Autore: Ted Dekker
Autore di più di venti romanzi (tra i quali, tradotti in Italia, Kiss, Adamo, Black, Il circolo segreto), ha venduto oltre cinque milioni di copie in tutto il mondo. È cresciuto in Indonesia, dove i suoi genitori erano missionari. Trasferitosi negli Stati Uniti, ha fatto l’imprenditore prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.
Casa Editrice: Newton Compton
Pagine: 326
Prezzo: € 9,90
Trama: A quindici anni sua madre e le sue sorelle sono state trucidate sotto i suoi occhi. La guerra tra serbi e bosniaci non conosceva pietà e non risparmiava nessuno: anche lui è stato costretto a uccidere chi ha annientato la sua famiglia. Poi si è trasferito in America, è diventato sacerdote e ha cercato di ricominciare. Ma per Danny Hansen il passato è troppo carico di odio per poter essere dimenticato. E ci sono peccati che neppure un uomo di Dio può perdonare. Danny segue gli stupratori, i pedofili, gli assassini. Li rapisce e li tortura ma lascia loro una possibilità di redenzione. Se rifiutano, Danny è pronto a ucciderli per fare giustizia. Anche Renee Gilmore è una vittima. La droga ha distrutto la sua vita, pericolosi criminali le danno la caccia. Un giorno sulla sua strada appare Lamont, un uomo potente e protettivo, che la salva da chi vuole ucciderla e sembra offrirle finalmente tranquillità e amore. Per la prima volta Renee si sente al sicuro. Ma la pace che ha conquistato è forse l’inizio di un nuovo inferno? Renee e Danny sono destinati a incontrarsi spinti dalla stessa pulsione: il desiderio di giustizia e di vendetta. Un istinto che può trasformare una vittima in un carnefice. Ma fino a dove può spingersi l’uomo per difendere il bene? E se fosse il male l’unica arma per porre rimedio al male?
STILE: 7
STORIA: 6
COPERTINA: 6
Recensione
Prima ancora di leggere “Il cimitero dei vangeli segreti”,
ho curiosato un po’ in rete per trovare informazioni su Ted Dekker, l’autore
del libro. Così ho notato che molti lettori criticavano la cover del libro,
definendola “ingannevole”. Tutti si aspettavano un thriller storico con
pergamene, vangeli nascosti e verità inconfessabili. Che errore! Guardando
attentamente la copertina ho visto un cimitero, un prete, un angelo.
Sicuramente immaginare la storia basandomi su questi pochi indizi sarebbe stato
un po’ avventato e così ho iniziato a leggere “The Priest’s Gravey”, titolo
originale, “Il cimitero del prete”.
A quindici anni sua madre e le sue sorelle sono state trucidate sotto i suoi occhi. La guerra tra serbi e bosniaci non conosceva pietà e non risparmiava nessuno: anche lui è stato costretto a uccidere chi ha annientato la sua famiglia. Poi si è trasferito in America, è diventato sacerdote e ha cercato di ricominciare. Ma per Danny Hansen il passato è troppo carico di odio per poter essere dimenticato. E ci sono peccati che neppure un uomo di Dio può perdonare. Danny segue gli stupratori, i pedofili, gli assassini. Li rapisce e li tortura ma lascia loro una possibilità di redenzione. Se rifiutano, Danny è pronto a ucciderli per fare giustizia. Anche Renee Gilmore è una vittima. La droga ha distrutto la sua vita, pericolosi criminali le danno la caccia. Un giorno sulla sua strada appare Lamont, un uomo potente e protettivo, che la salva da chi vuole ucciderla e sembra offrirle finalmente tranquillità e amore. Per la prima volta Renee si sente al sicuro. Ma la pace che ha conquistato è forse l’inizio di un nuovo inferno? Renee e Danny sono destinati a incontrarsi spinti dalla stessa pulsione: il desiderio di giustizia e di vendetta. Un istinto che può trasformare una vittima in un carnefice. Ma fino a dove può spingersi l’uomo per difendere il bene? E se fosse il male l’unica arma per porre rimedio al male?
“Se un libro ti condannasse all’inferno lo leggeresti lo
stesso?”
Questa frase, stampata sulla quarta di copertina, mi ha
fatto riflettere e
considerando che: amo la lettura di testi dannati;
considerando che: la frase solletica la mia curiosità di
lettrice;
considerando che: molto spesso l’inferno si vive già su
questa terra, senza aspettare l’aldilà
mi son detta: “certo che lo leggo correndo il rischio di
essere condannata all’inferno!”
A dir il vero, in un inferno mi sono
ritrovata…
Incipit. Memoriale di Danny Hansen: “Solo una volta in tutta
la mia vita, mi sono ritrovato a pregare che un’altra persona non smettesse di
urlare. Le urla erano quelle di mia madre…”
Siamo in Bosnia, nel 1992, ovunque dilaga la Guerra etnica
tra serbi e croati, una guerra religiosa! I serbi bosniaci, principalmente
cristiani ortodossi, praticano una specie di pulizia etnica e religiosa,
deportando e uccidendo i croati cattolici e i musulmani. Ci sono stupri
sistematici di donne, tutto in nome della cristianità. Danny Hansen è cresciuto
in Bosnia, all’età di 15 anni assiste allo stupro di sua madre e delle sorelle.
E’ in quel momento che l’inferno spalanca le sue porte; è in quel momento che
Danny diventa un giustiziere. Dopo alcuni anni ritroviamo Danny, il cui nome
significa “Dio è il mio giudice”, a Los Angeles ( comunemente detta “la città
degli angeli”); è diventato un prete killer, un servo del popolo, ogni volta
che la giustizia commette degli errori, ogni volta che un’atrocità non viene
punita, in Danny si risveglia “l’ Angelo della Giustizia”. Egli ama il mondo
così tanto da rinunciare alla sua dignità per ripulire il tempio dai serpenti.
Ora se non è inferno questa realtà, ditemi voi, come definirla? Siccome, poi,
al peggio non possiamo porre un limite, ecco spuntare all’orizzonte la figura
di Renee Gilmore che vive circondata dalle voci dei suoi fantasmi: “ Ti
uccideremo Renee. Devi solo aspettare, ti squarteremo e succhieremo il tuo
sangue.” Per mettere la ciliegina sulla torta, dobbiamo precisare che la
fanciulla, esile come uno scricciolo, è una tossicodipendente pentita: “Se
qualcuno vi dice che l’eroina è la droga degli dei, non credetegli. E’ più la
droga del vomito”. La storia ha un andamento a capitoli alterni: il racconto di
Danny è seguito da quello di Renee. Se fai attenzione la voce narrante è una
sola: è la voce della vendetta. Danny è un giustiziere che trae dai Vangeli le
punizioni da infliggere ai carnefici, agli stupratori, agli spacciatori, ai
pedofili, a tutti i serpenti che strisciano tra gli uomini. Li vuol scacciare
via così come Gesù scacciò i mercanti dal Tempio. Egli si ritiene un
giustiziere che agisce in nome di Dio: Matteo 13:49-50 “Così avverrà alla fine
del mondo, gli angeli verranno e separeranno i malvagi dai giusti e li getteranno
nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti.” Così, dopo vari
capitoli in cui Danny e Renee, vivono i propri inferni personali, arriva il
momento del loro incontro e...
Ora, miei cari lettori, non pensate a conclusioni ovvie
perché questo romanzo avvincente e
ipnotico, non dà risposte ma, anzi, pone delle domande ben precise:
“Fino a che punto può spingersi l’uomo per difendere il
bene?
E se l’unico modo per sconfiggere il male fosse compiere
altro male?”
Quanti interrogativi, ma io vi chiedo: “è giusto Do ut des ( io do affinchè tu dia)?” Danny sapeva
chi doveva essere giudicato, Renee sapeva di voler vendicare l’uccisione del
suo Lamont! Ma queste consapevolezze ci conducono a concretizzare il pensiero
dei “giustizieri” nella frase “Un’azione è morale se viene fatta con
conseguenze che portano un miglioramento della società.” Non c’è pace per
nessuno in questo libro e tutti dobbiamo ricordare che non bisogna giudicare se
non si vuol essere giudicati! Sagge parole. “Il cimitero dei vangeli” è un
thriller inquietante, la storia del prete killer non è nuova ma viene
riproposta come un viaggio sulle montagne russe! Non riesci a capire dove lo
scrittore ti vuol portare finchè non giungi a leggere le pagine finali del
libro dove c’è un inferno che più inferno non si può. Agli amanti del genere
thriller vorrei dire che “Il cimitero
dei vangeli” ha un seguito: “Il segreto del Santuario”. Giusto per non creare
equivoci è opportuno specificare che Santuario non è un luogo sacro.
Ora vi
lascio, amici miei, con tutto questo girovagare per inferni le mie piume cominciano a surriscaldarsi un
po’ troppo. Meglio volare in luoghi più freschi e ameni, magari mi faccio un
giretto sulla cittadina di Salem. Vi
dice niente questo nome? No? Allora abbiate la pazienza di aspettare qualche
giorno e non ve ne pentirete, parola di Aquila reale!
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