Buongiorno lettori, tra le mie ultime letture c’è un libro di
una scrittrice a me sconosciuta. Si tratta di Emmanuelle de Villepin, nata in
Francia e trasferitasi dal 1988 a Milano con il marito e le tre figlie. È
laureata in legge, dal 2006 vicepresidente della fondazione Dynamo e dal 2011 è
presidente dell’Associazione Amici di TOG, un centro di eccellenza dedicato
alla riabilitazione di bambini colpiti da patologie neurologiche complesse.
Presso Longanesi ha pubblicato vari romanzi che hanno ottenuto un ottimo
successo di pubblico e vari riconoscimenti. La mia conoscenza con questa
scrittrice inizia con il suo ultimo lavoro: “La parte del diavolo” (Emmanuelle de Villepin - Longanesi). Non lasciatevi ingannare dal titolo, questo romanzo non è un
thriller ne tanto meno un Horror. Siamo in presenza di un confronto tra madre e
figlia, un confronto sui grandi temi della vita come l’amore, il matrimonio, il
sesso, il desiderio.
La parte del diavolo
Emmanuelle de Villepin
Emmanuelle de Villepin
Editore: Longanesi
Pagine: 250
Prezzo: € 14,60
Pagine: 250
Prezzo: € 14,60
Sinossi: Christiane de Lavanciel vive a Parigi, ha ottantasei anni, un pungente senso dell’umorismo, una moralità fatta su misura e un anticonformismo sorprendente. Sua figlia Catherine è l’opposto: borghese e taciturna, è piena di rancore contro il marito milanese, del quale ha appena scoperto l’ennesima scappatella, e arriva a Parigi dalla madre insieme alla figlia Luna, in cerca di consolazione.
Luna, che sta scrivendo una tesi su Rudolf Steiner, scopre per caso che il bisnonno ne era un seguace. Incuriosita, vuole scoprire di più sulla famiglia e la nonna l’accontenta, con un racconto che si snoda lungo tutto il XX secolo e illustra vicende complesse e affascinanti. Dalla matassa intricata di ricordi contraddittori e dolorosi, emergerà un segreto che illuminerà il passato di una luce nuova. Contemporaneamente Catherine dovrà riflettere sul vero contenuto del suo amore attraverso un’analisi libera e priva di pregiudizi, aiutata dall’anziana madre. Con la caduta delle maschere i buoni diventeranno anche più inquietanti dei cattivi.
Luna, che sta scrivendo una tesi su Rudolf Steiner, scopre per caso che il bisnonno ne era un seguace. Incuriosita, vuole scoprire di più sulla famiglia e la nonna l’accontenta, con un racconto che si snoda lungo tutto il XX secolo e illustra vicende complesse e affascinanti. Dalla matassa intricata di ricordi contraddittori e dolorosi, emergerà un segreto che illuminerà il passato di una luce nuova. Contemporaneamente Catherine dovrà riflettere sul vero contenuto del suo amore attraverso un’analisi libera e priva di pregiudizi, aiutata dall’anziana madre. Con la caduta delle maschere i buoni diventeranno anche più inquietanti dei cattivi.
STILE: 7 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7
Credimi, figlia mia, ho avuto tutto il tempo di sperimentare quanto si deve al sacro e quanto in nessun caso dev’essere sottratto al profano.
Nel cuore di Parigi vive Christiane, ha ottantasei anni e un
pungente senso dell’umorismo. Sua figlia Catherine è una donna taciturna che
prova un profondo rancore verso il marito milanese che la tradisce di
frequente. Dopo aver scoperto l’ennesima scappatella, Catherine, con la figlia
Luna, si rifugia dalla madre da cui vorrebbe affetto e consolazione. Si sente
una vittima e non riesce a reagire. Per spronarla al cambiamento l’anziana
madre sfodera il suo anticonformismo generando un confronto-scontro tra tre
generazioni di donne. Luna scopre per caso che il bisnonno aveva conosciuto il
filosofo Rudolf Steiner, oggetto della sua tesi. Inizia così, da parte di
Cristiane, un racconto che si snoda lungo tutto il Novecento svelando un
segreto che donerà nuova luce al passato e si rifletterà sul presente.
“La parte del diavolo” è un romanzo dalla fluida lettura e
dal coinvolgimento emotivo. I personaggi sono vivi e dinamici costruendo
un’evoluzione della storia che ha radici in un lontano passato. Ho molto
apprezzato l’intreccio tra i ricordi di famiglia e le dinamiche che si creano
nei rapporti tra donne e uomini. Christiane, nel suo lungo racconto, ci porta
indietro nel tempo e grazie a lei conosciamo, da un punto di osservazione
privilegiato, Rudolf Steiner. Il profeta di una nuova versione dello
spiritualismo, l’antroposofia, ha un ruolo nella dinamica degli avvenimenti che
vedono, sullo sfondo, il Goetheanum e l’euritmia. In un clima di ferventi
attività culturali trovano terreno fertile molteplici trasformazioni nella
società. Ma ogni cambiamento ha bisogno di tempo e le esperienze di una vita
hanno temprato Christiane, costruendo il suo modo di affrontare i problemi. Tra
madre e figlia c’è un continuo confronto che nasconde l’immenso amore che
provano l’una per l’altra. Christiane rimprovera alla figlia di essere troppo
seria, noiosa, senza immaginazione, vanità o malizia. La figlia giudica continuamente
la madre accusandola di essere una ricamatrice di eventi, di fumare ancora
nonostante l’età, di essere una sostenitrice della lievità del vivere. A volte
è necessario, anzi fondamentale, alleggerire gli eventi della vita per poter
superare le difficoltà che inevitabilmente incontriamo nel nostro cammino.
“La parte del diavolo” passa sotto la lente delle
riflessioni vari temi. Il matrimonio e il tradimento, la giovinezza e il tempo
che passa, la guerra e la sofferenza. I personaggi interagiscono tra loro
intrecciando fili d’amore, d’amicizia, di amarezza, di odio e rancore. Ogni
ricordo è un viaggio nella memoria con il cuore colmo di nostalgia per l’amore
ricevuto e l’amore dato, per le ferite del tempo e per la paura di essere
abbandonati. Non esiste un unico modo per affrontare la vita e l’amore porta
inevitabilmente anche una dose di sofferenza. Nel libro viene citato il famoso
dilemma del porcospino di Schopenhauer: tanto più due esseri si avvicinano tra
loro, più alta sarà la probabilità di ferirsi l’un l’altro. Gli aculei sulla
schiena dei porcospini segnano la distanza a cui gli esseri umani si possono
avvicinare senza ferirsi. Anche quando due persone iniziano a fidarsi l’uno
dell’altro, qualsiasi cosa spiacevole che accadesse ad uno di loro ferirebbe
inevitabilmente anche l’altro. Per stare insieme, senza ferirsi, bisogna
raggiungere un certo equilibrio. La vita è, seppur bellissima, molto tortuosa.
In questo romanzo c’è una visione tutta femminile della
vita, un ricercare il dettaglio per giungere alla visione complessiva del
vissuto. In primo piano viene collocato l’amore che si riceve da bambini, una
forza a cui attingere nei momenti drammatici della vita. La protagonista
esprime, nei sui pensieri, una buona dose di autoironia che si contrappone a
una figlia che prende ogni cosa troppo sul serio. Soprattutto il suo matrimonio
e le infedeltà del marito. Tuttavia l’amore non cura ogni ferita e la
solitudine, che prima o poi tutti abbiamo provato, ci permette di crescere.
“La parte del diavolo” è una lettura in cui divertimento e
tristezza sono due facce della stessa medaglia. La malinconia investe i ricordi
che diventano un momento di ricongiungimento tra madre e figlia, un momento di
struggente bellezza della nostalgia. Un romanzo da leggere lasciandosi
trasportare dalle emozioni che convergeranno in un finale perfetto. Buona
lettura :)
Sembra molto interessante!
RispondiEliminaI pregiuduzi, i condizionamenti influenzano la nostra vita. Tutti indossiamo una maschera, il vero io è, a volte, misterioso anche per noi stessi :)
Eliminagli ultimi libri che hai letto sembrano davvero delle letture appassionanti. li conoscevo entrambi ma non li avevo ancora aggiunti in wl ... fatto adesso :)
RispondiEliminaAllora non mi resta che augurarti una buona lettura :)
EliminaIl rapporto tra genitori e figlii mi piace molto nei libri, che sia conflittuale, di grande amore, di abbandono. Potrebbe piacermi...avrò mai il tempo di leggere tutto ciò che vorrei? :-\
RispondiEliminaIl desiderio di ogni lettore è quello di fermare il tempo per poter leggere tutto ciò che desidera. Certo, sarebbe un problema poi con le recensioni xD
EliminaMi ispira moltissimo!!!!! :)
RispondiEliminaPer me è stata una lettura piacevole :)
Elimina