Carissimi lettori, la recensione odierna riguarda un libro
che sicuramente in tanti conoscerete. E’ stato scritto da un autore scozzese
considerato il “padre” del giallo deduttivo, reso famoso dal personaggio
dell’investigatore Sherlock Holmes. Si tratta del romanzo “La valle della
paura” di Sir Arthur Conan Doyle, Oscar Mondadori.
Autore: Arthur Conan Doyle
Editore: Mondadori
Pagine: 210
Prezzo: € 9,50
Sinossi: Fra tutti gli avversari che Sherlock Holmes ha dovuto affrontare nell'arco della sua lunga carriera, il professor Moriarty è stato sicuramente il più pericoloso. In questa avventura il terribile scienziato, nascosto dietro un'insospettabile copertura, fa sfoggio del consueto malefico talento, progettando un piano criminale che lo stesso Holmes non esita a definire geniale. Una delle avventure più complesse e avvincenti del flemmatico e infallibile detective di Baker Street.
STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7
Si appoggiò su una mano per studiare un foglietto di carta che aveva tolto in quel momento da una busta. Prese poi la busta, l’avvicinò alla luce, e ne esaminò attentissimamente sia la parte esterna, sia il risvolto.
“E’ la scrittura di Porlock” disse con aria pensierosa …
“The Valley of Fear” è un romanzo che si compone di due
parti. Nella prima avviene il delitto che sarà brillantemente risolto da
Holmes. Nella seconda vengono narrati gli antefatti della vicenda.
Tutto ha inizio la mattina del 7 gennaio 1883. Sherlock
Holmes riceve un biglietto cifrato che reca la firma di Porlock, un suo
informatore. Dopo aver decifrato il messaggio è chiaro che un certo signor Douglas
è in grave pericolo. Poco dopo Holmes riceve la visita dell’ispettore MacDonald
di Scotland Yard che l’informa dell’assassinio di John Douglas del Castello di
Birlstone. La polizia ricorre all’aiuto di Holmes per far luce sulla fitta
nebbia che circonda l’assassinio. Infatti il cadavere è stato rinvenuto nello
studio della tenuta, il volto è irriconoscibile poiché è stato sfigurato da un
colpo di fucile a canne mozze. Un misterioso messaggio è rinvenuto accanto al
cadavere, forse l’omicida è fuggito dalla finestra, forse ha attraversato a
nuoto il fossato che circonda la casa, forse si è dileguato nella boscaglia. A
Sherlock Holmes l’arduo compito di trasformare le ipotesi in verità. Durante le
indagini appare chiaro che qualcuno trama nell’ombra: il professor Moriarty,
terribile scienziato, si nasconde dietro un’insospettabile copertura per
progettare e realizzare un piano criminale che Holmes definisce “geniale”. Ben
presto le indagini si presentano complicate e solo Sherlock, con la sua fredda
logica e la capacità d’analisi, riesce a dare un nome al colpevole.
“La valle della paura” è un romanzo dall’intreccio
avvincente e complesso per una vicenda in cui l’investigatore più conosciuto e
amato al mondo terrà i lettori con il fiato sospeso. Holmes ci guiderà attraverso
la Londra vittoriana per poi condurci all’America dei pionieri e dei gangster.
Conosceremo l’evolversi di amori travagliati, assisteremo alle riunioni di
logge massoniche, saremo spettatori di crudeli omicidi. A raccontare le varie
storie è il dottor Waston inseparabile collaboratore
dell’investigatore di Baker Street.
Nella interessantissima prefazione di Len Deighton, si
legge:
La lente d’ingrandimento, il microscopio, i calchi in gesso delle impronte, l’uso di un metro a nastro sul luogo del delitto erano le pietre angolari del metodo Holmes, ma tutti questi strumenti fanno quasi invariabilmente da sfondo a un intreccio che si risolve poi non grazie alla scienza, ma a una normale dose di buon senso.
Holmes affascina per il suo modo di risolvere i delitti con
metodo scientifico, ma non per mezzo della scienza stessa. Non ci sono perizie
balistiche, né l’aiuto di un patologo per risolvere i casi. Holmes osserva e trae le sue deduzioni.
Conosce a fondo i criminali e la loro psicologia. Molto bravo nel travestirsi è
un ottimo lettore d’impronte. Abita al 221B di Baker Street, Marylebone,
Londra. Ama suonare il violino e nei momenti di depressione, dovuti all’assenza
di lavoro, fa uso di cocaina e oppio.
Holmes è di buona famiglia, scapolo impenitente, presenta
abitudini metodiche, ha un pessimo carattere: è snob, orgoglioso, inflessibile,
vanitoso. Appare insensibile all’amore e all’amicizia: unica eccezione il
dottor Watson.
“La valle della paura”, “Uno studio in rosso”, “Il segno dei
quattro”, “Il mastino dei Baskerville” sono i quattro romanzi holmesiani
scritti da Sir Arthur Conan Doyle. Sicuramente avrete letto questi romanzi ma
io non mi stancherò mai di rileggerli, il salotto di Baker Street mi attrae e
aspetto con ansia che arrivi il prossimo cliente disposto a tutto pur di
ottenere l’aiuto di Sherlock Holmes e del suo “genius minutiae”.
Nell’attesa
ricordate che
“Una volta eliminato l’impossibile, ciò che resta,
per
quanto improbabile, deve essere la verità”
Sherlock
Holmes
Io devo vergognarmi...non ho letto i libri che hai citato, ma la tua recensione mi ha incuriosita accipicchia, dovrei riprovare ad avvicinarmi ai classici!
RispondiEliminaArthur Conan Doyle merita la tua attenzione, troverai letture avincenti che metteranno a dura prova il tuo "lato investigativo". Buona lettura :)
EliminaSalve a tutti. Io ho letto il mastino dei Baskerville dello stesso autore. Se Penna d'oro mi consiglia questo libro, appena mi è possibile lo compro e vi faccio sapere cosa ne penso.
EliminaCiao Andrea, leggerò con interesse il tuo parere :)
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