Carissimi lettori, il Premio Strega 2015 è stato vinto da Nicola Lagioia con il
romanzo “La Ferocia”, edito Einaudi. E’ lo spietato ritratto di una società
corrotta dove l’indagine per la morte di una ragazza della Bari bene passa in
secondo piano per mettere in luce il profondo legame tra Clara, la vittima, e
il fratello Michele, che non crede al suo suicidio.
Pagine: 418 | Prezzo: € 19,50
Sinossi:
In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada statale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati dritti su di lei. Quando, poche ore dopo, la ritroveranno ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della piú influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate cosí? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare quello con Michele, l'ombroso, l'instabile, il ribelle - può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell'azione, Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo.
STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 7
Fu sullo sfondo dell’impalpabile nuvolaglia grigio-verde che la ragazza fece il suo ingresso nel giardino. Era nuda, e pallida, e ricoperta di sangue. Aveva le unghie dei piedi laccate di rosso, belle caviglie dalle quali partiva un paio di gambe slanciate ma non secche. Fianchi morbidi. Un seno dritto e pieno. Avanzava un passo dietro l’altro- lenta, barcollante, tagliando il prato in due.
Non era molto oltre la trentina, ma non poteva avere meno di venticinque anni a causa dell’intangibile rilasciamento dei tessuti che trasforma la sveltezza di certe adolescenti in qualcosa di perfetto. La carnagione chiara metteva in evidenza le strisciate lungo le gambe, mentre le ecchimosi su fianchi e braccia e fondoschiena, simili a macchie di Rorschach, sembravano raccontare tutta una vita interiore attraverso la superficie. Il volto gonfio, le labbra solcate da un profondo taglio verticale.
La giovane donna appena descritta viene ritrovata morta.
Tutti parlano di suicidio e la polizia scopre che si tratta di Clara Salvemini,
terzogenita di una facoltosa famiglia di costruttori di Bari. Le prime indagini
fanno subito sorgere dei dubbi: forse non si tratta di suicidio, qualcuno
potrebbe aver ucciso Clara per impedirle di rivelare informazioni
compromettenti. La famiglia Salvemini è stravolta dalla ferale notizia: il
padre Vittorio, la madre Annamaria, I fratelli Ruggero, Michele e Gaia vedono
crollare il loro mondo. Un mondo costruito con l’identità di un impero
economico realizzato intrattenendo loschi rapporti con il mondo politico e
affaristico della città pugliese. Non tutti i componenti della famiglia
s’inchinano al potere e al dio denaro. Michele, il fratello minore che ha con
Clara un rapporto intenso, si era allontanato da quel mondo di corruzione per
trasferirsi a Roma e fare il giornalista. Dopo la morte dell’amata sorella è
proprio Michele a non credere al suicidio e inizia ad indagare per scoprire chi
ha distrutto la vita della sorella. Il loro legame fortissimo viene raccontato
con una forte intensità emotiva che ripercorre la vita di Clara dando voce ai
suoi tormenti, alle persone che la circondano, a una famiglia incapace di
provare veri e sinceri sentimenti.
“La Ferocia” è un
romanzo che si presenta come un thriller ma thriller non è.
Fin dalle prime pagine lo scrittore ci presenta il ritratto
di una società barese che si piega alla corruzione, alla speculazione edilizia.
Nel ritratto in primo piano c’è la famiglia Salvemini con i suoi componenti
che, travolti dagli eventi, mostrano comportamenti e caratteri profondamente
diversi fra loro.
La narrazione fronteggia passato e presente che si
rincorrono in una danza mortale, si accusano a vicenda stretti in un abbraccio
che divora e annienta.
“La ferocia” narra di personaggi spregevoli che fanno da
sfondo al “crollo” della famiglia Salvemini e con mano sicura lo scrittore ci
conduce attraverso una giungla umana in cui è facile smarrire la via.
Michele è la pecora nera della famiglia, fratellastro di
Clara, ha sofferto di problemi mentali ed è legato morbosamente a sua sorella.
Clara è una ragazza ribelle che permette agli altri di farle
del male.
Sia Clara che Michele odiano la propria famiglia, si aiutano
l’un l’altro. Sarà proprio Michele a non credere al suicidio e ad indagare sulla
morte della ragazza sentendola sempre vicina, accettando la sua guida.
Vittorio è il capofamiglia: uomo facoltoso che ha costruito
un impero sulle sabbie mobili della corruzione. Egli è disposto a tutto pur di
riuscire nei suoi affari, è incapace di provare veri sentimenti. Tra lui e i
suoi figli c’è una barriera invalicabile. Tutto si può comprare, ogni uomo ha
il suo prezzo.
Partivano inchieste, si arenavano inchieste. Si ordinavano sequestri di interi impianti, gli impianti continuavano a funzionare. Si congelavano patrimoni giganteschi, i patrimoni venivano restituiti.
Questa è la storia di una famiglia potente e di una città
testimone di come il denaro possa aggiustare ogni cosa. E’ la storia della
ferocia umana che ben si distingue dalla ferocia animale che obbedisce
all’istinto. Nell’uomo la ferocia diventa crudeltà e spietatezza e può
manifestarsi in mille modi: desideri feroci, un sorriso pieno di ferocia, uno
sguardo feroce.
Tra i potenti della società barese, Clara vive il suo disagio:
è inquieta, si atteggia a dura ma la sua fragilità la porterà a perdersi tra le
braccia di tanti uomini che l’useranno per i loro meschini profitti.
“La Ferocia” è un romanzo ricco di flashback con improvvisi
cambi di scena che mostrano un intenso contrasto tra luci e ombre in un gioco
spietato tra cacciatori e prede. Con uno stile moderno, Nicola Lagioia narra
una quotidianità fatta di gesti che nascondono, in profondità, i veri
sentimenti. Tra le pagine del libro troverete una girandola di emozioni: gioia,
disgusto, rabbia, paura, tristezza, sorpresa, mal di vivere, sesso. Leggerete
di potere e politica, di appalti e imbrogli, di denaro e corruzione, di cocaina
e solitudine. Complesso questo romanzo che si svela con curiosità e dove si
ritrovano molte delle problematiche che divorano la nostra società. E’ un libro
lungo, 400 pagine, complesso, ricco di personaggi con continui richiami alla
cronaca attuale. E’ un libro che racconta la Puglia devastata dall’intreccio di
malaffare e morte con la complicità di uomini feroci che con passione e calcolo
distruggono il territorio incuranti delle conseguenze. “La Ferocia” è anche una
riflessione sulla solitudine dei protagonisti che si lasciano avvolgere da un
destino inquietante che non provano neanche a cambiare. Solo Michele cerca di
sottrarsi a un futuro già scritto. Solo Michele indossa i panni di un moderno
paladino alla ricerca della verità. Il finale giunge quasi inaspettato, veloce
e sintetico. Giustizia è fatta. Libro da leggere.
Come tutti ho sentito parlare molto di questo libro in seguito il Premio Strega, la tua è la prima recensione che leggo e mi sembra proprio che meriti di essere letto ;)
RispondiEliminaDa lettrice esprimo la mia opinione e devo dire che il romanzo mi è piaciuto. Non è una lettura fluida ma conquista, la storia centrale si frammenta in tante storie affluenti di una verità che coinvolge tutti noi :)
Eliminail fatto che avesse vinto il premio strega aveva fatto sì che questo libro mi incuriosisse; devo dargli spazio, penso potrebbe rientrare nei mie gusti ;)
RispondiEliminabuon weekend!!
Si, credo proprio che sia una lettura che soddisfi i tuoi gusti letterari. Un buon weekend anche a te :)
EliminaChe recensione superba...questo libro deve essere mio, subito. La mia adorata Puglia, anche se sono nativa di Modena il richiamo del sangue è palpabile...e poi questi temi forti, ogni tanto è giusto anche leggere libri più impegnati. Grazie, aggiunto alla wish.
RispondiEliminaAlcuni libri sono lo specchio della nostra società, ben vengano per darci l'opportunità di riflettere su temi impegnativi :)
EliminaDi Lagioia avevo letto Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj ma non mi era piaciuto molto, soprattutto per lo stile. Di solito non ho problemi con gli stili elaborati o impegnativi, credo che il linguaggio debba adeguarsi ed essere funzionale rispetto ai contenuti, ma nel suo caso mi è sembrato che nulla giustificasse tale scelta: ne è derivato un senso sgradevole di artificiosità.
RispondiEliminaNon credo che leggerò questo, aspetterò le prossime uscite.
"La Ferocia" è il primo libro di Lagioia che leggo. Il suo stile mi è piaciuto forse perchè ben si adatta alla storia narrata :)
Eliminache bello trovare una recensione di qualcuno che ha amato La ferocia, visto che tutti quelli a cui l'ho consigliato mi hanno tolto il saluto...
RispondiEliminaio mi sono innamorato di quel libro, persino dello stile verboso di Lagioia e delle sue metafore ardite
Non è stata sicuramente una lettura fluida, le metafore hanno ben sottolineato le analogie e le diversità tra il mondo animale e l'essere umano. "La Ferocia" è un romanzo che ho apprezzato, ogni lettore ha i suoi gusti. Io sono ben felice di aver letto questo libro :)
EliminaIncuriosita dalle recensioni, ho deciso di leggere "La ferocia". La trama è interessante, ma lo stile è inutilmente artificioso. Certi passi sono comprensibili solo a chi li ha scritti, e forse neppure a lui! Un libro scritto per sé e non per il lettore. Sopravvalutato
RispondiEliminaE' vero, alcuni passaggi sono complessi, ma credo che ben si adattino allo spessore della storia. Mi dispiace che il romanzo non ti sia pienamente piaciuto.
EliminaEmanuela condivido pienamente il tu commento
EliminaAnalía