lunedì 22 febbraio 2016

RECENSIONE | “Il mare nasconde le stelle” di Francesca Barra

Buon lunedì, cari lettori :) Ormai non passa giorno in cui non ascoltiamo e vediamo immagini strazianti di popoli in fuga dalla guerra e dalla fame. Un fiume ininterrotto di persone scappano dalle persecuzioni razziali e religiose, dalle dittature. Il loro esodo non risparmia nemmeno i bambini di cui spesso ascoltiamo le storie. Molti bambini giungono senza un parente, sono soli con l’unica compagnia del dolore, della nostalgia, della paura di fronte all’incertezza del presente. Il libro che vorrei presentarvi narra la storia vera di in ragazzo fuggito dalla violenza del suo paese con tanti sogni chiusi nel cuore. 

Il mare nasconde le stelle
Francesca Barra

Editore: Garzanti
Pagine: 150 
Prezzo: € 14,90 

Sinossi: Il sogno di Remon è cercare la libertà. Ma è solo un ragazzo di quattordici anni e da giorni è su una barca, infreddolito e affamato. Il mare è una distesa infinita davanti a lui. Il rumore della paura è assordante in quel silenzio. Eppure Remon non si sente solo. Guarda il cielo e affida i suoi sogni alle stelle. Non sa dove è diretto. Sa bene da cosa sta fuggendo. Dal suo paese, l'Egitto. Dall'odio e dalla intolleranza che hanno cambiato la sua vita all'improvviso. Perché Remon è cristiano e non è più libero di giocare per le strade, di andare a scuola, di pregare Dio. È stato costretto a scappare senza dire addio alla sua famiglia. Nei suoi occhi, troppo giovani per aver visto già tanto dolore, rivede i momenti felici con loro: gli abbracci di sua madre, le chiacchiere con suo padre, le risate con suo fratello. Tutto ora appare così lontano. Ora che il suo viaggio è finito e una terra sconosciuta lo accoglie: l'Italia. Remon non si aspetta più nulla dal futuro. Eppure i miracoli possono accadere. Perché basta poco per sentirsi di nuovo a casa. Basta l'affetto di amici inaspettati. Basta l'appoggio di insegnanti che credono in te. Basta l'impegno e la passione per lo studio. Remon giorno dopo giorno ritrova la speranza e il coraggio di sorridere ancora. Senza dimenticare il passato. Senza dimenticare da dove viene. Ma forte di una nuova scoperta: a volte anche dal mare si può volare.

STILE: 8 | STORIA: 9 | COPERTINA: 8

Mi chiamo Remon. Sono un cristiano copto. Avevo quattordici anni quando sono arrivato in Italia a bordo di un barcone dall’Egitto. Da solo. Il mio viaggio in mare è iniziato il 6 luglio 2013, è durato centosessanta ore. E preferirei morire pur di non dover più compiere quel viaggio.
Remon è un ragazzino in cerca di libertà e di futuro. Egli fugge dall’Egitto, dall’odio e dall’intolleranza che hanno trasformato la sua vita. Remon è cristiano e non può più frequentare la scuola, giocare liberamente con i suoi compagni, pregare Dio. Se resta nel suo paese natale non ha un domani, deve fuggire nascondendo a tutti, anche alla sua famiglia, le sue reali intenzioni. Con grande coraggio e immensa paura inizia la sua odissea su una barca in cui sono stipati all’inverosimile tante persone, ognuna persa nel proprio dolore. Tutti hanno lo sguardo basso, non si parlano tra di loro, non c’è alcun rapporto tra questi disperati. Non far amicizia, non parlarsi è un meccanismo di autodifesa che aiuta a sopravvivere.

“Io mi sento responsabile appena un uomo posa il suo sguardo su di me.”
Fëdor Dostoevskij

Sulla barca Remon vede una distesa infinita davanti ai suoi occhi: il mare, fonte di vita e di morte, è l’unica via di fuga. La paura è tanta, la speranza è il battito dei loro cuori, il cielo la loro coperta. Remon guarda il cielo e parla alle stelle confidando agli astri i suoi sogni e i suoi timori.
Io so cosa significa rischiare la vita per attraversare il mare.

La paura più grande è la morte. In ogni momento la barca può affondare. In certi momenti si vuole tornare indietro. Ma non si può. C’è la tristezza per l’abbandono del paese, della famiglia, della propria vita.
Dopo giorni di navigazione, Remon giunge in Italia, una terra sconosciuta che rappresenta tutto il suo futuro. Dopo tanto dolore, quale sarà il suo destino? Remon ormai non si aspetta più nulla dal futuro. Ma i miracoli possono sempre accadere. Questo ragazzino rinasce a nuova vita con l’affetto di amici inaspettati, con l’amore per lo studio, con l’aiuto di insegnanti che credono in lui.

“Il mare nasconde le stelle” narra la vera storia di Remon, una storia di fuga e di accoglienza, una storia di dolore e di rinascita, una storia di solitudine e integrazione. La scrittrice, Francesca Barra, ha raccolto la testimonianza di Remon trasformandola in una voce di speranza e amore. Pagina dopo pagina seguiremo il calvario di Remon, condivideremo con lui la tristezza e la nostalgia, ascolteremo impotenti le sue preghiere. La storia parla direttamente al nostro cuore e vien voglia di scuotere i governi di tutto il mondo per dir loro che aiutare i migranti è un dovere morale a cui nessuno può sottrarsi. E’ una sfida globale che coinvolge tutti. Occorre una politica efficace, bisogna tutelare il diritto alla vita umana se vogliamo definirci una società rispettosa dei diritti umani. Basta costruire muri alle frontiere, siamo tutti testimoni di una immane tragedia. Ci siamo commossi fin alle lacrime quando abbiamo visto l’immagine del piccolo Aylan Kurdi, siriano, ritrovato senza vita sulla spiaggia turca di Bodrum a faccia in giù, con la sua maglietta rossa e i pantaloncini blu. Si è fatto un gran parlare, tanta indignazione e pochi fatti.

Per tanti bambini che si perdono, alcuni riescono a ritrovare un sorriso senza mai dimenticare il loro passato. Sento di dover ringraziare Remon per aver voluto condividere con noi i suoi sentimenti più privati, la sua vita e i suoi sogni. Grazie alla Garzanti per aver pubblicato la storia di Remon. Un grazie anche alla sensibile e bravissima Francesca Barra che ha dato voce al silenzio affinché la preghiera dei più bisognosi arrivi fin lassù fino alle stelle. Perché, se ci crediamo veramente, i sogni possono trasformarsi in realtà.

“Il mare nasconde le stelle” è un libro che tutti dovrebbero leggere, è la testimonianza del tempo sospeso tra il viaggio in mare e l’attesa di un “domani”.

Un pensiero a tutti coloro che non sono riusciti ad arrivare.

“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, 
ma non abbiamo imparato a vivere come fratelli.”
Martin Luther King

9 commenti:

  1. Bellissima recensione, complimenti!
    Questo libro mi incuriosisce molto per la tematica trattata, credo proprio che dovrò leggerlo almeno per conoscere più da vicino cosa prova questa gente.

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    1. Leggere questo romanzo è un'esperienza intensa che impone, a tutti noi, il dovere di aiutare chi soffre. Un saluto :)

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  2. Ciao! Avevo visto la cover ma non pensavo che questo libro trattasse un argomento simile! Mi piacerebbe molto leggerlo :)

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    1. La cover mi ha subito attratta, l'immagine della solitudine è indicativa di una tematica attuale :)

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  3. un argomento che tocca situazioni attuali, di cui sentiam parlare e vediamo immagini ogni giorno!
    un titolo sicuramente da tenere a mente per leggerlo quanto prima :)
    grazie aquila per il bellissimo consiglio

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    1. Ormai non passa giorno senza notizie, a volte drammatiche, sugli sbarchi dei migranti. L'Europa dovrebbe unirsi nell'aiuto a queste persone, non costruire muri ma cercare un modo per ridare dignità e futuro a chi fugge :)

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  4. Non è per nulla nelle mie corde come romanzo (cerco sempre evasione quando apro un libro) ma sembra davvero molto bello ^^

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  5. Qualunque storia possa servire ad unire, anziché a dividere, merita di essere conosciuta :) Bella recensione!

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  6. Una recensione che da una voce perfettamente nidita e sentita a questa storia di speranza. Davvero brava Acquila Reale!
    Onestamente non mi ispirava molto la trama, ma ora devo ricredermi: lo aggiungerò alla mia lista!

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