Pensate, care lettrici, di non poter più dialogare con
nessuno, di non poter più cantare a squarciagola le vostre canzoni preferite,
di non poter più raccontare la favola della buonanotte, di non poter più stare
svegli fino a tardi a parlare. Immaginate di avere a disposizione una quota
fissa di 100 parole al giorno. Niente più libri, nessun lavoro, nessun conto in
banca. State iniziando a tremare? Continuiamo: non potete scrivere, non potete
praticamente far nulla che non sia una totale sottomissione all’uomo ricoprendo
il ruolo di “angelo del focolare”. Bene, vedo il terrore nei vostri occhi,
quindi sarà meglio che iniziate a pensare a quello che sareste disposte a fare
per essere delle donne libere, per essere ascoltate. Nel frattempo vi parlerò
di un romanzo potente che dovete assolutamente leggere: “Vox” di Christina
Dalcher.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 8
|
Christina Dalcher (traduzione di B.Ronca)
Editore: Nord
Pagine: 416
Prezzo: € 19,00
Prezzo: € 19,00
Sinossi
Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere.
Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto.
Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.
Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Ogni giorno pronunciamo in media 16.000 parole.
Parole che usiamo per lavorare, per chiacchierare con gli amici, per esprimere la nostra opinione.
Ma, se non facciamo sentire la nostra voce, ci rimarrà solo il silenzio…
Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto.
Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.
Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Ogni giorno pronunciamo in media 16.000 parole.
Parole che usiamo per lavorare, per chiacchierare con gli amici, per esprimere la nostra opinione.
Ma, se non facciamo sentire la nostra voce, ci rimarrà solo il silenzio…
Se qualcuno mi dicesse che in una settimana potrei far fuori il presidente e il Movimento per la Purezza, non gli crederei. Ma non potrei nemmeno contraddirlo. Non potrei dire niente. Stasera, a cena, prima che pronunci le ultime sillabe della giornata, mio marito dà un colpetto al dispositivo argentato attorno al mio polso sinistro. Un tocco leggero, come per condividere il mio dolore, o forse per ricordarmi di rimanere in silenzio fino a mezzanotte, quando il contatore si resetterà. Il contatore di mia figlia Sonia farà lo stesso. I miei figli maschi, invece, non hanno nulla al polso.
Jean McClellan indossa un apparente innocuo braccialetto al
polso. Non ha deciso lei d’indossare quella “diavoleria”, un dispositivo conta
parole. Anche sua figlia di sei anni ne porta uno e le è proibito imparare a
leggere e a scrivere. Il nuovo governo al potere, in America, è l’artefice di
questo salto indietro nel tempo. Jean è solo una dei milioni di donne che,
oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca e al
lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa,
per sua figlia, per tutte le donne.
Come donne, siamo chiamate al silenzio e all’obbedienza. Se dobbiamo imparare, chiediamo ai nostri mariti nell’intimità di casa, poiché è peccato che una donna metta in discussione l’autorità maschile voluta da Dio.
“Vox” è uno dei romanzi più attesi dell’anno. È una storia
di forte intensità che disegna un mondo futuro indesiderabile e spaventoso.
Questo futuro per noi inaccettabile ci aiuta a riflettere sul presente. Non
dobbiamo mai dimenticare quanto sia preziosa la libertà e la possibilità di non
aver alcun limite di parole. Quando il silenzio è assordante si deve agire per
noi stessi, per la società, per il mondo.
Quando obbediamo al comando dell’uomo con umiltà e sottomissione, riconosciamo che a capo di ogni uomo sta Cristo e che a capo di ogni donna sta l’uomo.
Ho letto “Vox” immedesimandomi nei personaggi femminili
costretti ad un’esistenza silenziosa e per sempre sottomesse all’uomo. Immaginate
di essere costantemente sotto l’occhio vigile del Grande Fratello pronto a
catturare qualsiasi cosa possa essere interpretata come comunicazione non
verbale. Se dite più di 100 parole una scossa elettrica vi punirà ricordandovi
di vivere nel silenzio.
“Vox” vi porterà
indietro nel tempo, ricordate il culto vittoriano della vita domestica e
l’esclusione delle donne dalla sfera pubblica? Vorreste ritornare ad essere
“solo” l’angelo del focolare? Vi piacerebbe vedere solo gli uomini impegnati
nella vita economica e politica? E le donne? Tutte impegnate in faccende legate
all’ambiente domestico, pronte a riverire il marito e a difendere la propria
purezza.
Nel romanzo questa mannaia sociale non vede solo le donne
oggetto di repressione, il fanatismo religioso si abbatte anche sull’adultèrio,
sugli omosessuali, sui cospiratori. Tutti i colpevoli non hanno scampo, il loro
futuro è ai lavori forzati: umiliati pubblicamenti, allontanati dalla famiglia
e ridotti in schiavitù.
Onorerò la santità del matrimonio, sia il mio sia quello altrui, poiché Dio retribuirà gli adulteri con la vendetta.
Ho provato un profondo brivido di paura quando ho letto i
versetti moralistici del Movimento per la Purezza ricordando un altro movimento
per la purezza della razza. Il grido di dolore di milioni di ebrei massacrati
dai nazisti non è ancora sopito e mai lo sarà. Quando uccidere diventa giusto
allora l’oppressione è leggittima e il mondo mostra la sua faccia mostruosa.
“Vox” ci mostra come sia pericolosa
la vicinanza tra religione e Stato. Ci mostra la debolezza di tutti i cittadini
davanti al volere di uomini fanatici. In molti diventano soggetti passivi, non
c’è ribellione davanti a una politica che ignora le più elementari basi
d’uguaglianza. Occorre reagire, protestare e fare delle scelte difficili ma
necessarie.
Nel romanzo conoscerete personaggi attivi che sfideranno il
Movimento e altri pronti a chinare la testa. Naturalmente non vi svelo cosa
succederà ma preparatevi ad affrontare situazioni difficili, scelte fatte per
amore, uomini coraggiosi e donne ancor più determinate.
Leggendo “Vox” ho ripensato a dei romanzi, letti tempo fa,
che raffigurano un mondo senza libertà. Il primo romanzo a cui ho pensato è “Il
racconto dell’ancella” (recensione) di Margaret Atwood: ambientato in un regime totalitario
e teocratico, priva la donna di qualsiasi diritto considerandola solo “un’incubatrice” umana.
Poi ho ricordato gli ammonimenti di “Fahrenheit 451” di Ray
Bradbury: leggere e possedere libri è considerato un reato.
Quindi posso tranquillamente dire che i temi trattati in
“Vox” non sono nuovi ma l’autrice è stata brava nel trasmettere l’angoscia,
l’ansia, la paura, l’annullamento delle donne. Ogni capitolo vola via veloce
trasmettendo emozioni e la curiosità di sapere come va a finire. Il pensiero va
ai tanti soprusi commessi dagli uomini in nome del potere, del denaro, di un
dio non tanto benevolo e di una politica distruttiva. È importante, per me,
ricordare che siamo tutti noi le sentinelle di un mondo in equilibrio tra il
bene e il male. Occorre non abbassare mai la guardia e prestare sempre
attenzione a ciò che ci circonda. Il filosofo Edmund Burke scriveva: “L’unica
cosa necessaria per il trionfo del male è che l’uomo buono non faccia niente.”
L’unica pecca, di questo romanzo agghiacciante, è il finale
un po’ sbrigativo che lascia molte domande senza risposta. Nell’attesa di un eventuale seguito, consiglio questo libro
a tutte le donne coraggiose che si piegano ma non si spezzano, a coloro che
sono alle prese con le grandi scelte della vita, a chi del silenzio riesce a
farne un’arma potente.
Mi è arrivato giusto ieri, e sono curioso e felice di leggerlo sulla scia di recensioni belle come la tua. Ti dico presto, spero. :)
RispondiEliminaLeggerò con piacere il tuo pensiero su questo romanzo che merita di essere conosciuto dal vasto pubblico di lettori :)
EliminaSono davvero curiosissima di leggerlo, mi ricorda "Il racconto dell'ancella", che mi era piaciuto tantissimo!
RispondiElimina"Il racconto dell'ancella" è piaciuto tanto anche a me. Questi mondi che cancellano i diritti dele donne mi fanno davvero paura.
EliminaLo inizierò a breve,sono mooooolto curiosa!!
RispondiEliminaLa tua cutiosità sarà ben ripagata da una lettura che ti rapirà e inquieterà :)
EliminaMille grazie per la bella recensione di VOX!
RispondiEliminaCari saluti,
Christina
Grazie a lei per aver raccontato, così bene, un mondo agghiacciante in cui non potrei mai vivere. Un caro saluto :)
EliminaNon vedo l'ora di leggerlo e dopo questa recensione devo assolutamente comprarlo! <3
RispondiEliminaSono soldi ben spesi. Buona lettura :)
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