Dopo aver apprezzato il thriller “Il monastero dei delitti” (recensione), ho
letto con vivo piacere un’altra avventura che vede protagonista Geremia
Solaris, un personaggio decadente che io oserei definire “la voce della nostra
coscienza”. Il nuovo romanzo è “La casa del manoscritto maledetto” di Claudio
Aita, Newton Compton Editori.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
|
La casa del manoscritto maledetto
Claudio Aita
Editore: Newton Compton
Editore: Newton Compton
Pagine: 346
Prezzo: € 7,90
Prezzo: € 7,90
Sinossi
Geremia Solaris ha cinquant'anni e non ha ancora rimesso in sesto la sua vita: si attribuisce la colpa per la morte della moglie, non riesce a pubblicare il suo romanzo e la bottiglia di Chianti è l'unica amica fedele che gli è rimasta. Un giorno si presenta alla porta dello studioso un avvocato che intende assumerlo per conto di un uomo misterioso. Incuriosito, Geremia lo segue in una villa nel circondario di Firenze e qui incontra il conte Guidi, prossimo a morire, ma deciso a ritrovare suo figlio, sparito in circostanze misteriose. Il conte sostiene che è stato ammaliato da una giovane donna, che deve averlo indotto a svuotare il conto in banca e fuggire. Ma la presenza di Geremia è cruciale perché nell'appartamento dell'uomo è stato rinvenuto il Libro delle Evocazioni, un antico manoscritto di magia nera. Il conte teme che l'incolumità di suo figlio sia a rischio e vuole ricorrere alle abilità di Geremia per ritrovarlo. Lo ritiene, infatti, l'unico in grado di decifrare l'antico volume. Quello che Geremia non sa è che accettare significherebbe, una volta ancora, mettere la sua vita in grave pericolo.
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. Il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. (Genesi 6, 5-6)
Perdere la speranza non è una gran bella cosa e anche se
tutto rema contro l’ottimismo umano, una piccola speranza c’è. In una terra
dove il male prospera rigoglioso, ecco spuntare una tenera piantina. È la
speranza in un domani migliori, in una vita più semplice e vera, in un amore
puro e semplice. A noi curare quella piantina!
Sui muri della civilissima Firenze, appaiono strani simboli
legati ad antichissimi riti sanguinari. Simboli del colore del sangue. Simboli
del male che ricostruiscono una mappa dell’orrore. Cosa rappresentano e cosa
sta per accadere?
Geremia Solaris, un tempo studioso e uomo brillante, dopo
varie disillusioni e fallimenti, a cinquant’anni, si ritrova senza soldi, senza
lavoro, con l’unica compagnia di una bottiglia di Chianti. In lui alberga
tenace un profondo senso di colpa per la morte della moglie. Un giorno un
avvocato si avvicina a Geremia proponendogli un incontro con un uomo misterioso che ha bisogno di lui. Solaris,
incuriosito, va all’incontro e conosce il conte Guidi, prossimo alla morte,
deciso a ritrovare suo figlio sparito nel nulla. Per Geremia inizia un viaggio
diabolico fra antichi riti blasfemi,
divinità che sembrano dimenticate da millenni, logge massoniche, sette
sataniche e oscure leggende. Tutto ruota intorno a un codice maledetto che
riporta sulla copertina quel simbolo apparso sui muri della città. Per scoprire
la verità Geremia dovrà scendere nei sotterranei di Firenze dove si celano
oscure verità. Un fiume di sangue attende il nostro studioso, un fiume
alimentato dal male che si nutre di sangue innocente.
Anima pro anima, sanguine pro sanguine, vita pro vita.
Giusto per incuriosirvi ecco il mantra infernale che fa da
trait d’union tra le varie vicende che arricchiscono una storia ben scritta e
dall’architettura infernale. L’uomo è sempre stato sedotto dal fascino del
male, dell’immortalità, della ricchezza oltre ogni limite. Il mondo è sempre
stato pieno di persone folli e credulone. Se poi queste persone dispongono della capacità economica e del
potere per realizzare i loro sogni, allora le cose si complicano e nascono veri
problemi. Lo scrittore ambienta anche questo thriller nella bellissima Firenze
dando risalto, però, al lato buio della città in cui c’è un rapporto molto
stretto tra satanismo e massoneria. Alla Firenze splendente con i suoi
magnifici tesori d’arte, si contrappone una città viva nel sottosuolo dove c’è
un labirinto di cunicoli che si perdono nelle viscere della città del giglio.
Qui si trovano le tombe di esseri sospesi tra la vita e la morte, esseri con
una sete inestinguibile di sangue umano. Leggende? Chi sono “coloro che vivono
nell’ombra”? A Geremia l’ardua sentenza.
“La casa del manoscritto maledetto” è un romanzo dall’anima
nera che si muove procedendo a piccoli passi. Il lettore non può sottrarsi dal
seguire la mappa del male che lo scrittore tesse con abilità intrecciando false
piste, sospetti, cattivi presagi, oscuri simboli collegati ad antichi culti
sanguinari. Leggerete di sorprendenti scoperte e molte certezze, soprattutto in
ambito religioso, verranno messe in dubbio. L’uomo è in perenne ricerca
“dell’autentica conoscenza”. Le verità assolute non esistono. Esistono il male
e il bene. Si combattono da sempre e procedono l’uno affianco all’altro. Dal
cielo all’inferno la lotta continua.
Penso possa piacermi, il tema dell'eterna Lotta tra bene e male è sempre più che attuale!
RispondiEliminaSì, una bella lettura per l'estate :)
EliminaQuesti thriller storici non mi chiamano mai ma le tue parole, sempre, fanno miracoli.
RispondiEliminaSe vuoi rilassarti un po' con una lettura piacevole,dal buon ritmo e con incursioni nel passato, allora questo libro è l'ideale :)
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