Carissimi lettori, oggi vorrei attirare la vostra attenzione
su un libro dalla trama carismatica: “Favola di New York” di Victor LaValle,
Fazi Editore. È un romanzo che indaga le paure dei nostri giorni e che affonda
le sue radici nella realtà per poi proiettarsi in un mondo metafisico dove
tutto è possibile. Leggerete di normale quotidianità che s’intreccia con il
mito e la leggenda. Non potrete sottrarvi al suo potere ipnotico e inizierete
un arduo percorso verso luoghi misteriosi, luoghi dove il terrore regna sovrano
ma che vi regaleranno la possibilità di un viaggio straordinario in bilico tra
ragione e follia.
STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 8
|
Victor LaValle (traduzione di S. Terziani)
Editore: Fazi
Pagine: 512
Prezzo: € 20,00
Prezzo: € 20,00
Sinossi
Il piccolo Apollo, figlio della New York di oggi, cresce con la madre, giovane single di origini ugandesi. Il padre, che è sparito nel nulla, gli ha lasciato solo una scatola di libri e uno strano incubo ricorrente. Da grande, Apollo diventa un commerciante di libri antichi e si innamora della bibliotecaria Emma, insieme alla quale ha presto un figlio. Ma il nuovo arrivato incrina l’idillio della coppia: lui rivive l’abbandono del padre e, alle prese con i propri fantasmi, fatica a comprendere che in lei qualcosa è cambiato. Emma si comporta in modo strano, è sempre più distante e insofferente fino a quando, un giorno, compie un gesto indicibile. Quanto possono essere oscuri i segreti delle persone che più amiamo? Inizia così l’avventura di Apollo alla ricerca della verità su quell’atto terribile: un viaggio che lo porterà su un’isola misteriosa nel cuore della metropoli dove accadono cose al di là di ogni immaginazione e dove la vita quotidiana in una modernissima New York si sospende per lasciare spazio al mito e alla leggenda.
I vampiri non possono entrare in casa tua a meno che tu non li inviti, e postare qualcosa è come lasciare la porta aperta e invitare i mostri a entrare.
Con ritmo vivace intriso di romanticismo, inizia la storia
d’amore tra Lillian Kagwa e Brian West. Siamo a New York, nel lontano 1968, e i
due ragazzi, entrambi emigranti, decidono di unire i loro destini per sempre.
Si amano e hanno un figlio, che chiameranno Apollo, ma all’improvviso tutto
cambia. Avevano vissuto per alcuni anni felici e contenti ma il “per sempre”
non è una caratteristica dei sentimenti umani. Brian va via di casa. Apollo
cresce senza un padre, diventa un mercante di libri rari e sposa Emma, una
bibliotecaria.
Un pensiero, un’idea, un sogno condiviso; essere genitori è una storia che si comincia a raccontare in due.
La favola ricomincia, Emma e Apollo vivono un amore magico e
assoluto. Niente cuori infranti, forse la felicità esiste, forse. Dal loro
amore nasce un figlio che chiamano Brian, come il nonno scomparso. Così, giorno
dopo giorno, la loro felicità cresce, Brian cresce, la sensazione di essere
invincibili indossando l’armatura della felicità cresce, ma la catastrofe è
dietro l’angolo. Anche questa volta “il vissero felici e contenti” si rivela
un’enorme bugia. Nella storia si spegne la luce dei bei sentimenti e di un
futuro meraviglioso per lasciare il posto al buio e all’orrore.
“Favola di New York” è un romanzo affascinante e inquietante
che cattura e ammalia. All’inizio ho pensato si trattasse di una storia d’amore
poi ho iniziato a cogliere i sintomi di una tragedia imminente come se un
serpente strisciasse tra le pagine pronto a mordere. E come un serpente anche
la verità cambia pelle, si trasforma e non è più liscia e lucente ma buia e
fredda. Tutti indossano una maschera per nascondere il vero volto dell’uomo che
si è lasciato affascinare dalla modernità, dalla tecnologia e non vede più il
mostro nascosto nell’ombra. Ed è proprio l’ombra degli errori del mondo a
condurci in un luogo metafisico dove il razionale, il reale, il concreto
svaniscono e i mostri, loro sì, diventano reali.
Un tempo, si narra, i mostri non potevano varcare la soglia
di casa se tu non li invitavi ad entrare. Oggi non è così. La tecnologia ci ha
regalato una casa senza mura, senza finestre da chiudere. Il computer, il
cellulare sono diventati le abitazioni dell’uomo. Lì raccontiamo ogni minuto
della nostra vita e della vita dei nostri figli. Condividiamo tutto. Più foto,
più like. Più like, più ci sentiamo bene. Abbiamo bisogno di quel momento di
gloria che vede aumentare il numero dei nostri like e siamo pronti a salutare
con la manina la nostra privacy. Il mondo virtuale ci fagocita, è la trappola
in cui siamo tutti caduti perdendo di vista la vita reale. I genitori non sono
da meno quando, orgogliosi come non mai, postano foto dei loro figli e
condividono, con perfetti sconosciuti, ogni informazione. Anche solo una foto
può rimanere online per sempre e non sappiamo nulla del percorso che la foto
può fare nel web.
Al di là della realtà esiste un mondo di ombre in cui i
mostri vivono la “tecnologia” e sono in agguato pronti a seguire le orme che
noi lasciamo. Quando il mostro si palesa noi rimaniamo sconvolti e ci
trasformiamo, a nostra volta, in eroi pronti a tutto per salvare chi amiamo.
Se devi salvare la persona che ami, diventi una persona diversa, ti trasformi. L’unica magia è in quello che siamo capaci di fare per le persone che amiamo.
“Favola di New York” è un romanzo camaleonte che vi offrirà
le sue tante sembianze come in una danza magica intorno al fuoco che proietta
mille ombre sul viso dei partecipanti. Allora lasciamoci conquistare dalla scrittura
magnetica di Victor LaValle e riflettiamo sui molteplici temi trattati nel
romanzo: le ansie e le difficoltà che i genitori devono affrontare, il valore
psicologico delle favole che tutti abbiamo ascoltato da bambini e che ora
raccontiamo ai nostri figli.
"Vissero felici e contenti". Ti rendi conto dei danni che hanno arrecato all’umanità queste quattro parole?
La vita è un continuo cambiamento nulla è “per sempre”. La
felicità, per chi ha la fortuna d’incontrarla, non è mai “per sempre”.
Una brutta fiaba ha sempre qualche maledetta morale. Una grande fiaba dice semplicemente la verità.
Quindi non ci resta che ricordare come “c’era una volta” e
c’è ancora, l’uomo con le sue paure, i suoi desideri e i suoi sogni custoditi
in fondo al cuore. Tuttavia non dobbiamo mai dimenticare che l’uomo nero non
morirà mai! Si nutre delle nostre paure e anche questa volta, alla fine del
romanzo, fa una bella riverenza a noi lettori e scompare. Attenti però, la
felicità per la sua scomparsa è solo momentanea. Essere felici è un attimo, è
il presente, è l’oggi, mai il domani.
Aspetto il postino da un momento all'altro, non vedo l'ora! <3
RispondiEliminaSperiamo che arrivi presto :)
EliminaTrama affascinante, mi sa che merita!
RispondiEliminaPurtroppo il "vissero felici e contenti" è sempre ben lontano dalla realtà :/
Ciao Aquila :)
Purtoppo sì, cara Angela!
EliminaSembra un libro particolare, in più la copertina è magnifica.
RispondiEliminaSì, la cover è davvero magnifica!
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