venerdì 7 giugno 2013

RECENSIONE "Il cimitero dei vangeli segreti" di Ted Dekker

Il cimitero dei vangeli segreti

AutoreTed Dekker

Autore di più di venti romanzi (tra i quali, tradotti in Italia, Kiss, Adamo, Black, Il circolo segreto), ha venduto oltre cinque milioni di copie in tutto il mondo. È cresciuto in Indonesia, dove i suoi genitori erano missionari. Trasferitosi negli Stati Uniti, ha fatto l’imprenditore prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.  

Casa Editrice: Newton Compton
Pagine326
Prezzo: € 9,90
Trama: A quindici anni sua madre e le sue sorelle sono state trucidate sotto i suoi occhi. La guerra tra serbi e bosniaci non conosceva pietà e non risparmiava nessuno: anche lui è stato costretto a uccidere chi ha annientato la sua famiglia. Poi si è trasferito in America, è diventato sacerdote e ha cercato di ricominciare. Ma per Danny Hansen il passato è troppo carico di odio per poter essere dimenticato. E ci sono peccati che neppure un uomo di Dio può perdonare. Danny segue gli stupratori, i pedofili, gli assassini. Li rapisce e li tortura ma lascia loro una possibilità di redenzione. Se rifiutano, Danny è pronto a ucciderli per fare giustizia. Anche Renee Gilmore è una vittima. La droga ha distrutto la sua vita, pericolosi criminali le danno la caccia. Un giorno sulla sua strada appare Lamont, un uomo potente e protettivo, che la salva da chi vuole ucciderla e sembra offrirle finalmente tranquillità e amore. Per la prima volta Renee si sente al sicuro. Ma la pace che ha conquistato è forse l’inizio di un nuovo inferno? Renee e Danny sono destinati a incontrarsi spinti dalla stessa pulsione: il desiderio di giustizia e di vendetta. Un istinto che può trasformare una vittima in un carnefice. Ma fino a dove può spingersi l’uomo per difendere il bene? E se fosse il male l’unica arma per porre rimedio al male?


STILE: 7
STORIA: 6
COPERTINA: 6

Recensione


Prima ancora di leggere “Il cimitero dei vangeli segreti”, ho curiosato un po’ in rete per trovare informazioni su Ted Dekker, l’autore del libro. Così ho notato che molti lettori criticavano la cover del libro, definendola “ingannevole”. Tutti si aspettavano un thriller storico con pergamene, vangeli nascosti e verità inconfessabili. Che errore! Guardando attentamente la copertina ho visto un cimitero, un prete, un angelo. Sicuramente immaginare la storia basandomi su questi pochi indizi sarebbe stato un po’ avventato e così ho iniziato a leggere “The Priest’s Gravey”, titolo originale, “Il cimitero del prete”.

A quindici anni sua madre e le sue sorelle sono state trucidate sotto i suoi occhi. La guerra tra serbi e bosniaci non conosceva pietà e non risparmiava nessuno: anche lui è stato costretto a uccidere chi ha annientato la sua famiglia. Poi si è trasferito in America, è diventato sacerdote e ha cercato di ricominciare. Ma per Danny Hansen il passato è troppo carico di odio per poter essere dimenticato. E ci sono peccati che neppure un uomo di Dio può perdonare. Danny segue gli stupratori, i pedofili, gli assassini. Li rapisce e li tortura ma lascia loro una possibilità di redenzione. Se rifiutano, Danny è pronto a ucciderli per fare giustizia. Anche Renee Gilmore è una vittima. La droga ha distrutto la sua vita, pericolosi criminali le danno la caccia. Un giorno sulla sua strada appare Lamont, un uomo potente e protettivo, che la salva da chi vuole ucciderla e sembra offrirle finalmente tranquillità e amore. Per la prima volta Renee si sente al sicuro. Ma la pace che ha conquistato è forse l’inizio di un nuovo inferno? Renee e Danny sono destinati a incontrarsi spinti dalla stessa pulsione: il desiderio di giustizia e di vendetta. Un istinto che può trasformare una vittima in un carnefice. Ma fino a dove può spingersi l’uomo per difendere il bene? E se fosse il male l’unica arma per porre rimedio al male?

“Se un libro ti condannasse all’inferno lo leggeresti lo stesso?”

Questa frase, stampata sulla quarta di copertina, mi ha fatto riflettere e
considerando che: amo la lettura di testi dannati;
considerando che: la frase solletica la mia curiosità di lettrice;
considerando che: molto spesso l’inferno si vive già su questa terra, senza aspettare l’aldilà
mi son detta: “certo che lo leggo correndo il rischio di essere condannata all’inferno!” 
A dir il vero, in un inferno mi sono ritrovata…

Incipit. Memoriale di Danny Hansen: “Solo una volta in tutta la mia vita, mi sono ritrovato a pregare che un’altra persona non smettesse di urlare. Le urla erano quelle di mia madre…”

Siamo in Bosnia, nel 1992, ovunque dilaga la Guerra etnica tra serbi e croati, una guerra religiosa! I serbi bosniaci, principalmente cristiani ortodossi, praticano una specie di pulizia etnica e religiosa, deportando e uccidendo i croati cattolici e i musulmani. Ci sono stupri sistematici di donne, tutto in nome della cristianità. Danny Hansen è cresciuto in Bosnia, all’età di 15 anni assiste allo stupro di sua madre e delle sorelle. E’ in quel momento che l’inferno spalanca le sue porte; è in quel momento che Danny diventa un giustiziere. Dopo alcuni anni ritroviamo Danny, il cui nome significa “Dio è il mio giudice”, a Los Angeles ( comunemente detta “la città degli angeli”); è diventato un prete killer, un servo del popolo, ogni volta che la giustizia commette degli errori, ogni volta che un’atrocità non viene punita, in Danny si risveglia “l’ Angelo della Giustizia”. Egli ama il mondo così tanto da rinunciare alla sua dignità per ripulire il tempio dai serpenti. Ora se non è inferno questa realtà, ditemi voi, come definirla? Siccome, poi, al peggio non possiamo porre un limite, ecco spuntare all’orizzonte la figura di Renee Gilmore che vive circondata dalle voci dei suoi fantasmi: “ Ti uccideremo Renee. Devi solo aspettare, ti squarteremo e succhieremo il tuo sangue.” Per mettere la ciliegina sulla torta, dobbiamo precisare che la fanciulla, esile come uno scricciolo, è una tossicodipendente pentita: “Se qualcuno vi dice che l’eroina è la droga degli dei, non credetegli. E’ più la droga del vomito”. La storia ha un andamento a capitoli alterni: il racconto di Danny è seguito da quello di Renee. Se fai attenzione la voce narrante è una sola: è la voce della vendetta. Danny è un giustiziere che trae dai Vangeli le punizioni da infliggere ai carnefici, agli stupratori, agli spacciatori, ai pedofili, a tutti i serpenti che strisciano tra gli uomini. Li vuol scacciare via così come Gesù scacciò i mercanti dal Tempio. Egli si ritiene un giustiziere che agisce in nome di Dio: Matteo 13:49-50 “Così avverrà alla fine del mondo, gli angeli verranno e separeranno i malvagi dai giusti e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti.” Così, dopo vari capitoli in cui Danny e Renee, vivono i propri inferni personali, arriva il momento del loro incontro e...
Ora, miei cari lettori, non pensate a conclusioni ovvie perché questo romanzo  avvincente e ipnotico, non dà risposte ma, anzi, pone delle domande ben precise:

“Fino a che punto può spingersi l’uomo per difendere il bene?
E se l’unico modo per sconfiggere il male fosse compiere altro male?”

Quanti interrogativi, ma io vi chiedo: “è giusto Do ut  des ( io do affinchè tu dia)?” Danny sapeva chi doveva essere giudicato, Renee sapeva di voler vendicare l’uccisione del suo Lamont! Ma queste consapevolezze ci conducono a concretizzare il pensiero dei “giustizieri” nella frase “Un’azione è morale se viene fatta con conseguenze che portano un miglioramento della società.” Non c’è pace per nessuno in questo libro e tutti dobbiamo ricordare che non bisogna giudicare se non si vuol essere giudicati! Sagge parole. “Il cimitero dei vangeli” è un thriller inquietante, la storia del prete killer non è nuova ma viene riproposta come un viaggio sulle montagne russe! Non riesci a capire dove lo scrittore ti vuol portare finchè non giungi a leggere le pagine finali del libro dove c’è un inferno che più inferno non si può. Agli amanti del genere thriller vorrei dire che “Il  cimitero dei vangeli” ha un seguito: “Il segreto del Santuario”. Giusto per non creare equivoci è opportuno specificare che Santuario non è un luogo sacro. 
Ora vi lascio, amici miei, con tutto questo girovagare per inferni le mie piume cominciano a surriscaldarsi un po’ troppo. Meglio volare in luoghi più freschi e ameni, magari mi faccio un giretto sulla cittadina di  Salem. Vi dice niente questo nome? No? Allora abbiate la pazienza di aspettare qualche giorno e non ve ne pentirete, parola di Aquila reale!

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