, penso che lo leggerò. :)
RispondiEliminaCiao Chiara, non credo di aver rivelato molto della trama. Il lato più oscuro, intrigante e truce, lascio a voi scoprirlo :)
EliminaOkay, mi fido. :)
EliminaOkay, mi hai acchiappata! Thriller psicologico vieni a me! :-)
RispondiEliminaSì dai, mi piace questa esortazione :)
Eliminaoddio bello anche questoooo
RispondiEliminacome devo fare, sono troppi i thriller da leggere :-o
Sapessi quanti ne vorrei leggere io, la mia lista è infinita. Non mi basterebbe una vita :)
EliminaMi ispira di brutto!!!! Tu sei pericolosa, mi sa che abbiamo gli stessi gusti.. la mia lista ora è luuuuunghissima!
RispondiEliminaHo visto anch'io, sul tuo bel blog, tante interessanti recensioni di thriller. Ho la netta sensazione che anche la mia lista, già infinita, si arricchirà di altri titoli che conoscerò grazie a te. Io sono felicissima, il mio portafoglio lo è un po' meno :)
EliminaMe lo segno subito, mi hai convinta =D
RispondiEliminaBenissimo, leggerò il tuo parere con interesse :)
EliminaCara Aquila Reale, come sempre scrivi delle recensioni stupende.. ti invidio molto!!!! :)
RispondiEliminaun thiller che sicuramente leggerò e che sta già volando nella mia lista!!
Grazie Jasmine, sei gentilissima e spero che questo romanzo riesca a coinvolgerti regalandoti una lettura piacevolissima :)
EliminaCiao! L'ho comprato e non vedo l'ora di iniziarlo. Io non ho.letto la ragazza del treno ma spero di amare questo. A presto
RispondiEliminaSe non hai letto "La ragazza del treno" non è cosa grave. Sicuramente apprezzerai "La vedova", un thriller psicologico molto ben scrito e coinvolgente :)
EliminaCiao! L'ho comprato e non vedo l'ora di iniziarlo. Io non ho.letto la ragazza del treno ma spero di amare questo. A presto
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