“Il prezzo della bellezza” è un libro scritto da Rosa
Teruzzi pubblicato da Rusconi Libri nella collana Narrativa Rusconi.
Autrice: Rosa Teruzzi
Rosa Teruzzi è giornalista e scrittrice. Ha lavorato per molti anni come cronista di “nera” a La Notte, il giornale del pomeriggio di Milano che ha ispirato La Città di Irene. Poi è passata a Epoca e in tivù.
Per 13 edizioni è stata la curatrice del rotocalco di Canale5 Verissimo, che ha anche condotto nell’estate del 2001. Per due stagioni ha condotto Verissimo Magazine, settimanale di libri, dischi e film in onda su Canale 5. Da tre anni è caporedattore di Quarto Grado, la trasmissione di crime di Rete4 in onda il venerdì sera.
Ha pubblicato il suo primo racconto nell’antologia Crimine Milano giallo-nera (Stampa Alternativa, 1995). Altri racconti sono usciti nelle antologie Cuori di Pietra, Facce di Bronzo e Corpi, pubblicate da Oscar Mondadori nel 2007, 2008, 2009.
Un suo racconto, Requiescat, è stato segnalato dalla giuria del Premio Scerbanenco nel 1996.
Il primo romanzo con Irene protagonista è stato Nulla per Caso (Sperling&Kupfer 2008), cui sono seguitiIl segreto del giardiniere (Rusconi 2012) e Il prezzo della bellezza (Rusconi 2013).
Casa Editrice: Rusconi Libri
Pagine: 160
Prezzo: € 9,90
Trama: Una bomba esplode sotto una Porsche posteggiata davanti a un palazzo signorile di Milano. È una fredda notte di febbraio e questo è solo il primo di una serie di attentati compiuti dalle sedicentiBrigate Antisilicone contro i chirurghi estetici delle star. Ma chi si nasconde dietro questa sigla? Davvero un gruppo di “rifatte” pentite o, all’origine, c’è qualcosa di diverso: una passione ferita, un antico astio, una vendetta?
Sul caso indagano Irene, giovane cronista di “nera” in uno scalcinato giornale del pomeriggio, e Angelo, il suo inseparabile fotografo, specializzato in proverbi milanesi. Sullo sfondo ruota il mondo variopinto del quotidiano in cui Irene lavora (a partire dal Dog, il misogino capocronista, per finire con Luca, imprendibile e affascinante vice-direttore) e quello del palazzo in cui abita, uno stabile sul Naviglio Grande dove vivono anche Viola – la sua amica del cuore – e una sorprendente figura di guru, Rosa Maria. E poi c’è Beppe, il commissario di polizia, con cui Irene ha intrecciato una tormentata storia segreta. E soprattutto c’è il dono, il talento di sentire le emozioni violente del prossimo anche solo sfiorandolo, una specie di empatia al quadrato che mette Irene in contatto con molti segreti.
STILE: 7
STORIA: 7
COPERTINA: 6
In una fredda notte di Febbraio una bomba esplode sotto una Porsche posteggiata davanti a un palazzo signorile di Milano. Questo è il primo attentato, contro chirurghi estetici, compiuto dalle sedicenti Brigate Antisilicone.
L’indagine si sviluppa su due fronti: da una parte indaga Beppe De Feo comandante della Squadra Mobile della Questura, dall’altra Irene giornalista-detective. A rendere tutto più complesso ci sono le lettere minatorie, che vengono recapitate in redazione, con oscuri messaggi: “I chirurghi estetici, avidi macellai, dispensatori di false illusioni, bastardi prezzolati” e “Bisogna sparare perché ci ascoltiate?” il tutto firmato Brigate Antisilicone.
Questa trama così particolare ci porta, ben presto, a conoscere l’arido e avido mondo dei maghi del bisturi che operano indisturbati rincorrendo la perfezione estetica così importante per donne che scelgono l’apparire a discapito dell’essere. In questo romanzo troviamo donne tradite, starlette deluse, donne coraggiose, donne misteriose.
Viene spontaneo pensare che oggi viviamo in una società dove apparire è più importante che essere: il fisico perfetto è il biglietto da visita per essere accettati nella società dell’immagine basata sull’estetismo, sulla bellezza. Dietro a punture di botulino, applicazioni di silicone, liposuzioni e ritocchini vari, si nascondono debolezze e insicurezze.
La donna moderna per farsi accettare, notare, considerare in campo professionale, per partecipare alla vita di società, deve essere perfetta: via le rughe, i segni d’espressione, via i chili di troppo, una tiratina da una parte, un’aggiustatina dall’altra e il miracolo avviene. Purtroppo, a volte, dietro tutte queste maschere al silicone non c’è più una persona ma il riflesso perfetto di come gli altri vorrebbero vederci.
Fortunatamente, per lei e per noi, Irene non è una schiava della perfezione.
E’ una giornalista di cronaca nera che lavora per il quotidiano popolare “La Città”, ha un capo, Dog, che odia le donne, e un collaboratore fotografo, Angelo, che la segue ovunque spargendo perle di saggezza in dialetto milanese.
La giovane donna ha un dono: sente sulla pelle le emozioni più violente dei suoi interlocutori come dolore, rabbia, senso di colpa, paura. Questa sua particolarità la rende molto attenta e partecipe delle sensazioni, dei problemi altrui e il suo investigare non è freddo e distaccato. Irene si lascia coinvolgere emotivamente dalle situazioni con cui viene a contatto, riflette e si pone delle domande che vanno ben oltre la risoluzione dei casi di cronaca.
“Succede spesso che il male cresca intorno a noi e non ce ne accorgiamo neppure, indaffarati nelle cento incombenze futili delle nostre vite troppo piene”
Siamo sempre distratti dai nostri affari e non ci accorgiamo di ciò che succede intorno a noi, forse, con un po’ di attenzione, tante tragedie si sarebbero potute evitare. Irene ama il contatto con la gente e indaga anche sull’omicidio di una maestra cieca a cui hanno rubato i soldi della pensione.
Quest’ultima indagine ci permette di conoscere le problematiche di una gioventù senza valori, senza alcun rispetto per la vita umana.
La scrittrice è stata davvero brava a usare il suo racconto giallo come tramite per analizzare e comprendere meglio la società in cui viviamo. Le problematiche come l’immigrazione, i giovani disadattati, l’abbandono di un figlio, l’amore come terapia contro i dolori del passato, l’evasione fiscale, vengono abilmente mescolati all’evolversi dei fatti e creano una struttura narrativa intrigante e coinvolgente.
Naturalmente in questo racconto giallo c’è anche un pizzico di mistero, anzi, un pizzico di segreti. Segreto è il dono della protagonista, segreto è il suo amore per il commissario De Feo, segreto è il dolore di sua madre, segrete sono le motivazioni che spingono le Brigate Antisilicone a questa giustizia privata contro i chirurghi plastici.
“Il prezzo della bellezza” è il primo libro che leggo di Rosa Teruzzi. Ho letto il romanzo con vivo interesse, complice una trama interessante, la scrittura fluida e il susseguirsi incalzante degli eventi.
Mi è piaciuto questo modo d’investigare con partecipazione, andando tra la gente e usando anche l’ironia per difendersi dalle verità che feriscono.
L’autrice ha creato un romanzo dal ritmo veloce e spumeggiante, tutti i personaggi hanno un tocco di originalità: La contessa Beatrice Bartolini donna coraggiosa e determinata, Selene Romito segretaria con un’autostima inesistente, Rosa Maria la guru dal sermone facile, Viola l’amica su cui si può sempre contare.
E’ facile immedesimarsi nelle loro storie perché dietro ogni volto c’è un vissuto di dolore che condiziona il presente. Anche Irene ha un dolore che le lacera l’animo, lascio a voi il compito di scoprire per cosa soffre la nostra simpatica detective. Possiamo quindi concludere con parole di elogio per questo romanzo.
La scrittrice Sveva Casati Modignani ha detto: “Ho scoperto la versione femminile del commissario Montalbano”. Sicuramente, pur essendo così diversi, Salvo e Irene, hanno un punto in comune: entrambi anelano in una giustizia vera, umanizzata che può, a volte, risultare differente da quella dei giudici. Libro consigliato a tutti coloro che vogliono trascorrere un’estate di evasione con un libro che sa parlare alla mente e al cuore.
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