Buon inizio settimana cari lettori :) Dopo due bellissimi giorno trascorsi al mare, il rientro in
città è sempre difficile. Per distrarmi un po’ e pensare a momenti piacevoli vi
lascio la recensione di “Cose che nessuno sa” di Alessandro D’Avenia, edito
Mondadori.
Cose che nessuno sa
Autore: Alessandro D'Avenia
Editore: Mondadori
Pagine: 332
Prezzo: € 14,00
Sinossi:
Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l'inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica per l'attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l'irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'"Odissea": così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino.
STILE: 8
STORIA: 7
COPERTINA: 7
Compie quattordici anni e sta seduta a prua. Gli occhi verdi, ridenti e malinconici, sono calamitati dall’orizzonte: una linea troppo netta per non averne paura. Il mondo è una conchiglia. Fa eco alla luce, dà tutta quella che riceve, anche sotto forma di ombre. E la luce è l’unico comandamento dell’alba. Un comandamento ruvido, perché quando si viene alla luce viene anche da piangere.
Margherita, 14 anni, sta per iniziare il primo anno di
liceo. Ha mille paure ma sa di poter contare sull’aiuto dei genitori.
Soprattutto il padre è per Margherita un porto sicuro, la forza che la sostiene
e la guida. Un giorno la ragazzina ascolta un messaggio in segreteria
telefonica: il padre annuncia che non tornerà più a casa. Per Margherita la
notizia è sconvolgente, il dolore per la separazione la coinvolge con
travolgente intensità. La sua guida, colui che l’avrebbe condotta per le vie
del mondo, ha deciso di voltarle le spalle, di lasciare la famiglia, di sparire
senza alcuna spiegazione. Il padre svanisce nel nulla e il nulla ingloba
Margherita. Ma la vita va avanti sui binari delle quotidianità, l’anno
scolastico ha inizio e Margherita conoscerà nuovi amici. Marta, l’amica di
banco, sempre pronta a coinvolgere tutti con il suo entusiasmo. Giulio, ragazzo
misterioso che vive in una casa famiglia. Il “professore” capace “di ascoltare
e insegnare le pulsioni della vita nelle pagine dei libri” pur essendo in
continua ricerca di se stesso.
Accanto a Margherita troviamo nonna Teresa, testimone di una
saggezza senza tempo, sempre pronta a preparare deliziosi dolci e squisite
pietanze. In cucina, con le mani in pasta, è più facile parlare della vita. Del
passato che qualcuno vorrebbe dimenticare.
Del presente difficile e doloroso.
Del futuro avvolto in una fitta nebbia di incertezze.
Tuttavia sarà proprio attraverso il dolore, lo smarrimento,
che Margherita acquisterà la consapevolezza che crescere vuol dire affrontare
le proprie paure.
Questo libro di D’Avenia è un romanzo ricco di temi su cui
riflettere, l’adolescenza, l’abbandono, la solitudine. Margherita è una
ragazzina che vive sulla sua pelle il dolore dell’abbandono, delle promesse
infrante, non riesce a padroneggiare l’intenso dolore per ciò che deve
affrontare. Margherita non reagisce, è persa senza il suo adorato papà e si
nasconde.
Si nasconde, Margherita in quell’angolo buio, nell’armadio
in cui si rifugiava da bambina e che diventava un luogo, per gli altri,
irraggiungibile. “Un grembo di legno”.
Ma la vita bussa alla porta, non puoi nasconderti devi
uscire e vivere anche se non hai voglia di nulla. A scuola Margherita conoscerà Giulio: lui non ha mai avuto una
famiglia che lo proteggesse e amasse, ha dentro di sé tanta rabbia e dolore.
Conoscerà anche il suo Professore di Lettere: un giovane insegnante che ama i
libri ma fugge la vita fatta di luci e ombre. Egli prende e nulla da,
prigioniero delle sue paure, incapace di correre dietro ai sogni percorrendo le
strade della realtà. Il Professore ama spostarsi in bicicletta, sembra quasi
una nave che dirige la prua verso la libertà e la conoscenza. Proprio come
Telemaco, nell’Odissea, quando decide di partire per ritrovare suo padre
Ulisse.
Anche Margherita subisce il fascino dell’Odissea e prende
una decisione:
Farò come Telemaco. Andrò a cercare mio padre. Mio padre se n’è andato e nessuno sa perché.
Inizia così un lungo viaggio che Margherita non farà da solo
ma troverà un compagno d’avventura anche lui alla ricerca di qualcosa che dia
un significato alla sua vita.
“Cose che nessuno sa” è un romanzo ben scritto, che tratta
dei temi difficili che i ragazzi molto spesso devono affrontare: la solitudine,
la separazione dei genitori, la ricerca di se stessi e del proprio ruolo in un
mondo che, ancor oggi, mostra molti aspetti che non conosciamo. La prima parte
del romanzo è avvincente, fin dalle prime pagine si viene conquistati dalla
prosa poetica, descrittiva, emozionante dell’autore. E’ subito evidente la
fragilità del mondo familiare che circonda Margherita. Come può un padre che
promette di proteggerti, sostenerti, amarti per tutta la vita, scomparire così improvvisamente
affidando il suo addio a una segreteria telefonica? La vita è crudele ma è
fatta da uomini che spesso perdono il lume della ragione.
La seconda parte del
libro, che io amo chiamare “Il Viaggio”, è una disperata quanto incosciente
ricerca della verità. Margherita, novella “Telemaco”, parte alla ricerca del
padre affrontando l’ignoto in un viaggio che si rivelerà difficile,
imprevedibile e segnerà la vita della nostra protagonista. Mentre ho amato la
prima parte devo dire di aver avuto
delle difficoltà ad accettare il proseguo della storia. La vita è spesso una
strada in salita che dispensa ardue prove a tutti. Crescere vuol dire
affrontare quelle prove, imparare dai propri errori, il pianto e il sorriso
sono due facce della stessa medaglia. Il Viaggio è un pericolo continuo, libertà non vuol dire
trasgredire le regole, libertà non vuol dire andare incontro alla vita senza
alcuna difesa, come fuscelli trasportati dal vento. Il finale mi ha colta di
sorpresa, c’è un velo di malinconia nelle ultime pagine di questo libro che
ricorda a tutti noi l’incompiutezza del mondo in cui viviamo.
Ho avuto l'immenso piacere di andare ad ascoltare D'Avenia al Salone Internazionale del Libro di Torino e da quel momento ho deciso che, a prescindere, leggerò tutto quello che ha scritto e che scriverà in futuro!!! Per ora ho letto solo Bianca come il latte, rossa come il sangue.
RispondiEliminaChe belle le tue recensioni! E' sempre bello leggerti :)
A presto :*
Io ho letto tutti i libri di D'Avenia e in ogni romanzo ci sono temi e riflessioni molto importanti non solo per gli adolescenti ma anche per noi adulti. Un saluto :)
EliminaCiao carissima :) Guarda, di questo autore ho letto soltanto Bianca come il latte, Rossa come il sangue ma mi sono ripromessa di leggere gli altri suoi libri ^^ La tua recensione mi è piaciuto molto; bellissimo come l'autore riesce a miscelare la storia, la filosofia e l'epica con le vicende adolescenziali *-*
RispondiEliminaUn libro di D'Avenia che porterò sempre nel mio cuore è un romanzo che, sono sicura, ti piacerà: "Ciò che inferno non è". Mette a nudo le intense emozioni di una microsocietà che subisce la tirannia mafiosa. E' una lettura bellissima :)
Eliminaquesto è uno di quei libri che potrebbe piacermi ma non ho ancora sentito la necessità di leggere, non è ancora arrivato il suo momento...bella la tua recensione :)
RispondiEliminaQuando il momento giusto arriverà, leggerò con molto piacere la tua recensione :)
Eliminaanche a me è piaciuto, ci sono tanti passaggi davvero significativi!
RispondiEliminaSi, è un libro su cui riflettere :)
Elimina