sabato 14 novembre 2015

Il sabato del sondaggio #29

"Il sabato del sondaggio" è una rubrica creata da me appositamente per il blog Penna d'oro. 
Ogni sabato elaborerò delle domande per scambiare, con voi lettori, opinioni, pareri, 
consigli su temi che riguardano il mondo dei libri.

Buon sabato, cari lettori.
Un’ altra settimana è volata via, il freddo inizia a farsi sentire e nei negozi fanno la loro comparsa le prime decorazioni natalizie. Inizierà, fra poco, il periodo più movimentato e magico dell’anno che richiederà molta energia ma donerà belle emozioni. Nell’attesa continuiamo il nostro rapporto d’amore con i libri scegliendo le letture che sappiano parlare al cuore e alla mente. La scelta di un libro è sempre un momento intimo e difficile, l’offerta è varia, la libreria è il nostro paradiso. Potete chiudermi dentro e buttare la chiave, sarebbe splendido! Riponendo i miei sogni nel cassetto vorrei porvi una domanda sui nostri amici di carta:
Amate leggere libri legati al territorio e alle sue tradizioni?
Ultimamente le mie letture mi hanno portata in contatto con libri legati indissolubilmente a un territorio ben preciso da cui attingevano forza narrativa con temi legati alla cultura, alle credenze popolari, alla quotidianità. Mi spiego meglio portandovi l’esempio di alcuni autori che hanno fatto delle loro opere lo specchio di un determinato territorio.

RECENSIONE
RECENSIONE
Recentemente ho finito di leggere “Fiore di fulmine”, libro intenso che consiglio a tutti, di Vanessa Roggeri

La scrittrice, autrice anche del “Il cuore selvatico del ginepro”, è nata e cresciuta a Cagliari. Si definisce “una sarda nuragica, innamorata della sua isola così aspra e coriacea, ma anche fiera e indomita.” 

Questa passione travolgente la ritroviamo nei romanzi della Roggeri che narra di una Sardegna ricca di cultura e tradizioni legate al mondo delle superstizioni. Le protagoniste delle storie narrate sono ragazze coraggiose che per affermare la propria indipendenza devono inevitabilmente scontrarsi con le credenze popolari che condizionano la loro esistenza. Nei suoi libri la scrittrice ci mostra il volto di una regione in cui molte tradizioni sopravvivono ancor oggi, perché fanno 
parte della storia, del modo di vivere, dell’identità di un popolo.


Questo intimo connubio tra scrittura e territorio è un bellissimo modo per conoscere e apprezzare luoghi che non conosciamo.

RECENSIONE
RECENSIONE

Per chi ama la montagna è impossibile non conoscere lo scrittore Mauro Corona che narra, nei suoi romanzi, di un mondo quasi del tutto scomparso: quello della vita e delle tradizioni nei paesi della Valle del Vajont. Egli affronta il rapporto dell’uomo con la natura, con le proprie radici, con il progresso economico e tecnologico che può causare violenti sconvolgimenti dei territori. Corona ama le sue montagne e i suoi boschi. Descrive la dura vita degli uomini e delle donne che abitano la montagna, lo stretto rapporto tra ambiente ed esistenza. Tra le sue opere ho amato “La voce degli uomini freddi”, “Una lacrima color turchese” e leggerò, non so quando ma lo farò, “Storia di Neve”.


Dai monti ai laghi.Spostiamoci ora sulla sponda orientale del lago di Como dove sorge la ridente Bellano. Lo scrittore Andrea Vitali, natio di Bellano, ambienta i suoi romanzi nel paesino sulle rive del lago. Egli racconta una provincia che noi lettori abbiamo imparato a conoscere e amare. Vitali narra i luoghi e la gente di questa piccola comunità che ha generato figure particolari che danno vita a storie collocate nel tempo che fu. La produzione letteraria di Vitali è vasta, “Premiata Ditta Sorelle  Ficcadenti” [recensione], “Quattro sberle benedette”, “La bella Cece”, sono alcuni tra i romanzi più amati dai lettori.

Se poi volgiamo il nostro sguardo da lettori attenti al mondo dei classici non possiamo non ricordare le opere di Giovanni Verga. Il famoso autore, nei suoi scritti, descrive la Sicilia e le questioni socio-culturali dell’epoca. In molte opere ritroviamo la questione della situazione meridionale, le usanze, il duro lavoro, il modo di vivere degli “sconfitti sociali”. Avrete sicuramente letto “I Malavoglia”, “Mastro-don Gesualdo”, “Storia di una capinera”.

I libri legati al territorio sono tantissimi e tutti interessantissimi. La lettura è anche conoscenza, condivisione, riflessione. Mi piace pensare a questi autori che, attraverso le loro opere, condividono con i lettori una parte importante della loro realtà. Lasciarsi conquistare dalla bellezza di queste letture è questione di un attimo. Il fascino della narrazione s’intreccia alla reale esistenza dei luoghi e tutto appare più coinvolgente, ricco d’emozioni.

Sono molto curiosa di conoscere le vostre opinioni e mi piacerebbe conoscere i libri, legati al territorio, che voi avete letto. Nel frattempo vi auguro un buon fine settimana ricco di bellissime letture :)

10 commenti:

  1. Non scelgo i libri per il loro legame ad un territorio specifico, ma mi sono imbattuto in libri che trasmettono il territorio in modo molto vivido.
    Ho trovato il territorio attraverso lo stile di vita e la cultura di chi ci vive, ad esempio, sotto una luce negativa in "A ciascuno il suo" e "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia, in "Ombre sull'Ofanto" di Raffaele Nigro; con un tono neutro in "I sotterranei di Bologna" di Loriano Macchiavelli; fino alla più luminosa e calorosa accoglienza di Luciano De Crescenzo in "Così parlò Bellavista".

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    1. Anche per me il legame con il territorio non è un metodo di scelta. Leggo i romanzi che attirano la mia attenzione per i temi trattati, spesso mi lascio guidare dal nome dell'autore che non deve necessariamente essere un nome famoso. Ultimamente, però, mi sono imbattuta in letture che avevano un forte legame con luoghi ben precisi e mi è piaciuto carpire i "segreti" dei territori menzionati. Tra i libri che hai citato ho letto le opere di Sciascia impegnato a mostrare l'esistenza del problema mafia a tutta l'Italia ma in special modo alla Stato. "Così parlò Bellavista" è stata una lettura che mi ha permesso di approfondire "la filosofia di vita dei napoletani". Un saluto :)

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  2. Non leggo libri legati al territorio e alle sue tradizioni, non è un mio criterio di scelta.
    Scelgo i libri da leggere in base alla trama.
    Ciao. :-)

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    1. Indipendentemente dal criterio di scelta, capita di leggere libri legati a un determinato territorio ed è bello viaggiare con la fantasia rimanendo comodamente seduti in poltrona :)

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  3. Bella domanda! Come sai, amo molto Andrea Vitali e ammetto che il ritrovare sempre Bellano nelle sue storie, mi fa piacere. Per quanto riguarda altri autori, non saprei. Trovo che alcune volte la "localizzazione" della storia diventi un limite, soprattutto se l'autore non è in grado di trasmettere al lettore quanto un luogo possa influire sulla storia stessa. La Roggeri l'ho amata molto col suo primo romanzo e anche il secondo è riuscito a conquistarmi, anche se non ai livelli del primo. Però ammetto che mi piacerebbe vederla cimentarsi in qualcosa di diverso!

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    1. A esser sincera quando ho scritto di Vitali e della sua Bellano, ho pensato proprio a te e al tuo amore per le opere di questo scrittore. Ho letto che la Roggeri sta preparando il suo terzo romanzo, non ci rimane che aspettare :)

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  4. le storie legate al territorio per me hanno un certo fascino e personalmente mi piacciono perchè mi mettono faccia a faccia con culture e tradizioni specifiche, facendomi apprezzare e conoscere una determinata realtà magari fino a quel momento a me poco nota; tra quelle che citi ho amato la realtà sarda della Roggeri, cui aggiungo Accabadora della Murgia; anche "Se chiudo gli occhi" valorizza molto le tradizioni dell'abruzzo, se non vado errata, oppure Carmine Abate con "Il bacio del pane" (calabria)-

    Rubrica e domanda molto interessante!!

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    1. Effettivamente leggere storie legate a un territorio permette di conoscere tradizioni e culture che non conosciamo. "Se chiudo gli occhi" è un libro che ho amato.Non conosco "Accabadora" e "Il bacio del pane". Mi hai incuriosita con questi titoli che preludono a letture interessanti :)

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  5. Valentina D'Urbano con Il rumore dei tuoi passi e la Fortezza, Acquanera e Roccachiara, Loredana Limone e il magico Borgo Propizio, Antonio Fusco con La pietà dell'acqua e Torre Ghibellina, tutti luoghi immaginari, ma creati talmente bene dagli autori da diventare veri e risultare essenziali alla narrazione, capaci di toccare il cuore del lettore.

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    1. Anche i luoghi immaginari, se ben descritti, hanno il loro fascino :)

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