lunedì 14 ottobre 2019

RECENSIONE | "Le sette dinastie" di Matteo Strukul

Dopo aver vinto il Premio Bancarella 2017 con il bestseller “I Medici”, Matteo Strukul rende omaggio al Rinascimento con il romanzo “Le sette dinastie”, Newton Compton Editore, narrando le gesta delle prestigiose famiglie che ne furono protagoniste. In cent’anni di lotte per il potere leggeremo di alleanze effimere e di intrighi. Assisteremo al gioco sottile del compromesso e vedremo ogni dinastia attraversata da faide e lotte intestine. Una cosa vi sarà chiara fin dalla prima pagina: integrità e lealtà saranno doti rare  in questo complesso e avvincente mosaico storico che vede i suoi tasselli sparsi in circa 50 anni di storia dal 1427 al 1476.

STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 7
Le sette dinastie
(Saga delle sette dinastie vol. 1)
Matteo Strukul

Vol.1 | Vol. 2

Editore: Newton Compton
Pagine: 544
Prezzo: € 9,90
Sinossi
Sette famiglie, sette sovrani, sei città: questa è l’Italia del XV secolo, dilaniata da guerre, intrighi e tradimenti, governata da signori talvolta lungimiranti, ma molto spesso assetati di potere e dall’indole sanguinaria. A Milano, Filippo Maria, l’ultimo dei Visconti, in assenza di figli maschi cerca di garantire la propria discendenza dando in sposa la giovanissima figlia a Francesco Sforza, promettente uomo d’arme. Intanto trama contro il nemico giurato, Venezia, tentando di corromperne il capitano generale, il conte di Carmagnola. Ma i Condulmer non temono gli attacchi: smascherano il complotto e riescono a imporre sul soglio di Pietro proprio un veneziano, che diverrà papa con il nome di Eugenio IV. Tuttavia il duca milanese troverà alleati anche a Roma: sono i rappresentanti della famiglia Colonna, ostili al papa che viene da Venezia e decisi a cacciarlo dalla città. Solo l’aiuto dei Medici riesce a scongiurare la morte del pontefice, costretto però a un esilio forzato a Firenze. E mentre nel sud dell’Italia si fa sempre più cruenta la guerra tra angioini e aragonesi, il destino della penisola italica è sempre più avvolto nell’incertezza…


Filippo Maria si avvicinò alla testa di Beatrice. Vide gli occhi di fuori e la lingua violacea fra le labbra. Gettò a terra uno dei suoi bastoni e con la mano libera afferrò per i capelli la testa mozzata mentre ancora grondava sangue, camminando, si lasciava dietro una scia scarlatta. Si diresse verso il porcile.
Nell’Italia del 15esimo secolo, il nostro Paese  è dilaniato da guerre intrighi e tradimenti. Le città più potenti sono governate da signori a volte saggi,spesso assetati di potere. A Milano l’ultimo dei Visconti, il terribile Filippo Maria, rachitico dalla nascita e spietato con tutti, cerca di garantire la propria discendenza. Non avendo avuto nessun figlio maschio, il signore di Milano, cerca di garantire la propria discendenza dando in sposa la sua giovanissima figlia a Francesco Sforza, uomo d’arme. Intanto Visconti trama contro Venezia cercando e trovando alleati anche a Roma. Nelle ricche dimore romane, le potenti famiglie sono disposte a tutto pur d’imporre sul soglio di Pietro un loro congiunto. Nel sud dell’Italia non regna certo la pace. La guerra tra angioini e aragonesi diventa sempre più cruenta e il destino della penisola italica è sempre più incerto.

“Le sette dinastie” è un romanzo storico che delinea un’epoca oscura segnata da cruente lotte per il potere. Con abilità narrativa,  grande accuratezza  nella ricostruzione storica e invenzione narrativa, Matteo Strukul ricostruisce il complesso scacchiere politico del Rinascimento. Milano con i Visconti-Sforza, Ferrara con gli Estensi, Firenze con i Medici, Roma con i Colonna e i Borgia, Napoli con gli Aragonesi e Venezia con i Condulmer rappresentano le pedine di innumerevoli avventure. I protagonisti sono lupi che mostrano arguzia e forza bruta, furbizia e sangue, caccia e vendetta.

Se da un lato il Rinascimento è sinonimo di grande arte e cultura con la riscoperta del mondo classico, dall’altro è un periodo storico dilaniato da tensioni politiche e religiose. Tiranni, papi, guerre fratricide, capitani di ventura pronti a vendersi al miglior offerente fanno della nostra penisola un territorio insanguinato.

Strukul ci mostra proprio questo aspetto tragico e feroce del Rinascimento. Attraverso capitoli  tematici, l’autore disegna un percorso che agevola, a noi lettori, la comprensione di eventi intrigati e intriganti. Emozioni, pensieri, tradimenti, sete di potere, azioni e motivazioni sono ingredienti dinamici, semi che troveranno terreno fertile nel cuore degli uomini.

In questa girandola di eventi si muovono personaggi attentamente caratterizzati. È interessante scoprire gli usi familiari e i rapporti tra genitori e figli. Un ruolo di rilievo è affidato a donne dalla fortissima personalità, capaci di essere protagoniste della vita politica a fianco dei rispettivi mariti. Donne capaci di tessere ragnatele di relazioni e combinare matrimoni di prestigio per creare nuove alleanze in un periodo storico segnato dalla decadenza economica e politica.

“Le sette dinastie” è un romanzo avvincente che fa delle passioni, dei tradimenti, delle guerre, delle congiure e degli intrighi, sottilissimi fili preziosi con cui l’autore tesse una trama in cui si riflette la sua abilità nel descrivere le passioni umane che portano a situazioni oscure capaci di ribaltare l’esito di una guerra, di una trattativa o di un conclave. Non fatevi spaventare dalla mole del libro, 544 pagine voleranno via regalandovi una lettura capace di ricreare un’epoca lontana e affascinante in cui si confrontano e si scontrano le segrete aspirazioni e le passioni dei protagonisti.

2 commenti:

  1. Ho i primi due libri della serie su I Medici, ma ancora non la inizio.
    Il genere mi piace, e questo ne fa parte.
    È autoconclusivo?

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  2. Spero che non lo sia, le dinastie in guerra tra loro sono davvero un avvincente tema per romanzi storici che si leggono con vero piacere :)

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