STILE: 8 | STORIA: 9 | COVER: 8
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(Saga di Jalna Vol. 2)
Mazo de la Roche
Prezzo: € 18,00
Sinossi
È trascorso un anno da quando abbiamo lasciato la turbolenta Jalna. Eden è scomparso e non si hanno più notizie di lui, Alayne è tornata a New York, Pheasant ha avuto un figlio da Piers e lo ha chiamato Maurice, come suo padre. Ritroviamo la famiglia riunita attorno al tavolo davanti a un invitante soufflé al formaggio e una bottiglia di rum di quelle buone per gli uomini. Manca solo Adeline. La nonna ormai passa la maggior parte del tempo a letto: quello stesso letto che è stato testimone di concepimenti, nascite e addii, e che ora sembra attendere un commiato. Difficile credere che la complicata trama tessuta da Adeline nelle stanze di Jalna possa squarciarsi. Ma una preoccupazione domina su tutte: a chi andrà l’eredità? Per tenere tutti in pugno, la furbissima nonna ha dichiarato che sarà destinata a una sola persona. Così, fra gelosie e sospetti reciproci, scatta la rincorsa all’ingente patrimonio: finirà forse nelle mani di Renny, per cui tutte le donne, nonna compresa, perdono la testa? O il fortunato sarà Nicholas, il più anziano, il figlio preferito? O l’adorabile piccolo Wakefield? Nel frattempo, il giovane Finch ha ben altro a cui pensare e coltiva in gran segreto la sua passione per le arti nell’attesa di entrare finalmente a far parte del gruppo degli uomini Whiteoak, mentre Renny non riesce a dimenticare l’affascinante Alayne, che tornerà a rimescolare le carte.
Quando la calma e la disciplina della notte ebbero placato la turbolenta Jalna, l’antica dimora sembrò rannicchiarsi al riparo del tetto come un vecchio sotto le coperte. La casa parve raggomitolarsi, chiudendosi in se stessa. […] L’oscurità la avvolse come una trapunta, e lei si lasciò andare con tutto il proprio peso contro la terra. E, mentre un nuovo sogno si aggiungeva alla sua già ricca scorta, i pensieri e i movimenti dei suoi abitanti vagavano come ombre da una stanza all’altra.
È trascorso un anno da quando
abbiamo lascito la turbolenta Jalna. Ritroviamo la famiglia riunita attorno al
tavolo davanti a un invitante soufflé al formaggio e una bottiglia di rum.
Manca solo nonna Adeline, 101 anni, che ormai passa la maggior parte del tempo
a letto. Tutti si preoccupavano per la sua salute, erano gentili e premurosi,
sempre pronti a soddisfare ogni desiderio dell’anziana matriarca. Ma una
domanda serpeggiava tra tutti: a chi andrà l’eredità?
La morte della mamma! Il pensiero della sua dipartita non era mai scevro da un brivido di apprensione, dovuto innanzitutto alla paura di perderla, e poi alla prolungata incertezza riguardo al destinatario dell’eredità. Lei non aveva fornito neppure un vago indizio. Le era bastato far sapere che il testamento riguardava un membro solo della famiglia. Ecco come, anno dopo anno, aveva conservato intatto l’ascendente su tutti loro. Tenendoli in sospeso.
Quindi per tenere tutta la
famiglia in pugno, la furbissima nonna aveva dichiarato che l’eredità era
destinata a una sola persona. Scattano così gelosie e sospetti reciproci. Il
prescelto sarà forse Renny, per cui tutte le donne, nonna compresa, perdono la
testa? O il fortunato sarà Nicholas, il più anziano, il figlio preferito? O
l’adorabile Wakefield? Intanto il giovane Finch coltiva in gran segreto la sua
passione per le arti. Complicati gli uomini Whiteoak! Sempre pronti ad affrontare
la vita guardano negli occhi le difficoltà, nascondono passioni e si tormentano
per amori impossibili. Il destino, però, ama mescolare le carte e
l’affascinante Alayne tornerà a Jalna.
La cassetta degli attrezzi, da
cui attinge questo romanzo, si compone di rivalità, relazioni intricate e
segreti affari di cuore. La saga, si compone di ben 16 volumi, propone per ogni
libro delle storie ricche di personaggi e di eventi. La famiglia Whiteoak ha
una spiccata attenzione per ciò che riguarda la concretezza della vita. Tra tutti
risalta il personaggio di Renny, grande seduttore che nasconde un animo gentile
e non riesce a dimenticare l’affascinante Alayne. In questo capitolo della
narrazione, approfondiamo la conoscenza con il giovane Finch che ama la musica
e il teatro. In famiglia nessuno apprezza la sua profonda sensibilità. Finch
ama suonare il pianoforte e mentre le sue dita volano veloci sulla tastiera,
lui dimentica le difficoltà della sua esistenza e si sente libero. Ogni nota è
un colore con cui dipinge il suo futuro ma la realtà lo vede come un giovane
uomo impacciato, buono a nulla, incompreso. La vita è sempre una sfida e non
tutti sono pronti ad affrontarla a muso duro. Finch ammette di aver paura della
vita e mentre tutti lo ignorano, nonna Adeline inizia a parlare con lui
incoraggiandolo.
Paura della vita? Ma che sciocchezza! Un Court che ha paura della vita? Non lo tollero. Non devi aver paura della vita, devi prenderla per le corna, afferrarla per la coda, stringerla dove è più facile che ti sfugga: devi farle paura. Io ho fatto così.
Ed è proprio nel personaggio di
Finch che la scrittrice si rivede condividendo le difficoltà del crescere, del
diventare adulti difendendo le proprie aspirazioni.
La famiglia Whiteoak è
profondamente legata a Jalna, una tenuta vastissima nel cuore della natura
canadese. Il nome deriva da una città indiana dove Adeline Court e il suo
defunto marito avevano vissuto l’inizio del loro amore. In nome di Jalna i
Whiteoak sacrificano amori, desideri, passioni. Tra le stanze dell’antica dimora
scorre la vita dei Whiteoak e sulla scena si alternano gli abitanti di Jalna. La
nonna, la monumentale, sinistra, polena sulla prua della nave da guerra di
Jalna! Gli uomini della famiglia sempre duri con gli altri e con se stessi. Giovani
nipoti che cercano il coraggio per muovere i primi passi sul cammino della
vita. Tutti hanno la loro storia da raccontare nel gioco della vita. Dolori mai
placati, matrimoni ostacolati, gelosie, segreti si nascondono nel paesaggio
idilliaco di Jalna. I boschi, i tortuosi sentieri, i piccoli laghi
rappresentano una protezione dal mondo esterno e ogni elemento di disturbo
viene allontanato. La vita, però, non è mai semplice. Le complicazioni sono
ovunque e non bastano paesaggi incantati per tenerle lontane. Il destino ama
mescolare le carte e gioca con tutti, nessuna eccezione.
Con prosa leggera ed elegante,
venata da un delizioso sguardo ironico, Mazo de la Roche narra una storia dal
fascino senza tempo. Una saga familiare densa di legami forti. Una lettura
incalzante, coinvolgente, che vi ruberà un sorriso e velerà di lacrime i vostri
occhi. Entrare nel mondo di Jalna vuol dire affrontare se stessi liberando la
parte repressa che è in noi, vuol dire libertà di sognare, di crescere con
sensibilità senza sentirsi inetti. Vuol dire non fermarsi davanti alle
difficoltà. Vuol dire essere disposti a rischiare svelando le nostre debolezze.
Mi piace quando i rapporti
interni di una famiglia vengono messi a nudo. Si scoprono luci e ombre di ogni
componente, i legami spesso si rafforzano ma qualche volta vaccillano fino a
spezzarsi. Nessuno è perfetto, i cuori battono indipendentemente dalla nostra
volontà nutrendo drammi e sorrisi, avventure e sogni.
L’universo dei Whiteoak è sempre
in movimento, fuori dagli schemi, perso nel suo continuo divenire e sempre in
bilico fra tradizioni e trasgressioni, discriminazioni e desideri, tradimenti e
riconciliazioni, sottomissioni e libertà.
Ora non mi resta che spargere un
velo di polvere magica affinchè il tempo voli in attesa della prossimo
appuntamento con la famiglia Whiteoak.
Ho da recuperare Jalna, spero presto; penso che potrebbe piacermi, anche se poi il fatto che sia una saga mi attira e mi scoraggia insieme.
RispondiEliminaperò magari ne vale la pena :)
Questa è la croce e la delizia delle storie che si sviluppano in più libri. Jalna però merita e sono sicura che ti piacerà tanto :)
EliminaSpero di leggerlo presto anche io ☺️☺️ Jalna mi piacque davvero moltissimo ☺️
RispondiEliminaSe hai già letto il primo libro non puoi ignorare il secondo, vedrai grandi cambiamenti :)
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