martedì 2 febbraio 2016

RECENSIONE | “E senza piangere” di Pier Luigi Celli

Buongiorno lettori :) Oggi vorrei entrare, in punta di piedi, in un mondo a noi così vicino eppur lontano: L’Università. “E senza piangere” di Pier Luigi Celli, edito TEA, è un romanzo che narra le luci e le ombre del mondo universitario. Un ritratto a tinte forti del rapporto tra docenti e studenti, tra cultura e mondo del lavoro, tra complicità e rivalità.

E senza piangere
Pier Luigi Celli

Editore: Tea

Pagine: 256

Prezzo: € 15,00

Sinossi: «Scompaio qualche giorno», dice il professor Brandi alla moglie. «Devo fare qualcosa.»
Comincia così il nuovo romanzo di Pier Luigi Celli, con il professor Brandi, docente universitario amato dagli studenti e odiato dai colleghi, che si allontana misteriosamente da casa. Impegni, un po' di riposo, forse un progetto a lungo meditato, non si sa. Il senato accademico però si agita, vuole vederci chiaro, e mette sulle orme di Brandi due individui non proprio limpidi. Le cose si complicano quando uno di questi figuri scompare a sua volta. Quando, oltre agli scomparsi, si aggiunge anche un morto, l'arrivo del commissario Guglielmi è inevitabile… L'indagine che ne segue si abbatterà sull'università come una tempesta, destinata a mettere a nudo misteri, connivenze e complicità troppo a lungo celate.

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STILE: 8 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7

Pensò che anche quella, come ogni avventura, pretendeva tutti i crismi dell’eccitazione legati alla partenza, anche se li preferiva di gran lunga una moderata malinconia; in fondo c’è sempre qualcosa di non chiaro in quello che deve ancora accadere che predispone i più avveduti alla prudenza. E lui non aveva certezze, se non quella che, comunque, era arrivato il momento di tentare.
“Era arrivato il momento di tentare” è la convinzione del professor Brandi, docente universitario di scienze sociali, molto amato dagli studenti e mal visto dai colleghi. Un giorno Brandi scompare, il motivo è sconosciuto a molti ma non a tutti. Il senato accademico è in fermento, teme delle ripercussioni sull’università e così invia due misteriosi individui, la Caramellaia e il Nano, sulle orme del professore per far luce sulla sua assenza. Tra gli studenti, invece, aleggia un gran fermento: i tempi sono maturi per “il cambiamento”.
Era da qualche settimana che il professore li portava per mano su sentieri per nulla abituali a quel mondo così formattato, costringendoli a ragionare e a confrontarsi con quello di meno visibile che avevano dentro, le cose che sentivano o che respingevano, le voglie e le frustrazioni dell’età.

Li faceva parlare provocandoli, nel tentativo di stimolarli, come se fosse possibile un altro modo di fare il mestiere, oltre i libri di testo e oltre il rito dei riconoscimenti formali nella liturgia degli esami.
La storia si tinge di nero quando alcuni personaggi scompaiono e viene ritrovato anche un morto. A questo punto l’intervento della polizia è inevitabile. A condurre le indagini è il commissario Guglielmi che inizierà a indagare proprio nel mondo universitario scoperchiando un vaso di Pandora colmo di intrighi, tradimenti, antagonismo.

“Scompaio qualche giorno”, dice il professor Brandi alla moglie. “Devo fare qualcosa.”

DUBBI DI UNA LETTRICE
Cosa mai dovesse fare il professor Brandi, io, per un buon numero di pagine, non l’avevo capito. Chiara l’ambientazione, l’università. Espliciti i riferimenti al metodo d’insegnamento di Brandi, altrettanto manifesti i dissapori con il Magnifico e il senato accademico. Mistero sul “tentativo di cambiare”. Complice un ritmo inizialmente lento, la storia non aveva catturato la mia attenzione, fino al momento in cui entrano in gioco la Caramellaia e il Nano. I nomi sono una sferzata di curiosità e i loro comportamenti un intrigo degno della migliore letteratura gialla.

COLPO DA MAESTRO
Il romanzo mi conquista completamente quando, nella storia sempre più intrigante, fanno capolino due corpi senza vita. Due omicidi, due cadaveri eccellenti. La componente noir della storia ravviva ancor di più la narrazione.

Il professor Brandi, la sua scomparsa, la sua voglia di cambiamento, passano in secondo piano con l’arrivo di un nuovo personaggio che dovrà sbrogliare l’intrigata matassa.

IL COMMISSARIO GUGLIELMI
Guglielmi era noto per la sua forte avversione per i convenevoli e le chiacchiere. Amava lavorare in solitudine fidandosi del suo fiuto. Egli porta avanti le indagini ma il lettore non ha il piacere di prendervi parte. Avrei preferito giungere alla soluzione passo dopo passo, scoprendo indizi e sospettati, vivendo l’adrenalina della scoperta. Non è un thriller, mi direte, giusto! Tuttavia un’attenzione maggiore all’indagine sarebbe stata un valore aggiunto per un romanzo che si è rivelato una piacevole lettura.


“E senza piangere” è un romanzo che appassiona pian piano il lettore. Le tematiche trattate rappresentano parte dei problemi in cui la scuola si dibatte. E’ arrivato il momento del cambiamento, l’Università deve cambiare. I professori devono diventare mediatori non solo di cultura ma anche del saper fare. Bisognerebbe smuovere le rigide gerarchie, annullare il distacco tra professori e studenti. L’università dovrebbe interagire con il mondo del lavoro dando speranza e possibilità concrete per il futuro degli studenti. Invece gli atenei sono torri d’avorio in cui si tutelano più i professori che gli studenti.

Brandi, chiuso nel suo mondo di sogni irrealizzati, ha l’opportunità di passare all’azione e dare concretezza al suo mantra per gli studenti: “Il dovere della speranza.”

Naturalmente non tutte le Università sono uguali. La speranza è un diritto e un dovere di tutti i ragazzi.

Un ultimo appunto: la cover rispecchia in modo perfetto la personalità del protagonista della storia, il titolo mi lascia un po’ perplessa.

“E senza piangere” è un libro per pensare e riflettere sul mondo complesso dell’Università.

4 commenti:

  1. Sembra un romanzo molto interessante, un po' fuori dalle righe :)

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    1. Il tema trattato, inerente al mondo universitario, è un'occasione per riflettere sui problemi dell'istruzione :)

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