La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Il caos è la continuazione della guerra con mezzi ancora migliori.
Cari lettori, il 13 giugno uscirà in libreria “Attacco dalla
Cina" di Michael Dobbs, traduzione di Giuseppe Marano, collana Darkside,
Fazi Editore. Si tratta di un nuovo
thriller politico mozzafiato scritto dall’autore della serie “House of Cards”.
Dopo “Il giorno dei Lord”, proseguono le avventure di Harry Jones, integerrimo
e insolente ex militare pluridecorato. Anche in questo romanzo, come nel
precedente, lo scrittore racconta la politica senza mitigare il suo essere
crudele e spietato. Dobbs descrive la grandezza della politica ma anche i suoi
compromessi, i suoi retroscena. Non c’è monotonia nella sua narrazione intrisa
di passione e abilità. Egli dipinge con brio gli avvenimenti che s’incastrano
in un’avventurosa storia di uomini potenti e crudeli, di spie immolate
sull’altare della politica, ma anche di uomini coraggiosi e onesti.
In questa tappa del blogtour per la presentazione di
“Attacco dalla Cina”, avrò il compito di trattare un argomento spinoso ma
affascinante: La guerra cibernetica.
(Serie di Harry Jones #2)
Michael Dobbs (traduzione di G. Marano)
Editore: Fazi | Prezzo: € 16,00
Sinossi
Il mondo è sull'orlo del baratro: la Cina minaccia un attacco cibernetico di proporzioni inaudite al cuore dell'Occidente. I cinesi si preparano all'assalto finale contro i loro vecchi nemici, per metterli in ginocchio con una guerra che non vedrà sparare un solo colpo. I computer sono subentrati ai missili e basta un clic per scatenare il disastro globale: la guerra cibernetica annienta le nazioni staccando le linee energetiche, paralizzando i mercati finanziari, privando i leader di autorità. Per scongiurare il pericolo il primo ministro britannico convoca un ristrettissimo gabinetto che comprende la presidente usa, il presidente russo e l'immancabile Harry Jones, i quali si riuniscono in un castello in Scozia. Hanno un fine settimana per salvare il pianeta, e devono farlo da soli. Nel frattempo, a Pechino avvengono fatti preoccupanti: manovre militari, truppe sulle strade. Ma i leader riuniti nel castello scozzese, completamente isolati dal resto del mondo e distratti da una serie di dinamiche interpersonali, devono affrontare un pericolo assai più vicino...
LA GUERRA CIBERNETICA
La storia inizia con il mondo sull’orlo del baratro. La Cina
minaccia un attacco cibernetico di proporzioni inaudite al cuore
dell’occidente. I cinesi vogliono vendicarsi di tutti i loro nemici storici,
vogliono metterli in ginocchio senza sparare un solo colpo. Basterà un click
per scatenare il disastro mondiale.
L’arte suprema della guerra è quella di sottomettere il nemico senza combattere.
(Sun Tzu)
L’uomo ha sostituito
i missili con i computer e la guerra cibernetica non risparmierà nessuno
staccando le linee energetiche, entrando nel cuore delle centrali nucleari,
paralizzando i mercati finanziari. Per scongiurare tutto ciò, il primo ministro
britannico convoca un summit che comprende la presidente USA, il presidente
russo e l’immancabile Harry Jones. I “potenti” si riuniscono in un castello in
Scozia, hanno solo 48 ore per salvare il mondo e devono farlo da soli. I
leader, isolati da tutto e da tutti, devono trovare un accordo, fare fronte
comune verso una minaccia sempre più concreta. Però, mentre loro discutono e si
guardano con diffidenza, la minaccia si trasforma in realtà. La guerra
cibernetica ha inizio.
L’uomo dipende in tutto e per tutto dai computer e ciò lo rende
sempre più vulnerabile. Tutto è ormai controllato dalla rete e gli attacchi
hacker avvengono ma noi non lo sappiamo. Forse già esiste un cyber esercito
pronto a mandare il mondo in corto circuito con segnali sbagliati e
informazioni false.
Non ci sarebbero stati cannoni in quella guerra, né missili, né scie di condensazione che si allungavano nei cieli come dita accusatrici, nessuna di quelle esplosioni distruttive e di quelle improvvise vampate di oscurità che ci si aspetterebbe. Nemmeno un urlo. Non ci fu niente, solo un timido picchiettare di tasti su una tastiera da quattro soldi. Ma non ci s’inganni: era guerra, e avrebbe portato il mondo sull’orlo del baratro. E la genialità del tutto era che nessuno se ne sarebbe reso conto.
La guerra cibernetica fa del computer la sua arma ideale per
paralizzare, ingannare e distruggere il nemico. Per gettare nel caos ogni
sistema di controllo provocando guasti, manipolando il funzionamento e mandando
in tilt ogni cosa. Ogni chip diventa letale, la guerra si muove sinuosa nel
buio dei circuiti e non si sa nemmeno che sta avanzando, non si ha la
percezione del pericolo finchè non è troppo tardi. Basta impadronirsi dei
sistemi informatici che controllano il mondo e tutto verrà paralizzato. Non c’è
una vera e propria dichiarazione di guerra, ma una serie di incidenti che gli
hacker provocano. Incidenti che hanno lo scopo di indebolire la volontà del
nemico e la sua capacità di reagire. Sottomettere il nemico con la paura è il
risultato di un’operazione di guerra perfetta e la guerra cibernetica è una
lotta informatica. Vincere senza combattere, senza sganciare bombe o muovere
eserciti. Lo sapete che, a livello strategico, lo spazio cibernetico è
considerato il più recente ambiente di guerra? Il quinto dominio dopo terra,
mare, cielo e spazio.
Esistono vari tipi di attacco nella guerra cibernetica.
Attacco a infrastrutture critiche come i servizi energetici,
idrici, di combustibili, di comunicazioni, commerciale, dei trasporti e
militari.
Vandalismo web, attacchi che hanno il fine di modificare
pagine web o rendere inagibili i server.
Raccolta dati che favorisce lo spionaggio rubando informazioni
riservate ma non adeguatamente protette.
Intralcio alle apparecchiature, qualsiasi ordine e
comunicazione può essere intercettata e cambiata.
Tutto ciò non è fantascienza, è realtà.
I virus informatici sono i nuovi soldati, una tastiera e un
codice malvagio le nuove bombe atomiche. I nuovi giganti potrebbero essere gli
stati più deboli ma con tecnologie avanzate, basta riuscire a penetrare le
difese avversarie solo una volta. Il nemico rimane nell’ombra, non è
rintracciabile con precisione. Astuzia, velocità e creatività sono le nuove
pallottole usate dai cyber-soldati. Un click potrebbe innescare un nuovo
conflitto. L’uomo non ha imparato nulla dalle guerre mondiali. Parla di pace e
prepara la guerra. Distruzione, stragi, paura e miseria diventano frammenti di
incubi diventati realtà. I politici di tutto il mondo dovrebbero riflettere
tanto, ma proprio tanto, prima di parlare. Dovrebbero chiedersi se ciò che
stanno per dire sia la verità, se è cosa buona e se è indispensabile dirlo.
Quanti conflitti si potrebbero evitare!
L’umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all’umanità.
(John Fitzgerald Kennedy)
Non amo particolarmente il cyber thriller, anzi, mi annoia un po', ma mi hai incuriosito! Nel mentre, ne approfitto per segnaarti il romanzo di cui ho parlato oggi: imperfetto, ma pane per i nostri denti!
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