giovedì 12 marzo 2015

RECENSIONE | "Alla fine del silenzio" di Charlotte Link

Carissimi lettori,
oggi vorrei proporvi un libro interessante, un thriller psicologico ben scritto, una lettura appassionante. Dopo aver letto “Oltre le apparenze” (recensione) ,  ho ceduto al fascino di un altro libro che porta la firma della Lady da Bestseller. Si tratta del romanzo “Alla fine del silenzio” (titolo originale “Am Ende des Schweigens”) di Charlotte Link, edito Corbaccio.


Alla fine del silenzio


Autrice: Charlotte Link

Editore: Corbaccio
Pagine:  502
Prezzo: € 18,50 (cartaceo)  


Sinossi: 
E' il silenzio che inquieta Jessica. Il silenzio assoluto che adesso regna su Stanbury House. Anche gli uccelli sono ammutoliti. Perché su Stanbury House si è abbattuta la morte...
Sono anni che vanno tutti insieme a Stanbury: Patricia con il marito Leon e le due figlie, lo psicologo Tim con la moglie Evelin, Alexander con la figlia Ricarda e Jessica, la seconda moglie. Tre coppie di amici tedeschi che trascorrono Pasqua, Natale e vacanze estive nello Yorkshire, la patria romantica e selvaggia delle sorelle Bronte, dove Patricia ha ereditato una splendida villa. Ciascuno di loro ama profondamente quel luogo e ciascuno lo considera un rifugio ideale dai problemi della vita quotidiana, un rifugio che tuttavia si trasforma inesorabilmente in una prigione, dove tensioni represse e odi sopiti finiscono per esplodere in un crimine orrendo che squarcerà la superficie della normalità, rivelando gli autentici rapporti che legano gli abitanti a Stanbury House.




STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 6

Stanbury era avvolta in un silenzio del tutto particolare.
Un silenzio grande che copriva ogni cosa, come se il mondo avesse smesso di   respirare…
L’aria sapeva di sangue.
Gli uccelli avevano smesso di cantare per l’orrore.
Tre coppie di amici tedeschi, Patricia e Leon, Alexander e Jessica, Tim ed Evelin, trascorrono le loro vacanze a Stanbury, un paesino della campagna inglese, nella casa ereditata da Patricia. Quel luogo solitario, un piccolo centro nello Yorkshire del Sud, patria delle sorelle Bronte, è il loro rifugio dai problemi della quotidianità.

Patricia, avida e perfezionista, vede il suo matrimonio come uno status symbol da difendere a tutti i costi, a cui rimanere saldamente aggrappata anche quando la coppia non è più unita. Il suo motto è “salvare sempre le apparenze”, mostrare una perfezione che non c’è.

Jessica, seconda moglie di Alexander, è una donna indipendente che ama il suo lavora. Non condivide l’idillio del gruppo e sospetta l’esistenza di una verità celata da falsi sorrisi.

Evelin, la donna dagli occhi tristi, non riesce a vivere da sola, ha bisogno di qualcuno che le dica cosa fare e cosa non fare.  Quel “qualcuno” è il marito che la considera un “caso clinico da studiare”. Evelin e le sue angosce: la nostalgia per un figlio mai nato, la monotonia della sua vita, la preoccupazione per la sua grossezza.

Al fianco di queste donne troviamo tre uomini legati da un’amicizia che risale alla loro gioventù. Sono tre personaggi emblematici che rappresentano “l’uomo” nei suoi molteplici aspetti: marito, padre, professionista che celano, dietro la maschera del “siamo tutti amici”, un egoismo di sentimenti che li porta a “non vedere” i problemi reali anche quando è impossibile far finta di niente.

Il “silenzio” copre le tracce di atti mostruosi che tutti conoscono ma che fingono di non vedere. Ma fino a quando è possibile far finta che tutto vada per il meglio, fino a quando volgere altrove lo sguardo è la soluzione ottimale?

Avrete compreso che quella pace idilliaca in cui vive il gruppo di amici in vacanza, sta per finire squarciata da un omicidio di massa.
Jessica, ritornando da una delle sue solite passeggiate in solitaria, troverà quasi tutti i suoi amici massacrati, con la gola tagliata: Stanbury House è stata abbracciata dal Male.

Chi  è l’assassino? A condurre le indagini è chiamato l’ispettore Lewis di Scotland Yard. Se vi aspettate un’indagine condotta nel modo tradizionale, vi dico subito che così non è. Gli omicidi sono l’innesco per un’indagine non poliziesca ma psicologica e caratteriale a cui sono sottoposti i sopravvissuti. Il mondo interiore dei protagonisti viene scandagliato con l’intento di dare una spiegazione razionale all’accaduto.  In questo romanzo ritroviamo temi cari alla scrittrice: la famiglia apparentemente perfetta, i contrasti tra genitori e figli, l’incomunicabilità che crea barriere tra le persone, la violenza materiale e psicologica. Gli omicidi sono il punto di partenza per incursioni nel mondo interiore dei protagonisti. Spiegare razionalmente un massacro è impossibile, ricostruire gli eventi che lo hanno scatenato è pur sempre una ricerca di verità. Ma siamo realmente pronti ad assumerci le nostre responsabilità? A volte condividere una colpa equivale, per gli interessati, a un’assoluzione. Tra colpevoli ci si sente normali, i problemi iniziano nella quotidianità, al di fuori della “zona di annullamento”, al di fuori dei confini di Stanbury House.

 Questo è il secondo libro della Link che leggo e posso affermare, senza ombra di dubbio, che i suoi romanzi si basano sulle difficoltà delle relazioni umane. Spesso accade che la fitta nebbia del disinteresse ci spinge a spiegare con razionalità ciò che può esser fonte di turbamento. Alcuni tendono a interpretare il ruolo di moglie perfetta, professionista all’apice della carriera, amici leali e sinceri, figli modello. Basta, però, sollevare un angolino del velo d’ipocrisia che ricopre tante esistenze, per scoprire una verità ben diversa.

Coinvolta da quest’analisi così avvincente e profonda, ho letto “Alla fine del silenzio” in pochissimo tempo, conquistata da una trama articolata che, come un fiume in piena, riceve forza ed energia da tante storie che si sviluppano su piani temporali diversi. Il passato condiziona sempre il presente, l’infanzia è la radice del nostro essere da cui traiamo il nutrimento della vita. Condizionamenti e violenze segnano intere esistenze C’è chi va alla ricerca di un padre immaginario pur di ritrovare la propria appartenenza, chi rimuove le violenze subite restando prigioniero di un vuoto interiore, chi sopprime il proprio “se stesso” per farsi accettare da un padre dispotico e crudele, chi cerca nel cibo il proprio nascondiglio. Ogni personaggio del romanzo ha delle “responsabilità” a cui si è sottratto fino al giorno in cui cinque corpi trucidati hanno dato vita a una resa dei conti che metterà a nudo l’animo dei nostri protagonisti.

11 commenti:

  1. Bella recensione davvero, il libro è piaciuto anche a me!! ^^

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    1. I libri di Charlotte Link si leggono con piacere. Mi piace il modo in cui coniuga thriller e psicologia. Si legge e si riflette: perfetto! Un saluto :)

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  2. Non ho ancora letto niente di questa autrice ma ho La casa delle sorelle che mi attende e mi chiama dalla mia libreria! Visto i tantissimi pareri positivi sulla Link in genere non vedo l'ora di conoscerla!!! :)

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    1. Ho anch'io una copia de "La casa delle sorelle" ma, credo, che leggerò prima "Giochi D'Ombra" sempre della Link. Un saluto :)

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  3. Anch'io non ho mai letto niente di questa autrice ma è da tempo che vorrei provare a leggere qualcosa di suo. "Alla fine del silenzio" penso che sia proprio il genere che piace a me, magari inizierò da questo ;)

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    1. Fino a poco tempo fa anch'io non conoscevo questa scrittrice, per caso ho letto un suo romanzo e ora ho intenzione di continuare con i suoi libri. Un saluto :)

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  4. direi che questo è un genere che mi attira molto e vorrei trovare davvero un posticino tra le mie letture per infilarci la Link"!!! ce la farò???????? :)))

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    1. Dai Angela, sono sicurissima che un posticino per la Link lo trovi sicuramente. Sono libri che si leggono velocemente, non si può resistere al richiamo di thriller ben scritti e avvincenti. Un saluto :)

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  5. Della Link ho letto "Oltre le apparenze" e "L'ultima volta che l'ho vista", questo finisce dritto dritto tra le mie prossime letture! :)

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    1. La Link, riesce ad appassionare i suoi lettori. Letto il primo libro vorresti averli tutti. Leggerò anch'io "L'ultima volta che l'ho vista", speriamo in un ulteriore appassionante lettura. Un saluto :)

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  6. Complimenti per la recensione, bravissima!
    Ho adocchiato da un po' un paio di libri di questa autrice, che prima non conoscevo.
    Essendo un'amante di thriller, sono sempre attratta dalle storie del genere e quelle di Charlotte, mi intrigano parecchio. Dalla tua recensione ho capito quanto scavi nel profondo l'autrice. Mi hai fatto venire una curiosità pazzesca, le darò sicuramente una possibilità *-*

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