mercoledì 12 giugno 2019

BLOGTOUR | "Attacco dalla Cina" di Michael Dobbs | La guerra cibernetica

La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Il caos è la continuazione della guerra con mezzi ancora migliori.
Cari lettori, il 13 giugno uscirà in libreria “Attacco dalla Cina" di Michael Dobbs, traduzione di Giuseppe Marano, collana Darkside, Fazi Editore. Si tratta di un nuovo thriller politico mozzafiato scritto dall’autore della serie “House of Cards”. Dopo “Il giorno dei Lord”, proseguono le avventure di Harry Jones, integerrimo e insolente ex militare pluridecorato. Anche in questo romanzo, come nel precedente, lo scrittore racconta la politica senza mitigare il suo essere crudele e spietato. Dobbs descrive la grandezza della politica ma anche i suoi compromessi, i suoi retroscena. Non c’è monotonia nella sua narrazione intrisa di passione e abilità. Egli dipinge con brio gli avvenimenti che s’incastrano in un’avventurosa storia di uomini potenti e crudeli, di spie immolate sull’altare della politica, ma anche di uomini coraggiosi e onesti.

In questa tappa del blogtour per la presentazione di “Attacco dalla Cina”, avrò il compito di trattare un argomento spinoso ma affascinante: La guerra cibernetica.


Attacco dalla Cina
(Serie di Harry Jones #2)
Michael Dobbs (traduzione di G. Marano)


Editore: Fazi | Prezzo: € 16,00 
Sinossi
Il mondo è sull'orlo del baratro: la Cina minaccia un attacco cibernetico di proporzioni inaudite al cuore dell'Occidente. I cinesi si preparano all'assalto finale contro i loro vecchi nemici, per metterli in ginocchio con una guerra che non vedrà sparare un solo colpo. I computer sono subentrati ai missili e basta un clic per scatenare il disastro globale: la guerra cibernetica annienta le nazioni staccando le linee energetiche, paralizzando i mercati finanziari, privando i leader di autorità. Per scongiurare il pericolo il primo ministro britannico convoca un ristrettissimo gabinetto che comprende la presidente usa, il presidente russo e l'immancabile Harry Jones, i quali si riuniscono in un castello in Scozia. Hanno un fine settimana per salvare il pianeta, e devono farlo da soli. Nel frattempo, a Pechino avvengono fatti preoccupanti: manovre militari, truppe sulle strade. Ma i leader riuniti nel castello scozzese, completamente isolati dal resto del mondo e distratti da una serie di dinamiche interpersonali, devono affrontare un pericolo assai più vicino...



LA GUERRA CIBERNETICA

La storia inizia con il mondo sull’orlo del baratro. La Cina minaccia un attacco cibernetico di proporzioni inaudite al cuore dell’occidente. I cinesi vogliono vendicarsi di tutti i loro nemici storici, vogliono metterli in ginocchio senza sparare un solo colpo. Basterà un click per scatenare il disastro mondiale.
L’arte suprema della guerra è quella di sottomettere il nemico senza combattere.
(Sun Tzu)
L’uomo ha sostituito i missili con i computer e la guerra cibernetica non risparmierà nessuno staccando le linee energetiche, entrando nel cuore delle centrali nucleari, paralizzando i mercati finanziari. Per scongiurare tutto ciò, il primo ministro britannico convoca un summit che comprende la presidente USA, il presidente russo e l’immancabile Harry Jones. I “potenti” si riuniscono in un castello in Scozia, hanno solo 48 ore per salvare il mondo e devono farlo da soli. I leader, isolati da tutto e da tutti, devono trovare un accordo, fare fronte comune verso una minaccia sempre più concreta. Però, mentre loro discutono e si guardano con diffidenza, la minaccia si trasforma in realtà. La guerra cibernetica ha inizio.

L’uomo dipende in tutto e per tutto dai computer e ciò lo rende sempre più vulnerabile. Tutto è ormai controllato dalla rete e gli attacchi hacker avvengono ma noi non lo sappiamo. Forse già esiste un cyber esercito pronto a mandare il mondo in corto circuito con segnali sbagliati e informazioni false.
Non ci sarebbero stati cannoni in quella guerra, né missili, né scie di condensazione che si allungavano nei cieli come dita accusatrici, nessuna di quelle esplosioni distruttive e di quelle improvvise vampate di oscurità che ci si aspetterebbe. Nemmeno un urlo. Non ci fu niente, solo un timido picchiettare di tasti su una tastiera da quattro soldi. Ma non ci s’inganni: era guerra, e avrebbe portato il mondo sull’orlo del baratro. E la genialità del tutto era che nessuno se ne sarebbe reso conto.
La guerra cibernetica fa del computer la sua arma ideale per paralizzare, ingannare e distruggere il nemico. Per gettare nel caos ogni sistema di controllo provocando guasti, manipolando il funzionamento e mandando in tilt ogni cosa. Ogni chip diventa letale, la guerra si muove sinuosa nel buio dei circuiti e non si sa nemmeno che sta avanzando, non si ha la percezione del pericolo finchè non è troppo tardi. Basta impadronirsi dei sistemi informatici che controllano il mondo e tutto verrà paralizzato. Non c’è una vera e propria dichiarazione di guerra, ma una serie di incidenti che gli hacker provocano. Incidenti che hanno lo scopo di indebolire la volontà del nemico e la sua capacità di reagire. Sottomettere il nemico con la paura è il risultato di un’operazione di guerra perfetta e la guerra cibernetica è una lotta informatica. Vincere senza combattere, senza sganciare bombe o muovere eserciti. Lo sapete che, a livello strategico, lo spazio cibernetico è considerato il più recente ambiente di guerra? Il quinto dominio dopo terra, mare, cielo e spazio.

Esistono vari tipi di attacco nella guerra cibernetica.

Attacco a infrastrutture critiche come i servizi energetici, idrici, di combustibili, di comunicazioni, commerciale, dei trasporti e militari.

Vandalismo web, attacchi che hanno il fine di modificare pagine web o rendere inagibili i server.

Raccolta dati che favorisce lo spionaggio rubando informazioni riservate ma non adeguatamente protette.

Intralcio alle apparecchiature, qualsiasi ordine e comunicazione può essere intercettata e cambiata.

Tutto ciò non è fantascienza, è realtà.

I virus informatici sono i nuovi soldati, una tastiera e un codice malvagio le nuove bombe atomiche. I nuovi giganti potrebbero essere gli stati più deboli ma con tecnologie avanzate, basta riuscire a penetrare le difese avversarie solo una volta. Il nemico rimane nell’ombra, non è rintracciabile con precisione. Astuzia, velocità e creatività sono le nuove pallottole usate dai cyber-soldati. Un click potrebbe innescare un nuovo conflitto. L’uomo non ha imparato nulla dalle guerre mondiali. Parla di pace e prepara la guerra. Distruzione, stragi, paura e miseria diventano frammenti di incubi diventati realtà. I politici di tutto il mondo dovrebbero riflettere tanto, ma proprio tanto, prima di parlare. Dovrebbero chiedersi se ciò che stanno per dire sia la verità, se è cosa buona e se è indispensabile dirlo. Quanti conflitti si potrebbero evitare!

L’umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all’umanità.
(John Fitzgerald Kennedy)

1 commento:

  1. Non amo particolarmente il cyber thriller, anzi, mi annoia un po', ma mi hai incuriosito! Nel mentre, ne approfitto per segnaarti il romanzo di cui ho parlato oggi: imperfetto, ma pane per i nostri denti!

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