Oggi voglio presentarvi "Oltre i confini: Il tocco degli Spiriti antichi" della scrittrice Noemi Gastaldi.
Pagine: 318
Prezzo brossura: € 7,90
Prezzo ebook: € 0,99
Disponibile in formato
digitale e cartaceo sui maggiori store on line e ordinabile in libreria.
Trama: “- Non
sai chi sono? Allora non puoi liberarmi! - disse la bambina, pestando i piedi
sul pavimento con rabbia. - Cerca di sbrigarti a capire come funzionano le
cose, o diventerai come me! E non è divertente! - aggiunse ancora, prima di
sparire dalla vista di Lucilla.”
Lucilla soffre di allucinazioni fin da quando era molto
piccola, si è talmente abituata alla situazione da reputarla normale. Non ha
idea del rischio che sta correndo.
Ha ormai ventidue anni, quando l’ossessione per una ragazza
misteriosa di cui è innamorata fin dai tempi dell’adolescenza, la spinge a
confrontarsi con una realtà che ha sempre rifiutato: la realtà materiale e
quella immateriale, sono separate da un velo sottile, e lei è una di quelle
poche persone capaci di squarciare questo velo.
Francesca è consapevole di questo già da molto tempo, ma non
le basta: è alla continua ricerca di nuove conoscenze, determinata ad
accrescere il suo potere; saranno proprio le sue ricerche a farle incontrare
Lucilla, nei vasti territori oltre i confini.
Nessuna delle due, però, immagina quello in cui saranno
coinvolte: dopo una lunga era di equilibrio, i potenti Spiriti Antichi stanno
per scatenarsi gli uni contro gli altri, coinvolgendo coloro che hanno subito
il loro tocco…
Estratto dal libro: L'Armatura
Aveva iniziato a nevicare e le strade erano deserte.
Soltanto pochissime incredule persone videro una donna lottare spasmodicamente
contro un’armatura.
Francesca corse veloce fino a portarsi alle spalle
dello spettro, lasciò cadere il borsone ai suoi piedi e prese a concentrarsi.
In quel momento, l’armatura si girò verso di lei e si fermò, come se
d’improvviso fosse inanimata. Il clangore delle sue giunture tradì subito la
sua natura materica, molto differente da quella di un Larius, per quanto il
bagliore con cui era apparsa fosse molto simile a quello degli spettri bambini.
I Larius, infatti, pur essendo perfettamente in grado di provocare fastidiosi rumori
di varia natura e di distruggere oggetti, mantenevano sempre una parvenza
evanescente che non aveva nulla a che vedere con l’aspetto solido e imponente
di quel nuovo tipo di spettro.
Le mani della Viator si mossero rapide e decise: senza
esitazioni, Francesca prese una mistura di erbe e la lanciò in aria, poi, con
una rapidità inaudita, accese un fiammifero e lo lanciò tra le foglioline
ancora sospese tra i fiocchi di neve. Una piccola esplosione di nebbiolina
verdastra avvolse le sue mani fino agli avambracci: in una frazione di secondo
questi vennero ricoperti da uno strato sottile di metallo scuro che proseguiva
fino alla punta delle dita, prolungandone le unghie in forti lame affilate. La
Viator chiuse gli occhi e si concentrò ancora, poi attaccò l’armatura: sferrò
un colpo rapido, mirato a infilare le sue lame nella cotta di maglia che
congiungeva l’elmo al corpo dell’armatura. Lo spettro rispose altrettanto
velocemente, parando il colpo con la sua mano metallica. Con uno stridio
raccapricciante, le lunghe unghie di Francesca lasciarono cinque profondi segni
lucidi sul polso del suo nemico, mentre la Viator sferrava un nuovo colpo con
l’altra mano, mirando questa volta a infilare le unghie nel ventre
dell’armatura. Ancora una volta lo spettro parò il colpo; Francesca si fece
indietro di un passo e l’armatura si bloccò nuovamente davanti a lei.
Francesca si portò nuovamente le mani alle tempie,
cercando di richiamare alla memoria tutte le sensazioni che aveva provato al
tocco di quel metallo scuro: le sue mani frugarono ancora nel borsone alla
ricerca del giusto rituale, riempirono una piccola beuta di vetro con dei
pigmenti colorati e la scagliarono contro l’armatura. Subito dopo, un nuovo
lancio di erbe, un nuovo fiammifero e una nuova esplosione verdastra. Le sue
unghie divennero più lunghe e più forti. Francesca tentò subito di colpire al
collo il suo nemico e, questa volta, quando il braccio metallico parò il colpo,
le unghie della Viator riuscirono a penetrare l’armatura: Francesca avrebbe
staccato di netto quel braccio, ma una sospensione scura iniziò a fuoriuscire
dai solchi che aveva inferto. La Viator respirò quella strana sostanza e sentì
il suo corpo paralizzarsi. I suoi occhi videro il metallo che proteggeva i suoi
avambracci tagliarsi di netto come sotto l’effetto di un laser, lasciando
scoperta la sua pelle chiara e sottile. Una dopo l’altra, le vene bluastre del
suo polso venivano recise, il suo sangue fluiva lentamente fino a sporcare la
candida neve al suolo. Francesca credette di lanciare un grido, ma dalla sua
bocca spalancata non uscì alcun suono. In un folle giramento di testa, si
accasciò ai piedi dell’armatura tremando sul suo corpo debole.
D’improvviso, riaprì gli occhi: le sue braccia erano
intatte, il metallo protettivo era al suo posto, il suo corpo era ancora forte.
L’armatura non si era mossa e portava i segni del suo
ultimo attacco; la nebbiolina scura che aveva provocato quella forte illusione
alla Viator, aleggiava attorno al braccio in cui le sue unghie erano penetrate.
Francesca si alzò in piedi e restò allibita davanti
all’ambiguo comportamento di quello spettro sconosciuto.
Con i Laruis era stato tutto molto più semplice:
quando il primo di quei bambini le aveva fatto visita, insistendo a voler
essere liberato, lei sapeva già quel che doveva fare. Le sue frequenti e
intense ibridazioni con le bestie le avevano dato sufficiente conoscenza e
potere per creare una sorta di pozione che, unita alla sua volontà, avrebbe
dissolto quello spirito camuffato da infante senza problemi.
Invece, con quell’armatura, nulla sembrava funzionare.
Francesca era esausta, ma lo spettro restava fermo in mezzo alla neve; non
sembrava per nulla interessato a combattere con lei e, fin dal principio, si
era difeso senza mai attaccare. La Viator si convinse che dovesse essere
anch’esso qualcosa di molto simile a un Larius, e che stesse attendendo di
essere dissolto.
Si concentrò ancora una volta, richiamando alla mente
le nuove informazioni acquisite. Le sue mani si mossero rapide e disegnarono
uno strano simbolo sul sottile strato di neve che ricopriva l’asfalto, poi
armeggiarono all’interno del borsone ed estrassero un coltello dalla lama
ricurva. Con tutte le sue forze, Francesca piantò la punta del coltello al
centro del simbolo che aveva davanti e, finalmente, l’armatura vacillò: per
qualche secondo apparve evanescente e poco solida, certamente Francesca sarebbe
riuscita a distruggerla sferrando un nuovo attacco a seguito di quel rituale.
Quell’armatura, però, non era intenzionata a lasciare che questo accadesse. Non
se ne era stata ferma ad aspettare per esser “liberata”, non aveva
assolutamente la volontà di far cessare quello stato di cose. Lei voleva solo
conoscere la forza della Viator che aveva davanti.
Mentre Francesca si concentrava un’ultima volta per
terminare quel che aveva iniziato, l’Armatura aprì il suo elmo e ne fece
fuoriuscire un’emanazione nera che colpì in pieno il volto della Viator.
Francesca cadde prima in ginocchio, poi si ritrovò
sdraiata a terra: non riusciva a vedere nulla né a muoversi.
Quando si riprese, era bagnata fradicia e mezza
congelata. Sia Roberto che Lucilla erano finalmente riusciti a raggiungerla.
L’armatura era ormai lontana.
Autrice: Noemi Gastaldi
NOEMI GASTALDI è lo pseudonimo di una giovane universitaria che non è alla sua prima prova letteraria. Una giovane donna dall'animo sensibile. Una diarista convinta e prolifica tanto che lei stessa si definisce accanita.
Il suo primo lavoro è un romanzo scritto a quattro mani assieme all'autore Tiziano Aromatico, si intitola "22 fiori gialli" . È stato pubblicato per la prima volta nel 2009 ed è attualmente edito da "Eroscultura".Da queste poche informazioni possiamo comunque capire che la persona che si firma con il nom de plume di Noemi Gastaldi sia nella realtà una persona di molteplici interessi, capace di spaziare all'interno dei vari generi letterari senza alcuna difficoltà.
L'immagine che lei stessa ha scelto come rappresentazione di sé è quella che il suo illustratore di fiducia ha ideato per la protagonista della sua opera Lucilla, che a parere di chi scrive ben si adatta alla personalità solare e affabile di questo giovane talento italiano.
Il suo primo lavoro è un romanzo scritto a quattro mani assieme all'autore Tiziano Aromatico, si intitola "22 fiori gialli" . È stato pubblicato per la prima volta nel 2009 ed è attualmente edito da "Eroscultura".Da queste poche informazioni possiamo comunque capire che la persona che si firma con il nom de plume di Noemi Gastaldi sia nella realtà una persona di molteplici interessi, capace di spaziare all'interno dei vari generi letterari senza alcuna difficoltà.
L'immagine che lei stessa ha scelto come rappresentazione di sé è quella che il suo illustratore di fiducia ha ideato per la protagonista della sua opera Lucilla, che a parere di chi scrive ben si adatta alla personalità solare e affabile di questo giovane talento italiano.
L'estratto non ha fatto altro che incuriosire la lettrice che è in me.
Non appena avrò tempo leggerò sicuramente questo libro.
E voi cosa ne pensate? Lo avete già letto o avete intenzione di farlo?
Io l'ho appena iniziato... ;) . I disegni che rendono l'idea "del tocco degli spiriti" mi incuriosiscono molto.
RispondiEliminaSi, i disegni aggiungono valore alla storia rendendola ancora più coinvolgente.
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