lunedì 17 settembre 2018

RECENSIONE | "Volo di paglia" di Laura Fusconi

Cari lettori, imbattersi in una lettura totalmente travolgente e ricca di emozioni è un incontro folgorante. È stato amore fin da subito con “Volo di paglia”, romanzo d’esordio di Laura Fusconi.

Titolo curioso, scopriremo poi a cosa fa riferimento, e cover di tutto rispetto per una storia che vede come protagonisti dei bambini e il loro rapporto con il fascismo. È un’immersione nei ricordi che toglie il fiato e ammalia per la potenza della scrittura, caratterizzata da sensibilità e precisione, da cui scaturiscono emozioni che abbracciano il cuore del lettore. Non è una lettura leggera ma un viaggio doveroso per oltrepassare lo specchio del passato ed entrare nel lato oscuro della Storia. 

STILE: 9 | STORIA: 9 | COVER: 8
Volo di paglia
Laura Fusconi

Editore: Fazi
Pagine: 238
Prezzo: € 15,50
Sinossi
Agosto 1942. Sono mesi che Tommaso attende il giorno della grande festa organizzata in paese per ammirare insieme a Camillo i prestigiatori, il mangiafuoco e le bancarelle di giocattoli nuovi. Ai due amici si unisce Lia, la bambina più bella della classe, con cui Camillo trascorre le giornate tuffandosi tra le balle di fieno e rincorrendosi per i campi. Ma Lia è la figlia di Gerardo Draghi, il ras fascista che con il suo manipolo di camicie nere spadroneggia nella zona e che esercita il suo fare prepotente anche tra le mura della Valle, la casa padronale della famiglia Draghi. La stessa in cui, cinquant'anni dopo, altri due bambini, Luca e Lidia, giocheranno tra le stanze ormai in rovina, confrontandosi con i mostri della loro fantasia e i fantasmi che ancora abitano quei luoghi. Sullo sfondo di una campagna piacentina dalle tinte delicate e dai contorni arcaici, si intrecciano le storie di un passato dimenticato e di un presente a cui spetta il compito di esorcizzarne la violenza. In "Volo di paglia", Laura Fusconi dà prova di uno stile dai toni lirici e al tempo stesso giocosi, come lo sono i bambini protagonisti, su cui incombono le ombre del mondo degli adulti e dei loro segreti. Un romanzo d'esordio in cui l'attenzione all'infanzia e al suo immaginario si traduce in una scrittura di grande sensibilità e precisione.

 

Quando arrivò alla curva del cespuglio di corniolo si fermò a guardare la Valle. Nel fienile i balloni c’erano ancora: lei e Luca avrebbero potuto giocare come sempre a Volo di paglia. L’avevano inventato insieme, quel gioco: Luca era stato il primo ad arrampicarsi sui balloni di fieno e a lanciarsi nel mucchio di paglia che c’era sotto. E poi aveva riso, dicendo che era la cosa più bella che avesse mai fatto. Lidia l’aveva subito imitato.
Agosto 1942. Sono mesi che Tommaso e Camillo attendono il giorno della grande festa organizzata in paese. Con loro c’è Lia, la bambina più bella della classe. Ma Lia è la figlia di Gerardo Draghi, il ras fascista che, con il suo manipolo di camicie nere, spadroneggia nella zona. Draghi manifesta il suo essere prepotente, che rasenta la follia, anche tra le mura della Valle, la casa padronale in cui vive con la moglie e i figli. La stessa casa in cui, cinquant’anni dopo, altri due bambini, Luca e Lidia, giocheranno tra le stanze ormai in rovina. La loro fantasia darà voce a mostri e fantasmi di un passato dimenticato e di una presente a cui tocca il compito di esorcizzare la paura.

“Volo di paglia” è una storia che lega il lettore dalla prima all’ultima pagina. È un viaggio indietro nel tempo, un salto nel buio del fascismo tra le camicie nere e la loro crudeltà. È una storia di violenze e abusi che si consumano tra le stanze del grande casale in cui vive la famiglia Draghi. È la storia di un gioco, il Volo di Paglia, che rende felice dei bambini. La loro felicità però dura un attimo, il tempo di un volo quando ogni cosa si annulla e il cuore ritrova la pace. È la storia di Tommaso, Camillo e Lia a cui viene rubata l’innocenza dell’infanzia anche se ai loro occhi tutto appare in modo diverso.

Ho amato questi bambini, personaggi sensibile e fragili. Ho, con tutto il cuore, detestato i “grandi” persi nei loro giochi di potere. Avrei voluto entrare nella storia e difendere queste giovani vite, mi sono commossa con Lia e la sua richiesta, mai ascoltata, di ricevere amore da un padre sempre scostante e indifferente. Ho tifato per Don Antonio, parroco del paese, che si oppone al regime di terrore e per questo non avrà vita facile. Ho apprezzato tutti coloro che hanno lottato contro i crimini e la cattiveria umana. Ognuno lo fa a modo suo in base alle proprie forze e possibilità. Mi si è stretto il cuore nel vedere che c’è anche chi non ce la fa, chi “non vuol vedere la realtà”. Poi quando si guarda negli occhi il baratro dell’animo umano è ormai troppo tardi e il dramma si compie. Implacabile è la rabbia che ho provato mista a una malinconia che si trasforma in un grido di dolore. Ho accarezzato i ricordi dei protagonisti riempiendomi gli occhi della bellezza dei luoghi ma voltando lo sguardo eccolo lì, il seme del male germoglia rigoglioso. Il cuore avvelenato degli uomini spegne i colori dell’infanzia. Il mondo cinico degli adulti si contrappone al mondo ingenuo e ricco di speranza dei bambini. È un salto il passaggio dall’infanzia all’età adulta, un “volo libero” dove tutto può accadere. Nel volo ci può essere la paura, la felicità, l’ansia e la speranza. Nulla è definito, tutto è possibile.
Aveva imparato a tenere gli occhi aperti nel momento del salto e a godersi quell’attimo di vuoto, meno di un secondo, in cui non c’era nessuna sicurezza, nessun appiglio, nulla. Era tutto, quell’attimo.
“Volo di paglia” è un romanzo assolutamente da leggere! È uno di quei libri che una volta iniziati ti rapiscono il cuore e non puoi smettere di leggere. I ricordi diventano attimi preziosi di un passato che non si può cambiare. Sarebbe bello poter tornare indietro e cancellare le pagine buie della Storia, assolvere gli uomini e cancellare l’umana follia. Anche Dio pare soccombere sotto la coltre nera degli orrori umani e le preghiere si perdono nel vento, le stelle si spengono e tutto tace.
Dio è un bugiardo. Dio è un bugiardo. Dio è un bugiardo.
Ho amato ascoltare le voci narranti, seguirle nei loro ricordi, nei luoghi dell’infanzia dove si perde la gioia di vivere. Mi piacerebbe ritrovare queste voci, ritrovare la magia dei loro sorrisi. Non lasciamo che la memoria si addormenti. Non lasciamo che la zona grigia dell’indifferenza si espanda sempre più. Non voltiamo la faccia dall’altra parte. La memoria civile ci impone di non dimenticare.

2 commenti:

  1. Ecco, ora mi dispiace da morire averlo sottovalutato.
    Potrei approfittare degli sconti in casa Fazi, sì. :)

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    1. Gli sconti della Fazi fanno gola anche a me!Sono sicura che "Volo di paglia" si rivelerà un'ottima lettura anche per te :)

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