lunedì 19 novembre 2018

RECENSIONE | "The Outsider" di Stephen King

“The Outsider” è  l’ultimo atteso romanzo di Stephen King, edito da Sperling & Kupfer. Con maestria il Re chiama a raccolta i suoi sudditi-lettori proponendoci un romanzo in cui la realtà non è poi così razionale come tutti sostengono. Le molteplici facce del male sono tra noi. Appartengono a uomini e donne apparentemente normali, si mostrano senza alcun timore forti della paura che paralizza e annienta. King ci attira nella sua trappola narrativa incuriosendoci con un mistero, inchiodandoci con enigmi impossibili da risolvere e liberandoci, ma mai definitivamente, con un duello finale all’insegna dell’horror. “The Outsider” appare come un caso d’omicidio risolto già nelle prime pagine. Una valanga di prove e il colpevole è assicurato alla giustizia. Tutto perfetto, troppo perfetto! Cosa ci riserveranno le oltre 500 pagine del libro? 

STILE: 9 | STORIA: 7 | COVER: 8
The Outsider
Stephen King (traduzione di L. Briasco)

Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 530
Prezzo: € 21,90
Sinossi
La sera del 10 luglio, davanti al poliziotto che lo interroga, il signor Ritz è visibilmente scosso. Poche ore prima, nel piccolo parco della sua città, Flint City, mentre portava a spasso il cane, si è imbattuto nel cadavere martoriato di un bambino. Un bambino di undici anni. A Flint City ci si conosce tutti e certe cose sono semplicemente impensabili. Così la testimonianza del signor Ritz è solo la prima di molte, che la polizia raccoglie in pochissimo tempo, perché non si può lasciare libero il mostro che ha commesso un delitto tanto orribile. E le indagini scivolano rapidamente verso un uomo e uno solo: Terry Maitland. Testimoni oculari, impronte digitali, gruppo sanguigno, persino il DNA puntano su Terry, il più insospettabile dei cittadini, il gentile professore di inglese, allenatore di baseball dei pulcini, marito e padre esemplare. Ma proprio per questo il detective Ralph Anderson decide di sottoporlo alla gogna pubblica. Il suo arresto spettacolare, allo stadio durante la partita e davanti a tutti, fa notizia e il caso sembra risolto. Solo che Terry Maitland, il 10 luglio, non era in città. E il suo alibi è inoppugnabile: testimoni oculari, impronte, tutto dimostra che il brav'uomo non può essere l'assassino. Per stabilire quale versione della storia sia quella vera non può bastare la ragione. Perché il male ha molte facce. E King le conosce tutte.

La realtà è come uno strato di ghiaccio sottile, ma quasi tutta la gente ci pattina sopra tranquillamente e il ghiaccio si rompe solo alla fine.
A Flint City viene ritrovato il cadavere martoriato di un bambino di 11 anni, Frank Peterson. La polizia raccoglie in breve tempo tante testimonianze e tutte puntano il dito verso un solo uomo: Terry Maitland. Impronte digitali, gruppo sanguigno, DNA, testimoni oculari indicano Terry come il maniaco che ha violentato e ucciso il ragazzino. Apparentemente Maitland è sempre stato un cittadino modello, amato e stimato professore d’inglese, allenatore delle squadre di baseball e football dei pulcini, marito e padre esemplare. La polizia non ha dubbi, le apparenze ingannano e le prove parlano chiaro: il maniaco è lui, Coach T. Forti di tale sicurezza, gli agenti di polizia arrestano Maitland mentre è in corso la finale della City League. Tutto lo stadio assiste all’arresto. È l’inizio della fine per Terry che si dichiara innocente anche se nessuno crede alle sue parole. Eppure il sospetto omicida dimostra che il giorno dell’omicidio si trovava in un’altra città. Molti sono i testimoni, c’è anche una registrazione video che colloca Maitland proprio lì dove dice di esser stato. Può un uomo essere in due posti contemporaneamente? Per rispondere a questa domanda, cari lettori, la ragione potrebbe non bastare.

Io adoro King, il re del terrore mi affascina con i suoi libri. Sicuramente anche “The Outsider” è un bel romanzo giallo-horror ma mentirei se dicessi che questa storia mi ha lasciata senza parole. La prima parte del romanzo è quella che mi ha convinta di più. In un clima di apparente calma si può percepire la tensione che sale, pian piano, a livelli sempre più alti. Pagina dopo pagina comincia ad insinuarsi, nel lettore, il dubbio che questo trionfo della giustizia sia l’inizio di una terribile storia in cui più cose si scoprono e più brutta diventa la situazione. Molte domande hanno creato un vortice nei miei pensieri e l’angoscia ha iniziato a bussare alla porta della mia mente. Le certezze traballano e comincia ad insinuarsi il sospetto che i fatti non siano poi così semplici come appaiono. Adoro quando lo scrittore mescola le carte e il certo lascia il posto all’incerto. King invece apre le porte all’impossibile e ci racconta, con passione, dell’esistenza di mostri che si cibano del dolore e della rabbia degli uomini. Una realtà soprannaturale prende il posto della razionalità e ci conduce nella seconda parte del romanzo prevedibile ma, non per questo, capace di affascinare e coinvolgere. Il soprannaturale, tanto caro a King, fa capolino in questa storia ricordandoci ciò che scriveva Shakespeare:
Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne sogni la tua filosofia.
La conoscenza non può spiegare tutto e lo sa bene Holly Gibson, personaggio amabile comparso nella trilogia di Mr Mercedes, che ritroviamo in questo romanzo insieme alle sue idee folli e alle ipotesi improbabili alla base dei suoi ragionamenti. Non tutto è spiegabile con la ragione, alcune domande non avranno mai risposta perché “l’universo non ha confini.” Cosa c’è oltre i confini della conoscenza? King risponde a modo suo, mostrandoci il Male che trae vantaggio proprio dal rifiuto delle persone razionali di credere nella sua esistenza. Il Male assoluto lotta contro una forza misteriosa che agisce per il Bene. Qualche volta il bene vince, altre volte il male trionfa. La guerra è lunga, dura e drammatica. Come finirà nessuno lo sa!

“The Outsider” è un romanzo in cui la scrittura di King si fa inquietante e irrequieta dando voce a vite sospese sul baratro del male. Si procede la lettura rimanendo in bilico tra realtà e fantasia. Si respira un intenso senso di inquitudine che accompagna la prima parte del romanzo poi la storia vira verso lidi già conosciuti e prevedibili. L’autore mostra come sia possibile connettere il mondo reale con un mondo in cui si agitano le forze del male. La mostruosità genera mostruosità, ciò deve essere fermato. Il male si sente onnipotente, il bene si piega ma non si spezza. La lotta è imprevedibile e coraggiosa, apre gli occhi su un precipizio che l’uomo evita di vedere. Il male non ha confini e King non lo dimentica raccontando questa estenuante lotta senza regole. “The Outsider” è un’altra battaglia di questa feroce guerra che terrà sulle spine noi lettori.

11 commenti:

  1. La svolta fantastica no, non mi ha entusiasmato, ma che stile, che personaggi, che vitalità il Re! ☺️

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    1. Condivido il tuo parere. Il soprannaturale è l'asso nella manica del Re,è una svolta prevedibile ma il fascino della scrittura rimane intatto e pregevole. Leggere King è sempre un gran piacere :)

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  2. Mi sa che l'ho detto pure a mr ink nel leggere la sua recensione: questo non ho intenzione di perdermelo *___*

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  3. Ho cominciato questo romanzo e non l'ho finito, ma ora mi pento perchè non pensavo che prendesse una piega soprannaturale!

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    1. No, dai! Non puoi iniziare un romanzo di King e lasciarlo.Il soprannaturale è sempre lì, nascosto tra le righe e in attesa del momento opportuno per venir fuori. Riprendi il libro e termina la lettura, non te ne pentirai :)

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  4. Ciao! Mi spaventa un pochino la piega soprannaturale, però in libreria sono stata tentata. Poi l'ho rimesso sullo scaffale, ancora non avevo letto recensioni. Ma uno stile da 9 in pagella...non è così semplice da incontrare. Ci penserò

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    1. Lo stile di King è come un fiume in piena. Piano piano il livello d'inquietudine sale e ti coinvolge. Non hai più scampo se non arrivare alla fine e tirare un respiro di sollievo almeno fino al prossimo romanzo del Re :)

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    2. No, fantastico. con un semplice commenta sei riuscita a farmi venire voglia - subito - di avere un libro di King tra le mani. Come fai?

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  5. Adoro Stephen king.. dopo ogni libro che leggo mi rimane una certa malinconia ogni volta. Tornando al romanzo do come voto 7,5.. prima parte a bomba poi perde un pochetto e mi dispiace dirlo.. ma non per questo non consiglio la lettura anzi! Finale troppo fretteloso... devo dire però che tra questo e sleeping beauty ho preferito quest ultimo seppur mi sembra più criticato

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    1. Ogni libro di Stephen King è come un giro sulle montagne russe. Aspetto sempre con trepidazione i suoi romanzi :)

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