Buon lunedì, amati lettori :) Il 16 novembre è giunto in libreria “L’invasione delle tenebre” (Nord), terzo e ultimo volume della trilogia firmata da Glenn Cooper iniziata con “Dannati” e proseguita con “La porta delle tenebre”. In molti mi avete chiesto un parere su questa serie e leggendo la mia recensione vi renderete conto dei punti forti e dei punti deboli che, secondo me, caratterizzano tale lettura.
Glenn Cooper
#3 L'invasione delle tenebre
Editore: Nord
Pagine: 480
Prezzo: € 19,90 (cartaceo) - € 9,99 (ebook)
Sinossi: Londra è una città fantasma. I pochi che non hanno voluto – o non hanno potuto – dare seguito all’ordine d’evacuazione del governo sono barricati in casa, nella vana speranza che tutto quello che stanno vivendo sia un incubo da cui presto si sveglieranno. Ma è tutto reale. Perché sono reali le vetrine infrante, i negozi saccheggiati, i cadaveri lasciati per strada. E, soprattutto, sono reali le bande di uomini violenti e spietati che, dopo essere comparsi all’improvviso dal nulla, stanno mettendo a ferro e fuoco la città e alcuni suoi sobborghi. E che continuano ad arrivare senza sosta, come l’onda di piena di un fiume immenso. Un fiume che ha la sua sorgente all’Inferno, come sanno bene John Camp ed Emily Loughty.
Dal loro ultimo viaggio nel mondo dei Dannati, infatti, i varchi interdimensionali non soltanto si sono moltiplicati, ma sono anche rimasti aperti, portando letteralmente l’Inferno in Terra e catapultando centinaia d’innocenti «dall’altra parte». E c’è solo una persona che sa come chiudere per sempre le Porte delle Tenebre: Paul Loomis, l’ex capo di Emily. Purtroppo Paul Loomis è morto, si è suicidato sette anni fa, dopo aver ucciso la moglie e l’amante di lei con due colpi di fucile. Ma Emily e John sanno dove trovarlo e come mettersi in contatto con lui. Perché lo hanno già incontrato all’Inferno…
STILE: 8 | STORIA: 7 | COPERTINA: 7
Metà dei ragazzi era immersa nella melma fino alle caviglie, mentre gli altri cinque si trovavano sul terreno fangoso a pochi metri di distanza. Rimasero per qualche istante attoniti e ammutoliti, finché Harry Shipley non iniziò a piagnucolare […]Pietrificati dal terrore, non riuscivano a distogliere lo sguardo dalla testa mozzata, poi videro battere le palpebre e le labbra secche muoversi. La maggior parte dei ragazzi urlò.Correndo, tornarono dal giovane con il ventre squarciato.“Devi dirci dove siamo e cosa sta succedendo”, esclamo Angus.“Non ti aiuteremo finché non ce lo dirai”.“Non lo sapete?”“Non ne abbiamo la minima idea!” sbraitò Glynn.“Dovete essere appena arrivati, allora”, gracchiò il giovane. Riuscì a emettere una breve, dolorosa risata.“Be’, allora lasciate che sia il primo ad accogliervi nella vostra nuova dimora. Benvenuti all’Inferno.”
Londra è una città in preda al caos, quasi completamente evacuata per ordine del governo. I pochi che non hanno ancora voluto abbandonare le loro case vivono un terribile incubo. Bande di uomini assetati di sangue irrompono nelle case, seviziano e uccidono coloro che incontrano sul loro cammino. Rompono vetrine, saccheggiano negozi, segnano il loro passaggio con i cadaveri lasciati per la strada. Sono gli erranti. Provengono dal mondo dei dannati, attraverso dei varchi interdimensionali sono comparsi improvvisamente dal nulla. Non sono pochi, non sono controllabili, sono come l’onda di un fiume immenso che ha la sua sorgente all’Inferno. John Camp ed Emily Loughty sono i soli a sapere come fermare quest’ondata di barbarie. Devono rintracciare Paul Loomis, l’unico scienziato in grado di chiudere per sempre le Porte delle Tenebre. C’è, però, un piccolo problema: Paul Loomis, ex mentore di Emily, è morto suicida alcuni anni prima, dopo aver ucciso la moglie e l’amante di lei con due colpi di fucile. Come trovarlo? I nostri due protagonisti sanno dove cercare e come mettersi in contatto con lui. Perché lo hanno già incontrato all’Inferno.
In questo terzo atto dell’avvincente storia narrata da Cooper, gli erranti, se è possibile, sono ancor più feroci. Seminano il terrore razziando il cibo e violentando donne. A Londra è un fuggi fuggi generale segnato da una lunga scia di sangue. Il governo, compresa la Regina, si trova ad affrontare una sfida sovrumana e cosa c’è di meglio che mandare i buoni a combattere i cattivi? Nulla direi, ma chi ci assicura che i buoni siano veramente buoni? Lo so che di fronte agli erranti non si può andar troppo per il sottile quindi ben vengano i soldati britannici del SAS, forze speciali.
Infatti in questo viaggio di ritorno all’Inferno John ed Emily saranno accompagnati dai SAS e da Kyle Camp, fratello di John. I nostri eroi dovranno ritrovare Paul Loomis, che nel frattempo è diventato consulente scientifico di Stalin, ma hanno anche il compito di riportare sulla Terra i tecnici del MAAC, una classe di studenti e un numero imprecisato di londinesi scomparsi da qualche parte all’Inferno.
Finché i passaggi aperti da gravitoni e strangelet rimarranno aperti i dannati si riverseranno sulla Terra e gli umani si ritroveranno all’Inferno.
Detto fatto. John ed Emily, in buona compagnia, ritornano nel mondo dei dannati e ritrovano i potenti che continuano a far la guerra per la loro sete di potere. Stalin disprezza la Germania, odia Garibaldi e vorrebbe tornare a Mosca carico di vittorie. Alessandro Magno è, forse, alleato di Stalin e insieme vorrebbero conquistare l’Europa. Garibaldi sogna qualcosa che a Inferno non è mai esistito: carità, compassione, bontà. In una parola, umanità.
Niente di nuovo quindi, intrighi e tradimenti si susseguono, tutti cercano di realizzare nuove armi sempre più potenti che permettano di sottomettere il nemico. John ed Emily dovranno superare mille difficoltà infatti i dannati non hanno più nulla da perdere, sono già nel peggior mondo possibile dove potere e ricchezza costituiscono i valori supremi.
L’avventurosa ricerca di Loomis avrà esito positivo ma riusciranno i nostri coraggiosi ragazzi a riportarlo sulla Terra e soprattutto i passaggi aperti dal collisore si chiuderanno una volta per tutte?
Il finale mi ha lasciata un po’ interdetta e, credetemi, ho dovuto rifletterci su per capire che era l’unico finale possibile in comunione con l’intera storia.
Fin dal primo volume, Dannati, la storia è stata avvincente anche se non originalissima. L’Inferno, di dantesca memoria, è un luogo in cui l’autore ha collocato tantissimi personaggi che continuano a fare ciò che facevano in vita: tramare, uccidere, far la guerra. A volte le storie s’intrecciano quasi per caso e il ritmo viene rallentato da minuziose descrizioni che distolgono l’attenzione dalla narrazione principale. Tre volumi mi son sembrati tanti per una storia che poteva benissimo svilupparsi in due libri. Sicuramente la trilogia “Dannati” non ha l’originalità e il fascino della “Biblioteca dei morti” anche se ha un gran pregio: induce il lettore alla riflessione.
Scriveva Joseph Conrad: “Si scrive soltanto una metà del libro, dell’altra metà si deve occupare il lettore.”
Nell’Invasione delle tenebre, e in generale nella trilogia, le storie narrano di violenze e soprusi, sentimenti e speranze, moralità e nemici. Le bugie del potere si confondono con gli intrighi di corte, la guerra continua a seminar morti. All’Inferno questo succede. Anche sulla Terra la situazione non è poi così diversa. Anche noi umani-viventi abbiamo i nostri inferni e le cronache di questi giorni ci mostrano un mondo dilaniato dalla follia dell’uomo. Aggiungiamoci la violenza sulle donne e sui bambini,la prostituzione, il bullismo, il baratro in cui si precipita per droga e alcol, la solitudine, la mancanza di fiducia nel futuro. Vi bastano questi inferni? Sicuramente la nostra società non si basa solo sul male anche il bene ha i suoi seguaci ma il confine fra i due concetti non è netto e ben definito. Ogni uomo è luce e ombre, non bisogna essere cattivissimi per meritare una punizione. Quale punizione? Per Cooper è l’Inferno dove giunge non solo chi è stato malvagio per un’intera esistenza ma anche chi ha sbagliato solo una volta. Tutti hanno in sé il cancro della malvagità, non c’è cura, non c’è redenzione. A volte, in questo cupo eterno dolore, fa la sua fugace apparizione l’amore che con la sua purezza è in grado di annullare ogni male. Ecco questo è il pregio di quest’opera : condurre il lettore sulla via della riflessione. La religione, la scienza, il progresso fanno da cornice alle scelte dell’uomo. A volte bene e male, sempre insieme e sempre in lotta, si mescolano e danno vita a delle azioni che nessuno può giudicare.
In questo terzo atto dell’avvincente storia narrata da Cooper, gli erranti, se è possibile, sono ancor più feroci. Seminano il terrore razziando il cibo e violentando donne. A Londra è un fuggi fuggi generale segnato da una lunga scia di sangue. Il governo, compresa la Regina, si trova ad affrontare una sfida sovrumana e cosa c’è di meglio che mandare i buoni a combattere i cattivi? Nulla direi, ma chi ci assicura che i buoni siano veramente buoni? Lo so che di fronte agli erranti non si può andar troppo per il sottile quindi ben vengano i soldati britannici del SAS, forze speciali.
Infatti in questo viaggio di ritorno all’Inferno John ed Emily saranno accompagnati dai SAS e da Kyle Camp, fratello di John. I nostri eroi dovranno ritrovare Paul Loomis, che nel frattempo è diventato consulente scientifico di Stalin, ma hanno anche il compito di riportare sulla Terra i tecnici del MAAC, una classe di studenti e un numero imprecisato di londinesi scomparsi da qualche parte all’Inferno.
Finché i passaggi aperti da gravitoni e strangelet rimarranno aperti i dannati si riverseranno sulla Terra e gli umani si ritroveranno all’Inferno.
Detto fatto. John ed Emily, in buona compagnia, ritornano nel mondo dei dannati e ritrovano i potenti che continuano a far la guerra per la loro sete di potere. Stalin disprezza la Germania, odia Garibaldi e vorrebbe tornare a Mosca carico di vittorie. Alessandro Magno è, forse, alleato di Stalin e insieme vorrebbero conquistare l’Europa. Garibaldi sogna qualcosa che a Inferno non è mai esistito: carità, compassione, bontà. In una parola, umanità.
Niente di nuovo quindi, intrighi e tradimenti si susseguono, tutti cercano di realizzare nuove armi sempre più potenti che permettano di sottomettere il nemico. John ed Emily dovranno superare mille difficoltà infatti i dannati non hanno più nulla da perdere, sono già nel peggior mondo possibile dove potere e ricchezza costituiscono i valori supremi.
L’avventurosa ricerca di Loomis avrà esito positivo ma riusciranno i nostri coraggiosi ragazzi a riportarlo sulla Terra e soprattutto i passaggi aperti dal collisore si chiuderanno una volta per tutte?
Il finale mi ha lasciata un po’ interdetta e, credetemi, ho dovuto rifletterci su per capire che era l’unico finale possibile in comunione con l’intera storia.
-CONSIDERAZIONI SULLA TRILOGIA-
Fin dal primo volume, Dannati, la storia è stata avvincente anche se non originalissima. L’Inferno, di dantesca memoria, è un luogo in cui l’autore ha collocato tantissimi personaggi che continuano a fare ciò che facevano in vita: tramare, uccidere, far la guerra. A volte le storie s’intrecciano quasi per caso e il ritmo viene rallentato da minuziose descrizioni che distolgono l’attenzione dalla narrazione principale. Tre volumi mi son sembrati tanti per una storia che poteva benissimo svilupparsi in due libri. Sicuramente la trilogia “Dannati” non ha l’originalità e il fascino della “Biblioteca dei morti” anche se ha un gran pregio: induce il lettore alla riflessione.
Scriveva Joseph Conrad: “Si scrive soltanto una metà del libro, dell’altra metà si deve occupare il lettore.”
Nell’Invasione delle tenebre, e in generale nella trilogia, le storie narrano di violenze e soprusi, sentimenti e speranze, moralità e nemici. Le bugie del potere si confondono con gli intrighi di corte, la guerra continua a seminar morti. All’Inferno questo succede. Anche sulla Terra la situazione non è poi così diversa. Anche noi umani-viventi abbiamo i nostri inferni e le cronache di questi giorni ci mostrano un mondo dilaniato dalla follia dell’uomo. Aggiungiamoci la violenza sulle donne e sui bambini,la prostituzione, il bullismo, il baratro in cui si precipita per droga e alcol, la solitudine, la mancanza di fiducia nel futuro. Vi bastano questi inferni? Sicuramente la nostra società non si basa solo sul male anche il bene ha i suoi seguaci ma il confine fra i due concetti non è netto e ben definito. Ogni uomo è luce e ombre, non bisogna essere cattivissimi per meritare una punizione. Quale punizione? Per Cooper è l’Inferno dove giunge non solo chi è stato malvagio per un’intera esistenza ma anche chi ha sbagliato solo una volta. Tutti hanno in sé il cancro della malvagità, non c’è cura, non c’è redenzione. A volte, in questo cupo eterno dolore, fa la sua fugace apparizione l’amore che con la sua purezza è in grado di annullare ogni male. Ecco questo è il pregio di quest’opera : condurre il lettore sulla via della riflessione. La religione, la scienza, il progresso fanno da cornice alle scelte dell’uomo. A volte bene e male, sempre insieme e sempre in lotta, si mescolano e danno vita a delle azioni che nessuno può giudicare.
"Dannati" non è il capolavoro dell’anno ma è una serie piacevole
da leggere e vale la pena dargli una possibilità.
Insomma ci piace per trascorrere dei momenti senza pensieri! Non è questa trilogia senza cui non si può vivere!
RispondiEliminaDai comunque lo leggerò!!! Grazie per la tua utilissima recensione! :)
Hai ragione, rimane comunque una piacevole lettura :)
EliminaIo invece ancora non riesco a decidermi a riprendere quest'autore. Sono rimasta talmente delusa dai suoi primi romanzi che ancora preferisco lasciare il quarto lì nell'angolino dove l'ho relegato senza aprirlo...
RispondiEliminaMagari se deciderò di dargli un'altra possibilità proverò con questa saga.
Grazie per la recensione sincera.
Mi dispiace che non sei in "buoni rapporti" con le opere di Cooper. Ti auguro una buona lettura per il futuro :)
EliminaNiente da fare. Io sono rimasta ferma al primo libro di questa trilogia. Ho iniziato il secondo, ma non sono proprio riuscita a portarlo avanti e, di sicuro, non mi avvicinerò al terzo. Peccato, perché la trilogia della "Biblioteca dei morti" conserva ancora un posto nel mio cuore.
RispondiEliminaLa trilogia della biblioteca dei morti rimane, anche per me, l'opera più bella di Glenn Cooper :)
Eliminaè un autore da leggere, comunque, quindi sarebbe buono che recuperassi...
RispondiEliminaMa ce ne sono così tanti da recuperare, che mi sa che questo lo rimandiamo al 2016 :D
Il tempo per leggere è sempre scarso e i libri da recuperare sono infiniti :)
EliminaCon questa trilogia ho conosciuto Glenn Cooper, ed è andata così: dopo l'acquisto casuale del primo volume (sinceramente perchè attratta dal prezzo super economico!)... Non ho potuto non correre a comprare il secondo e ora sto già finendo il terzo!! Tutti divorati!! Mi sono piaciuti molto la storia, l'atmosfera, i personaggi a sorpresa, anche la crudezza! Fa riflettere come l'Inferno possa ritrovarsi nel nostro mondo anche da vivi.. devo ancora arrivare al finale della Trilogia, spero di non rimanere delusa!
RispondiEliminaSicuramente leggerò anche l'altra sua trilogia.. dopo un intervallo con autori diversi, mi piace alternare i generi.
Ciao!
Ti consiglio anche l'altra trilogia, l'ho trovata molto interessante. :)
EliminaA volte si scoprono letture piacevolissime quasi per caso. Io seguo Glenn Cooper da molti anni e non sono mai rimasta delusa dai suoi romanzi. Buona lettura :)
RispondiEliminaHo letto sia la trilogia della biblioteca che la trilogia dei dannati,che dire......entrambe mi sono piaciute, ma la seconda trilogia mi ha anche deluso per il continuo ripetersi delle situazioni.
RispondiEliminaTre libri,tre capatine all'inferno per l'eroe con una macchia e qualche paura...quella di perdere la propria amata.
Finale non scontato ma prevedibie, in quanto apre la strada ad un quarto ipotetico volume.
Come per la precedente trilogia,intrighi,patos,sangue ed amore ci tengono piacevolmente compagnia per piu' di 1000 pagine,anche se si parla comunque sempre di opere da " ombrellone".
Consiglio la lettura? Si....ma senza nessuna particolare aspettativa.
Ho iniziato a leggerlo senza aver nessuna idea del genere di narrativa, mi dispiace proprio ma per quanti sforzi io faccia non riesco proprio a proseguire nella lettura.
RispondiEliminaIo penso semplicemente che questo trilogia sia ben studiata. Soprattutto per quanto riguarda il finale. Mi ha lasciata senza parole e mi sono commossa. Di certo non è una lettura impegnativa, ma la storia è molto avvincente e ho trovato interessante i cenni storici. Sono rimasta molto soddisfatta!
RispondiEliminaConcordo con te :) Personalmente ho preferito la trilogia della Biblioteca dei morti perchè presenta una trama più originale ma è sempre un piacere leggere un'opera di Glenn Cooper :)
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