martedì 11 settembre 2018

RECENSIONE | “L’unico ricordo di Flora Banks” di Emily Barr

Buongiorno, cari lettori :) Grazie alla Salani Editore è stato pubblicato in Italia “L’unico ricordo di Flora Banks” di Emily Barr. Il romanzo, accolto con pareri positivi, è la storia di una ragazzina che vede la sua vita scorrere da dietro un vetro e non può far nulla per rendere reali i propri sogni. Fino a quando l’amore non renderà il suo cuore e la sua mente liberi di volare verso un futuro senza rimpianti.

Emily Barr ha lavorato come giornalista a Londra, ma il suo sogno è sempre stato quello di scrivere un libro. Così, dopo un lungo viaggio, è tornata con un’idea per il suo primo romanzo. Da allora ne ha scritti molti altri, “L’unico ricordo di Flora Banks” è il suo esordio nella letteratura per giovani adulti.

STILE: 7 | STORIA: 8 | COVER: 7
L'unico ricordo di Flora Banks
Emily Barr (traduzione di A. Peroni)

Editore: Salani
Pagine: 299
Prezzo: € 15,90
Sinossi
Flora Banks, diciassette anni, non ha la memoria a breve termine. I suoi ricordi si sono fermati a quando aveva dieci anni: da allora, dopo che una malattia le ha colpito il cervello, deve continuamente fissare i momenti che vive, scrivendoli su un quaderno, su post-it, oppure direttamente sulle mani e sulle braccia. Quello che sa di sé è che mamma e papà le vogliono bene, così come Jacob, il suo adorato fratello maggiore, e che Paige è la sua migliore amica, quella che si prende cura di lei nel difficile mondo esterno. Ma una sera, durante una festa, Drake, il ragazzo di Paige, la bacia sulla spiaggia e stranamente questo ricordo non svanisce come gli altri. Flora ricorda il bacio, ricorda le parole di Drake, ricorda ogni singolo istante di quell'episodio. Possibile che Drake sia l'artefice del miracolo? Peccato però che il ragazzo sia partito per studiare in Norvegia. Flora non ha dubbi: deve raggiungerlo, solo così potrà capire veramente chi è e cominciare a vivere davvero. Ma come può fidarsi degli altri se non può fidarsi nemmeno di se stessa?








La musica è troppo alta, la sala troppo affollata, e sembra che in questa casa ci siano più persone di quante possa conoscerne un essere umano. È un po’ che sono rintanata in un angolo: faccio un respiro profondo e mi faccio largo tra gente che non conosco. Mi guardo la mano. C’è scritto FESTA in grosse lettere nere. Fin qui ci arrivo, ma non so come mai sono qui.
Flora Banks ha 17 anni e vive a Penzance in Cornovaglia. A 10 anni le è stato diagnosticato un tumore al cervello e quando i chirurghi l’hanno asportato, se n’è andata anche parte della memoria di Flora. Ora la ragazza ricorda la sua vita prima della malattia ma non può più memorizzare nuovi ricordi. Soffre di Amnesia Anterograda, ricorda le cose per un paio d’ore e poi le dimentica. Per questo deve continuamente fissare i momenti che vive, scrivendoli su un quaderno, su post-it, oppure direttamente sulle mani e sulle braccia. Paige è la sua migliore amica e i suoi genitori vivono solo per lei. Ma una sera Drake, il ragazzo di Page, la bacia sulla spiaggia e stranamente questo ricordo non svanisce come gli altri. Flora ricorda ogni singolo istante di quell’episodio, forse Drake è l’artefice del miracolo. Purtroppo, però, il ragazzo parte per studiare in Norvegia. Flora non ha dubbi: deve raggiungerlo per capire se stessa e cominciare a vivere davvero.
Sono in cima a un’altura e so di aver fatto una cosa terribile, ma non ho idea di cosa. Un minuto o un’ora fa lo sapevo, ma il ricordo mi si è cancellato dalla mente prima che avessi il tempo di scrivermelo, e ormai l’ho perso. So che non devo farmi trovare, ma non so da cosa mi sta nascondendo.
Flora è una ragazza prigioniera di una mente imperfetta. Vive sotto una campana di vetro, costruita dall’amore dei suoi genitori, dove non ci sono pericoli di sorta. La sua cameretta è rimasta la stessa di quando aveva 10 anni. È tutta rosa, piena di Barbie, orsacchiotti e Lego. È come se la sua vita si fosse fermata a quella giocosa età! Flora percorre una strada esistenziale senza ostacoli, protetta dai mali del mondo. Tante cose Flora non sa! Tanti ricordi confusi si perdono nella sua mente. Sa di avere un fratello maggiore, Jacob. Sa che mamma e papà le vogliono bene. Sa di poter contare su Paige che si prende cura di lei nel difficile mondo esterno. Ora, però, c’è un ricordo in più! Un ricordo preciso che Flora vuole conservare per sempre: il suo primo bacio.
Non credevo che sarebbe successo. Neanch’io riesco a smettere di pensare a te! E la cosa incredibile è che me lo ricordo! Ricordo quando eravamo seduti sulla spiaggia, fianco a fianco, con la marea che saliva. Ricordo ogni singola parola che ci siamo detti. Ricordo che ci siamo baciati. Me lo ricordo perfettamente.
Con una trama originale e ben sviluppata, Emily Barr ha realizzato una storia adorna di segreti e paure, di dolore e perdita. La giovane protagonista è alla ricerca della verità e ciò le farà intraprendere un lungo e difficile viaggio verso una località artica: le Isole Svalbard. Nulla sarà facile per lei, fragile e coraggiosa ragazza. La voglia di vivere la porterà ad affrontare mille ostacoli ma la salverà dalla gabbia dorata in cui è “sopravvissuta” fin ora a testimonianza del fatto che quando l’amore decide di farsi strada nel nostro cuore, niente può fermarci.

Flora è un personaggio che emerge dalle pagine per condividere con noi lettori la sensazione di sentirsi inadeguata e di non essere compresa. Tutto il suo essere si ribella a un presente fatto di apatia, obbediènza e passività. La malattia è il lato in ombra della sua vita, la sua volontà è forte e finalmente smette di far finta di vivere. Smette di aver paura e inizia a vivere.

“L’unico ricordo di Flora Banks” è un romanzo ben scritto destinato a un pubblico giovane ma apprezzato anche dai lettori adulti. Io l’ho letto con curiosità e partecipazione entrando nel mondo di Flora e comprendendo che è proprio l’insieme di tanti momenti imperfetti a rendere la ragazza sempre più coraggiosa e ribelle. Le sue paure si trasformano in voci di speranza, d’incoraggiamento per vivere confidando in un futuro fatto di tante piccole conquiste che Flora colleziona accogliendo le novità non più come dei pericoli ma come opportunità di crescita. Seguire Flora nel suo viaggio è stato emozionante, ho temuto per lei da sola in un luogo così lontano. Affascinante il paesaggio delle isole Svalbard, situate nell’Oceano Artico a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord. Qui ho ammirato l’incontaminata natura e la fauna artica, racchiuse in un ambiente duro ma fragilissimo. Ho incontrato anche l’orso polare e sono stata sedotta da queste terre dove tutto è diverso da come siamo abituati. Flora ed io abbiamo conosciuto un territorio baciato da una natura grandiosa e abbiamo compreso che affrontare la vita è sempre un faticoso, irrinunciabile, splendido atto d’amore. Buona fortuna Flora e che la vita ti sorrida sempre!

6 commenti:

  1. A sorpresa, piaciuto parecchio anche a me, questo viaggio dentro e fuori di sé. :)

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    1. Sì, una piacevole sorpresa con tanti spunti di riflessione:)

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  2. Mi pare di capire che meriti :)
    Spesso i libri per ragazzi sono fonte di riflessione anche per i più grandi ;-)

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    1. Non amo molto etichettare i libri, penso che in ogni romanzo ci siano temi su cui soffermarsi a riflettere :)

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  3. Devo dirti la verità, da una parte avrei voglia di leggerlo e dall'altra temo si riveli angosciante proprio per l'aspetto della malattia.

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    1. Tranquilla nessuna angoscia, la malattia è un punto di partenza per conoscere se stessi e provare a superare i propri limiti :)

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