lunedì 27 giugno 2016

RECENSIONE | "La vedova" di Fiona Barton

Carissimi, sopravvivo all’estenuante caldo solo grazie ai miei thriller che mi regalano brividi rigeneranti.  L’ultima lettura racchiude il suo più intimo significato in una bellissima frase di Virginia Woolf: “Le donne sono servite in tutti questi secoli come specchi che possiedono il potere magico e delizioso di riflettere la figura dell’uomo al doppio della sua dimensione naturale.” Quando lui, marito esemplare muore, lei, moglie devota, non si annulla nella disperazione ma inizia una rinascita dalla voce dirompente. 

La vedova
Fiona Barton
(traduzione di Carla Palmieri)


Editore: Einaudi

Pagine: 372

Prezzo: € 18,50


Sinossi: Lo hanno visto tutti, il mostro, sbattuto in tv e sulle prime pagine dei giornali. Era accusato di un crimine raccapricciante, ma adesso che è morto, la verità finirà sepolta con lui. A meno che Jean, la vedova, la moglie devota che gli è sempre stata a fianco in tribunale, non si decida a parlare. A meno che Jean alla fine non decida di raccontare la sua storia.


STILE: 8 | STORIA: 8 | COPERTINA: 8

Glen è morto, sapete? Tre settimane fa. Investito da un autobus appena fuori dal supermercato. Un minuto prima era lì a stressarmi perché non avevo comprato i cereali giusti, e poi bum, lungo e disteso sull’asfalto. Trauma cranico, hanno detto. Insomma, morto. Io stavo lì impalata, lo guardavo e basta. Gente che correva qua e là in cerca di coperte, il marciapiede un po’ sporco di sangue. Non tanto, eh. Lui sarebbe stato contento: odiava il disordine. Erano tutti molto gentili con me e cercavano di non farmi vedere il cadavere, e io non è che potessi dirglielo, ma ero così contenta che se ne fosse andato. Niente più sciocchezze.
Marito devoto o killer spietato? La vedova, lei sì, deve saperlo.

Glen è un uomo accusato di un crimine raccapricciante. La sua colpevolezza non viene mai provata senza alcun ragionevole dubbio. Tutti lo considerano un mostro i giornali hanno pubblicato la sua storia con grande risalto ma, ora che è morto, la verità rischia di giacere accanto a lui per l’eternità. A meno che Jean, la moglie devota che lo ha sempre difeso, non si decida a parlare.

Spesso noi lettori ci lamentiamo perché non troviamo una relazione diretta tra titolo e romanzo. Tante volte abbiamo acquistato libri affascinati da titoli avvincenti carichi di promesse inevitabilmente non mantenute. Con il romanzo “La Vedova” questo non succede perché il titolo è lo specchio di una storia capace di creare un filo diretto tra i personaggi e il lettore. Fin dalle prime pagine Glen mi è stato antipatico mentre Jean mi ha incuriosita. Ho subito notato come il suo comportamento non corrispondesse ai suoi pensieri che tradiscono un desiderio di rivalsa con tutti. Che Glen abbia commesso qualcosa di atroce è subito evidente, scoprirò la sua grande colpa dopo vari capitoli: pedopornografia online e il rapimento di una bambina.

La scomparsa della piccola Belle, svanita nel nulla mentre giocava nel giardino della sua casa, è l’inizio di una grande caccia all’uomo che si arena davanti alla villetta dei coniugi Taylor. La polizia ritiene Glen il responsabile del rapimento ma non riesce a trovare prove che possano dimostrare la sua colpevolezza. Ci sono molte prove indiziarie ma nulla più. Glen è un uomo intelligente, con una risposta per tutto, è pronto a sfidare la polizia raccontando la sua verità. Durante gli interrogatori l’uomo esprime due verità: una esplicita tramite le parole, l’altra è la verità espressa dai suoi gesti. Braccia strette contro il petto, chiusura quasi impercettibile degli occhi, piedi in continuo movimento. Ho subito pensato alla comunicazione non verbale non perché ne sia a conoscenza ma perché amo la serie televisiva “Lie To Me” dove il protagonista è in grado di capire, dalle espressioni facciali e di tutto il corpo, quando una persona mente. Ritornando al mostro Glen posso tranquillamente dire di aver odiato immediatamente la sua figura ancor prima di conoscere il crimine di cui si era macchiato. Non mi è piaciuto il modo in cui manipolava sua moglie Jean anche se poi mi sono resa conto della presenza di più manipolatori. La narrazione copre un lasso temporale di quattro anni in cui si alternano più visioni della stessa storia plasmata con depistaggi vari. I personaggi si muovono creando, a volte, una cortina di bugie che difende la preziosa verità. Jean è una moglie che vive in funzione del marito, lo considera il suo principe azzurro ed è disposta a difenderlo a ogni costo. Al suo fianco si schiera l’irriducibile reporter Kate che trasforma le dichiarazioni di Jean rendendole più appetibili per il suo pubblico. In antitesi troviamo la verità narrata dalla mamma di Bella impegnata a tener sempre vivo l’interesse dell’opinione pubblica sul dramma della sua bambina. Tante verità o riflessi diversi di un unico specchio?

Tutto nasce e muore con lei, con Jean la vedova. Durante l’evolversi della storia ho conosciuto una donna che accetta passivamente i racconti del marito, asseconda le sue bugie, lo difende a spada tratta senza mai fermarsi un momento a riflettere.

Virginia Woolf scriveva: “La bellezza del mondo è una lama a doppio taglio, uno di gioia, l’altro di angoscia, e taglia il cuore in due.”

Anche per Jean arriverà il momento in cui dovrà decidere se continuare nella sua falsa gioia familiare o affrontare il lato oscuro del suo matrimonio. La morte di Glen segna la rinascita della donna che libera da ogni condizionamento fa sentire, finalmente, la sua voce. Capitolo dopo capitolo la vedova si mostra un personaggio a tutto tondo. Dopo la morte di Glen diventa imprevedibile, decide con la sua testa, mostra le sue riflessioni i suoi pensieri scoprendosi in grado di essere artefice della propria vita. Per anni è stata succube del marito, poi ha subito l’assedio dei media che volevano la sua testimonianza. Ora riesce a scrollarsi da dosso i condizionamenti del coniuge e si trasforma in  paladina della giustizia. Infine la verità vedrà la luce e sarà un momento ad alta intensità emotiva. Un finale perfetto per un romanzo che cambia continuamente pelle cercando di confondere il lettore e che finisce per conquistarlo completamente.

Sbirciando tra i commenti vip ho letto che l’Observer considera questo libro come il nuovo “La ragazza del treno” di Paula Howkins. Invece Stephen King scrive: “Se avete amato 'La ragazza del treno' dovete leggere 'La vedova'. Un libro che vi terrà sulla corda.”

Io non ho molto apprezzato il libro della Howkins anche se devo ammettere che i due romanzi hanno dei punti in comuni. Le protagoniste sono due donne che lavorano senza grandi profitti e riconoscimenti. Sono donne fragili che si sentono emarginate e sono affamate d’amore. Jean perdona tutto al marito per salvare il suo matrimonio che le conferisce un ruolo ben preciso nella società. Pur vivendo in una casa modesta, in un quartiere povero, lei si considera una principessa perché è amata da Glen, il suo principe azzurro. Entrambe le protagoniste dovranno affrontare avvenimenti drammatici che le vedono al centro dell’evoluzione delle storie.

Ultimamente ho notato di aver letto molti thriller scritti da donne e che hanno donne come protagoniste. Questi romanzi hanno una marcia in più. Vi consiglio di inserire “La vedova” tra le vostre prossime letture.

24 commenti:

  1. Lo voglio! :D Come resistere a questa bella recensione? Dritto in lista! ;)

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    1. Secondo me sarà tra i thriller più letti dell'estate :)

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  2. Stavo proprio cercando info su questo libro, di cui ho letto un articolo sul giornale ieri! Lo metto subito in WL!

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  3. Libro molto interessante *-* credo di dovergli dare proprio una possibilità!
    Mi fai scoprire sempre titoli molto belli! Grazie <3

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    1. Mi piace sbirciare tra le novità e i thriller sono il mio pane quotidiano :)

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  4. Ottima recensione come sempre.. esaustiva e intrigante al punto giusto ;) Ps: anche io seguivo Lie to me, mi ero letteralmente fissata con la comunicazione non verbale al punto da acquistare libri specifici sull'argomento.. una branca mooolto interessante ;)

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    1. Condivido il tuo entusiasmo per la serie e per la comunicazione non verbale. Sarebbe bello poter scoprire se una persona mente osservando semplicemente i suoi gesti :)

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  5. La recensione è ben scritta, però secondo me hai rivelato troppo della trama. Ciò nonostante, penso che lo leggerò. :)

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    1. Ciao Chiara, non credo di aver rivelato molto della trama. Il lato più oscuro, intrigante e truce, lascio a voi scoprirlo :)

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  6. Okay, mi hai acchiappata! Thriller psicologico vieni a me! :-)

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  7. oddio bello anche questoooo
    come devo fare, sono troppi i thriller da leggere :-o

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    1. Sapessi quanti ne vorrei leggere io, la mia lista è infinita. Non mi basterebbe una vita :)

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  8. Mi ispira di brutto!!!! Tu sei pericolosa, mi sa che abbiamo gli stessi gusti.. la mia lista ora è luuuuunghissima!

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    1. Ho visto anch'io, sul tuo bel blog, tante interessanti recensioni di thriller. Ho la netta sensazione che anche la mia lista, già infinita, si arricchirà di altri titoli che conoscerò grazie a te. Io sono felicissima, il mio portafoglio lo è un po' meno :)

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  9. Cara Aquila Reale, come sempre scrivi delle recensioni stupende.. ti invidio molto!!!! :)
    un thiller che sicuramente leggerò e che sta già volando nella mia lista!!

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    1. Grazie Jasmine, sei gentilissima e spero che questo romanzo riesca a coinvolgerti regalandoti una lettura piacevolissima :)

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  10. Ciao! L'ho comprato e non vedo l'ora di iniziarlo. Io non ho.letto la ragazza del treno ma spero di amare questo. A presto

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    1. Se non hai letto "La ragazza del treno" non è cosa grave. Sicuramente apprezzerai "La vedova", un thriller psicologico molto ben scrito e coinvolgente :)

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  11. Ciao! L'ho comprato e non vedo l'ora di iniziarlo. Io non ho.letto la ragazza del treno ma spero di amare questo. A presto

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