giovedì 18 febbraio 2016

RECENSIONE | “L’abbazia dei cento delitti” di Marcello Simoni

Carissimi lettori, se amate le antiche leggende ho il romanzo che fa per voi. La recensione odierna riguarda il secondo capitolo, il primo è “L’abbazia dei cento peccati”, della saga “Codice Millenarius”. Il libro in questione è “L’abbazia dei cento delitti” di Marcello Simoni, Newton Compton Editore.

L'abbazia dei cento delitti
Marcello Simoni

    Codice Millenarius Saga    
#1 L'abbazia dei cento peccati
#2 L'abbazia dei cento delitti
#3 L'abbazia dei cento inganni [recensione]

Editore: Newton Compton

Pagine: 375
Prezzo: € 9.90

Sinossi: Ferrara, 1347. Il cavaliere Maynard de Rocheblanche sta indagando sulla truce morte del monaco Facio di Malaspina, collegata alla ricerca del leggendario "Lapis exilii". Per far luce sulla vicenda, Maynard deve accedere alla corte estense e guadagnarsi la fiducia del marchese Obizzo, signore di Ferrara. Intanto, nella vicina abbazia di Pomposa, l'abate Andrea assiste impotente alla fuga del suo protetto, il giovane miniaturista Gualtiero de' Bruni, diretto ad Avignone con la speranza di ritrovare la madre. Ma l'inaspettato dilagare della peste nera...


STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7
Missam ut molam ab angelo in mare / est Lapis exilii situs in Monte Floris.
Queste frasi segnano l’inizio dell’enigma da sciogliere per ritrovare un’antica reliquia.

Ferrara 1347. Il cavaliere Maynard de Rocheblanche sta indagando sulla morte del monaco Facio di Malaspina, depositario della verità sul leggendario Lapis exilii. Le indagini di Maynard lo portano alla corte estense dove conosce il marchese Obizza, signore di Firenze. Intanto, nell’abbazia di Pomposa, l’abate Andrea cerca di trattenere il giovane miniaturista Gualtiero de’ Bruni che desidera  partire per scoprire la verità sulla misteriosa sparizione della madre. Tuttavia, a rivoluzionare i piani di tutti, arriva la Morte Nera che ucciderà quasi la metà della popolazione europea.

“L’abbazia dei cento delitti” è un romanzo ricco di storia e di avventure. Le sue pagine narrano di potere e di gloria, di ricchezza e di sangue, di cavalieri, monaci e badesse. Ci sono delle reliquie da difendere da coloro che vorrebbero impadronirsi di ciò che deve rimanere nascosto. Proprio intorno alla ricerca del Lapis exilii, si erge la figura di un valoroso cavaliere che dovrà affrontare numerose prove per mantener fede a un giuramento. Maynard deve ritrovare le preziose reliquie di Cristo, custodire il loro segreto. Naturalmente il prode cavaliere difenderà anche una giovane e bella fanciulla, aiuterà un ragazzo ingiustamente perseguitato. Tra sicari sfregiati e potenti ombrosi e pragmatici, intrighi e sete di potere, segreti e terribili insidie, il lettore è trasportato in un’ epoca tumultuosa ricca di superstizioni. I personaggi, tutti ben delineati, si muovono su un vasto palcoscenico europeo che diventa teatro di più storie che si intrecciano tra loro in un’abile ricostruzione letteraria. Conosceremo, anche se in modo fugace, Padre Facio che ha sottratto con l’inganno alcune reliquie. Padre Andrea, un abate che ha perso la fede. Suor Eudeline, reverenda madre a Reims, donna saggia e coraggiosa. Il conte Obizzo dai modi rudi e dai mille intrighi politici. Il giovane Gualtiero, abile miniaturista. Proprio quando la lettura ha ormai coinvolto pienamente il lettore, avviene qualcosa di drammatico e devastante. Sulla scena compare la grande protagonista del trecento, colei che non ha avuto pietà di nessuno, la Morte Nera.
L’angelo prese l’incensiere, lo riempì del fuoco dell’altare e lo gettò sulla Terra!
La Peste si diffonde rapidamente e i morti, ormai, non si contano più. Con il morbo nero sembra diffondersi anche un mistico furore capace di spingere gli uomini a compiere gli atti più osceni. Le città erano pericolosi focolai di contagio, avvenivano saccheggi, roghi di presunte streghe e processioni di flagellanti. Le selve offrivano rifugio a predoni e miserabili.

Gli uomini di fede pensavano che la peste fosse stata mandata da Dio per punire l’umanità. Gli studiosi vedevano nella congiunzione sfavorevole dei pianeti Marte, Giove e Saturno l’occasione della nascita di un vento pestifero. Tra superstizioni e progressi tecnologici, il romanzo avvince il lettore richiamando alla mente un giallo storico che ho apprezzato tantissimo e a cui sono molto affezionata: “Il nome della rosa” di Umberto Eco.

“L’abbazia dei cento delitti” è un romanzo ricco di colpi di scena, il ritmo sostenuto lo rende avvincente e la storia narrata mostra un’ accurata preparazione dell’autore. Marcello Simoni ha realizzato con molta cura una perfetta ricostruzione storica. Alcuni personaggi che si muovono sullo sfondo della vicenda sono realmente esistiti. L’autore si è avvalso della “licenza narrativa” per delinearne i tratti caratteriali. Storia, leggenda e tradizione letteraria sono state abilmente intrecciate, il risultato è un romanzo che si legge con vero piacere e che lascia la voglia, anzi la curiosità, di conoscere il proseguo delle avventure. La saga del Codice Millenarius è una trilogia. Sono stati già pubblicati “L’abbazia dei cento peccati” e “L’abbazia dei cento delitti”. Non vedo l’ora di leggere il terzo conclusivo volume della serie :)

7 commenti:

  1. di simoni ho letto IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI e mi piacque molto il contesto storico. rileggerei volentieri quest'autore, e questa trilogia sembra interessante!

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  2. Ho letto anch'io il libro che hai menzionato e mi piace molto l'intreccio tra Storia e misteri :)

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  3. Mi ispirano moltissimo ma prima vorrei aspettare l'uscita del terzo, così da non perdere il filo tra l'uno e l'altro:)

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    1. Ottima idea, avere i tre volumi della serie rende più agevole la lettura :)

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  4. Mi ispira molto non conoscevo questa triologia... Devo però andare a ripescare il primo volume, andrò a dare un'occhiata su Amazon. Grazie per l'ispirazione!

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    1. Di Marcello Simoni avevo già letto "Il mercante di libri maledetti" e "I sotterranei della cattedrale". Romanzi storici in cui mistero e morte si mescolano abilmente :)

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  5. Di Simoni ho letto "La Biblioteca perduta dell'alchimista" e ricordo le sue capacità nel delineare l'ambientazione storica in modo molto preciso, ho intenzione di leggere qualcun altro dei suoi libri e questo è uno di quelli che terrò in considerazione appena avrò smaltito un po' la lista.
    Come sempre le tue recensioni sono l'ago della bussola con il quale orientarmi.

    Ciao,
    Renato

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