giovedì 13 settembre 2018

RECENSIONE | "Il fiume della colpa" di Wilkie Collins

Cari lettori, la collana letteraria Le Strade, Fazi Editore, si arricchisce di un ulteriore romanzo di Wilkie Collins: “Il fiume della colpa”. 184 pagine di avventura, suspense e mistero firmate dal padre del romanzo poliziesco moderno che ci propone una storia all’ombra della luna.

La celebre formula che Wilkie Collins utilizzava nella stesura dei suoi romanzi era: “Falli ridere, falli piangere, falli aspettare.” Indubbiamente “Il fiume della colpa” si rivelerà, per il lettore, l’attesa di una tragedia che si respira fin dalle prime pagine e che vi spingerà a leggere la storia tutta d’un fiato. La lettura raffinata non vi deluderà.

STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 9
Il fiume della colpa
Wilkie Collins (traduzione di P. Parnisari)

Editore: Fazi
Pagine: 184
Prezzo: € 17,50
Sinossi
Dopo anni di forzata lontananza, in seguito alla morte del padre, Gerard Roylake fa ritorno alla residenza di famiglia per prendere possesso della casa e delle terre ereditate. Quella che ritrova è una contea avvolta da un groviglio di misteri. L'incontro con Cristel Toller, la bellissima figlia del mugnaio, ridesta in Gerard ricordi sopiti dal tempo dell'infanzia e fa sorgere in lui una passione fatale, ma lo porta anche a imbattersi in un uomo misterioso e affascinante: tutti lo conoscono come "l'inquilino", un individuo sinistro che la sordità e l'isolamento dal mondo hanno reso insofferente nei confronti di quanti lo circondano. Questi, infatuato di Cristel, finirà inevitabilmente per vedere in Gerard un pericoloso rivale in amore. Un orribile delitto sta per avere luogo, oppure i timori dei protagonisti - e del lettore - sono infondati? E qual è il motivo della strana attrazione che, in segreto, sembra spingere Cristel tra le braccia dell'inquilino?






La luce lunare, dispensando il suo sereno fulgore allo spazio aperto, s’era ben guardata dal gettare la propria bellezza nelle acque indolenti di quel fiume ampio e fangoso. La sua corrente furtiva lo conduceva diritto al mare; non una roccia ne interrompeva la monotonia, non un gorgoglio infrangeva la sua lugubre, tetra superficie… Un fiume davvero repellente in se stesso, repellente per i suoi dintorni, repellente persino nel nome. Veniva chiamato Il Loke.
Gerard Royloke, dopo anni di forzata lontananza, in seguito alla morte del padre fa ritorno alla residenza di famiglia per prendere possesso della casa e delle terre ereditate. L’incontro con Cristel Toller, la bellissima figlia del mugnaio, fa sorgere in Gerard una passione fatale che lo porta a confrontarsi con un uomo misterioso e affascinante noto con il nome “l’Inquilino”. L’uomo è un individuo sinistro che la sordità e l’isolamento hanno reso insofferente nei confronti di quanti lo circondano. Anche l’Inquilino ama Cristel e quindi vede in Gerard un pericoloso rivale. Cosa succederà? Perché Cristel sembra preferire l’Inquilino a Gerard? Quale segreto, la ragazza, vuole difendere?
Tornai sui miei passi lungo il sentiero dal quale provenivo, riconsiderai la mia decisione e, senza sapere perché, girai nella direzione opposta prendendo di nuovo la strada per il fiume. E ora mi chiedo: come sarebbe andata la mia vita se avessi proseguito nell’altra direzione?
“Il fiume della colpa” è la storia di una giovane fanciulla contesa da due uomini disposti a tutto pur di conquistarla. Il libro si presenta con una cover seducente che trasmette fascino e sensualità. Infatti in copertina la Fazi ha riprodotto il quadro di James Tissot, dal titolo “Young Lady in a Boat”.

“Sulle rive del peggior torrente d’Inghilterra” conosceremo gli sviluppi di una storia il cui intreccio si basa su elementi d’avventura, di passioni fatali, di metamorfosi esistenziali nell’attesa che un crimine si compia.

Unico testimone, silenzioso e inquieto, è il fiume melmoso e oscuro. Le sue acque saranno le uniche a sapere la verità.

Ho letto questo libro con gran curiosità, lo scrittore semina con maestria false tracce e riesce a caratterizzare i personaggi con poche parole che svelano subito la natura dei protagonisti.

Tra le mura di un vecchio mulino ad acqua, il mistero si fa sempre più fitto e tutto ruota intorno a un uomo senza nome, un uomo affascinante e malvagio con più di uno scheletro nell’armadio. Un uomo malato, affetto da sordità acquisita. È conosciuto come l’Inquilino e si presenta a noi lettori raccontandosi in una specie di memoriale diviso in “Prima della sordità” e “Dopo la sordità”.

Il suo rivale in amore è il giovane Gerard, ama i libri e colleziona insetti. Egli racconta la vicenda rivolgendosi spesso al lettore e cammina su un campo minato ignorando i potenziali pericoli.

La fanciulla contesa, Miss Cristel, è intelligente e sensibile. Non condivide con nessuno i suoi segreti ed è pronta ad assumersi le conseguenze delle sue scelte. Nel bene e nel male, con coraggio, va avanti per la sua strada.

Ho molto apprezzato la creazione di atmosfere e personaggi intriganti divisi in Buoni e Cattivi. Affascinante la perdita dell’identità, il malefico Inquilino, e il distinguo tra ciò che è bene e ciò che è male che si perde davanti ai propri interessi. La trama, pur non essendo originale, è narrata in modo elegante dando spazio al mistero e al coinvolgimento emotivo. Le molteplici voci sono testimonianze di verità soggettive che nascondono la realtà mentre, elementi inquietanti, si mescolano con le azioni dei protagonisti. Sicuramente “Il fiume della colpa” non è tra i capolavori di Wilkie Collins ma merita di essere letto. È un bel viaggio insieme ad un compagno che ci permetterà di passare qualche ora felice percorrendo le strade infinite del cuore.

5 commenti:

  1. Ogni volta mi sento parecchio attratta dai romanzi di Collins, anche per le bellissime copertine dal sapore ottocentesco, ma finora non sono ancora riuscita a leggere niente di suo... Immagino non sia il caso di partire da questo romanzo, o sbaglio? :D

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    1. Le copertine della Fazi sono sempre affascinanti. Tra i romanzi di Collins che ho letto ti consiglio "La donna in bianco" :)

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  2. Romanzo old school che non fa per me, ma recensione che mi ha affascinato al solito. :)

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