lunedì 16 maggio 2016

RECENSIONE | "La parte del diavolo"di Emmanuelle de Villepin

Buongiorno lettori, tra le mie ultime letture c’è un libro di una scrittrice a me sconosciuta. Si tratta di Emmanuelle de Villepin, nata in Francia e trasferitasi dal 1988 a Milano con il marito e le tre figlie. È laureata in legge, dal 2006 vicepresidente della fondazione Dynamo e dal 2011 è presidente dell’Associazione Amici di TOG, un centro di eccellenza dedicato alla riabilitazione di bambini colpiti da patologie neurologiche complesse. Presso Longanesi ha pubblicato vari romanzi che hanno ottenuto un ottimo successo di pubblico e vari riconoscimenti. La mia conoscenza con questa scrittrice inizia con il suo ultimo lavoro: “La parte del diavolo” (Emmanuelle de Villepin - Longanesi). Non lasciatevi ingannare dal titolo, questo romanzo non è un thriller ne tanto meno un Horror. Siamo in presenza di un confronto tra madre e figlia, un confronto sui grandi temi della vita come l’amore, il matrimonio, il sesso, il desiderio.

La parte del diavolo 
Emmanuelle de Villepin

Editore: Longanesi 

Pagine: 250  
Prezzo: € 14,60 

Sinossi: Christiane de Lavanciel vive a Parigi, ha ottantasei anni, un pungente senso dell’umorismo, una moralità fatta su misura e un anticonformismo sorprendente. Sua figlia Catherine è l’opposto: borghese e taciturna, è piena di rancore contro il marito milanese, del quale ha appena scoperto l’ennesima scappatella, e arriva a Parigi dalla madre insieme alla figlia Luna, in cerca di consolazione.
Luna, che sta scrivendo una tesi su Rudolf Steiner, scopre per caso che il bisnonno ne era un seguace. Incuriosita, vuole scoprire di più sulla famiglia e la nonna l’accontenta, con un racconto che si snoda lungo tutto il XX secolo e illustra vicende complesse e affascinanti. Dalla matassa intricata di ricordi contraddittori e dolorosi, emergerà un segreto che illuminerà il passato di una luce nuova. Contemporaneamente Catherine dovrà riflettere sul vero contenuto del suo amore attraverso un’analisi libera e priva di pregiudizi, aiutata dall’anziana madre. Con la caduta delle maschere i buoni diventeranno anche più inquietanti dei cattivi.

STILE: 7 | STORIA: 8 | COPERTINA: 7

Credimi, figlia mia, ho avuto tutto il tempo di sperimentare quanto si deve al sacro e quanto in nessun caso dev’essere sottratto al profano.
Nel cuore di Parigi vive Christiane, ha ottantasei anni e un pungente senso dell’umorismo. Sua figlia Catherine è una donna taciturna che prova un profondo rancore verso il marito milanese che la tradisce di frequente. Dopo aver scoperto l’ennesima scappatella, Catherine, con la figlia Luna, si rifugia dalla madre da cui vorrebbe affetto e consolazione. Si sente una vittima e non riesce a reagire. Per spronarla al cambiamento l’anziana madre sfodera il suo anticonformismo generando un confronto-scontro tra tre generazioni di donne. Luna scopre per caso che il bisnonno aveva conosciuto il filosofo Rudolf Steiner, oggetto della sua tesi. Inizia così, da parte di Cristiane, un racconto che si snoda lungo tutto il Novecento svelando un segreto che donerà nuova luce al passato e si rifletterà sul presente.

“La parte del diavolo” è un romanzo dalla fluida lettura e dal coinvolgimento emotivo. I personaggi sono vivi e dinamici costruendo un’evoluzione della storia che ha radici in un lontano passato. Ho molto apprezzato l’intreccio tra i ricordi di famiglia e le dinamiche che si creano nei rapporti tra donne e uomini. Christiane, nel suo lungo racconto, ci porta indietro nel tempo e grazie a lei conosciamo, da un punto di osservazione privilegiato, Rudolf Steiner. Il profeta di una nuova versione dello spiritualismo, l’antroposofia, ha un ruolo nella dinamica degli avvenimenti che vedono, sullo sfondo, il Goetheanum e l’euritmia. In un clima di ferventi attività culturali trovano terreno fertile molteplici trasformazioni nella società. Ma ogni cambiamento ha bisogno di tempo e le esperienze di una vita hanno temprato Christiane, costruendo il suo modo di affrontare i problemi. Tra madre e figlia c’è un continuo confronto che nasconde l’immenso amore che provano l’una per l’altra. Christiane rimprovera alla figlia di essere troppo seria, noiosa, senza immaginazione, vanità o malizia. La figlia giudica continuamente la madre accusandola di essere una ricamatrice di eventi, di fumare ancora nonostante l’età, di essere una sostenitrice della lievità del vivere. A volte è necessario, anzi fondamentale, alleggerire gli eventi della vita per poter superare le difficoltà che inevitabilmente incontriamo nel nostro cammino.

“La parte del diavolo” passa sotto la lente delle riflessioni vari temi. Il matrimonio e il tradimento, la giovinezza e il tempo che passa, la guerra e la sofferenza. I personaggi interagiscono tra loro intrecciando fili d’amore, d’amicizia, di amarezza, di odio e rancore. Ogni ricordo è un viaggio nella memoria con il cuore colmo di nostalgia per l’amore ricevuto e l’amore dato, per le ferite del tempo e per la paura di essere abbandonati. Non esiste un unico modo per affrontare la vita e l’amore porta inevitabilmente anche una dose di sofferenza. Nel libro viene citato il famoso dilemma del porcospino di Schopenhauer: tanto più due esseri si avvicinano tra loro, più alta sarà la probabilità di ferirsi l’un l’altro. Gli aculei sulla schiena dei porcospini segnano la distanza a cui gli esseri umani si possono avvicinare senza ferirsi. Anche quando due persone iniziano a fidarsi l’uno dell’altro, qualsiasi cosa spiacevole che accadesse ad uno di loro ferirebbe inevitabilmente anche l’altro. Per stare insieme, senza ferirsi, bisogna raggiungere un certo equilibrio. La vita è, seppur bellissima, molto tortuosa.

In questo romanzo c’è una visione tutta femminile della vita, un ricercare il dettaglio per giungere alla visione complessiva del vissuto. In primo piano viene collocato l’amore che si riceve da bambini, una forza a cui attingere nei momenti drammatici della vita. La protagonista esprime, nei sui pensieri, una buona dose di autoironia che si contrappone a una figlia che prende ogni cosa troppo sul serio. Soprattutto il suo matrimonio e le infedeltà del marito. Tuttavia l’amore non cura ogni ferita e la solitudine, che prima o poi tutti abbiamo provato, ci permette di crescere.

“La parte del diavolo” è una lettura in cui divertimento e tristezza sono due facce della stessa medaglia. La malinconia investe i ricordi che diventano un momento di ricongiungimento tra madre e figlia, un momento di struggente bellezza della nostalgia. Un romanzo da leggere lasciandosi trasportare dalle emozioni che convergeranno in un finale perfetto. Buona lettura :)

8 commenti:

  1. Risposte
    1. I pregiuduzi, i condizionamenti influenzano la nostra vita. Tutti indossiamo una maschera, il vero io è, a volte, misterioso anche per noi stessi :)

      Elimina
  2. gli ultimi libri che hai letto sembrano davvero delle letture appassionanti. li conoscevo entrambi ma non li avevo ancora aggiunti in wl ... fatto adesso :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora non mi resta che augurarti una buona lettura :)

      Elimina
  3. Il rapporto tra genitori e figlii mi piace molto nei libri, che sia conflittuale, di grande amore, di abbandono. Potrebbe piacermi...avrò mai il tempo di leggere tutto ciò che vorrei? :-\

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il desiderio di ogni lettore è quello di fermare il tempo per poter leggere tutto ciò che desidera. Certo, sarebbe un problema poi con le recensioni xD

      Elimina