Carissimi lettori, se vi è capitato di guardare in
televisione un vecchio film poliziesco della serie “Perry Mason”, avrete
sicuramente ascoltato i testimoni giurare, in tribunale, prima della loro
deposizione. La formula così recitava: “Giuro di dire la verità, tutta la
verità, nient’altro che la verità.” La falsa testimonianza era ed è un grave
reato severamente punito. Se io fossi un
giudice punirei molti dei personaggi che danno vita a un romanzo che pone, per
ben due volte, la parola “verità” nel titolo e poi la dimentica per l’intera
storia. Siete curiosi di sapere a quale libro mi riferisco?
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90




STILE: 7 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7

Heja
“Kathy pensa di avere tutto: il lavoro, il bambino, gli amici e lui. Ma non ha la mia forza di volontà. Con lei tutto è alla luce del giorno. Non ha luoghi nascosti. Non è a conoscenza del proprio lato oscuro, né di quello di altri. Vede sempre il meglio in ognuno.”
Kathy
“Sono tornata al lavoro da tre settimane, ormai, ed è molto più difficile di quanto avessi immaginato. Sento la stanchezza fin dentro le ossa ed è come se il mondo fosse avvolto da un qualcosa di confuso e ovattato che mi taglia fuori e devo mettercela tutta per penetrare questo strato isolante.”
Kathy e Heja sono le protagoniste di questo romanzo in cui i
segreti diventano un’arma a doppio taglio. A capitoli alterni, le due donne ci
raccontano il loro presente con numerose incursioni nel passato. Kathy è una
perfetta donna moderna che riesce a conciliare famiglia e lavoro. Ha un
bellissimo bambino, un marito architetto, bello e intelligente, un lavoro da
editor per la rivista di architettura più prestigiosa che ci sia in Gran
Bretagna. Tutto perfetto, quasi perfetto.
Heja, bellissima donna, lavora alle dipendenza di Kathy e
conosce i segreti che si celano dietro la perfezione del suo capo. L’
insicurezza, la paura di fallire sul lavoro, i primi scricchiolii del suo
matrimonio, sono indizi che Heja raccoglie nella sua personalissima sfida a
Kathy. Una sfida senza regole, ad armi impari. Heja vuol distruggere la vita di
Kathy per prendersi la cosa che desidera di più…
“Dimmi la verità, tutta la verità” è un thriller dalla voce
femminile. Due donne si alternano nel racconto degli avvenimenti. Le prime
quaranta pagine scorrono via in modo tranquillo poi s’innesca una reazione a
catena di menzogne e piccoli brividi che movimentano la lettura. La trama,
anche se non troppo originale, è ben narrata e i protagonisti si svelano pian
piano dando corpo alle dinamiche della storia. Molta attenzione è posta nel
descrivere il lato psicologico dei personaggi. Ognuno nasconde qualcosa. La
verità è sepolta sotto una montagna di bugie e ciò porterà a momenti di
tensione. Elemento importante della storia è l’ossessione che rasenta la follia
e conduce a comportamenti estremi.
Chi mi segue conosce il mio perituro amore per i thriller e
devo dire che il lavoro di Jane Lythell si è rivelato una lettura piacevole
pervasa da una tensione mai eccessiva ma dosata in modo da condurre, con
curiosità, il lettore verso un finale che rivelerà non poche sorprese. Lo
scontro tra protagonista e antagonista ricorda una partita a scacchi, a ogni
mossa corrisponde una contromossa. Buona la caratterizzazione dei personaggi
che si rivelano con molte ombre e poche luci. Tutto il romanzo è pervaso da una
sensazione di attesa e di mistero che viene svelato centellinando, pagina per
pagina, i vari indizi.
Tra i personaggi maschili non mi ha entusiasmata Markus,
marito di Kathy, uomo riservato e perfezionista. Non ama parlare del suo
passato e rimane sempre in secondo piano anche quando l’azione si concentra e
coinvolge la sua famiglia. In questo romanzo non ci sono efferati delitti né
scie di sangue. Fin dalla prima pagina ho assistito direttamente alla
preparazione del crimine, ai meccanismi psicologici che portano a prendere
determinate situazioni. Ho apprezzato la doppia narrazione che rende tutto più
avvincente e completo. Sono rimasta piacevolmente coinvolta dalla personalità
di Heja, dal suo modo di interagire con gli altri personaggi. Con abilità la
scrittrice riesce a dare una parvenza di normalità dove invece regna il caos
assoluto. Un intrigo di sentimenti e passioni mai sopite, la ricerca di una via
di fuga da una verità a cui nessuno può sottrarsi. Con rabbia e determinazione
la verità riuscirà ad emergere impiegando poco più di trecento pagine. Ancora
una volta i segreti diventano armi che inevitabilmente finiscono nelle mani
delle persone sbagliate. Quando ho terminato la lettura di questo thriller mi
sono posta una domanda che ora rivolgo a voi. Sono curiosa e vorrei conoscere
la vostra opinione.
“Meglio una verità che uccide o una bugia che illude?”
Ciao Aquila, bella domanda la tua!
RispondiEliminaCredo che opterei, senza ombra di dubbio, verso la verità che uccide. Sono una persona molto lineare e schietta per cui non sopporto le mezze misure o le bugie che illudono :)
Comunque non ho letto volutamente la tua recensione di 'Incubo' perché sto per terminarlo e quindi passerò a scoprire il tuo pensiero in un secondo momento. Buon weekend e buone letture :)
Concordo con te, meglio la pura e cruda verità rispetto a una bugia che illude :)
EliminaCara Acquila, rimango stupita dalla maestria con cui hai steso questa recensione: lineare, intensa, concisa. Tutti particolari che mi hanno spronato a dire: "ok. Questo libro finisce dritto sulla mia lista!".
RispondiEliminaDavvero complimenti! :)
Grazie Jasmine, sei gentilissima!Buona lettura :)
Eliminae anche questo thriller credo che finirà in WL!
RispondiEliminaio sono sempre per la verità, con la quale mai vorrei "uccidere" qualcuno, ma le menzogne non sono assolutamente una giusta soluzione, anche se può sembrare che lo siano apparentemente.
Ciao Angela, spesso le bugie sono la via più breve e indolore per risolvere un problema. Se leggerai questo libro ti renderai conto che mentire vuol dire costruire una gabbia in cui si rimane prigionieri.Io sono per la libertà a ogni costo :)
EliminaCiao! Bellissima recensione, mi hai incuriosita molto e me lo segno subito in WL! Mi piace l'idea dell'alternanza tra le voci delle due donne, sono curiosa di leggerne ogni intreccio.
RispondiEliminaLe donne sono protagoniste assolute in questo romanzo che delega l'uomo a un ruolo secondario :)
EliminaAquila cara, le tue recensioni sono sempre fantastiche, questo libro finirà dritto dritto in wishlist!!
RispondiEliminaPer la domanda, la risposta è ardua, ma una cosa è certa: le bugie sono come le sabbie mobili, una volta che ne dici una sei costretto a inventarne mille altre e ti invischi sempre di più nella melma, finché non c'è più modo di tirartene fuori!
E quindi arriva un'altra domanda: "ne vale la pena?"
Ciao Alenixedda, hai ragione, non vale la pena mentire anche perchè si corre il rischio di ripetere tante volte la stessa bugia e finire con il credere che sia davvero la verità :)
Elimina