giovedì 17 ottobre 2019

RECENSIONE | "Le mezze verità" di Elizabeth Jane Howard

“Le mezze verità” di Elizabeth Jane Howard (Fazi Editore) è da oggi in tutte le librerie. Autrice della saga dei Cazalet, E.J. Howard firma una commedia  dal risvolto noir che è anche un romanzo sull’amore e sulle sue molteplici sfumature. È stato bello ritrovare la scrittura affascinante e coinvolgente dell’autrice, il suo senso dell’umorismo che in questo romanzo ci conduce in un viaggio attraverso l’amore familiare, quello coniugale, quello passionale e quello che pur definendosi tale non lo è.

STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 7
Le mezze verità
Elizabeth Jane Howard (traduzione di M. Francescon)

Editore: Fazi
Pagine: 330
Prezzo: € 18,50
Sinossi
May Browne-Lacey ha da poco sposato in seconde nozze il Colonnello Herbert; entrambi hanno figli dai precedenti matrimoni e vivono in una casa di singolare bruttezza nelle campagne del Surrey, fortemente voluta dall’uomo e acquistata con l’eredità di May.
Alice, la figlia di Herbert, si sta per sposare, più per fuggire dal padre che per amore. Il Colonnello non piace nemmeno ai due figli di May, Oliver ed Elizabeth: lo considerano un borioso tiranno che si comporta in modo strano e opprime la madre. Oliver, un ventenne brillante e ironico, abita a Londra, non ha un lavoro stabile e vorrebbe tanto sposare una donna ricca che lo mantenga. Elizabeth, la sorella minore, che nutre un complesso di inferiorità nei suoi confronti, è una ragazza ingenua e sentimentale. Quando quest’ultima decide di trasferirsi a casa del fratello per cercare lavoro, May, rimasta sola nel Surrey con Herbert, inizia a pentirsi amaramente di averlo sposato. Intanto Elizabeth trova lavoro e anche l’amore, Oliver cerca la sua ereditiera mentre si fa mantenere dalla sorella, e Alice, incinta e infelice, vorrebbe scappare di nuovo. In questo sottile ritratto di una famiglia in crisi, ognuno deve fare i conti con una mezza verità che lo tormenta; ma la tragedia è dietro l’angolo e quando arriva spazza via quell’aria di non detto che così a lungo ha gravato sui protagonisti.


Non esistono cause ed effetti ma piuttosto una catena circolare e sta a noi scegliere se vogliamo essere un anello della catena oppure la catena tutta intera.
“Le mezze verità” è un romanzo raffinato e appassionante che parla della natura umana e di emozioni universali. Io mi sono sentita partecipe delle vite dei protagonisti e ho gioito e sofferto con loro. Vicina ai personaggi femminili, ritratti con una raffinatezza psicologica davvero intensa, mi sono ritrovata a non sopportare  i personaggi maschili a cui viene  invece assegnato un ruolo negativo della storia. Uomini che pianificano la vita di coppia arrivando a scegliere anche i vestiti che le loro donne indosseranno o a chiudere a chiave l’armadietto dei liquori perché non si sa mai come una donna potrebbe comportarsi davanti all’alcol o destinare un numero preciso di sigarette che, sempre la gentil consorte, può fumare in una settimana. Cose d’altri tempi, mi direte! Ne siete proprio sicuri?

La trama ruota attorno a uomini che hanno la mania del controllo. Iniziamo facendo la conoscenza del colonnello Herbert, personaggio borioso, ottuso, egoista e noioso, che sposa May, sua terza moglie, diventata ricca grazie a un’eredità inaspettata. Il marito la obbliga ad acquistare una grande dimora in stile Tudor, nel Surrey. La casa si trasforma ben presto in una prigione per May e i suoi due figli, Oliver ed Elizabeth, avuti dal primo marito. La dimora ricoprirà un ruolo fondamentale nell’evoluzione dei fatti. Per May la casa è fredda, triste, opprimente e richiede una costosa manutenzione che il colonnello rifiuta di fare. L’uomo, infatti, tende a risparmiare su tutto incurante delle esigenze della famiglia. In questo contesto si palesa la figura carismatica e misteriosa del dottor Sedum. Il colonnello ha una figlia, Alice, nata dal suo precedente matrimonio. Sua madre è morta quando lei era piccola e ora, nella casa paterna, viene trattata come una serva a buon mercato. Sorte, questa, condivisa con May. Quando Alice riceverà la prima proposta di matrimonio, accetterà subito per fuggire dalla tirannia paterna. Naturalmente ogni emozione positiva verrà bandita da questa nuova unione e Alice seppellirà i suoi desideri e le sue aspirazioni. La ragazza, incinta e infelice, vorrebbe scappare anche dalla casa coniugale. In ogni famiglia, vecchia e nuova, ognuno deve fare i conti con una mezza verità che lo tormenta.

Intanto Oliver ed Elizabeth vivono a Londra. Lei, fanciulla bella e ingenua, lavora come cuoca mentre lui, ragazzo affascinante e divertente,fa sempre ciò che gli passa per la mente ed è in perenne ricerca di un lavoro. Spreca il suo tempo e il suo talento per mancanza di opportunità o forse di ambizione.

Oliver spera di poter sposare una ricca donna che lo mantenga. Chi farà un eccellente matrimonio sarà invece Elizabeth che sposerà John Cole, un uomo molto ricco ma con qualche mania di controllo neppure tanto velata. Tra i due è amore a prima vista. Elizabeth andrà a vivere nella villa di lui e dovrà affrontare Jennifer, figlia di Cole, decisa a rendere difficile se non impossibile la vita ai due innamorati.

Quando Alice si sposa ed Elizabeth si trasferisce dal fratello a Londra, May rimane sola con Herbert e inizia a pentirsi amaramente di averlo sposato. La sua ostinazione, il voler essere una brava moglie, si trasforma nella certezza di essersi trasformata in una serva che deve obbedienza a un marito-tiranno ottuso e pieno di pretese.

Con eleganza e tanta ironia, Elizabeth Jane Howard racconta il mondo complesso del comportamento umano. Attenta osservatrice della società inglese, l’autrice  ci descrive vite imperfette che si nascondono dietro la maschera della perfezione celando paure, segreti e bugie. I protagonisti si troveranno spesso davanti a scelte difficili. Scelte che quasi mai porteranno a un lieto fine ma segneranno cicatrici sui cuori che forse non si rimargineranno mai.
La vita è come una corda da funambolo, sulla quale tutto sembra facile finchè non si guarda in basso, ma non appena lo si fa…
È stata per me una piacevolissima sorpresa cogliere l’ombra noir che si stava proiettando, con sempre più incisività, sul romanzo. Un fiore nero sboccerà negli ultimi capitoli e un destino beffardo farà capolino. Tra un sorriso e una riflessione, “Le mezze verità” mostra il suo intento nel perseguire le promesse di felicità che i protagonisti si scambiano. Ciò significa non sottrarsi alla sfida con il destino e con la caducità dell’esistenza e dei sentimenti umani.

È un romanzo che scava nell’anima dei personaggi, non da giudizi, non condanna e non assolve. Mostra, invece, il gelo che alcuni hanno nel cuore e che nessun calore potrà mai sciogliere.  Proprio come la grande dimora in stile Tudor in cui vivono inizialmente tutti: il freddo degli ambienti, nonostante stufe e camini, non diminuisce mai. Non c’è amore, l’incostanza dei rapporti umani non garantisce neanche un piccolo tepore. Forse solo un bicchiere di latte caldo,poggiato con mano amorevole sul comodino, ogni sera, potrebbe portare un qualche sollievo. Tuttavia è meglio diffidare mentre a occhi chiusi potrete affidarvi ai romanzi di Elizabeth Jane Howard per una lettura sempre piacevole e coinvolgente.

12 commenti:

  1. Non vedo l'ora di leggerlo anch'io! Amo la Howard, e tutti i suoi romanzi, e questo non può di certo mancare :)

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    1. Amo anch'io questa autrice e spero nella pubblicazione di altri suoi romanzi :)

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  2. Mi è piaciuto, anche se non mi hanno convinta del tutto certe cose. Bravissima narratrice, la trama questa volta mi è un po' scivolata addosso. La tua visione però mi ha fatto riflettere su aspetti che non avevo del tutto considerato.
    A presto

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    1. La trama, semplice all'apparenza, mi ha fatto riflettere su tanti aspetti della fragilità umana. La ragazza ingenua, l'ossessione di alcuni uomini, la difficoltà di trovare il prorpio ruolo nel mondo, l'egoismo dei figli che oscura la felicità dei genitori. Mi piace leggere tra le righe e confrontarmi con altre interpretazioni che sicuramente saranno sfuggite anche a me :)

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  3. È provato le tue stesse emozioni (come sempre)!

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    1. Che bello poter condividere le stesse emozioni con altri lettori :)

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  4. Autrice che mi manca, celebrata per la saga dei cazalet, ma io inizierei da qualcosa di autoconclusivo. Tipo questo :)
    Mi piacciono le storie in cui emergono tutte le contraddizioni dell'animo umano.

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    1. La saga dei Cazalet è una lettura monumentale! Condivido la tua opinione e inizierei giustamente con un romanzo autoconclusivo :)

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Non ho ancora letto nulla di quest'autrice, ma mi ispira molto. Quale suo titolo mi consiglieresti?

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  7. Potresti iniziare proprio da questo romanzo e poi affrontare la lettura più impegnativa, vista la mole, dei "Cazalet"

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  8. Anch'io sono rimasta piacevolmente sorpresa dai risvolti di questo romanzo: con la Howard non c'è mai nulla di scontato e ogni romanzo è un'avventura narrativa! :)

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