Carissimi lettori, avete trascorso un weekend rilassante e
piacevole? Vi sentite pronti per iniziare una nuova settimana piena d’impegni?
Prima di tuffarmi, scusate il “verbo” prettamente estivo ma ieri ho trascorso la
giornata al mare, nel tran tran
quotidiano, vorrei informarvi che non esistono più granitiche verità. No, state
tranquilli, non ho preso un colpo di sole ma, proprio ieri, ho finito di
leggere un romanzo che mi ha coinvolta particolarmente. I temi trattati
caratterizzano la nostra complessa società e sono i pilastri su cui si basa una
storia che ha un protagonista davvero speciale: Bacci Pagano, l’investigatore
dal cuore d’oro. Se già non lo conoscete, ve lo presenterò con vivo piacere.
Conoscerete un uomo cinico e pungente ma pronto a difendere i più deboli e i
perdenti.
Fragili verità
Bruno Morchio
Bruno Morchio
Editore: Garzanti
Pagine: 350
Prezzo: € 16,90
Sinossi: Giovanni ha 16 anni, ed è scomparso. Il suo è un passato di degrado nelle favelas colombiane: un terribile modo di essere bambini che, attraverso l'adozione internazionale, i suoi genitori italiani hanno cercato di cancellare. Ma ora Giovanni sembra vittima di un destino che torna a riaffìorare con violenza. A Bacci Pagano tocca un compito piuttosto semplice: rintracciare il ragazzo, il lavoro ideale per rimettersi in sella dopo la pericolosa indagine che gli è quasi costata la vita. Ma quando, ritrovato Giovanni, Bacci intravede le tracce di un traffico di droga legato alla causa delle FARC, sente crescere un senso di responsabilità. Non lascerà il giovane in balìa di chi vuole usare il romantico ricordo di un padre guerrigliero per strumentalizzare un minorenne. Soprattutto perché Bacci, con il suo mai sopito spirito rivoluzionario, quel gioco lo capisce fin troppo bene.




STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 8

Il nostro tempo, quello delle certezze granitiche e delle asserzioni definitive, è passato per sempre. Invecchiando abbiamo capito che la verità è un’essenza fragile, da maneggiare con cura. Per la sua natura così aleatoria e perché può diventare pericolosa per coloro che vi sono implicati.
Genova, estate del 2015.
Giovanni, sedici anni, è scomparso da diversi giorni. Il
ragazzo ha un passato difficile è cresciuto nelle favelas di Santiago di Cali,
una delle città più povere e violente della Colombia. All’età di otto anni,
grazie all’adozione internazionale, Giovanni ha dei nuovo genitori italiani che
faranno di tutto per cancellare il suo passato. In Colombia il ragazzo ha
conosciuto la povertà più nera, la droga, la criminalità. Tutte esperienze
terribili per un bambino, esperienze che hanno segnato i primi anni della sua
esistenza. I genitori adottivi temono per la sua vita e si rivolgono a Bacci
Pagano per ritrovarlo. Il compito non è complicato, Bacci ritrova il ragazzo in
breve tempo. Tuttavia Giovanni è implicato in un pericoloso traffico
internazionale di droga, forse legato alla causa delle FARC, le forze armate
rivoluzionarie colombiane. Bacci non se la sente di voltare le spalle a un
ragazzo, anzi a una famiglia, che ha bisogno di aiuto.
“Fragili verità” è un romanzo che ha due protagonisti, Bacci
Pagano e la città di Genova. Ho letto con piacere l’avvicendarsi degli eventi
che diventano un tutt’uno con la città, i suoi vicoli, il porto.
Di Bacci Pagano conosco poco ma quel poco mi piace.
L’investigatore privato fuma la pipa, uno dei suoi romanzi preferiti è “Il
Maestro e Margherita” di Bulgakov. È stato in prigione, in un carcere di
massima sicurezza, per cinque anni con l’accusa di essere un terrorista rosso.
È divorziato, con lui vive la figlia Aglaja fidanzata con Essam, un giovane
mussulmano. Ama il mare e la buona tavola, viaggia su una Vespa e sta sempre
dalla parte dei perdenti.
A dir il vero quest’ultima è la caratteristica di Bacci che
più adoro. Schierarsi dalla parte dei perdenti non è mai facile e richiede
sensibilità, impegno, coraggio. Nascere in un Paese poverissimo, senza un
futuro, con la criminalità che ti fa da mamma e papà, è una terribile
situazione che rende Giovanni un perdente fin dalla nascita. L’adozione è una
possibilità per cambiare, per gridare al mondo: “Ci sono anch’io!”
Giovanni però non può e non deve cancellare il suo passato.
Sicuramente l’adozione è un momento di cambiamento. Una nuova lingua in un
Paese diverso dal proprio, nuovi affetti, usi e costumi diversi. Pensare di
cancellare il passato con un colpo di spugna è sbagliato. I genitori di
Giovanni proiettano su di lui i loro desideri e vedono il figlio non per quello
che è ma come vorrebbero che fosse. Una rinascita dalle ceneri della povertà
per incarnare il figlio che tutti vorrebbero. Sbaglia Giovanni a temere i suoi
ricordi, non può vivere il presente e costruire il futuro se non fa pace con il
suo passato.
I ricordi sono come le cose: se te ne prendi cura, tornano a brillare.
I genitori adottivi mi stavano inizialmente antipatici, il
loro comportamento verso Giovanni è apparso subito superficiale e viziato da
una incapacità di comunicazione non solo con il figlio ma anche tra di loro.
Bacci Pagano si rende subito conto delle difficoltà che attanagliano la
famiglia e prende a cuore la sorte del ragazzo.
Sofferenza, rabbia, disillusione e recriminazioni si
aggrovigliano nella vita dei complessi personaggi di questo romanzo che
trasmette, tra le righe, un messaggio importante per tutti: mai dimenticare la
speranza. Non si nasce con un destino già scritto. A volte si parte con forti
penalità, tutto sembra più difficile confronto a chi ha una bella e agiata
famiglia alle spalle. Nella vita non ci sono ferree verità ma è importante la
ricerca della verità per dare un senso alla vita di coloro che sono o credono
di essere dei perdenti.
Il fatto è che non possiamo essere totalmente coscienti delle ragioni che muovono le nostre scelte. Del resto, la consapevolezza alza tra noi e le nostre azioni una barriera fragile come cristallo, e basta poco a mandarla in frantumi. Perciò la vita è per gran parte impegnata nell’ingrata occupazione di raccogliere cocci. Forse siamo più vulnerabili di quanto vogliamo credere, e le verità che sostanziano il nostra sapere sono anch’esse fragili e troppo astratte per regolare la complessità dell’esistenza.
Mi piace pensare all’uomo come essere vulnerabile, siamo ragione
e cuore, dubbio e certezza, luci ed ombre.
Non conoscevo lo scrittore Bruno Morchio, “Fragili verità”
si è rivelata una lettura ricca di riflessioni. Tra le sue pagine sono evidenti
molti messaggi sociali che vanno a braccetto con gli intrighi polizieschi. In
tutto il romanzo si percepisce in modo netto il senso di appartenenza dello
scrittore alla propria terra. Genova non viene narrata come una città da
cartolina, le sue bellezze s’intrecciano con le sue debolezze rivelando un'anima complessa nelle sue mille sfaccettature. Poiché ho molto apprezzato
questo libro, mi sono informata e ho scoperto che sono molti i romanzi che
hanno come protagonista Bacci Pagano. Devo recuperarli assolutamente. Mi piace
l’idea di scoprire altri lati del carattere di questo investigatore privato
fermamente convinto che tutti abbiano diritto a una seconda possibilità.
Non conoscevo questo libro, la trama mi ispira molto e la tua recensione mi fa sperare in bene. Grazie per avermelo fatto conoscere <3
RispondiEliminaSempre lieta nel rendermi utile :)
EliminaSembra un romanzo molto particolare, che va oltre il thriller... mi hai incuriosita :)
RispondiEliminaPiù che thriller io lo definirei un bel giallo che permette una lettura coinvolgente offrendo spunti di riflessione :)
EliminaL'avevo notato e devo farci un pensierino. mi piacciono i gialli!!
RispondiEliminaSicuramente una lettura più rilassante rispetto ai thriller ma ugualmente avvincente, un saluto :)
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