giovedì 15 marzo 2018

RECENSIONE | “La fortezza del castigo” di Brunoldi e Santoro [Review Party]

Se amate il thriller storico non potete perdervi, in libreria dal 15 marzo, il romanzo “La fortezza del castigo” scritto da Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro, edito Newton Compton. Una storia complessa di destini che si intrecciano instaurando, con il lettore, un contatto emotivo molto forte. Intraprenderete un viaggio, nell’Italia del Medioevo, che vi condurrà nel lato più oscuro della Chiesa crudele e spietata. Mani grondanti sangue, cavalieri del Tau, frati sorretti da una fede che qualche volta vacilla, una fanciulla che tutti cercano e un medaglione dal cupo potere, sono gli ingredienti di questa avventurosa ricerca per ritrovare l’Alterus Christus, una potente reliquia.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 7
La fortezza del castigo
Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro

Editore: Newton Compton
Pagine: 380
Prezzo: € 9,90
Sinossi
1266. Francia, convento di Mantes. L'inquisitore Marcus attende nell'ombra l'arrivo di un frate. È deciso a strappargli a ogni costo la verità su un libro segreto che minaccia di scuotere le fondamenta della Chiesa... 1214. Italia, Altopascio, dimora dei cavalieri del Tau. Il francescano Bonaventura da Iseo, maestro nelle arti alchemiche, apprende con sgomento la notizia della scomparsa del suo mentore Francesco d'Assisi e riceve, dalle mani grondanti sangue di un confratello, un misterioso manoscritto che dovrà custodire a prezzo della vita. Determinato a trovare e liberare Francesco, Bonaventura decide di mettersi in viaggio: tra bui conventi e infidi manieri, scoprirà che il maestro aveva con sé l'Alterus Christus, l'unica reliquia in grado di sconfiggere le forze del male e impedire l'avvento dell'Anticristo. La ricerca di Bonaventura lo condurrà fino alla rocca maledetta di Montségur, fortezza inespugnabile degli eretici catari...



Trova il fiore che porta l’aquila con la croce tra gli artigli.
1266. Francia, convento di Mantes. L’inquisitore Marcus è deciso a ritrovare un libro segreto capace di scuotere le fondamenta della Chiesa. Un frate potrebbe esser decisivo nel ritrovamento del testo.

1214. Italia, Altopascio, dimora dei cavalieri del Tau. Il francescano Bonaventura da Iseo, maestro nelle arti alchemiche, parte per un lungo e difficile viaggio per trovare e liberare il suo mentore, Francesco d’Assisi. Prima della partenza Bonaventura riceve un misterioso manoscritto che dovrà custodire a costo della vita. La ricerca non sarà per nulla facile e condurrà il frate fino alla rocca maledetta di Montségur, fortezza inespugnabile degli eretici. Tutti vogliono impossessarsi dell’Alterus Christus, l’unica reliquia in grado di sconfiggere le forze del male e impedire l’avvento dell’Anticristo.

In questa ricerca il francescano Bonaventura non sarà solo, con lui ci sono alcuni cavalieri del Tau tra cui Rolando che cela il suo viso dietro una maschera d’oro e Fleur, una ragazza accusata ingiustamente di essere una ladra e una strega. Insieme correranno innumerevoli pericoli, sfuggiranno alla lama di molti nemici, affronteranno intrighi e tradimenti. Non sono eroi ma uomini e donne con le loro fragilità, pronti per lottare in ciò che credono anche se il conto da pagare può rivelarsi molto alto.

“La Fortezza Del Castigo” è una storia di finzione letteraria all’interno di uno sfondo storico realistico del quale, gli autori, ricostruiscono fedelmente la situazione politico-sociale, i costumi, le condizioni di vita. La storia si mostra come un continuo sviluppo di eventi concatenati che affondano le radici in un passato non molto lontano. Mi è piaciuto il modo in cui le vicende personali si intrecciano con le grandi vicende della Storia. Leggeremo di Papa Innocenzo III e la Crociata contro i catari, toccheremo con mano la corruzione della Chiesa romana e le violenze perpetuate in nome della fede cristiana.

Nel libro personaggi storici si affiancano a personaggi di fantasia, tutti hanno un ruolo ben preciso rappresentando classi sociali ben diverse. Le loro vite sono influenzate dagli eventi storici del tempo e il loro comportamento rispecchia l’impeto dell’azione e la pacatezza della riflessione. I protagonisti, resto affascinata dal mistero che circonda Rolando il cavaliere dalla maschera d’oro, passano attraverso una serie di peripezie e nel loro viaggio incontrano qualche benefattore ma molti oppositori. Interessante l’indagine psicologica dei personaggi, Bonaventura trova nella fede il coraggio per andare avanti anche se rifugge da un passato con qualche ombra, a sostegno di una struttura narrativa complessa che affida alla Storia un ruolo difficile. Gli eventi narrati, al centro sempre la figura della Chiesa, evolvono lasciando dietro una scia di sangue e di violenza.
Il libero arbitrio che Dio ci ha donato è anche fonte delle nostre incertezze, dono e condanna.
Questa frase detta da Francesco d’Assisi ci pone davanti alle debolezze che affliggono l’uomo. Nel romanzo la figura di Francesco, è vista come una guida carismatica anche se, ancor oggi, la sua esistenza è avvolta da numerosi misteri.

La vicenda narrata rispecchia l’inquietudine di un’epoca in cui grandi sconvolgimenti hanno rivoluzionato non solo il tessuto sociale ma anche la Chiesa. Nascono, infatti, gli ordini mendicanti che non ripudiano la fede ma condannano gli uomini di chiesa assetati di potere che hanno dimenticato la Parola di Dio. Anche la reliquia, al centro della storia, si identifica con la sindone in cui fu avvolto il corpo di Gesù. Gli autori ricostruiscono con fantasia la scomparsa e il ritrovamento di tale reliquia.

“La Fortezza Del Castigo” è un bel romanzo da leggere con la curiosità con cui volgiamo lo sguardo ad epoche lontane ma non per questo prive di fascino. Lo stile fluido assicura una lettura veloce, le tante avventure tengono desta l’attenzione e svelano un mondo in cui la violenza impera sovrana. Tuttavia qualcosa è in procinto di cambiare. Non sarà facile ma il cammino, verso una Chiesa vera e fedele al vangelo di Dio, è iniziato.

Buona lettura a tutti.

Nessun commento:

Posta un commento