Buon fine settimana a tutti :)
Oggi voglio discutere
con voi di un genere letterario molto amato: l’horror.
La parola inglese horror deriva dal verbo latino horrére che
significa “rizzarsi”, riferito ai peli del corpo che si drizzano appunto come
reazione alla paura, quindi “provare paura”. Le origini del genere horror si
fanno risalire al romanzo “Il Castello di Otranto” (1764) di Horace Walpole, ma
è nell’Ottocento che tale genere trova la sua più importante consacrazione
soprattutto per merito della scrittrice inglese Mary Shelley che crea
“Frankenstein”. Alla diffusione del genere provvede Edgar Allan Poe, tutti noi
abbiamo letto i suoi “Racconti”. Poi l’horror ha avuto una sua evoluzione fino
ad arrivare ad analizzare il quotidiano, anzi, i mostri quotidiani che si
nascondono dietro le normali apparenze di uomini e donne comuni in realtà
capaci dei più efferati crimini come accade in Shining di Stephen King. Quando
leggiamo un horror siamo in compagnia di vampiri (non belli e biondi), mummie
resuscitate, spettri, lupi mannari. In presenza di questi personaggi, leggere
diventa una sfida tra il lettore e il senso d’inquietudine, di ansia, di paura,
che il romanzo trasmette. Il libro
diventa uno stato d’animo in cui si mescolano emozioni e paure ancestrali che
ti fanno accapponare la pelle avendo quasi timore di voltar pagina. Io adoro
Stephen King che fonde horror e quotidianità perché “i mostri” si possono nascondere
anche dietro i volti di persone a noi care. Ho letto più volte “Shining”
trovandolo, ogni volta, sempre più horror. Ora lascio a voi la possibilità di
dirmi la vostra opinione su questo genere e vi chiedo:
Qual è, per voi, il libro più horror fra tutti?
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