Cari lettori, Nestor Burma è un personaggio nato dalla penna
agile del romanziere francese Léo Malet, uno dei padri del romanzo poliziesco
francese. Burma è il protagonista di una serie di romanzi polizieschi in cui
interpreta la parte di un detective privato. Lavora con una segretaria, Hélène,
che è infatuata di lui, in una agenzia di investigazioni che si chiama “Fiat
Lux Agency”. La sua prima apparizione nel 1943 lo vede protagonista di “120,
Rue de la Gare” (Fazi 2004). Il libro che Fazi Editore propone in questo caldo
mese di giugno è un inedito per l’Italia, “Nestor Burma e la bambola”, nella
collana Darkside. Una lettura piacevole e scorrevole, con vicende ben costruite,
dove tutto è imprevedibile e nulla è ciò che sembra.
Tutto inizia quando Nestor Burma, come sempre a corto di
denaro, si reca di nascosto presso un’isolata villa di Boulogne. Qui sarà
l’involontario e sbigottito testimone di una strage messa in atto da un losco
individuo dal volto deturpato. Inizia così una rocambolesca serie di eventi che
vedrà il protagonista risolvere
l’intrigo, muovendosi tra sicari prezzolati, locali a luci rosse,
chanteuses decadute e “bambole”, reali o sognate. E sarà proprio una bambola la
chiave per decifrare il mistero.
Léo Malet (traduzione di F. Angelini)
Editore: Fazi
Pagine: 176
Prezzo: € 15,00
Prezzo: € 15,00
Sinossi
Tempi duri per Nestor Burma: le casse dell'Agenzia Fiat Lux sono drammaticamente vuote e la pioggia primaverile rende Parigi sempre più cupa. Così, fiutata la possibilità di un mistero, il detective privato si reca di nascosto presso un'isolata villa di Boulogne, dove sarà l'involontario e sbigottito testimone di una strage, messa in atto da un losco individuo dal volto deturpato. La vittima, tale Mauffat, sembra essere a sua volta un personaggio poco raccomandabile: un ex medico radiato dall'ordine, che custodiva nella propria cassaforte mazzette di banconote e bottiglie di benzina... A complicare le cose si aggiunge il fatto che Mauffat venga anche considerato il responsabile della morte della giovanissima Yolande Bonamy, deceduta in seguito a un aborto mal praticato: ad accusare l'ex medico sono i nonni della ragazza, che, in mancanza di prove concrete, affideranno al protagonista il compito di incastrare l'assassino rimasto impunito. Ma come fare, ora che l'assassino stesso è stato a sua volta brutalmente assassinato? Ancora una volta toccherà a Nestor Burma risolvere l'intrigo, muovendosi tra sicari prezzolati, locali a luci rosse, chanteuses decadute e "bambole", reali o sognate... E sarà proprio una "bambola" la chiave per decifrare il mistero.
I 5 motivi per leggere il romanzo
In questa tappa del blogtour vi illustrerò cinque buoni
motivi per leggere “Nestor Burma e la bambola”.
1. Il personaggio di Nestor Burma è un investigatore
irriverente, fuori dagli schemi, ma con un gran cuore. È il protagonista di una
trentina di avventure. Sciupafemmine e trovacadaveri dalla lingua sarcastica,
Burma non ama estrarre la pistola ma preferisce usare il cervello. Le inchieste
dure e difficili sono il suo pane quotidiano. Le indagini in cui è coinvolto
sono ambientate nella Parigi degli anni Cinquanta fra gangster e maîtresse,
ricatti e tradimenti, bugie e mezze verità. Non resiste al fascino femminile
anche se il suo rapporto con le donne è spesso conflittuale. Nestor è un
antieroe sempre al verde e con pochi amici. Sbuffa, beve vino, fuma la pipa,
sbraita ma non sbaglia un colpo. Ama lavorare da solo, è un tipo duro e
solitario e frequenta ombrosi locali
notturni. Ha un rapporto controverso con la polizia. Sa che lui e i poliziotti
combattono dalla stessa parte ma tende a non fidarsi di nessuno e fa tutto da
solo anche a costo di infrangere le regole. Dai romanzi che vedono Burma
mettere ko il crimine, è stata tratta una serie televisiva nel 1991 di 85
episodi, con protagonista l’attore Guy Marchand, e una serie di graphic novel
realizzate da Jacques Tardi, pubblicata con grande successo di critica. La
serie a fumetti venne pubblicata inizialmente sulla rivista antologica “À Suivre” nel 1981 e poi in volumi cartonati
editi da Casterman dal 1982 realizzata da Tardi che ne disegnò le prime cinque
storie in cui traspare una Francia messa a nudo con i suoi peccati. La serie
venne poi continuata da Emmanuel Moynot e dal 2013 da Nicolas Barral.
2. L’ambientazione
in un giallo è molto importante e Malet sceglie, come sempre nei polizieschi
in cui Burma è protagonista, Parigi per creare l’atmosfera adatta e plasmare la
tensione necessaria per catturare l’attenzione del lettore. Il nostro detective
si muove nella Parigi anni ‘50 tra assassini, industriali e politici tutti
avidi e con molti scheletri negli armadi. Le sue indagini permettono a noi
lettori di percorrere il labirinto della città. Non ci si può perdere seguendo
Burma anche se è meglio memorizzare dei punti di riferimento: un bistrò, un
marciapiede, il boulevard, i vicoli. Malet non trascura nessuna zona della
città anche se Burma predilige i quartieri meno eleganti e non si stupisce mai
di niente. Una cosa accomuna tutti i luoghi, sono abitati da uomini che vogliono
tenere nascosti i loro peccati e sono disposti a tutto affinchè ciò avvenga.
3. “Nestor
Burma e la bambola” è un poliziesco che presenta tutte le caratteristiche che
distinguono il genere. Vari delitti, un investigatore, indagini svolte e
arresto del colpevole. Il detective non si limita a risolvere il caso ma
affronta il pericolo e rimane coinvolto in scontri violenti. Burma è un
detective irriverente e freddo. Questo libro è un buon romanzo poliziesco che
inizia in modo classico con un omicidio anzi un duplice omicidio. Malet gioca
con gli indizi: informa sempre il lettore sugli indizi reali ma anche su quelli
falsi mescolando le carte. Il meccanismo dell’intreccio è poi rispettato con
personaggi costruiti in modo semplice e schematico. Vittime, assassini,
sospettati e investigatori sono tutti presenti. Gli indizi e le tracce sono
condivise con il lettore che ha l’opportunità di partecipare alle indagini e la
ricerca dell’assassino non è una passeggiata. Il romanzo non contiene
descrizioni troppo dettagliate e gode di un susseguirsi di colpi di scena.
4. Vi
spiego perché il romanzo mi è piaciuto. Fin dalle prime pagine mi sono sentita
coinvolta nelle indagini e ho rivissuto emozioni (come la paura,
l’indignazione, la rabbia, il coraggio, il potere) evocate nella storia. Non
c’è mai stato un calo di attenzione, più procedevo con la lettura e più ero
curiosa di vedere come si risolveva l’indagine. La suspense e la tensione mi hanno
tenuta incollata al libro fino all’epilogo. Naturalmente il lato avventuroso
della storia mi ha coinvolta, pur rimanendo comodamente seduta sul mio divano
ho affrontato manigoldi e assassini! Non c’è mai pace per Burma travolto dal
ritmo coinvolgente. Riprende fiato solo in pochi momenti in cui prevalgono i
dialoghi e le osservazioni.
5. Leggere
questo romanzo è un’opportunità per conoscere lo scrittore francese Léo Malet (nato
a Montpellier nel 1909 e morto a Parigi nel 1996). Entrambi i genitori, la
madre è sarta e il padre impiegato, muoiono di tubercolosi quando Léo è molto
piccolo.rimasto orfano viene cresciuto dal nonno, che lo inizia alla
letteratura. A 16 anni si trasferisce a Parigi, conosce André Colomer e si
avvicina agli ambienti anarchici. In gioventù esercita diversi mestieri:
commesso, operaio, magazziniere da Hachette, venditore di giornali, comparsa e
debutta anche come chansonnier. Nel 1931, su invito di André Breton, si lega
all’ambiente surrealista. Il suo nome compare nel primo dei dodici manifesti
del surrealismo e scrive poesie. Dopo una dura esperienza in un campo di
concentramento nazista, nel 1941 inizia a scrivere polizieschi e crea il
personaggio del reporter Johnny Métal. Nel 1943 pubblica “120, Rue de la Gare”,
con cui esordisce il suo personaggio più celebre, l’investigatore privato
Nestor Burma, che sarà protagonista di una trentina di avventura, inclusa
un’interessante “Serie nella serie” intitolata “I nuovi misteri di Parigi”.
Sarà proprio Nestor Burma a far riscuotere a Malet i primi consensi di pubblico
mentre la critica lo riscoprirà parecchi anni più tardi.
“Nestor Burma e la bambola” è un’ottima lettura da mettere
in valigia. Vi farà compagnia ovunque voi andiate e vi permetterà qualche ora
di lettura spensierata avvolti in intrighi e misteri.
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