sabato 13 giugno 2015

RECENSIONE | "Il piccolo amico" di Donna Tartt

Buongiorno cari lettori.
Oggi il caldo è insopportabile, non vedo l’ora di andare al mare. Intanto cerco refrigerio tra le pagine dei miei amati libri. Dopo aver letto “Il Cardellino” (recensione), mi ero ripromessa di leggere “Dio di illusioni” ma, come spesso accade, mi sono lasciata conquistare da una cover inquietante e ho finito per leggere “Il piccolo amico” di Donna Tartt, edito Rizzoli.


Il piccolo amico


Autrice: Donna Tartt

Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli 

Pagine: 685


Prezzo: € 11,00 (cartaceo)


Sinossi: 
Un'ombra cupa si stende sull'infanzia di Harriet Cleve, che cresce con la famiglia in una cittadina del Mississippi: è l'omicidio, senza colpevoli, del fratello Robin, impiccato a un albero del giardino quando lei era appena nata. Quella tragedia ha segnato tutta la famiglia, che non è più riuscita a superare il dolore. Per Harriet, Robin è il "piccolo amico", il legame con un passato felice che lei conosce solo attraverso le fotografie, i ricordi, i racconti dei familiari. Così, nell'estate in cui compie dodici anni, decide di scoprire l'assassino del fratello e di compiere la sua vendetta.


http://i.imgur.com/ye3Q8bo.png

STILE: 8 | STORIA:  7 | COPERTINA: 7

Recuperati i tovaglioli buoni, Charlotte si apprestava a chiamare Ida, quando fu colta dal presentimento di qualcosa di brutto. 

La bambina, fu il suo primo pensiero. Si rialzò di furia, lasciando cadere i tovaglioli sul tappeto, e corse fuori in veranda. 

Ma Harriet stava bene. Era ancora sul dondolo e guardò la madre con i grandi occhi gravi. Allison sedeva sul vialetto con il pollice in bocca. Si dondolava avanti e indietro e mugolava, in apparenza non aveva niente, ma Charlotte si accorse che aveva pianto […] 

Con la coda dell’occhio Charlotte colse un movimento in fondo al giardino: Robin? Ma, voltatasi a guardare, non scorse nessuno [...]

Mrs Fountain lo vide per prima. Il suo urlo piombò su Charlotte, inchiodandola. Cominciò a correre, a correre, e le pareva di non arrivare mai […]

Era appeso per il collo a un pezzo di corda, legato a un ramo basso del nero albero di tupelo, accanto alla siepe di ligustro che separava la casa di Charlotte da quella della vedova. Ed era morto. Le punte delle sue scarpe da tennis dondolavano a quasi due metri da terra.
La famiglia Cleve era riunita per il pranzo: era la Festa della Mamma. I bambini giocavano in giardino, gli adulti discorrevano e ridevano fra loro. Poi all’improvviso la tragedia, assurda e devastante. Robin, il piccolo Robin, viene trovato impiccato a un albero. A poca distanza da lui ci sono le sue sorelline: Allison, 4 anni, e Harriet di pochi mesi. Nessuno ha visto o sentito nulla. E’ stato un incidente o un omicidio? Le indagini non porteranno a nulla, nessun indizio, tante supposizioni, nessun colpevole. Dodici anni più tardi, Harriet decide di scoprire la verità: vuole dare un nome a colui che ha assassinato Robin, il suo fratellino, il suo “piccolo amico”. Inizia così un viaggio a ritroso nei ricordi della famiglia che, da quel drammatico giorno, è implosa nel dolore dei suoi componenti. Attraverso vecchie fotografie, racconti, cose “dette e non dette”, Harriet crede  di aver individuato l’assassino. Sarà vero?

Con la morte di Robin molte cose erano cambiate nella famiglia Cleve Dufresnes.

Charlotte, la mamma, era precipitata in un’indifferenza “che velava e sbiadiva ogni aspetto della sua vita”. Dixon, il padre, era un uomo a cui il matrimonio andava stretto, dopo la morte del figlio non sopportava l’atmosfera di abbandono che si respirava in casa. L’inerzia e la tristezza che si erano impadroniti della sua famiglia, lui, non le accettava più. Scappa via e va a vivere lontano, a Nashville, “senza il minimo senso di colpa”. Nonna Edie ha il cuore indurito dalla tragedia, Robin era la luce dei suoi occhi.

Dodici anni dopo la situazione è immutata, specchio fedele della tragedia. Allison ed Harriet sono cresciute nella solitudine con una madre perennemente depressa e un padre assente.

Allison è una fanciulla dolce e carina, fragile ma paziente, non particolarmente brava a scuola, con un bisogno costante di dormire. Non ricordava nulla di quel funesto giorno.

Harriet, la sorella minore, ora ha 12 anni, è intelligente,indipendente, arrogante, irritante. E’ altera e diretta, non è molto amata. Adora guardare vecchie fotografie che ritraggono la famiglia al completo nella vecchia dimora. E’ ossessionata dalla scomparsa prematura del fratello, vuole scoprire il colpevole, sciogliere il mistero e fare giustizia.

A volte, le capita, aggirandosi per la sua tetra casa, di sentire la presenza del “piccolo amico”:
Ne udiva il passo nello scricchiolio dell’impiantito, avvertiva la sua presenza nel gonfiarsi di una tenda o nell’angolo di una porta che si spalancava da sola. Le faceva i dispetti, di quando in quando, nascondendole il libro o la barretta di cioccolato, per rimetterli sulla sedia quando lei non guardava. Harriet amava la sua compagnia.
Così la ragazzina si improvvisa detective, svolge improbabili indagini, mette insieme dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con l’omicidio, trae le sue conclusioni e decide di sostituirsi alla giustizia, incapace e miope, per punire il colpevole. 
Per quasi 700 pagine ho rincorso Harriet e il suo mondo che si mostra abitato da uomini violenti, spacciatori, ladri, drogati. L’autrice meticolosamente descrive i tantissimi personaggi, le loro vite, le gesta, creando un’esistenza sospesa tra sogno e realtà. Spesso è impossibile distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è, i confini svaniscono, il tempo si dilata all’infinito bloccato in un presente, ancorato al passato, senza un futuro. Nella terra del Mississippi, bianchi e neri mal si sopportano, sospetti e diffidenze alimentano incomprensione e odio. Le due ragazzine sono cresciute senza la guida e il conforto dei genitori. Allison è troppo debole per badare a se stessa. Harriet è un cucciolo di tigre dallo sguardo penetrante. Entrambe sopravvivono come meglio possono, prigioniere di una famiglia con molte ombre e poche luci.

“Il Piccolo Amico” è un romanzo complesso, con descrizioni particolareggiate, una miriade di personaggi e un finale che lascia l’amaro in bocca. Fin dalle prime pagine mi sono chiesta: “Chi ha ucciso Robin?”

---SPOILER---
Purtroppo non lo saprò mai, il “colpevole” svanisce nelle atmosfere raffinate ed eteree che la scrittrice realizza con la sua scrittura. Forse il mio errore è stato proprio quello di voler sapere, a tutti i costi, chi ha stretto la corda intorno al collo del piccolo Robin. Negli avvenimenti, tragici e imprevisti, non sempre c’è una conclusione. Anche nella vita vera non c’è sempre una soluzione, alcuni fatti rimangono sospesi nella realtà dei nostri ricordi. Nulla possiamo fare. Nulla è dato sapere.
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Ho letto questo libro con interesse, coinvolta da un inizio promettente e avvincente. Credevo di aver tra le mani un bel giallo, intrigante e appassionante. Mi sbagliavo.

Ormai credo di aver capito che per la scrittrice non sia importante la storia fine a se stessa. L’importante è la narrazione, il gusto delle descrizioni, la ricchezza dei particolari, la voglia di creare un mondo che conservi profumi, suoni, voci, della nostra esistenza. Devo dire che la lettura di questo romanzo è stata più fluida rispetto a “Il Cardellino” e l’ho apprezzato di più anche se in alcuni momenti le vicende sembravano ripiegarsi su se stesse, senza trovare uno sviluppo adeguato. Sicuramente Donna Tartt ha uno stile raffinato, sinuoso ed elegante. La storia trae giovamento da tale bravura ma si perde nei meandri delle tante vicende collaterali che accerchiano Harriet ed Allison. Alcuni passaggi sembrano dilatarsi nel tempo ( la cattura dei serpenti velenosi ne è un esempio), altri sono meteore che bruciano nell’atmosfera della narrazione senza lasciare traccia.

Mi chiedo se con “Dio Di Illusioni” avrò più fortuna. Speriamo. Un’ultima riflessione: devo smetterla di lasciarmi forviare dalle copertine. Cover inquietante non vuol dire, necessariamente, romanzo inquietante!

24 commenti:

  1. Questo libro è in attesa sul comodino, ma dopo questa recensione credo che lo riporterò in biblioteca senza leggerlo. Lo avevo preso un po' a caso non trovando disponibile Il Cardellino, ma sinceramente avrei potuto prendere qualcos'altro.
    Ho letto anche la sezione spoiler della recensione, e libri con conclusioni del genere non fanno per me.
    Bisogna però ammettere che la copertina di questa edizione è davvero carina, specialmente in confronto a quella rigida!

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    1. Io leggerò, in futuro, "Dio di Illusione": è un romanzo di Donna Tartt di cui ho letto tante recensioni positive. La cover de "Il Piccolo Amico" piace tanto anche a me :)

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  2. Mi piace molto qui... davvero! Visto che ti occupi di libri, i daresti un cosnsiglio.. ti aspetto da me!

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  3. Non ho letto questo romanzo, è nella mia libreria da anni, ma non ho mai avuto il "coraggio" di affrontarlo; ho letto Dio di illusioni, ma non tutto, non sono riuscita a finirlo. L'autrice scrive splendidamente, ma davvero certe parti sono troppo lente per i miei gusti.

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    1. Mi dispiace sapere che non hai finito "Dio di Illusioni". Io aspetterò un po' prima di leggerlo :)

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  4. Ciao :)
    La cover è molto bella, certo non sempre però il libro è altrettanto bello... L'avevo il lista ma forse aspetterò un po a leggerlo...

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  5. Di lei non ho letto ancora nulla. Per ora, non so perché, i suoi romanzi non mi hanno ancora attirato tanto da leggerli.
    La cover di questo comunque è abbastanza inquietante O-o

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    1. Cover inquietante, romanzo che ha un inizio avvincente e poi si spegne. Scritto benissimo, con raffinatezza, lascia però l'amaro in bocca per il finale :)

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  6. avevo già la sensazione che lo stile di questa autrice non facesse per me, la tua recensione ha confermato i miei sospetti :/ credo che farei fatica a portare a termine la lettura...grazie! :*

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    1. Donna Tartt ama passare sotto la lente d'ingrandimento anche il più piccolo particolare. Nulla sfugge alla sua precisione :)

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  7. Non so, da una parte ammetto che mi incuriosisce però c'è qualcosa che mi blocca.. di Donna Tartt anche a me piacerebbe molto leggere Dio di illusioni e spero di farlo presto :)

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    1. Leggerò anch'io Dio di Illusioni e spero in una lettura piacevolissima anche perchè ho visto molte recensioni positive :)

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  8. La cover mi aveva colpita e un po' inquietata, ma al momento dello scambio con uno dei miei libri, il mio istinto mi ha frenata, e ora tu mi confermi che non ho sbagliato scelta, grazie!

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    1. A volte, per fortuna, l'istinto guida in modo positivo le nostre azioni :)

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. come già altri prima di me..., anch'io credo che la cover senz'altro attiri molto!! ;)

      la tartt non l'ho ancora "assaggiata" e vorrei farlo magari iniziando da Il cardellino; questo per ora lo rimando :D

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    2. "Il Cardellino" è stata, per me, una lettura lenta, a volte, lentissima. Ma questo è il mio modesto parere, quindi buon "assaggio" cara Angela :)

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  10. Questo libro mi incuriosiva parecchio ma il numero di pagine mi ha sempre bloccata dall'acquistarlo, visto il poco tempo che ho a disposizione. Ho un'immensa curiosità a scoprire cosa è accaduto al piccolo.
    Ma non so, visto il tuo giudizio, forse aspetterò ancora :\

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    1. Ciao Christy, anch'io ho letto "Il piccolo amico" spinta dalla curiosità di sapere la verità su ciò che è accaduto a Robin. Le pagine sono tante, ricche di descrizioni, pochi i dialoghi, ma la lettura scorre veloce :)

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  11. Ho letto “Il Cardellino” e dopo aver superato le prime pagine oltremodo descrittive, solo per la grande capacità di tratteggiare i caratteri e le situazioni anche se non strettamente pertinenti al contesto, sono entrato nella trama. Sicuramente ben scritto e con una trama di sicuro interesse. Forse un po’ troppo dispersivo in alcuni passaggi, ma da consigliare. Successivamente sono passato attraverso “ Dio di illusioni” nel quale ho ritrovato il piacere di leggere Donna Tart, pur con qualche fatica per i soliti passaggi eccessivamente descrittivi e qualche volta, a mio avviso, non necessari al percorso narrativo. Alla fine sono approdato a “il piccolo amico” . Che strazio !! L’ho finito con la ostinazione del “ voglio sapere come va a finire” , rimanendo deluso come molti di voi !
    Lungo, lungo, molto lungo. Un riuscito esperimento di bella scrittura, ma per un racconto il cui inizio fa prevedere un percorso che, pur navigando nel contesto della famiglia negli Stati del sud America, porti alla soluzione di un delitto, ti lascia con la bocca asciutta. Sicuramente brava ma io ho chiuso con i suoi racconti.

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  12. Lo sto leggendo con grande fatica. Confermo la lentezza dei troppi particolari... leggendo poi dagli spoiler che non c'è soluzione al mistero mi passa la voglia di finirlo.

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  13. Io come voi, ci ho girato molto intorno prima di leggere Il cardellino e Dio delle illusioni in lingua madre, ma posso dirvi che alla fine, l'autrice mi ha preso così tanto che ho appena ordinato il piccolo amico....
    Io sono.cresciuta a latte e Patricia Cornwell.... che forse è peggiore

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